Ricorso per la scelta del beneficiario di disposizione a titolo particolareInquadramentoLa formula che segue, fondata sulla previsione dell'art. 737 c.p.c., trova applicazione nel caso in cui il testatore abbia validamente adottato una disposizione in favore di persona da scegliersi dall'onerato o da un terzo, ai sensi dell'art. 631, comma 2 c.p.c., e l'onerato ovvero il terzo non possa o non voglia effettuare la scelta. Per il contributo unificato vedi quanto disposto dall'art. 14 d.P.R. n. 115/2002. FormulaAL SIGNOR PRESIDENTE DEL TRIBUNALE [1] DI ... RICORSO [2][3] PER LA SCELTA DEL BENEFICIARIO DI DISPOSIZIONE A TITOLO PARTICOLARE Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. [4]... ), residente in ..., via/piazza ... n ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.zza ..., C.F. ... P.I. ... )], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [5]..., C.F. ... [6], che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [7]; PREMESSO - il giorno ... è deceduto in ..., ove aveva il suo ultimo domicilio, in via ..., il Sig. ..., come risulta dall'allegato certificato di morte [8]; - il de cuius ha disposto delle proprie sostanze per testamento olografo [9] che è stato pubblicato per atto del notaio ... in data, atto che si produce in copia; - il testamento, con cui il testatore ha istituito proprio erede universale ..., contiene un legato di Euro 25.000,00 in favore di quello tra i suoi quattro nipoti, ..., ..., ... e ..., ritenuto maggiormente meritevole negli studi a giudizio dell'erede; - è manifesto, dato il tempo trascorso, che l'erede non vuole effettuare la scelta e conseguentemente adempiere il legato; - il ricorrente è uno dei quattro nipoti contemplati nella citata disposizione testamentaria, e ritiene di essere quello maggiormente meritevole per risultati raggiunti negli studi, avendo conseguito la laurea in giurisprudenza con il massimo dei voti. Ciò premesso il ricorrente come sopra rappresentato chiede che, ai sensi dell'art. 737 c.p.c. e dell'art. 631, ultimo comma, c.c. il Giudice adito voglia accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia il Presidente del Tribunale adito, previa fissazione dell'udienza di comparizione del ricorrente e dell'erede, assunte le opportune informazioni, effettuare la scelta del beneficiario della disposizione. Si produce: - copia dell'atto di pubblicazione del testamento olografo. Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che, trattandosi di procedimento di volontaria giurisdizione, il contributo unificato ammonta a Euro ... Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. La competenza spetta al tribunale – il pretore è stato in ciò sostituito ai sensi dell'art. 113, d.lgs. n. 51/1998 – del luogo in cui si è aperta la successione, ossia dell'ultimo domicilio del defunto: nel commento successivo alla formula si rammenta l'esistenza di un meno attendibile indirizzo secondo cui sarebbe competente il Giudice, eventualmente diverso, del luogo della pubblicazione. Occorre precisare, inoltre, che si tratta del tribunale in composizione monocratica. Ciò perché le funzioni del pretore non attribuite espressamente ad altra autorità – come è nel caso in esame – sono attribuite al Giudice singolo, anche se relative a procedimenti disciplinati dagli art. 737 ss. c.p.c. o nei quali è previsto l'intervento obbligatorio del pubblico ministero, ex art. 244, d.lgs. n. 51/1998. 2. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 3. Il contenuto dell'atto, trattandosi di procedimento che si introduce con ricorso, come previsto dall'art. 737 c.p.c., è fissato dall'art. 125 c.p.c. 4. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (ai sensi dell'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 5. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014. 6. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. 7. La procura può essere apposta in calce o a margine dell'atto (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. 8. Si tenga presente che secondo l'art. 452 c.c. la prova della morte, di regola, può essere data solo mediante il certificato rilasciato dall'ufficiale di stato civile. 9. Può altresì trattarsi di un testamento pubblico, nel qual caso non vi sarà l'adempimento della pubblicazione. COMMENTOIn linea di principio sono nulle le disposizioni testamentarie rimesse all'arbitrio del terzo: il che trova fondamento già nella previsione dell'art. 587 c.c., secondo cui il testamento é negozio unilaterale incompatibile con ogni forma di rappresentanza o, comunque, di compartecipazione dell'altrui volontà. È tuttavia valida, ai sensi dell'art. 631, comma 2 c.c., la disposizione a titolo particolare in favore di persona da scegliersi dall'onerato o da un terzo tra più persone determinate dal testatore o appartenenti a famiglie o categorie di persone da lui determinate, ovvero tra più enti indicati dal testatore. Il comma 3 dell'art. 631 c.c. regola il caso che l'onerato o il terzo non possa o non voglia fare la scelta, nel qual caso questa è fatta con decreto dal presidente del tribunale del luogo in cui si è aperta la successione, dopo avere assunto le opportune informazioni. Non è detto, naturalmente, che a rivolgersi al presidente del tribunale siano l'onerato o il terzo, sicché egli, nel raccogliere le opportune informazioni, deve anzitutto convocarli per verificare se effettivamente essi non intendano compiere la scelta. Può pensarsi che il presidente del tribunale assegni all'onerato o al terzo un termine congruo per la scelta. Quanto alla natura del decreto con cui il Giudice designa il destinatario della disposizione testamentaria, si trova affermato che il decreto con il quale il presidente del tribunale del luogo in cui si è aperta la successione provvede, a norma dell'art. 631, comma 3 c.c., a designare il soggetto destinatario di una disposizione testamentaria a titolo particolare, nel caso in cui gli esecutori testamentari abbiano rinunciato ad effettuare la scelta loro affidata dal de cuius, non ha natura decisoria, poiché non risolve alcun conflitto in ordine a diritti soggettivi né è attributivo di un bene della vita, e quindi non è impugnabile per Cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. (Cass. n. 5934/1978). |