Convenzione di negoziazione assistita ex art. 2-ter d.l. n. 132/2014InquadramentoIl d.lgs. n. 149/2022 ha esteso alle controversie di lavoro la procedura di negoziazione assistita, mediante l'introduzione del nuovo art. 2-ter all'interno del corpo normativo di cui al d.l. n. 132/2014, convertito con modificazioni nella l. n. 162/2014. Il nuovo strumento, pertanto, a decorrere dal 1° marzo 2023, si affiancherà ai tradizionali metodi di risoluzione antegiudiziale delle controversie di lavoro previste dagli artt. 410 e ss. c.p.c. e da talune norme speciali. FormulaMODELLO DI CONVENZIONE DI NEGOZIAZIONE ASSISTITA NELLE CONTROVERSIE DI LAVORO (AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 7- BIS E DELL'ART. 2- TER D.L. N. 132/14, CONV. IN L. N. 162/14) [Sono evidenziate e sono situate all'interno di parentesi quadre le clausole eventuali o aggiuntive] A valere ad ogni effetto di legge, TRA il/la Sig./Sig.ra ..., C.F. ..., nato/a a ..., il ... residente in ..., via/piazza ..., n. ..., [qui comparente non in proprio ma nella sua qualità di legale rappresentante del Sig./della Sig.ra/della Ditta ..., C.F./P.I. ..., nato/a a ..., il ..., residente/sedente in ..., via/piazza ..., n. ... ], assistito/a dall'Avv. ..., C.F. ..., con studio in ..., via ..., n. ..., PEC ... (da una parte) E il/la Sig./Sig.ra ..., C.F. ..., nato/a a ..., il ... residente in ..., via/piazza ..., n. ..., [qui comparente non in proprio ma nella sua qualità di legale rappresentante del Sig./della Sig.ra/della Ditta ..., C.F./P.I. ..., nato/a a ..., il ..., residente/sedente in ..., via/piazza ..., n. ... ], assistito/a dall'Avv. ..., C.F. ..., con studio professionale in ..., via ..., n. ..., PEC ... (dall'altra) PREMESSO - che tra le Parti come sopra individuate è insorta controversia in materia di lavoro e precisamente ...; che per il tramite dell'Avv. ... del foro di ..., il/la Sig./Sig.ra/Ditta ..., ha invitato il/la Sig./Sig.ra/Ditta ... a stipulare convenzione di negoziazione ai sensi dell'art. 2, d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014; - che, a mezzo dell'Avv. ... del foro di ..., il/la Sig./Sig.ra/Ditta ..., ha comunicato di accettare la procedura di negoziazione assistita; - che, onde dirimere la controversia, le parti si sono determinate a stipulare la presente convenzione di negoziazione assistita ai sensi dell'art. 2, d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014; - che non è in corso alcun procedimento giurisdizionale avente ad oggetto la medesima controversia e che in merito le parti si impegnano a non intraprendere alcuna azione giudiziale sino al termine del procedimento di negoziazione qui regolato; - che le parti sono state informate e sono pertanto edotte della possibilità di definire la controversia in conciliazione e arbitrato ai sensi dell'art. 412-ter del Codice di procedura civile e che la negoziazione assistita non costituisce condizione di procedibilità della domanda giudiziale; - che ciascuna parte sarà assistita da almeno un avvocato e potrà essere assistita anche da un consulente del lavoro; - che all'accordo raggiunto all'esito della procedura di negoziazione assistita si applica l'articolo 2113, quarto comma, del codice civile; - che l'accordo sarà trasmesso a cura di una delle parti, entro dieci giorni, a uno degli organismi di cui all'articolo 76 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276. TANTO PREMESSO le parti dichiarano di essere consapevoli: - che la procedura di negoziazione assistita non può riguardare diritti indisponibili; - che è fatto obbligo agli avvocati e alle parti di tenere riservate le proposte, le dichiarazioni e le informazioni ricevute nel corso del procedimento; - che le proposte, le dichiarazioni e le informazioni acquisite nel corso del procedimento non possono essere utilizzate nel giudizio avente in tutto o in parte il medesimo oggetto; - che i difensori delle parti e coloro i quali partecipano al procedimento non potranno essere tenuti a deporre sul