Reclamo contro il provvedimento di rigetto con ordinanza ex art. 183-quaterInquadramentoLa formula è predisposta sulla base del nuovo art. 183-quater c.p.c. introdotto nel codice di rito dall'art. 3, comma 13, lett. d), d.lgs. n. 149/2022, applicabile, ai sensi dell'art. 35 (così come modificato dall'art. 1, comma 380, l. n. 197/2022 c.d. Legge di bilancio 2023) dal 28 febbraio 2023 per i procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai sensi dell'art. 7, comma 3, d.lgs. n. 164/2024, in deroga all'art. 35, comma 1, del d.lgs. n. 149/2022, le disposizioni di cui al citato articolo si applicano anche ai procedimenti già pendenti alla data del 28 febbraio 2023. La riforma ha previsto la possibilità per il Giudice, ove vengano in rilievo (come nella maggior parte dei casi) diritti disponibili, di emanare ordinanze provvisorie di accoglimento o di rigetto della domanda, rispettivamente contemplate dai nuovi artt. 183-ter e 183-quater c.p.c. In particolare, l'istanza ex art. 183-quater c.p.c. può essere proposta solamente all'esito della prima udienza ex art. 183 c.p.c. e il Giudice può accogliere l'istanza di rigetto ove la domanda attorea sia manifestamente infondata, ovvero se sia omesso o risulti assolutamente incerto il requisito di cui all'art. 163, comma 3, n. 3 c.p.c. e la nullità non sia stata sanata o se, emesso l'ordine di rinnovazione della citazione o di integrazione della domanda, persista la mancanza dell'esposizione dei fatti di cui al n. 4, comma 3 del predetto art. 163. L'ordinanza di rigetto è reclamabile ai sensi dell'art. 669-terdecies c.p.c. e non acquista efficacia di giudicato ai sensi dell'art. 2909 c.c. La formula in esame ipotizza un reclamo ex art. 669-terdecies avverso l'ordinanza di rigetto della domanda ex art. 183-quater c.p.c. FormulaTRIBUNALE DI ... [1] RECLAMO [2]EXARTT. 669-TERDECIES E 183-QUATER, COMMA 3, C.P.C.[3] il Sig. ... [4], nato a ... il ... (C.F. ... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., (oppure) [la Società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... ( ... ), via/p.za ... n. ..., C.F. ... P.I. ... ) [5] ], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avvocato ..., C.F. ... [6], che lo rappresenta e difende giusta procura alle liti allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.[7] . Per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento l'avvocato ... indica l'indirizzo PEC .... -ricorrente- CONTRO Il Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via/p.za ... n. ..., rappresentato e difeso nel giudizio R.G. N. ... / ... - Trib. ... sez. ... Dott. ... dall'Avv. ... presso cui è elettivamente domiciliato. -resistente- PREMESSO CHE – Il Giudice del Tribunale di ... nel giudizio di cui al n. R.G. ... / ... in data ... ha emesso l'ordinanza ex art. 183-quater c.p.c. con la quale ha ...; – la predetta ordinanza è stata pronunciata all'udienza del ... (oppure: è stata pronunciata fuori udienza e comunicata il ... ) successivamente alla prima udienza ex art. 183 c.p.c. su istanza del convenuto odierno resistente; – il provvedimento oggetto dell'odierno reclamo è stato pronunciato sul presupposto erroneo che ...; – per tale ragione avverso il provvedimento suindicato l'odierno ricorrente (originario attore) propone reclamo per i seguenti motivi IN FATTO [8] 1. Sulla ricostruzione in punto di fatto – Contrariamente a quanto statuito nel provvedimento reclamato si evidenzia che ... [9]; – al medesimo fine si producono i seguenti documenti: ...; IN DIRITTO A. ...; B. ...; C. .... Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, propone RECLAMO avverso l'ordinanza ex art. 183-ter c.p.c. del ... emessa dal Tribunale Ordinario di ... in persona del Giudice dott. ... CHIEDE all'Ecc.mo Tribunale di ..., previa sospensione dell'esecuzione del provvedimento, e rigettata ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione, di revocare (oppure modificare) ai sensi dell'art. 669-terdecies c.p.c. la stessa ordinanza. In ogni caso – con condanna del resistente al pagamento delle spese. *** In via istruttoria si producono i seguenti documenti: 1. ...; 2. .... Si chiede che vengano ascoltati i seguenti sommari informatori: *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [10] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro ... [11] e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [12] pari ad Euro .... Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto con firma digitalmente [13] apposta ai sensi di legge] 1. Competenza: i provvedimenti del Giudice monocratico di Tribunale sono reclamabili al collegio, del quale non può far parte il Giudice che ha emanato il provvedimento reclamato. 2. Il comma 3 dell'art. 183-ter c.p.c. prevede che l'ordinanza di accoglimento della domanda possa essere reclamata ai sensi dell'art. 669-terdecies c.p.c., relativo al rito cautelare uniforme. Pertanto, ai sensi dell'art. 669-bis c.p.c. la domanda si propone con ricorso. L'art. 669-bis c.p.c. tace sul contenuto del ricorso. Secondo la comune opinione trova, quindi, applicazione la regola generale sancita dall'art. 125 c.p.c. in virtù della quale tale ricorso deve indicare l'ufficio giudiziario, le parti, l'oggetto, le ragioni della domanda e le conclusioni o l'istanza. 3. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. 4. L'art. 669-bis c.p.c. dispone che «L'istanza si propone con ricorso ... » richiamando, per il contenuto dello stesso, quanto disposto dall'art. 125 c.p.c., ove è tra l'altro stabilito che l'atto deve contenere l'indicazione delle parti. 5. Se si tratta di persona giuridica occorre indicare il nome del legale rappresentante pro tempore, la sede legale e il codice fiscale e/o il numero di partita IVA. 6. L'indicazione del codice fiscale dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.. 7. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Ai fini del deposito telematico dell'atto introduttivo (art. 16-bis, comma 1-bis, d.l. n. 179/2012) è necessario indicare la seguente dicitura: “giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.”.. 8. I motivi sono illimitati in fatto e in diritto, trattandosi di “gravame” a critica libera. Il reclamo deve comunque contenere l'indicazione specifica dei motivi, essendo inammissibile un reclamo nel quale il reclamante si limiti a riportarsi a tutte le eccezioni e considerazioni svolte davanti al primo Giudice (Trib. Catania 8 gennaio 1999). 9. Esplicitare le ragioni per cui non sussistono i presupposti per la pronuncia dell'ordinanza di rigetto ex art. 183-quater c.p.c. e quindi dire perché in realtà la domanda attorea non è manifestamente infondata oppure come in realtà la nullità di cui all'art. 163, comma 3, n. 3, c.p.c. sia stata sanata oppure ancora come non persista la mancanza dell'esposizione dei fatti di cui al n. 4, comma 3 del predetto art. 163. 10. La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'art. 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) ... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 Euro) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. 11. Il contributo unificato è dovuto nella misura di cui all'art. 13, comma 1, lett. b), d.P.R. n. 115/2002 aumentato della metà ai sensi del comma 1-bis della medesima norma. 12. Il contributo unificato è dovuto nella misura di cui all'art. 13, comma 1, lett. b), d.P.R. n. 115/2002 aumentato della metà ai sensi del comma 1-bis della medesima norma. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis, d.P.R. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13, comma 1, lett. a), d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2 del codice dell'amministrazione digitale, di cui al d.lgs. n. 82/2005». 13. La riforma ha sancito l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito con il nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. CommentoIl legislatore con la riforma attuata con il d.lgs. n. 149/2022 ha previsto che all'udienza di prima comparizione le parti debbano comparire personalmente; la mancata comparizione, senza giustificato motivo, costituisce comportamento valutabile dal Giudice ai sensi dell'art. 116, comma 2, c.p.c. Ciò in quanto il legislatore della riforma ha previsto che nella prima udienza di comparizione il Giudice deve interrogare liberamente le parti, chiedere i chiarimenti necessari sulla base dei fatti allegati e procedere con il tentativo obbligatorio di conciliazione. Qualora il tentativo di conciliazione dia esito negativo, il Giudice, nella stessa udienza, può provvedere sulle istanze istruttorie, oppure può riservarsi ed emettere successiva ordinanza. Se, dopo la prima udienza ex art. 183 c.p.c., nelle controversie di competenza del tribunale che hanno ad oggetto diritti disponibili, laddove la domanda sia manifestamente infondata, ovvero se sia omesso o risulti assolutamente incerto il requisito di cui all'art. 163, comma 3, n. 3, e la nullità non è stata sanata o se, emesso l'ordine di rinnovazione della citazione o di integrazione della domanda, persista la mancanza dell'esposizione dei fatti di cui al n. 4, comma 3 dell'art. 163 c.p.c., il Giudice, su istanza di parte può pronunciare ordinanza di rigetto della domanda. In caso di pluralità di domande l'ordinanza può essere pronunciata solo se tali presupposti ricorrano per tutte. L'ordinanza che accoglie l'istanza ex art. 183-quater c.p.c. è reclamabile ai sensi dell'art. 669-terdecies c.p.c. e non acquista efficacia di giudicato ai sensi dell'art. 2909 c.c., né la sua autorità può essere invocata in altri processi. Con la stessa ordinanza il Giudice liquida le spese di lite. L'ordinanza ex art. 183-quater se non è reclamata o se il reclamo è respinto, definisce il giudizio e non è ulteriormente impugnabile. In caso di accoglimento del reclamo, il giudizio prosegue davanti a un magistrato diverso da quello che ha emesso l'ordinanza reclamata. Il reclamo ex art. 669-terdecies c.p.c. Il reclamo si atteggia come rimedio: i) sostitutivo, non essendo consentita la rimessione al primo Giudice; ii) devolutivo, vista la possibilità di proporre, nell'ambito del procedimento di reclamo, sia le circostanze e i fatti anteriori di cui si è acquisita conoscenza successivamente al provvedimento cautelare, sia le circostanze e i motivi sopravvenuti al momento della proposizione del reclamo stesso. In particolare i “mutamenti delle circostanze” possono essere fatti valere sia nella prima fase sia in sede di reclamo, mentre in sede di modifica e revoca possono essere fatti valere se si verificano dopo la definizione del reclamo o se all'epoca non erano conosciuti dall'istante. Il reclamo non sospende l'esecuzione del provvedimento; tuttavia il Presidente del tribunale o della Corte investiti del reclamo, quando per motivi sopravvenuti il provvedimento arrechi grave danno, può disporre con ordinanza non impugnabile la sospensione dell'esecuzione o subordinarla alla prestazione di una congrua cauzione. Il procedimento si svolge nelle forme di quello in camera di consiglio. L'istruttoria è deformalizzata. Il Tribunale può assumere informazioni ex novo anche da soggetti non indicati precedentemente dalle parti, nonché acquisire nuovi documenti. Il Collegio convocate le parti pronuncia, non oltre venti giorni dal deposito del ricorso (ma si tratta di termine evidentemente ordinatorio) ordinanza non impugnabile con al quale conferma, modifica o revoca il provvedimento reclamato. |