Comparsa di costituzione e risposta di coerede convenuto in giudizio di divisione ereditaria con domanda di collazione di beni donati in vita dal de cuius

Sergio Matteini Chiari
Maria Elena Matteini Chiari

Inquadramento

Nell'ambito di un giudizio di divisione ereditaria, gli attori domandano la formazione della massa attiva mediante assoggettamento a collazione di beni asseritamente donati in vita dal de cuius ad uno dei coeredi con il sistema della donazione indiretta; domandano conferimento del bene donato in natura e non per imputazione; domandano rendiconto da parte del coerede convenuto, giusto possesso della cosa e godimento dei frutti della medesima anche dopo l'apertura della successione. Il convenuto si difende con una pluralità di motivi, esposti in via alternativa e/o gradata [a) insussistenza di donazione a suo favore; b) insussistenza di donazione a suo favore nei termini pretesi; c) donazione con dispensa da collazione; d) maturata usucapione; e) deduzione dal valore della cosa dei costi per migliorie e spese straordinarie] e svolgendo domanda riconvenzionale, per l'assoggettamento a collazione di beni pervenuti per donazione indiretta ad altri coeredi.

N.B.: Ai sensi dell'art. 35, comma 1 d.lgs. n. 149/2022 (come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022), le disposizioni del d.lgs. medesimo, salvo che sia diversamente disposto, hanno effetto a decorrere dal 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data, mentre ai procedimenti pendenti al 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti.

Con d.m. n. 110/2023 (G.U. n. 187 dell'11 agosto 2023) è stato dettato regolamento per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti dimensionali e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., come modificato dall'art. 4 del d.lgs. n. 149/2022.

I criteri di redazione degli atti sono descritti nell'art. 2 d.m. cit., mentre i limiti dimensionali, valevoli per le cause di valore inferiore a euro 500.000, sono fissati nell'art. 3 del medesimo d.m., salve le deroghe di cui ai successivi artt. 4 e 5.

Per ciò che attiene agli schemi informatici, l'art. 8 d.m. cit. dispone che gli atti giudiziari devono essere redatti secondo le regole dettate dall'art. 11 del d.m. n. 44/2011, e devono essere corredati dalla compilazione di schemi informatici conformi alle specifiche tecniche di cui all'art. 34 dello stesso d.m.

I disposti del d.m. n. 110/2023 si applicano ai procedimenti introdotti «dopo il 1° settembre 2023».

Va rammentato che, ai sensi dell'art. 46, comma 6 disp. att. c.p.c., il mancato rispetto delle specifiche tecniche sulla forma e sullo schema informatico e dei criteri e limiti di redazione dell'atto non comporta invalidità, ma può essere valutato dal giudice ai fini della decisione sulle spese del processo.

La presente formula è stata redatta tenendo nella dovuta considerazione i prescritti del d.m. n. 110/2023 relativi ai criteri di redazione ed ai limiti dimensionali degli atti.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

COMPARSA DI COSTITUZIONE E RISPOSTA DI COEREDE CONVENUTO IN UN GIUDIZIO DI DIVISIONE EREDITARIA CON DOMANDA DI ASSOGGETTAMENTO A COLLAZIONE DI BENI A LUI ASSERITAMENTE DONATI (DONAZIONE INDIRETTA) IN VITA DAL DE CUIUS[2]

R.G. N. ...

PER

La Sig.ra ..., nata a ... il ... (C.F. ... ) [3], residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliata in ..., via/piazza ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ... [4], C.F. ... [5][6], che la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti ... [7].

-convenuto/a-

CONTRO

I Sigg.ri ..., ..., ... [8] residenti, rispettivamente, ... in ..., via/piazza ... n. ..., in ..., via/piazza ... n. ..., in ..., via/piazza ... n. ..., tutti elettivamente domiciliati in ..., via/piazza ... n. ..., presso lo Studio dell'Avv. ....

