Impugnazione per nullità di lodo arbitrale. Omessa decisione del merito

Mauro Di Marzio

Inquadramento

La formula è predisposta per l'impugnazione per nullità del lodo arbitrale per il caso che il lodo abbia concluso il procedimento senza decidere il merito della controversia sebbene il merito della controversia dovesse essere deciso dagli arbitri, ai sensi dell'art. 829, comma 1, n. 10 c.p.c.

Per il contributo unificato, v. art. 14 d.P.R. n. 115/2002.

Formula

CORTE DI APPELLO DI ... [1]

IMPUGNAZIONE PER NULLITÀ DI LODO RITUALE

Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. [2] ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della Società ..., con sede in ... ( ... ), via/piazza ..., C.F. ... P.I. ... )], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. [3] ..., C.F. ... [4], che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [5]

PREMESSO

– che l'esponente ed il Sig. ... [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della Società ..., con sede in ... ( ... ), via/p.zza ..., C.F. ... P.I. ... ], hanno sottoscritto in data ... un contratto avente ad oggetto ...;

– che all'art. ... il contratto reca una clausola compromissoria per arbitrato rituale del seguente tenore: « ... » [6];

– che in esecuzione della predetta clausola compromissoria è stato costituito il collegio arbitrale che ha pronunciato lodo rituale sottoscritto in data ..., con il quale il collegio ha così deciso: « ... »;

– che il lodo [7] è stato notificato [8] all'esponente in data ...;

– che il lodo è nullo [9] per omessa pronuncia su alcune delle domande ed eccezioni proposte dalle parti in conformità alla convenzione di arbitrato; difatti ... [10];

– che pertanto ricorre l'ipotesi contemplata dall'art. 829, comma 1, n. 12, c.p.c.;

– che alla pronuncia della nullità del lodo in sede rescindente deve seguire, all'esito del giudizio rescissorio, ai sensi dell'art. 830, comma 2, c.p.c., la pronuncia sul merito della controversia, non avendo le parti stabilito diversamente nella convenzione di arbitrato o con accordo successivo;

– che a tal riguardo deve osservarsi quanto segue: ... [11];

– che ricorrono gravi motivi sensi dell'art. 830, ultimo comma, c.p.c., per disporre la sospensione dell'efficacia del lodo, giacché ... [12] .

Tanto premesso l'attore, come sopra rappresentato e difeso

CITA

il Sig. ... [nella indicata qualità] residente in ..., via ..., n. ..., PEC ... [13], a comparire dinanzi alla Corte di Appello di ... nei noti uffici di via/piazza ..., all'udienza del ..., ore di rito, dinanzi al giudice che verrà designato, con invito a costituirsi almeno 20 giorni [14] prima di tale udienza nelle forme stabilite dalla legge, con l'avvertimento che, in difetto di costituzione si procederà in sua contumacia, che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato [15], per sentir accogliere le seguenti:

CONCLUSIONI

Voglia l'adita Corte di Appello, previa sospensione dell'efficacia del lodo impugnato, dichiarare la nullità del lodo rituale predetto pronunciato in data ..., provvedendo sul merito della controversia come segue: ... .

Con vittoria di spese.

Si offrono in comunicazione i seguenti documenti:

– lodo arbitrale con relata di notificazione;

– fascicolo di parte nel procedimento arbitrale;

– copia conforme della convenzione di arbitrato;

– ... .

Ai sensi dell'art. 14 d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara ai fini del versamento del contributo unificato per le spese di giustizia che il valore della presente causa è di Euro ... .

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

COMMENTO

Il dibattito sulla questione se il giudizio di impugnazione per nullità del lodo rituale dia luogo ad un giudizio ordinario in unico grado oppure ad un vero e proprio giudizio di secondo grado avente ad oggetto l'impugnazione del lodo è stato variamente risolto sia dalla dottrina che dalla giurisprudenza. Attualmente viene condivisa la seconda soluzione, sul rilievo, fondato sul precetto posto dall'art. 824-bis c.p.c., che il lodo arbitrale (salvo che per i fini esecutivi) equivale alla sentenza del giudice togato (e dunque secondo Cass. n. 13898/2014 l'impugnazione del lodo è soggetta alla disciplina e ai principi che regolano il giudizio di appello, in quanto compatibili). Questo essendo il quadro, sembra da ritenere che l'impugnazione per nullità, quanto a forme e termini, debba seguire la disciplina dell'appello ove non diversamente disposto. L'impugnazione per nullità non dà peraltro luogo ad appello rivolto contro il lodo, essendo in prima battuta diretto alla verifica della sussistenza dei vizi elencati dall'art. 829 e solo in seconda battuta ad un eventuale riesame del merito (Cass. n. 3229/2012; Cass. n. 20880/2010).

