Citazione per azione di responsabilità dell'arbitro. Rinuncia all'incarico senza giustificato motivoInquadramentoLa formula è predisposta per l'introduzione dell'azione di responsabilità dell'arbitro ai sensi dell'art. 813-ter c.p.c. per il caso di rinuncia all'incarico senza giustificato motivo. Per il contributo unificato vedi quanto disposto dall'art. 14 d.P.R. n. 115/2002. FormulaATTO DI CITAZION Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. [3] ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ..., C.F. ... P.I. ... )], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [4] ..., C.F. [5] ..., che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti [6] ...; PREMESSO - che l'esponente ed il Signor ... [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.zza ..., C.F. ... P.I. ... )], hanno sottoscritto in data ... un contratto avente ad oggetto ...; - che all'art. ... il contratto reca una clausola compromissoria per arbitrato rituale del seguente tenore: « ... » [7]; - che la menzionata clausola compromissoria affida la risoluzione delle insorgende controversie al giudizio di un Collegio composto da tre arbitri, due dei quali direttamente nominati dalle parti, uno per ciascuna, ed il terzo con funzioni di Presidente d'accordo tra loro o, in mancanza, dal Presidente del Tribunale; - che le parti hanno nominato i propri arbitri nelle persone dei Sig.ri ... e ..., i quali hanno a propria volta nominato il terzo arbitro con funzione di Presidente nella persona del Sig. ...; - che, dopo l'avvio procedimento arbitrale, l'arbitro Sig. ... ha senza giustificato motive e con colpa grave [8] rinunciato all'incarico; - che ricorre la colpa grave giacché l'arbitro, nel rinunciare all'incarico, ha agito con particolare trascuratezza omettendo di conformarsi alle regole di normale prudenza e diligenza, non avvertendo l'evidente pregiudizio che la sua condotta arrecava all'esponente; - che infatti, ... [9]; - che la condotta dell'arbitro ha arrecato all'esponente danni per l'importo di Euro ..., quantificati come segue ...; - che la misura di tali danni non eccede [10] il triplo del compenso convenuto [11], ammontante a Euro ... Tutto ciò premesso, l'esponente, come sopra rappresentato e difeso CITA il Sig. ..., residente in ..., via ..., n. ..., PEC ... [12], a comparire innanzi al Tribunale di ..., nei noti uffici di via/piazza ..., all'udienza del ..., ore di rito, dinanzi al Giudice che verrà designato, con invito a costituirsi in giudizio almeno settanta giorni prima di tale udienza, ai sensi dell'art. 166 c.p.c., con l'espresso avvertimento che non costituendosi in termine incorrerà nelle decadenze di cui agli artt. 38 e 167 c.p.c., che la difesa tecnica mediante Avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 o da leggi speciali, che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, e che, comunque, in caso di mancata costituzione, si procederà in sua contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia il Tribunale adito accertare e dichiarare che il convenuto ... ha rinunciato all'incarico arbitrale con colpa grave e per l'effetto condannare il medesimo al risarcimento del danno nella misura di Euro ..., oltre interessi, rivalutazione monetaria e rimborso delle spese di lite. Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara ai fini del versamento del contributo unificato per le spese di giustizia che il valore della presente causa è di Euro ... Si offrono in comunicazione i seguenti documenti: 1) copia della convenzione di arbitrato; 2) dichiarazione di rinuncia all'incarico di arbitro; 3) documentazione concernente la prova del danno. Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. L'atto è congegnato per l'ipotesi di controversia devoluta alla cognizione del tribunale. Altrimenti la citazione va indirizzata al Giudice di pace. 2. Di regola si applicheranno il foro del convenuto (artt. 18 c.p.c.) ed il foro facoltativo per le cause relative a diritti di obbligazione (art. 20 c.p.c.: forum contractus, ossia Giudice del luogo in cui è sorta l'obbligazione; forum destinatae solutionis, ossia Giudice del luogo in cui l'obbligazione deve essere eseguita). 