-attori-

PREMESSO IN FATTO E IN DIRITTO

i) Il ... / ... / ... è deceduto, senza lasciare disposizioni testamentarie, il Sig. ... [9], genitore di tutte le parti in causa.

ii) Apertasi la successione legittima, è sorta controversia tra i fratelli in ordine alla determinazione della massa attiva.

Non è contestato da alcuno che del compendio ereditario debbano far parte due immobili, un fabbricato destinato ad abitazione ed un terreno agricolo, entrambi di titolarità, sino al momento della morte, del Sig. ..., nonché alcune quote di fondi monetari, parimenti in titolarità del defunto al momento del suo decesso.

A parere dei fratelli dell'esponente, della massa attiva dovrebbe essere chiamato a fare parte anche un immobile di abitazione di titolarità della comparente, giacché donato a lei dal genitore quando era in vita o, in subordine, il valore venale dello stesso alla data della domanda ( ... / ... ), senza conteggio in deduzione di migliorie e spese.

iii) La procedura di mediazione [10] promossa dai fratelli della comparente non ha avuto esito positivo.

iv) Con atto di citazione in data ..., notificato il ... / ... / ..., i Sig.ri ..., ... e ... [11] hanno convenuto in giudizio l'odierna comparente, chiedendo lo scioglimento della comunione ereditaria, previa collazione da parte della medesima dell'immobile di abitazione suddetto, ribadendo che tale bene era a lei pervenuto a titolo di donazione indiretta da parte del de cuius (acquisto compiuto con denaro proprio del disponente ed intestazione ad altro soggetto) o, in subordine, in caso di mancato conferimento del bene in natura, previa collazione del valore venale dello stesso al momento dell'apertura della successione, senza conteggio di migliorie e spese straordinarie, con l'aggiunta dei frutti maturati dopo tale data, calcolati nella misura del canone percepibile qualora l'immobile fosse stato concesso in locazione.

In via principale, gli attori hanno chiesto anche che, previo accertamento della consistenza ereditaria, fosse dichiarata la lesione della quota a ciascuno di essi spettante quale legittimario e che si procedesse alla ripartizione tra gli eredi della massa risultante per effetto della collazione, dichiarando il loro diritto allo scioglimento della comunione ereditaria paterna, con ordine di divisione di tutti i beni immobili e con resa dei conti.

iv) La Sig.ra ... si costituisce in giudizio aderendo alla domanda di scioglimento della comunione e di divisione, ma opponendosi alle pretese degli attori nei termini che seguono:

a) Primieramente, per le linee di principio, deve osservarsi che, laddove uno o più dei coeredi siano tenuti a conferimenti per collazione, la scelta se eseguire il conferimento per imputazione (valore del bene) o in natura compete esclusivamente agli stessi.

b) Deve disconoscersi che il bene di cui è stato chiesto conferimento in collazione sia divenuto di titolarità della Sig.ra ... in virtù di donazione da parte del genitore. Il vero è che il genitore ha donato alla comparente, in via indiretta (vale a dire acquistando con denaro proprio il bene e facendolo intestare alla comparente) soltanto il terreno su cui tale bene è stato poi edificato, a cura e spese della comparente medesima.

Ed è, altresì, vero, comunque, che nell'atto di donazione la comparente è stata espressamente dispensata da collazione [12].

Di conseguenza, se conferimento dovesse essere fatto, esso dovrà avere ad oggetto unicamente il terreno o, più esattamente, il valore di tale terreno, da valutare non già al momento della proposizione della domanda, come preteso, bensì al momento dell'apertura della successione, così come prescritto dall'art. 747 c.c.

Qualora le controparti volessero continuare a sostenere che il conferimento deve riguardare l'immobile di abitazione o il suo valore, dovranno dare prova, in primo luogo, che ciò ha comportato lesione della legittima e, ancora in primo luogo, che il genitore, nell'effettuare la donazione, abbia anche provveduto a fornire il comparente del denaro occorrente per l'edificazione.

