Ricorso in opposizione a decreto ingiuntivo del giudice di pace con istanza di chiamata di terzo in causaInquadramentoCompetente a conoscere dell'opposizione a decreto ingiuntivo è l'ufficio giudiziario cui appartiene il Giudice che ha emesso il decreto. Tale competenza è funzionale ed inderogabile e non è in alcun modo modificabile neppure allorché il giudizio di opposizione si trovi in rapporto di litispendenza, continenza o connessione con un diverso giudizio (Cass. VI, n. 19738/2017; Cass. VI, n. 16454/2015; Cass. II, n. 10384/2008), né subisce deroghe in caso di domanda riconvenzionale proposta dall'opponente che ecceda la competenza per valore del Giudice dell'opposizione, sicché questi non può rimettere tutta la causa al Giudice superiore ma soltanto la domanda riconvenzionale, salvo disporre, se ne è il caso, la sospensione del giudizio di opposizione ex art. 295 c.p.c. (Cass. III, n. 5911/2001; Cass. II, n. 2251/2000). L'opposizione a decreto ingiuntivo introduce un procedimento ordinario a cognizione piena nel quale il Giudice, anche se abbia accertato la mancanza delle condizioni richieste dagli artt. 633 e ss. c.p.c., deve comunque pronunciare sul merito del diritto fatto valere dal creditore, tenuto conto delle risultanze probatorie acquisite nel corso del giudizio (Cass. II, n. 7020/2019). L'atto di introduttivo dell'opposizione a decreto ingiuntivo, che dinanzi al Tribunale ha di regola la forma della citazione, si propone dinanzi al Giudice di pace con ricorso redatto secondo la disciplina del c.d. rito semplificato, dal momento che l'art. 316 c.p.c., come novellato dalla riforma c.d. «Cartabia», e non toccato dal c.d. «correttivo», assoggetta il giudizio dinanzi a quel giudice al predetto rito, pur nei limiti della compatibilità. Nondimeno, resta fermo che l'atto di opposizione a decreto ingiuntivo, in quanto costituisce la prima difesa dell'opponente, ha in effetti il contenuto sostanziale di una comparsa di costituzione e risposta. Con la menzionata riforma anche dinanzi al giudice di pace trova applicazione la disciplina del processo telematico. Con particolare riguardo all'atto che segue è da segnalare ― questa la peculiarità significativa che induce a predisporre un'apposita formula ― che l'opponente a decreto ingiuntivo non può direttamente effettuare la chiamata in causa, ma deve chiedere al giudice autorizzazione ad effettuarla, di guisa che il Giudice di pace, se autorizza la chiamata, fisserà udienza in modo tale da consentirla. FormulaGIUDICE DI PACE DI ... RICORSO IN OPPOSIZIONE A DECRETO INGIUNTIVO CON ISTANZA DI CHIAMATA DI TERZO Per il Condominio di ..., in persona dell'amministratore Sig. ... nato a ... il ... (C.F ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. ..., che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti ... -opponente- CONTRO Società ..., in persona dell'amministratore e legale rappresentante ..., con sede in ... ( ... ), via/p.zza ... n. ..., C.F. ... ), rappresentata e difesa dall'Avv. ... (C.F. ... ), elettivamente domiciliata presso lo studio del medesimo in . ...; -opposta- PREMESSO CHE – Società ... ha chiesto ed ottenuto dall'intestato Giudice di Pace, nei confronti dell'esponente Condominio di ..., decreto ingiuntivo n. ... del ... di pagamento dell'importo di Euro ..., oltre interessi legali dalla domanda, a titolo di corrispettivo per l'esecuzione di lavori di riparazione di alcune tubature del gas collocate all'interno dello stabile condominiale ed appartenenti al Condominio; – a fondamento della domanda la società istante ha dedotto di aver ricevuto l'incarico da Società ..., all'epoca amministratrice del Condominio, in forza di contratto sottoscritto in data ...; CONSIDERATO CHE – i lavori non sono stati eseguiti a regola d'arte, ed anzi sono affetti dai vizi seguenti ..., come risulta da perizia redatta dal Geom. ... ed allegata a questo ricorso; – Società ... ha conferito l'incarico in discorso a Società ... senza munirsi della necessaria autorizzazione dell'assemblea condominiale, sicché l'esponente Condominio intende chiamarla in causa per esserne in ogni caso manlevata; RITENUTO CHE – la necessità dell'autorizzazione o della ratifica assembleare per la costituzione in giudizio dell'amministratore va riferita soltanto alle cause che esorbitano dalle attribuzioni del medesimo, ai sensi dell'art. 1131, commi 2 e 3, c.c., sicché egli non ha necessità di autorizzazione o ratifica dell'assemblea per proporre opposizione a decreto ingiuntivo nei confronti del condominio (Cass. n. 342/2023); – la domanda proposta con il ricorso per decreto ingiuntivo è soggetta alla condizione di procedibilità prevista dall'art. 5 d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28, a carico della società opposta; – nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, l'opponente che intenda chiamare in causa un terzo non può direttamente citarlo per la prima udienza, ma deve chiedere al giudice, nell'atto di opposizione, di essere a ciò autorizzato (Cass. n. 16336/2020); TUTTO CIÒ PREMESSO il Condominio di ..., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, PROPONE OPPOSIZIONE avverso il decreto ingiuntivo n. ... / ... (R.G. ... / ... ), emesso dal Giudice di Pace di ..., Dott. ..., in data ..., notificato all'odierno opponente in data ... con il quale è stato ingiunto «di pagare entro il termine di quaranta giorni la somma complessiva di Euro ... oltre interessi legali dalla domanda, oltre spese