3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 4. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014. 5. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. 6. La procura può essere apposta in calce o a margine della citazione (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura. 7. La formula è predisposta per l'ipotesi di clausola compromissoria contenuta nel contratto. In caso di compromesso stipulato successivamente all'insorgere della controversia essa va conseguentemente modificata. 8. La responsabilità degli arbitri richiede il requisito soggettivo del dolo o della colpa grave. In questo caso si è ipotizzata la sussistenza della colpa grave, attesa del resto la difficoltà di dimostrare il dolo. Va però considerato che a seconda dell'elemento soggettivo si modifica anche il regime della responsabilità sotto il profilo del quantum, giacché, in caso di colpa grave, la misura del risarcimento non può superare una somma pari al triplo del compenso convenuto ovvero previsto dalla tariffa, mentre, in caso di dolo, detta limitazione di responsabilità non ricorre. Nell'ipotesi in cui si deduca il dolo, la formula va opportunamente adattata. 9. Descrivere gli elementi di fatto che consentono di ritenere sussistente la colpa grave. 10. Se i danni eccedono detta soglia, la domanda va corrispondentemente contenuta ai sensi del comma 5 dell'art. 313-ter c.p.c. Il limite, come si è detto, non opera in caso di dolo. 11. Oppure del compenso previsto dalla tariffa applicabile in mancanza di determinazione convenzionale di esso, secondo il citato comma 5. 12. Il c.d. «Correttivo» alla c.d. riforma «Cartabia» ha novellato l'art. 163 c.p.c., introducendo tra le indicazioni concernenti il convenuto la frase «nonché l'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi». COMMENTOL'art. 813-ter c.p.c. stabilisce anzitutto che l'arbitro risponde dei danni cagionati alle parti se: i) con dolo o colpa grave ha omesso o ritardato atti dovuti ed è stato perciò dichiarato decaduto, ovvero ha rinunciato all'incarico senza giustificato motivo; ii) con dolo o colpa grave ha omesso o impedito la pronuncia del lodo entro il termine fissato. Tale disposizione va letta in combinato disposto con l'art. 813-bis, sulla decadenza degli arbitri per i casi di omissione o ritardo nel compimento di un atto relativo alle funzioni arbitrali: in presenza di tali condotte può dunque darsi corso all'azione di responsabilità promossa nei confronti degli arbitri. Al di fuori di tali ipotesi, la norma disciplina la responsabilità degli arbitri – al fine di impedire uso strumentale dell'azione di responsabilità – sul modello di quella del Giudice, nei limiti della compatibilità. Ne discende che gli arbitri rispondono esclusivamente per dolo o colpa grave entro i limiti previsti per il Giudice (art. 2, commi 2 e 3 l. n. 117/1988). L'azione di responsabilità, inoltre, non può essere proposta in pendenza del giudizio arbitrale, a meno che non ricorrano i casi di decadenza o rinuncia considerati al n. 1 del comma 1. Se viceversa è stato pronunciato il lodo, l'azione di responsabilità può essere proposta soltanto dopo l'accoglimento dell'impugnazione con sentenza passata in giudicato e per i motivi per cui l'impugnazione è stata accolta. La norma interviene poi sulla misura dell'eventuale risarcimento. Se la responsabilità non dipende da dolo dell'arbitro, la misura di esso non può superare una somma pari al triplo del compenso convenuto o, in mancanza di determinazione convenzionale, pari al triplo del compenso previsto dalla tariffa applicabile. Nei casi di responsabilità dell'arbitro il corrispettivo e il rimborso delle spese non gli sono dovuti o, nel caso di nullità parziale del lodo, sono soggetti a riduzione. Si precisa infine che ciascun arbitro risponde solo del fatto proprio: è dunque esclusa una responsabilità solidale degli arbitri e, in particolare, in caso di lodo dichiarato nullo, è da escludere la responsabilità dell'arbitro che abbia manifestato il proprio dissenso. |