La comparente è pronta alla prova contraria.

c) In ogni caso, la comparente eccepisce la maturata usucapione del bene in questione, in quanto lo ha posseduto continuativamente per oltre venti anni, pubblicamente e pacificamente.

d) In subordine, qualora, contra il vero, fosse processualmente accertato che il bene in questione è da ritenere, per l'intero, frutto di donazione indiretta e sia, dunque, da includere nel calcolo della massa attiva dell'eredità e risultasse lesa la legittima delle controparti e non fosse riconosciuto l'avvenuto acquisto della sua proprietà per usucapione, la comparente si dichiara, sin d'ora, disponibile al conferimento per imputazione.

Il valore da attribuire al bene, da determinare mediante stima di c.t.u., deve essere quello relativo al momento dell'apertura della successione (art. 747 c.c.).

Inoltre, dovrebbero essere calcolate in favore della comparente e in deduzione dalla massa, le migliorie apportate e le spese straordinarie sostenute, in ordine alla cui effettività si chiede ammissione di prova per testi e si dà corso a produzioni documentali ed in ordine alla cui stima si chiede c.t.u.

Deve essere sottolineato, per quanto di interesse, che il relativo importo è di gran lunga superiore a quello dei frutti asseritamente maturati successivamente all'apertura della successione.

e) Consta che il genitore, in vita, ha provveduto a donazioni indirette anche nei confronti degli attori ... e ..., provvedendo all'acquisto con proprio denaro di due beni (fabbricato sito in ... e distinto a catasto ...; terreno agricolo sito in ... e distinto a catasto ... ) [13], intestati separatamente agli stessi.

Anche tali beni, attualmente non compresi nel compendio ereditario, dovranno essere assoggettati a collazione e conferiti alla massa, in natura o per imputazione nel valore che verrà determinato.

Tutto questo premesso, la Sig.ra ..., come in epigrafe rappresentata, difesa e domiciliata, si costituisce in giudizio e rassegna le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia il Tribunale adito, disattesa ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione e premessa l'istruttoria occorrente,

1) respingere la domanda, eccezion fatta per quanto inerente alla quota della stessa con cui viene chiesto lo scioglimento della comunione ereditaria, previo accertamento della consistenza ereditaria ed alle «condizioni» che seguono;

2) accogliere la domanda, che si propone in via riconvenzionale, di declaratoria dell'acquisto per usucapione, da parte della comparente, del diritto di proprietà sul bene in questione (distinto a catasto ... ) [14];

3) accogliere la domanda, che si propone in via riconvenzionale [15], di assoggettare a collazione i beni (come individuati nel punto e) della premessa) pervenuti agli attori ... e ... in donazione indiretta da parte del de cuius;

4) in subordine, qualora non fosse accolta la domanda riconvenzionale sub 2) e fosse accolta la domanda di assoggettamento a collazione del bene ... [16] della comparente, respingere la domanda nei termini in cui è stata proposta e disporre che l'assoggettamento a collazione deve riguardare il valore del solo terreno su cui è stato eretto il fabbricato e già distinto a catasto ... [17] alla data dell'apertura della successione ( ... ), al netto (deduzione dalla massa) delle migliorie apportate e delle spese straordinarie effettuate [18] e senza conteggio dei frutti asseritamente maturati, successivamente all'apertura della successione, neppure ipotizzabili con riguardo al terreno.

5) In ogni caso, condannare gli attori alla rifusione delle spese di lite (compenso ai sensi del d.m. n. 55/2014, come modificato dai d.m. n. 37/2018 e n. 147/2022, oltre spese e oneri accessori) in favore della comparente.

In via istruttoria

1) Ammettere mezzo di prova per testi sui seguenti capitoli [19]:

a) ...

b) ...

c) ...