contenuto delle dichiarazioni rese e delle informazioni acquisite; - che a tutti i partecipanti al procedimento si applicano le disposizioni dell'articolo 200 del codice di procedura penale e si estendono le garanzie previste per il difensore dalle disposizioni dell'articolo 103 del medesimo codice di procedura penale in quanto applicabili; - che a far tempo dalla conclusione della presente convenzione i termini di decadenza e di prescrizione relativi ai diritti oggetto della procedura di negoziazione si intendono sospesi fino alla sua conclusione; - che l'accordo eventualmente raggiunto all'esito del presente procedimento, sottoscritto dalle parti e dagli avvocati che le assistono, costituisce titolo esecutivo e per l'iscrizione di ipoteca giudiziale; - che, ove con l'accordo eventualmente raggiunto le parti concludano uno dei contratti o compiano uno degli atti soggetti a trascrizione, per procedere alla trascrizione del medesimo accordo le relative sottoscrizioni dovranno essere autenticate da un pubblico ufficiale a ciò autorizzato. TUTTO CIÒ PREMESSO E DICHIARATO le parti STIPULANO E CONVENGONO quanto segue. I. Oggetto della convenzione. Le parti si impegnano a cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere la controversia tra di esse insorta e di cui in premessa, nei modi previsti dagli articoli 2 e seguenti del d.l. n. 132/2014, convertito in l. n. 164/2014. II. Durata della procedura di negoziazione Le parti concordemente fissano al ... / ... / ... il termine ultimo per l'espletamento della presente procedura. Nel rispetto dell'art. 2, comma 2, lett. a) del d.l. n. 132/2014 il termine non può essere inferiore ad un mese e superiore a tre mesi, prorogabile per ulteriori trenta giorni su accordo delle parti. Nei limiti di legge, le parti potranno disporre la conclusione anticipata della procedura in ogni momento in cui si palesi manifesta e condivisa l'impossibilità di raggiungere un accordo, ovvero questo sia raggiunto. III. Fase negoziale. Per favorire il raggiungimento di un'intesa le parti convengono di partecipare personalmente agli incontri di negoziazione. In caso di impedimento o per giustificati motivi, le parti possono farsi rappresentare da persone informate sui fatti e muniti dei poteri necessari per la composizione della controversia. [Clausole aggiuntive per l'eventuale attività di istruzione stragiudiziale (artt. 4-bis e 4-ter d.lgs. n. 132/2014) Le parti concordano: - che si possa procedere all'acquisizione delle dichiarazioni di terzi – ad esclusione di coloro che non abbiano compiuto il quattordicesimo anno d'età e che si trovino nella condizione di cui all'art. 246 c.p.c. – su fatti rilevanti in relazione all'oggetto della controversia in oggetto ai sensi dell'art. 4-bis del d.l. n. 132/2014. In tal caso ciascun avvocato può invitare il terzo presso il proprio studio o presso il Consiglio dell'ordine degli avvocati, in presenza dell'avvocato che assiste l'altra parte, a rendere dichiarazioni su fatti specificatamente individuati e rilevanti in relazione all'oggetto della controversia, previamente capitolati. L'informatore, previa identificazione, dovrà dichiarare se ha rapporti di parentela o di natura personale e professionale con l'altra parte o se ha un interesse nella causa e dovrà essere preliminarmente avvisato: a) della qualifica dei soggetti dinanzi ai quali renderà le dichiarazioni e dello scopo della loro acquisizione; b) della facoltà di non rendere dichiarazioni; c) della facoltà di astenersi ai sensi dell'articolo 249 del codice di procedura civile; d) delle responsabilità penali conseguenti alle false dichiarazioni di cui all'art. 371-ter, commi 3 e 4, c.p.; e) del dovere di mantenere riservate le domande che gli saranno rivolte e le risposte date; f) delle modalità di acquisizione e documentazione delle dichiarazioni. Le domande rivolte all'informatore e le dichiarazioni da lui rese saranno verbalizzate in un documento, redatto dagli avvocati, che dovrà contenere l'indicazione