della procedura di ingiunzione, liquidate in Euro ... per compenso ed Euro ... per esborsi, oltre IVA, CPA e rimborso forfetario come per legge, oltre alle successive occorrende»; CHIEDE che l'On.le Giudice di Pace di ... voglia fissare, ai sensi degli artt. 316 e 281-undecies comma 2 c.p.c., con decreto emesso entro cinque giorni dalla designazione del Giudice, l'udienza di comparizione delle parti, assegnando il termine per la costituzione del convenuto che dovrà avvenire non oltre dieci giorni prima dell'udienza, con avvertimento che la mancata costituzione o la costituzione oltre i termini comporterà le decadenze di cui agli artt. 38 e 281-undecies, comma 3 e 4, c.p.c., che esso convenuto, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, che in caso di mancata costituzione si procederà in sua contumacia, per ivi sentir accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia l'Ecc.mo Giudice di Pace: – in via preliminare, autorizzare la chiamata in causa di Società Amministrazione Condominii S.r.l. . ... in persona del l.r.p.t. (C.F. ..., con sede legale in ... alla via ... ); – in via principale, revocare il D.I. opposto e rigettare la domanda proposta in via monitoria da Società ... S.r.l.; – in via subordinata condannare Società ... a tenere indenne il Condominio da ogni esborso che esso fosse condannato ad effettuare in favore della opposta; – con vittoria di spese, diritti ed onorari di giudizio, oltre IVA e CPA come per legge. *** In via istruttoria Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie: 1. decreto ingiuntivo notificato; 2. perizia redatta dal Geom. ... *** Ai sensi del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 e successive modificazioni, si dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato pari ad Euro ... Luogo e data ... Firma Avv. ... COMMENTOSecondo l'interpretazione costante della S.C., l'opponente a decreto ingiuntivo, che intenda chiamare in causa un terzo (anche nell'opposizione a decreto ingiuntivo innanzi al giudice di pace), non può direttamente citarlo per la prima udienza ma deve chiedere al giudice, nell'atto di opposizione, di essere a ciò autorizzato. In questo senso la S.C., sia pur con riguardo al previgente rito applicabile dinanzi al giudice di pace, ha stabilito che nell'opposizione a decreto ingiuntivo innanzi a tale giudice, l'opponente che intenda chiamare un terzo in causa, avendo posizione di convenuto, deve farne richiesta nell'atto di opposizione, a pena di decadenza, non potendo formulare l'istanza direttamente in prima udienza (Cass. n. 10610/2014). Ciò in quanto, nel procedimento per ingiunzione, per effetto dell'opposizione, non si verifica alcuna inversione della posizione sostanziale delle parti nel giudizio contenzioso, nel senso che il creditore mantiene la veste di attore e l'opponente quella di convenuto anche in ordine ai poteri ed alle preclusioni processuali rispettivamente previsti per ciascuna delle parti. Ne consegue che, sebbene il disposto dell'art. 269 c.p.c., che disciplina le modalità della chiamata di terzo in causa, non si concilia con l'opposizione al decreto, in ogni caso l'opponente deve citare unicamente il soggetto istante per l'ingiunzione, e contemporaneamente chiedere al giudice l'autorizzazione a chiamare in giudizio il terzo al quale ritenga comune la causa sulla base dell'esposizione dei fatti e delle considerazioni giuridiche contenute nel ricorso per decreto (Cass. n. 22113/2015; Cass. n. 10610/2014; Cass. n. 4800/2007; Cass. n. 13272/2004; Cass. n. 8718/2000). Peraltro, l'autorizzazione del giudice alla chiamata in causa di un terzo su istanza di parte ex art. 106 c.p.c., ove non si verta in ipotesi di litisconsorzio necessario di cui all'art. 102 c.p.c., è discrezionale, potendo il giudice rifiutarla sulla base di esigenze di economia processuale e di ragionevole durata del processo (cfr. Cass. S.U., n. 4309/2010; Cass. n. 15362/2006). Il provvedimento del giudice che autorizzi, o rifiuti di autorizzare, la chiamata in causa di un terzo ex art. 269 c.p.c. non ha quindi natura decisoria, sicché non può formare oggetto di appello o di ricorso per cassazione ed è insuscettibile di passare in cosa giudicata (Cass. n. 28227/2005; Cass. n. 8688/2005; Cass. n. 281/1987). Con particolare riguardo alla chiamata in causa da parte del convenuto, l'art. 281-undecies c.p.c. stabilisce che: «Se il convenuto intende chiamare un terzo deve, a pena di decadenza, farne dichiarazione nella comparsa di costituzione e chiedere lo spostamento dell'udienza. Il giudice, con decreto comunicato dal cancelliere alle parti costituite, fissa la data della nuova udienza assegnando un termine perentorio per la citazione del terzo. La costituzione del terzo in giudizio avviene a norma del terzo comma». Tale la norma applicabile nell'ipotesi di chiamata effettuata dall'opponente a decreto ingiuntivo, che è convenuto in senso sostanziale. Ma la norma è prevista per l'ipotesi che l'attore abbia già introdotto il giudizio, chiamando il convenuto per l'udienza fissata dal giudice, e che il convenuto intenda effettuare la chiamata, così rendendo necessario lo spostamento dell'udienza. Viceversa, nel caso dell'opposizione a decreto ingiuntivo, il giudizio di opposizione è, come appena detto, introdotto dal convenuto in senso sostanziale, che riveste la posizione di opponente, il quale ovviamente non deve chiedere lo spostamento dell'udienza, perché un'udienza già fissata ancora non c'è. |