2) Disporre c.t.u. ai fini di stima degli immobili in ordine a cui vi è controversia;

3) ... [20].

Si offrono in comunicazione mediante deposito nelle forme di rito [21]:

1) copia dell'atto di citazione con relata di notifica;

2) certificazioni catastali di tutti gli immobili citati nel ricorso;

3) documenti di spesa relativi all'immobile di titolarità della convenuta, di cui è stato chiesto assoggettamento a collazione.

Con riserva di ulteriori deduzioni ed istanze istruttorie.

Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il valore del presente procedimento (il riferimento è alla porzione dello stesso relativa alla domanda riconvenzionale proposta) è pari a Euro .... Il contributo unificato, già versato, deve essere, pertanto, fatto pari a Euro ... (misura determinata in relazione allo scaglione di appartenenza) [22].

PROCURA

Io sottoscritta ..., nata a ... il ..., residente in ..., via/piazza ... n. ..., delego a rappresentarmi, assistermi e difendermi nella presente procedura e in ogni sua fase e grado, compresa la fase esecutiva, l'Avv. ... del Foro di ..., conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, compreso il potere di conciliare, transigere, rinunciare agli atti ed accettare la rinuncia, incassare somme dalla controparte, quietanzare, chiamare in causa terzi, nominare sostituti in udienza.

Eleggo domicilio presso lo Studio dello stesso Avvocato in ..., via ..., n. ....

Dichiaro, inoltre, di avere ricevuto le informative di cui agli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003 e presto consenso al trattamento dei dati personali, nei limiti e nelle forme di cui a tale d.lgs., per l'espletamento del mandato conferito.

Luogo e data ...

La delegante ...

Visto per autentica ...

Firma Avv. ...

1. Ai sensi dell'art. 22, comma 1 c.p.c., la competenza territoriale spetta al Tribunale del luogo dell'aperta successione.

2. Il contenuto della comparsa di risposta è disciplinato dall'art. 167 c.p.c., come modificato dal d.lgs. n. 149/2022. Il deposito dell'atto deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022).

3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011). Ai sensi dell'art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002, « ... qualora la parte ometta di indicare il codice fiscale ... il contributo unificato è aumentato della metà».

4. A decorrere dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dall'art. 45-bis d.l. n. 90/2014 conv., con modif. nella l. n. 114/2014.

5. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista, oltre che dall'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011 conv., con modif. nella l. n. 111/2011, dall'art. 125, comma 1 c.p.c., come modificato dall'art. 4, comma 8 d.l. n. 193/2009 conv., con modif. nella l. n. 24/2010.

6. A seguito dell'introduzione del domicilio digitale, non sussiste alcun obbligo, per il difensore di indicare nell'atto introduttivo l'indirizzo PEC «comunicato al proprio ordine», trattandosi di dato già risultante dal ReGindE.

L'obbligo dell'Avvocato di indicare il proprio numero di fax, già previsto dall'art. 125, comma 1, c.p.c., è venuto meno, con effetto dal 26 novembre 2024, in forza del disposto dell'art. 3, comma 1, lett. h) d.lgs. n. 164/2024.

7. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura.

La procura si considera apposta in calce anche se rilasciata su foglio separato che sia però congiunto materialmente all'atto cui si riferisce, o su documento informatico separato sottoscritto con firma digitale e congiunto all'atto cui si riferisce mediante strumenti informatici, individuati con apposito decreto del Ministero della giustizia.

A decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito della procura deve obbligatoriamente avvenire con modalità telematica (art. 196-quater disp. att. c.p.c., introdotto dal d.lgs. n. 149/2022).

8. «Identificare» gli attori.

9. Indicare le generalità del de cuius.

10. La procedura di mediazione in materia di divisioni è prevista, quale condizione di procedibilità, dall'art. 5, comma 1 d.lgs. n. 28/2010, come sostituito dal d.lgs. n. 149/2022.