del luogo e della data in cui sono acquisite le dichiarazioni, le generalità dell'informatore e degli avvocati e l'attestazione che sono stati rivolti gli avvertimenti di cui sopra. Tale documento, previa integrale lettura, verrà sottoscritto dall'informatore e dagli avvocati e rilasciato in originale all'informatore stesso e a ciascuna delle parti. Le parti vengono informate che il verbale farà piena prova di quanto gli avvocati attesteranno essere avvenuto in loro presenza, potrà essere prodotto nell'eventuale giudizio e sarà valutato dal giudice ai sensi dell'articolo 116, primo comma, del codice di procedura civile. L'acquisizione delle dichiarazioni non potrà essere svolta con modalità telematica né con collegamenti audiovisivi da remoto. Qualora l'informatore non si dovesse presentare o dovesse rifiutarsi di rendere dichiarazioni e la negoziazione si dovesse concludere senza accordo, la parte che riterrà necessaria la sua deposizione potrà chiedere che ne sia ordinata l'audizione davanti al giudice. Le parti concordano altresì: - che ciascun avvocato potrà procedere all'acquisizione delle dichiarazioni dell'altra parte sulla verità dei fatti specificatamente individuati e rilevanti in relazione all'oggetto della controversia, previamente capitolati, ad essa sfavorevoli e favorevoli alla parte nel cui interesse sono richieste ai sensi dell'art. 4-ter del d.l. n. 132/2014. Le dichiarazioni confessorie verranno rese e sottoscritte dalla parte e dall'avvocato che la assiste anche ai fini della certificazione dell'autografia. Il documento contenente le dichiarazioni di cui sopra farà piena prova di quanto l'Avvocato attesterà essere avvenuto in sua presenza e potrà essere prodotto nell'eventuale con l'efficacia di cui all'articolo 2735 del codice civile. Il rifiuto ingiustificato a rendere dichiarazioni sui fatti di cui sopra potrà essere valutato dal giudice ai fini delle spese del giudizio, anche ai sensi dell'articolo 96, commi primo, secondo e terzo, del Codice di procedura civile. Clausole aggiuntive per l'eventuale svolgimento della negoziazione in modalità telematica (art. 2-bis d.l. n. 132/2014) Le parti concordano: - che sia consentito lo svolgimento della negoziazione con modalità telematiche. In tal caso, ciascun atto del procedimento, ivi compreso l'accordo conclusivo, sarà formato e sottoscritto nel rispetto delle disposizioni del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e sarà trasmesso a mezzo posta elettronica certificata o con altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato, secondo quanto previsto dalla normativa anche regolamentare concernente la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. Ove l'accordo di negoziazione dovesse essere contenuto in un documento analogico sottoscritto dalle parti, la sottoscrizione sarà certificata dagli avvocati con firma digitale, o altro tipo di firma elettronica qualificata o avanzata, nel rispetto delle regole tecniche di cui all'articolo 20, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 82 del 2005. - che, a eccezione degli incontri di acquisizione delle dichiarazioni del terzo, sia consentito lo svolgimento degli incontri con collegamenti audiovisivi a distanza in cui sia garantita la effettiva e reciproca udibilità e visibilità delle persone collegate.] Lo svolgimento della negoziazione è regolato come segue: - il giorno ... del mese di ... dell'anno ..., ad ore ..., in ..., presso ... /o in modalità telematica, si terrà incontro di discussione e approfondimento delle reciproche pretese e posizioni; [il giorno ... del mese di ... dell'anno ..., ad ore ..., in ..., si procederà alla acquisizione delle dichiarazioni dei terzi] - ove, all'esito del primo incontro o di eventuali incontri successivi, non fosse raggiunto un accordo e non risulti palese l'impossibilità di un'intesa, le parti hanno facoltà di formulare per iscritto proposta di definizione della controversia sulla quale si dovranno reciprocamente pronunciare, per