La competenza spetta alla corte d'appello nella cui circoscrizione si trova la sede dell'arbitrato. La competenza è funzionale e inderogabile.

L'impugnazione si propone con citazione, indipendentemente dalla materia oggetto della convenzione di arbitrato e quindi del lodo. Alla citazione introduttiva del giudizio per nullità del lodo rituale si è detto applicabile l'art. 163-bis c.p.c. sul termine a comparire, compresa la disposizione che prevede l'abbreviazione del termine (Cass. S.U., n. 10155/1998). Qui, oggi, occorre una precisazione: fintanto che il termine a comparire ed il termine per la costituzione era sovrapponibile, in primo grado e in appello, il problema non si poneva: oggi il termine ex art. 163-bis c.p.c. è di 120 giorni, che è collegato al termine di 70 giorni per la costituzione del convenuto ex art. 166 c.p.c., mentre l'ultimo comma dell'art. 342 c.p.c. prevede in appello un termine a comparire di 90 giorni. Inoltre il termine per la costituzione in appello parrebbe essere ancora di 20 giorni, come sembra potersi desumere dall'art. 343 c.p.c. È opinione di chi scrive che nell'impugnazione per nullità debbano applicarsi le regole dell'appello, secondo quanto indicato, ed anche perché i termini di 120 e 70 giorni non avrebbero alcun senso nel giudizio di impugnazione del lodo rituale, visto che essi sono funzionali allo scambio delle memorie ed art. 171-ter c.p.c., scambio impensabile in sede di impugnazione.

Il perentorio termine per l'impugnazione (sottoposto a sospensione feriale: Cass. n. 6362/1995) è quello «breve» di novanta giorni dalla notifica del lodo ovvero quello «lungo» di sei mesi (così ridotto con il d.lgs. n. 149/2022) dall'ultima sottoscrizione. La violazione del termine per l'impugnazione determina l'inammissibilità rilevabile d'ufficio (Cass. S.U., n. 3997/1987). Quanto al destinatario della notificazione del lodo, per i fini del decorso del termine breve, oggi non v'è dubbio che essa possa essere seguita presso il difensore, come stabilito dall'art. 816-bis c.p.c.

Alterne vicende hanno riguardato anche la notificazione dell'impugnazione. Da ultimo le Sezioni Unite avevano accolto l'orientamento secondo cui l'impugnazione per nullità del lodo arbitrale deve essere notificata alla parte personalmente, non presso la persona che l'abbia difesa nel procedimento arbitrale. Tuttavia, l'irrituale effettuazione della notificazione dell'impugnazione presso quel difensore, anziché alla parte personalmente, non implica, inesistenza, ma nullità della notificazione medesima, e, dunque, un vizio emendabile con effetto ex tunc con la costituzione del convenuto, ovvero, in difetto di tale costituzione, con la rinnovazione della notificazione medesima (Cass. S.U., n. 3075/2003). La legittimazione del difensore nel giudizio arbitrale a ricevere la notifica dell'impugnazione del lodo è oggi riconosciuta dall'art. 816-bis. Tale legittimazione sembra essere concorrente con quella della parte.

Nel giudizio di impugnazione per nullità del lodo arbitrale trova applicazione la regola della specificità della formulazione dei motivi (prescritta per il ricorso per cassazione), in considerazione della natura rescindente di tale giudizio e del fatto che solo il rispetto di detta regola può consentire al giudice ed alla parte convenuta di verificare se le contestazioni formulate corrispondano esattamente ai casi di impugnabilità stabiliti dall'art. 829 (Cass. n. 6194/1996; Cass. n. 5370/1997; Cass. n. 9082/1997; Cass. n. 11917/1998), senza che siano ammissibili motivi aggiunti (Cass. n. 4820/1984).

Ai sensi del n. 10 del comma 1 dell'art. 829 c.p.c. il lodo arbitrale è nullo se conclude il procedimento senza decidere il merito della controversia e il merito della controversia doveva essere deciso dagli arbitri; tale disposizione regola il caso in cui gli arbitri abbiano definito il procedimento con una pronuncia di rito, affermando l'esistenza di un impedimento processuale in realtà non sussistente.

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