11. Occorre «identificare» gli attori.

12. La dispensa è consentita, Peraltro, la dispensa non produce effetti se non nei limiti della quota disponibile (art. 737, comma 2 c.c.).

13. Precisare i dati catastali sulla scorta della relativa certificazione, acquisibile presso l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competente.

14. Precisare i dati catastali sulla scorta della relativa certificazione, acquisibile presso l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competente.

15. Propriamente, deve ritenersi trattarsi di eccezione e non di domanda riconvenzionale in senso proprio ( ... ).

16. «Identificare» il bene in questione.

17. Precisare i dati catastali sulla scorta della relativa certificazione, acquisibile presso l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competente.

18. V. Cass. II, n. 29247/2020, secondo cui, in tema di collazione ereditaria di immobili, la pretesa del donatario di dedurre migliorie e spese a norma dell'art. 748 c.c. non integra domanda riconvenzionale, ma semplice eccezione in senso lato, come tale liberamente proponibile e rilevabile anche in grado d'appello.

19. La prova dovrà vertere sull'asserito acquisito della proprietà per usucapione, nonché sull'effettività di migliorie e spese.

20. Altri eventuali mezzi di prova.

21. Va rammentato che, ai sensi dell'art. 196-quater disp. att. c.p.c. (norma introdotta dal d.lgs. n. 149/2022), a decorrere dal 1° gennaio 2023, il deposito degli atti processuali nei procedimenti innanzi ai Tribunali, alle Corti di appello ed alla Corte di cassazione deve avere luogo esclusivamente con modalità telematiche. Va, altresì, rammentato che, in forza dei disposti del d.lgs. n. 164/2024, sono state espunte (con effetto dal 26 novembre 2024) le previsioni del deposito di atti presso la Cancelleria da tutte le norme che recavano indicazione di tale adempimento.

22. L'ipotesi riportata nella formula è quella da ritenere «preferibile» per non incorrere nelle «ire» del Fisco.

COMMENTO

i) Per gli aspetti processuali, deve farsi richiamo agli artt. 166 e 167 c.p.c., così come modificati dal d.lgs. n. 149/2022.

La prima disposizione attiene ai termini ed alle forme della costituzione in giudizio del convenuto. La seconda disposizione attiene ai contenuti della comparsa di risposta.

ii) La collazione di cui all'art. 737 c.c. è un istituto proprio della divisione ereditaria, con il quale i discendenti e il coniuge che accettano l'eredità conferiscono nell'asse ereditario (in natura o per imputazione, in tale secondo caso conferendo il valore del bene) quanto ricevuto dal defunto in donazione.

L'obbligo della collazione sorge automaticamente a seguito dell'apertura della successione (Cass. II, n. 8510/2018), salvo che il donatario ne sia dispensato dal donante.

La dispensa, peraltro, non ha effetto se non nei limiti della quota disponibile (art. 737, comma 2 c.c.).

Incombe sul condividente che eccepisca un fatto ostativo alla collazione l'onere di fornirne la prova nei confronti di tutti gli altri condividenti.

iii) L'istituto trova il suo fondamento nella presunzione che il de cuius, facendo in vita donazioni ai figli e al coniuge, abbia voluto compiere delle attribuzioni patrimoniali gratuite in anticipo sulla futura successione (Cass. II, n. 989/1995; Cass. II, n. 6576/2012).

Pertanto, al momento della morte del disponente, il bene donato dovrà essere considerato quale acconto, se non addirittura come saldo, della quota ereditaria (Cass. II, n. 6576/2012).

iv) Deve essere evidenziato che la collazione presuppone l'esistenza di una comunione ereditaria e, quindi, di un asse da dividere, mentre, se l'asse è stato esaurito con donazioni e/o con legati, viene meno un relictum da dividere, sicché non vi è luogo a divisione e, quindi, a collazione (Cass. VI, ord., n. 509/2021; Cass. II, n. 41132/2021).

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