iscritto, entro ulteriori dieci giorni; - successivamente – in data ed orario da convenirsi, e comunque entro il termine concordato per la conclusione della procedura – in ... presso ... si svolgerà nuovo incontro nel quale le Parti verificheranno la possibilità del raggiungimento di un'intesa sulla base delle formulate proposte ovvero l'impossibilità della conciliazione. IV. Mancato accordo. Dell'eventuale mancato accordo le parti daranno atto con dichiarazione certificata autografa dai rispettivi avvocati. V. Conclusione di accordo conciliativo. L'eventuale accordo che compone la controversia sarà sottoscritto dalle parti e dagli avvocati che le assistono e che certificheranno l'autografia delle firme e la conformità dell'accordo alle norme imperative e all'ordine pubblico. VI. Oneri professionali. In mancanza di espresso accordo, ciascuna delle parti sarà tenuta a sopportare l'onere dell'assistenza del difensore. Luogo e data ... ... (sottoscrizione di una Parte) Io sottoscritto, Avv. ... certifico che la sottoscrizione che precede è autentica ed è stata apposta alla mia presenza dal Sig./dalla Sig.ra ... da me previamente identificato/a. Luogo e data ... ... (sottoscrizione dell'avvocato) * * * * * Luogo e data ... ... (sottoscrizione di altra Parte) Io sottoscritto, Avv. ... certifico che la sottoscrizione che precede è autentica ed è stata apposta alla mia presenza dal Sig./dalla Sig.ra ... da me previamente identificato/a. Luogo e data ... ... (sottoscrizione dell'avvocato) COMMENTOA partire dal 1° marzo 2023, con l'entrata in vigore del nuovo art. 2-ter d.l. n. 132/2014, la procedura di negoziazione assistita potrà essere attivata anche per le controversie di cui all'art. 409 c.p.c. L'integrale rinvio a tale norma induce a ritenere che lo strumento, oltre che ai rapporti di lavoro subordinato e di impiego pubblico, trovi applicazione anche alla vasta e frammentata area della parasubordinazione (n. 3, art. 409 c.p.c.) ed alle residue controversie agrarie nelle quali sia fatta applicazione del rito laburistico. Opportuna appare la precisazione secondo cui il previo esperimento della modalità di negoziazione non condiziona la procedibilità della domanda giudiziale incardinata dinanzi al giudice del lavoro. La natura facoltativa del mezzo comporta, dunque, la possibilità di proporre direttamente ricorso giurisdizionale, senza transitare per la negoziazione assistita o, in caso di proposizione della stessa, attendere l'eventuale esito negativo o abbandonarla in corso di svolgimento, al fine di incardinare il giudizio dinanzi al tribunale del lavoro. Novità di rilievo è costituita dalla facoltà, in capo alle parti, di farsi assistere, oltre che da almeno un avvocato, anche da un consulente del lavoro. Ambedue i professionisti devono risultare iscritti al relativo albo professionale, non potendosi ammettere all'assistenza negoziale i praticanti avvocati, benché abilitati all'esercizio della professione, iscritti in apposito registro, né figure affini al consulente del lavoro, quali dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali, risultando l'iscrizione all'albo professionale istituito dalla l. n. 12/1979 condizione legittimante lo svolgimento di attività assistenziale. Le amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2, d.lgs. n. 165/2001 dovranno affidare la convenzione di negoziazione alla propria avvocatura, ove presente, in caso diverso potranno affidarsi ad un libero professionista del foro. Poco chiari appaiono, tuttavia, contorni ed ampiezza del ruolo ascritto ai consulenti del lavoro, in assenza di adeguamento delle preesistenti e nuove disposizioni del d.l. n. 132/2014. Tali disposizioni conferiscono, ad esempio, all'avvocato (cfr. art. 2, comma 6) specifici poteri di certificazione dell'autografia delle sottoscrizioni apposte alla convenzione, sotto la propria responsabilità professionale, che si aggiungono ai poteri di certificazione ed autentica già previsti dal codice di rito (come nel caso