Verbale di inventarioInquadramentoLa formula che segue è predisposta per la redazione dell'inventario FormulaTRIBUNALE DI ... VERBALE DI INVENTARIO ARTT. 769 E SEGUENTI C.P.C. L'anno ..., il giorno ... del mese di ... alle ore ... presso l'ultimo domicilio del defunto ..., in ..., via ..., dinanzi a me, ..., cancelliere nominato con decreto del Tribunale di ..., allegato in copia (ovvero notaio nominato con decreto del Tribunale di ..., ovvero notaio incaricato da ... [1], ovvero notaio nominato dal testatore con testamento ... in data ... ), SONO PRESENTI I SIGNORI: 1) ..., erede legittimo presunto; 2) ..., custode delle cose sigillate come da decreto del Tribunale in data ...; 3) ..., notaio delegato a rappresentare le persone aventi diritto di assistere alla formazione dell'inventario e non domiciliate o residenti nella giurisdizione del Tribunale, nominato giusta decreto del Tribunale in data ... ai sensi dell'art. 772 c.p.c.; 4) ..., esecutore testamentario. Si dà atto che l'avviso dell'inizio dell'inventario è stato dato alle seguenti persone aventi diritto ad assistere alla sua formazione ai sensi dell'art. 771 c.p.c. mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento: 1) ...; 2) ...; 3) ... Ciò premesso, ho proceduto alla verifica dell'integrità dei sigilli precedentemente apposti, che ho riscontrato trovarsi nel medesimo stato risultante dal verbale di apposizione in data ..., allegato a questo verbale. Dopo di che ho proceduto alla rimozione dei sigilli. Il compendio ereditario è così costituito. Beni immobili. 1) Appartamento situato in ..., via ..., numero civico ..., identificato nel Nuovo Catasto Edilizio Urbano al foglio numero ..., particella ..., subalterno ..., confinante con ..., costituente l'ultimo domicilio del defunto; 2) ...; 3) ... Beni mobili. Ho ritenuto di procedere alla nomina di uno stimatore ai sensi dell'art. 773 c.p.c., tenuto conto della qualità e quantità dei mobili da inventariare, nella persona di ..., nato a ..., il quale presta giuramento pronunciando la formula: «Giuro di bene e fedelmente adempiere alle operazioni affidatemi, al solo scopo di far conoscere al Giudice la verità». Ho quindi proceduto all'inventario dei mobili come segue: -) un tavolo e quattro sedie in stile ..., come da allegata fotografia contrassegnata col numero ..., ai quali si attribuisce un valore di Euro ... (prima stanza a destra entrando); -) ...; -) ... Il Signor ..., custode dei beni mobili sigillati, fa presente che le quattro sedie sono di sua proprietà per averle date in comodato al de cuius come da scrittura privata che mi consegna in copia e che viene allegata al verbale. Le persone presenti, interrogate in proposito, confermano concordemente la circostanza. All'interno della cassaforte collocata ... rinvengo i seguenti oggetti d'oro e gioie: 1) catena d'oro massiccio 18 carati, avente marchio di fabbrica ..., del peso di ... grammi, del valore di Euro ...; 2) ...; 3) ... Nella stessa cassaforte rinvengo la seguente documentazione: 1) documentazione concernente custodia titoli ..., presso ..., dalla quale risulta che il de cuius era titolare dei seguenti titoli azionari ...; 2) scrittura privata concernente mutuo concesso dal defunto al Signor ... per Euro ..., in data ... registrata ...; 3) lettera di riconoscimento di debito del Sig. ... per l'importo di Euro ...; 4) ...; 5) ... A questo punto le operazioni vengono rinviate ai sensi dell'art. 774 c.p.c. al giorno ..., ore ..., presso lo stesso immobile, ove le parti interessate potranno comparire senz'altro avviso. ...; ...; ...; ...; ... L'anno ..., il giorno ... del mese di ... alle ore ... come da precedente rinvio sono dinanzi a me ... presenti: 1) ...; 2) ...; 3) ...; 4) ... Vengono stimati. Denaro contante per Euro ...; Si procede all'inventario e alla stima dei mobili situati nella sala a sinistra in fondo al corridoio: 1) ...; 2) ...; 3) ...; 4) ...; 5) ... Vengono a questo punto elencate le passività riscontrate dalla documentazione rinvenuta come segue: Tutte le carte menzionate (escluse le copie autenticate degli atti pubblici) sono state firmate dal sottoscritto. Le altre carte non rilevanti ai fini della ricostruzione dello stato attivo e passivo della eredità sono state riposte in un'unica scatola di cartone che è stata chiusa con nastro adesivo e firmata dal sottoscritto. Nulla più rimanendo da inventariare, il sottoscritto ha interpellato i presenti i quali hanno risposto di non avere conoscenza di altro da inventariare. Le parti interessate mi indicano concordemente il Sig. ... al quale consegnare le cose mobili e le carte inventariate. Si provvede in conformità. L'inventario ¶viene chiuso alle ore ... Sottoscrizioni: ...; ...; ...; ...; .... 1. Ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 769 c.p.c., quando non sono stati apposti i sigilli, l'inventario può essere chiesto dalla parte che ne assume l'iniziativa direttamente al notaio. COMMENTOIl verbale di inventario deve possedere i requisiti previsti dall'art. 126 c.p.c. e, dunque, si apre con l'indicazione del luogo e della data, ivi compresa l'ora, cui si riferisce l'art. 772 c.p.c. Vanno indicate, poi, le persone intervenute e, per quelle non intervenute, va data menzione dell'effettuato avviso. L'art. 775 c.p.c. enumera le componenti dell'inventario, ma non pone alcun vincolo nell'ordine da seguire nella sua formazione, sicché è possibili iniziare ad inventariare indifferentemente i mobili o gli immobili, presso l'ultimo domicilio del defunto o altrove. In generale, la norma prevede che l'inventario esponga tutte le poste attive e passive di cui era titolare il de cuius al momento della morte e che costituiscono l'asse ereditario. L'inventario, cioè, deve essere completo, il che trova indubbia conferma nel dettato dell'art. 192 disp. att. c.p.c., secondo cui l'ufficiale incaricato della sua formazione, prima di chiuderlo, deve interrogare coloro che avevano la custodia dei mobili o abitavano la casa in cui questi erano posti, se siano a conoscenza dell'esistenza di altri oggetti da inventariare. È indifferente, in particolare, il luogo in cui le cose si trovano, ché l'inventario deve comprendere tutti i beni di pertinenza del de cuius, ovunque essi siano situati, sia in Italia che all'estero. Proprio perché l'inventario deve riflettere integralmente la consistenza dell'asse, però, non vi confluiscono quelle poste che cessano di esistere o vengono ad esistenza per effetto della morte: si pensi, da un lato, all'usufrutto, ex art. 979 c.c., e, dall'altro, alle somme dovute a terzi in forza di un'assicurazione sulla vita contratta dal defunto. Ancorché l'inventario abbia ad oggetto sia le poste attive che quelle passive, si ritiene che l'indicazione delle passività ereditarie non costituisce un elemento indispensabile dell'inventario posto dalla legge a carico dell'erede beneficiato. Gli immobili vanno descritti mediante l'indicazione della loro natura (terreni, fabbricati o altro), della collocazione, di almeno tre confini e dei dati catastali. Per fare ciò non è necessario recarsi sul posto, ma è sufficiente servirsi dei documenti forniti dagli interessati. Tuttavia, può essere necessario l'accesso in loco quando i documenti siano insufficienti. Non è prevista la stima e, dunque, l'ufficiale incaricato dell'inventario non può nominare uno stimatore, ai sensi dell'art. 773 c.p.c. Assieme agli immobili vanno inventariati i diritti reali immobiliari, ma non quelli che con la morte si sono estinti, come l'usufrutto. La norma, poi, prevede la descrizione e la stima dei beni mobili, con la specificazione del peso e del marchio per gli oggetti d'oro e d'argento. Occorre, dunque, che l'ufficiale incaricato della formazione dell'inventario descriva ciascuno dei mobili caduti in successione. E, per fare ciò, è indubbiamente necessario che egli li esamini personalmente ad uno ad uno, non limitandosi a trascrivere in inventario quanto riferito dagli interessati. La descrizione deve essere analitica ed accurata, sì da garantire la sicura successiva identificazione del bene. I beni mobili registrati – come veicoli, natanti ed aeromobili – devono contenere gli estremi di identificazione. I mobili, quali che siano, devono essere stimati e, se occorra, l'ufficiale incaricato dell'inventario può a tal fine nominare uno o più stimatori. L'inventario deve contenere inoltre l'indicazione della quantità e specie delle monete per il denaro contante. Tra le altre attività meritano attenzione le partecipazioni sociali. Non vi è dubbio che esse vadano menzionate in inventario, mentre, per quanto riguarda la stima, si deve distinguere tra società di capitali e di persone. L'art. 775 c.p.c. impone all'ufficiale incaricato dell'erezione dell'inventario di descrivere le carte, scritture e note relative allo stato attivo e passivo e di sottoscriverle in principio ed in fine. Non tutte le carte rinvenute, dunque, devono essere inventariate, ma solo quelle che possono avere rilievo ai fini della ricostruzione della situazione patrimoniale dell'eredità. Di tutte le attività svolte deve darsi atto a verbale. È frequente accadimento che qualcuno degli interessati alla formazione dell'inventario contesti l'opportunità di inventariare uno o più beni, normalmente mobili. L'ufficiale incaricato della formazione dell'inventario non ha il potere di dirimere controversie sulla titolarità dei beni, né simili contrasti potrebbero essere decisi dal Giudice, che pure soprintende al procedimento volontario di formazione dell'inventario. Perciò, ben si spiega la previsione dell'art. 775, comma 2 c.c., secondo cui l'ufficiale incaricato di erigere l'inventario descrive il bene nel verbale di inventario, facendo menzione delle osservazioni ed istanze delle parti. Cancelliere e notaio, nella formazione dell'inventario, non sono muniti di poteri inquisitori, o investigativi, o addirittura coercitivi. Si deve escludere, perciò, che l'ufficiale procedente possa vincere d'autorità la condotta di chi gli impedisca l'accesso in luoghi di pertinenza del de cuius. Ed è da credere che egli non possa servirsi dell'ausilio della forza pubblica, che l'art. 68, comma 3 c.c. riserva esclusivamente al Giudice. |