Istanza di nomina del curatore dell'eredità giacente. incertezza sull'esistenza del chiamato

Mauro Di Marzio

Inquadramento

La formula che segue, fondata sulla previsione dell'art. 781 c.p.c., in relazione all'art. 528 c.c., è predisposta per l'ipotesi di istanza di nomina di un curatore dell'eredità giacente.

Per il contributo unificato si veda l'art. 14 d.P.R. n. 115/2002.

Formula

TRIBUNALE DI ... [1]

RICORSO [2] PER LA NOMINA DEL CURATORE

DELL'EREDITÀ GIACENTE

ARTT. 528 C.C. E 781 C.P.C.

Il Sig. ..., nato a ... il ... (C.F. [3]... ), residente in ..., via/piazza ... n. ..., elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. [4]..., che lo rappresenta e difende in forza di procura alle liti ... [5];

PREMESSO

- il giorno ... è deceduto in ..., ove aveva il suo ultimo domicilio, in via ..., il Signor ..., come risulta dall'allegato certificato di morte [6];

- il defunto non aveva coniuge, né figli, e non risulta se vi siano e che siano gli eventuali ulteriori parenti entro il sesto grado chiamati all'eredità per legge, né risulta se il defunto avesse fatto testamento;

- si versa in ipotesi di incertezza sull'esistenza di chiamati all'eredità, la quale secondo la giurisprudenza della S.C. legittima alla nomina del curatore dell'eredità giacente (Cass. III, n. 2069/1973);

- il ricorrente è creditore del defunto in forza di ..., sicché ha interesse alla nomina di un curatore dell'eredità al momento giacente, perché provveda all'amministrazione del patrimonio ereditario ed in particolare al pagamento del predetto debito.

Ciò premesso il ricorrente come sopra rappresentato chiede che il Tribunale voglia accogliere le seguenti:

CONCLUSIONI

Voglia il Tribunale adito, ai sensi dell'art. 528 c.c., nominare un curatore dell'eredità giacente di ...

Si producono:

1) certificato di morte;

2) documentazione comprovante il credito dell'istante.

Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002 («Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia»), si dichiara che il contributo, trattandosi di procedimento di volontaria giurisdizione, unificato ammonta a Euro ....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. Competente è il tribunale del luogo dell'aperta successione in composizione monocratica.

2. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023.

3. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011).

4. L'indicazione del codice fiscale dell'Avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c.

5. La procura può essere apposta in calce o a margine dell'atto (art. 83 c.p.c.). Può anche trattarsi di una procura generale alle liti, i cui estremi vanno in tal caso menzionati. In questo caso è preferibile produrre copia della procura.

6. Si tenga presente che secondo l'art. 452 c.c. la prova della morte, di regola, può essere data solo mediante il certificato rilasciato dall'ufficiale di stato civile.

COMMENTO

La giacenza dell'eredità si verifica nell'intervallo temporale che va dall'apertura della successione all'accettazione dell'eredità. Essa non è definita dalla legge, la quale si limita ad affermare, all'art. 528 c.c., che, quando il chiamato non ha accettato e non è nel possesso dei beni ereditari il Giudice competente nomina un curatore dell'eredità. Quanto alla funzione dell'eredità giacente è facile constatare che essa mira ad assicurare l'amministrazione di un patrimonio temporaneamente privo del dominus.

Quanto alla mancanza di accettazione, occorre rammentare che l'accettazione, oltre che espressa, può essere anche tacita e, d'altronde, l'accettazione non è di regola sottoposta ad un regime pubblicitario, se l'eredità non comprenda beni immobili, ex art. 2648 c.c. o se non sia stata accettata con beneficio di inventario. Sorge perciò il problema della prova della mancata accettazione, e, in correlazione con essa, il quesito se l'eredità debba considerarsi giacente anche in caso di incertezza sull'esistenza attuale di un chiamato all'eredità: questioni, quelle indicate, alle quali la giurisprudenza ha esaurientemente risposto in senso positivo.

Occorre chiarire se il provvedimento di nomina del curatore abbia carattere dichiarativo oppure costitutivo. Secondo l'opinione prevalente, poiché l'istituto in esame mira allo scopo pratico di assicurare la conservazione e l'amministrazione del patrimonio ereditario, l'eredità non è giacente se non dal momento in cui viene nominato il curatore. Il risvolto pratico sta in ciò, che il divieto di iscrizione di ipoteche contro l'eredità giacente sancito dall'art. 2830 c.c. opera esclusivamente dalla nomina del curatore, non già dall'apertura della successione.

Secondo l'art. 528 c.c., la nomina del curatore dell'eredità giacente è pronunciata «su istanza delle persone interessate o anche d'ufficio». In proposito si dice, in generale, che tra le persone interessate, ai sensi dell'art. 528 c.c., si debbono considerare coloro che abbiano interesse alla conservazione dell'eredità. È opinione comune che l'apertura della curatela possa essere chiesta anche dal pubblico ministero.

Funzionalmente competente alla nomina del curatore dell'eredità giacente è il tribunale del luogo in cui si è aperta la successione, ai sensi dell'art. 528, comma 1 c.c. Ai sensi dell'art. 51-bis disp. att. c.c., è competente alla nomina del curatore dell'eredità giacente il tribunale in composizione monocratica del luogo dell'aperta successione, ossia l'ultimo domicilio del defunto, ex art. 456 c.c.

Quanto alla forma dell'istanza, trovano applicazione gli artt. 737 ss. c.p.c.: perciò la nomina del curatore dell'eredità giacente va proposta con ricorso. L'istanza di nomina del curatore dell'eredità giacente deve essere corredata dalla prova della morte della persona della cui eredità si tratta. Quanto alla forma del provvedimento, non v'è dubbio che il Giudice adito debba provvedere con decreto: ciò si desume espressamente dall'art. 781 c.p.c., che regola la notificazione del decreto di nomina.

Ai sensi dell'art. 781 c.p.c. il decreto di nomina deve essere nel termine in esso stabilito notificato al curatore da parte della cancelleria. Sempre a cura della cancelleria, inoltre, esso deve essere pubblicato per estratto sul foglio degli annunzi legali della provincia e iscritto nel registro delle successioni, ai sensi dell'art. 528 c.c., allo scopo di rendere la nomina di pubblico dominio. Si ritiene, tuttavia, che i menzionati adempimenti pubblicitari non condizionino l'efficacia del provvedimento di nomina.

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