dell'autentica della sottoscrizione apposta in calce alla procura alle liti ex art. 83 c.p.c.) e dalle leggi speciali (cfr. art. 16-bis, comma 9-bis d.l. n. 179/2012 in tema di attestazione di conformità di atti processuali in forma telematica). In assenza di un'espressa previsione è lecito, tuttavia, dubitare della sussistenza di un analogo potere certificativo in capo ai consulenti del lavoro, che ne risultano normalmente sprovvisti. Assai complesso risulta, inoltre, l'adattamento all'attività assistenziale del consulente del lavoro, del controllo di legalità sostanziale dell'accordo, non limitato alla sottoscrizione dello stesso ma esteso all'accertamento della conformità o contrarietà dell'accordo a norme imperative ed all'ordine pubblico (Trib. Roma IV, n. 12727/2109) Analogo problema emerge dalla previsione delle nuove facoltà di istruzione della controversia, che la novella introduce a mezzo degli artt. 4-bis e 4-ter, risultando tali facoltà testualmente riferite ai soli avvocati, rientrando nel perimetro professionale degli stessi, alla stregua di facoltà paragiurisdizionali, modellate sull'escussione dei testi e sull'assunzione dell'interrogatorio formale. In tale contesto sistematico non può che concludersi nel senso che, nella negoziazione assistita ex art. 2-ter, il ruolo del consulente del lavoro sia quello di fornire supporto tecnico alla parte ed all'avvocato, nella risoluzione di questioni di natura contabile, risultando le due figure non fungibili. Il procedimento presenta uno svolgimento del tutto analogo a quello esperito nelle altre materie, con le novità, di natura istruttoria e relative alle modalità di conduzione delle trattative, previste dagli artt. 2-bis, 4-bis e 4-ter, introdotti dal d.lgs. n. 149/2022. Questione del tutto peculiare ai rapporti tra negoziazione assistita e processo del lavoro è quella del regime dei termini di decadenza stragiudiziale, previsti per l'impugnazione dei licenziamenti ai sensi dell'art. 6, comma 1 l. n. 604/1966 (applicabile anche alle ipotesi previste della l. n. 183/2010, art. 32, commi 3 e 4, tra cui l'impugnativa del contratto di lavoro a termine), nella misura di 60 giorni, decorrenti dalla comunicazione del licenziamento o, se successiva, dei motivi, per l'impugnazione stragiudiziale, e di 180 giorni, decorrenti dalla impugnazione stragiudiziale, per la proposizione dell'impugnazione in sede giudiziale. Soccorre, sul punto, l'art. 8 del d.l. n. 132/2014, che prevede che, la comunicazione dell'invito a concludere una convenzione di negoziazione assistita, ovvero la sottoscrizione della convenzione vadano non soltanto considerati atti interruttivi della prescrizione, valendo altresì ad impedire, per una sola volta, la decadenza. Se, tuttavia, l'invito di una delle parti rivolto all'altra è rifiutato, o non è accettato nel termine di trenta giorni, previsto dall'art. 4, comma 1, la domanda giudiziale andrà proposta entro il medesimo termine di decadenza decorrente dal rifiuto, dalla mancata accettazione nel termine, ovvero dalla dichiarazione di mancato accordo certificata dagli avvocati. Pur riferendosi testualmente alla sola domanda giudiziale, deve ritenersi che il rifiuto, la mancata accettazione o il mancato accordo, determinino la reviviscenza anche del prodromico termine di decadenza per l'impugnativa stragiudiziale eventualmente impedito dall'invito alla negoziazione o dalla sottoscrizione dell'accordo, che decorrerà nuovamente, sulla base delle indicazioni contenute nella norma. All'accordo eventualmente raggiunto all'esito della procedura si applica, secondo quanto previsto dalla norma, l'art. 2113, comma 4 c.c. Il naturale regime di impugnabilità delle rinunce e transazioni concluse dal prestatore di lavoro, aventi ad oggetto diritti derivanti da disposizioni inderogabili della legge o di contratti ed accordi collettivi, ai sensi del comma 1, troverà eccezione, oltre che nelle conciliazioni in sede giudiziale, amministrativa, sindacale ed arbitrale, anche in quelle trasfuse negli accordi di negoziazione assistita, sull'implicito presupposto che l'assistenza prestata al lavoratore dagli avvocati e, se del caso, dei consulenti del lavoro, determini quel sufficiente grado di consapevolezza, nella parte debole del rapporto, in ordine al significato del negozio giuridico, all'ampiezza delle rinunce e consistenza dei riconoscimenti. Va, tuttavia, rammentato che, al pari delle conciliazioni raggiunte in sede giudiziale, sindacale ed amministrativa, anche quelle trasfuse negli accordi di negoziazione assistita possono essere oggetto di azione di nullità ed annullamento, in base alla disciplina comune dei contratti, con possibilità per il lavoratore di chiedere l'annullamento del negozio sostanziale racchiuso nell'accordo per incapacità naturale (artt. 1425, comma 2 e 428 c.c.) o legale (art. 1425, comma 1 c.c.) ovvero per un vizio della volontà (errore, violenza e dolo ai sensi degli artt. 1427 e ss. c.c.) con l'esclusione del solo errore di diritto relativo alle questioni oggetto di transazione ex art. 1969 c.c.; parimenti, il lavoratore può esperire azione ordinaria di nullità del negozio ai sensi degli artt. 1418 e ss. c.c. (cfr. Trib. Cosenza sez. lav., n. 1475/2019). Il comma di chiusura dell'art. 2-bis contempla la trasmissione dell'accordo, a cura di una delle parti, entro dieci giorni, alle commissioni di certificazione di cui all'art. 76 d.lgs. n. 276/2003. La disposizione non specifica le finalità di tale adempimento. Deve escludersi, innanzitutto, che l'obiettivo della previsione sia quello di conseguire la certificazione dell'accordo di negoziazione, mediante il procedimento contemplato dall'art. 78, pur essendo le rinunce e transazioni ricomprese nel novero degli atti astrattamente certificabili, trattandosi di atti negoziali nei quali sia dedotta, direttamente o indirettamente, una prestazione di lavoro (art. 75). Il più ampio regime di inoppugnabilità dell'accordo di negoziazione ex art. 2113, comma 4 c.c., previsto dalla disposizione, consegue, difatti, alla garanzia derivante dall'assistenza prestata da avvocati e consulenti al lavoratore. Né, del resto, appare ragionevolmente sostenibile, per altro in assenza di un'espressa previsione, che l'adempimento costituisca condizione per l'acquisizione di efficacia esecutiva dell'accordo trattandosi, per altro, di effetto già annesso all'accordo di negoziazione da parte dell'art. 5, comma 1 d.l. n. 132/2014. Può, dunque, ipotizzarsi che, in assenza di ulteriori indicazioni, la natura della trasmissione dell'accordo di negoziazione alle commissioni ex art. 76 possa non esorbitare la mera informativa, funzionale ad un'attività di verifica e monitoraggio sull'andamento del nuovo mezzo di risoluzione stragiudiziale delle controversie di lavoro. In tal senso depone anche l'estrema genericità della previsione di chiusura, che non fornisce elementi di identificazione della specifica commissione cui inviare l'accordo negoziale (In assenza di indicazione circa la commissione destinataria della comunicazione deve, verosimilmente, farsi riferimento ai criteri di competenza dettati dall'art. 77, d.lgs. n. 273/2003, che prevede l'invio della richiesta di certificazione alla commissione nella cui circoscrizione si trova l'azienda o una sua dipendenza alla quale sarà addetto il lavoratore. Nel caso in cui le parti intendano presentare l'istanza di avvio della procedura di certificazione alle commissioni istituite a iniziativa degli enti bilaterali, esse devono rivolgersi alle commissioni costituite dalle rispettive associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro), né annette alcuna conseguenza all'inosservanza del termine di dieci giorni, previsto per l'esecuzione dell'incombente. (In dottrina Giordano, Trapuzzano, La riforma del processo civile: commentario al D.L. n. 132/2014 conv. con mod. in l. 162/2014, aggiornato alle circolari ministeriali nn. 2309/2015 e 6/2015 in tema di negoziazione assistita, Milano, 2015). |