Ricorso avverso espulsione di cittadino straniero (non UE)InquadramentoLa formula ha ad oggetto modello in materia di semplificazione (d.lgs. n. 150/2011). Le norme di procedura applicabili sono state modificate dal d.lgs. n. 149/2022. Le nuove disposizioni hanno effetto dalla data del 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti (Art. 35, d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380 l. n. 197/2022 (legge di Bilancio 2023). L'articolo è stato modificato, da ultimo, dall'art. 1, comma 4-ter, d.l. n. 133/2023, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 176/2023 («Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell'interno»). FormulaGIUDICE DI PACE DI ... RICORSO EXARTT. 281-DECIES E SS. C.P.C., D.LGS. 286/1998[1] (PROCEDIMENTO SOMMARIO DI COGNIZIONE) (CONTROVERSIE IN MATERIA DI ESPULSIONE DEI CITTADINI DI STATI CHE NON SONO MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA, EX ART. 18, D.LGS. N. 150/2011) PER Nome: ... Cognome: ... Residenza: ... Codice fiscale: ... con l'Avv. ... (nome, cognome, codice fiscale) Giusta procura alle liti ... -parte ricorrente- CONTRO -parte resistente- Oggetto: Decreto di espulsione del Prefetto del ..., emesso il ..., notificato in data ... esposizione in modo chiaro e specifico dei fatti e degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda (Esporre lo svolgimento dei fatti, gli estremi precisi del provvedimento, la data in cui è stato messo e in cui è stato notificato; allegare ogni altro elemento fattuale rilevante). ... (Precisare le ragioni della impugnazione del decreto del Prefetto di espulsione e introdurre ogni argomento difensivo pertinente). ... Parte ricorrente propone istanza per la sospensione dell'efficacia esecutiva del provvedimento impugnato, poiché ricorrono le gravi e circostanziate ragioni di seguito indicate: ... Per tutti i motivi sopra esposti, attesa la natura della controversia, il ricorrente, come rappresentato e difeso, CHIEDE che, letto il ricorso, il Giudice voglia fissare con decreto l'udienza di comparizione delle parti, mandando alla cancelleria di notificare all'autorità che ha emesso il provvedimento l'odierno ricorso introduttivo e il decreto di fissazione dell'udienza, almeno cinque giorni prima della udienza stessa, come qui fissata, onde sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia il Tribunale adito: 1) In via preliminare, sospendere il provvedimento impugnato; 2) Accogliere il ricorso e, per l'effetto ... ; 3) Condannare ... alle spese e al compenso professionale, oltre accessori e rimborso forfetario in misura pari al 15%, da distrarsi ai sensi dell'art. 93 c.p.c. A TAL FINE, INVITA il convenuto a costituirsi non oltre dieci giorni prima dell'udienza. con l'avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167, che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato INDICA in modo specifico, i mezzi di prova di cui il ricorrente intende avvalersi e ne chiede l'ammissione: ... ; ... OFFRE i seguenti documenti in comunicazione e ne chiede l'acquisizione. ... ; ... Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. COMMENTOIl d.lgs. n. 149/2022 ha abrogato il Capo III-bis del Titolo I, Libro IV (Artt. 702-bis-702-quater: “del procedimento sommario di cognizione”). Le norme sono state, ora, trasposte nel capo III-quater del titolo I del libro secondo del codice di procedura civile. A questo riferimento rinvia, ora, l'art. 1, lett. c) del d.lgs. n. 150/2011. Il nuovo rito non si definisce più “sommario” (per scongiurare definitivamente l'equivoco che non fosse un procedimento a cognizione piena) bensì “del procedimento semplificato di cognizione”. Comunque, nel vigore delle vecchie norme, le Sezioni Unite aveva chiarito che questa tipologia di rito ha natura cognitiva e non cautelare (v. Sezioni Unite, nella sentenza n. 11512/2012). La disciplina del rito semplificato di cognizione è racchiusa negli artt. 281-decies c.p.c. e ss. L'articolo è stato modificato, da ultimo, dall'art. 1, comma 4-ter d.l. n. 133/2023, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 176/2023. Per effetto della novella, l'articolo 17 è ora rubricato: «Delle controversie in materia di espulsione per gravi motivi di pubblica sicurezza degli stranieri in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, nonché allontanamento dei cittadini degli altri Stati membri dell'Unione europea o dei loro familiari». Il rito in questione si applica alle controversie aventi ad oggetto l'impugnazione del decreto di espulsione pronunciato dal prefetto ai sensi del d.lgs. n. 286/1998. Il ricorso è proposto, a pena di inammissibilità, entro venti giorni dalla notificazione del provvedimento, ovvero entro quaranta giorni se il ricorrente risiede all'estero, e può essere depositato anche a mezzo del servizio postale ovvero per il tramite di una rappresentanza diplomatica o consolare italiana. In tal caso l'autenticazione della sottoscrizione e l'inoltro all'autorità giudiziaria italiana sono effettuati dai funzionari della rappresentanza e le comunicazioni relative al procedimento sono effettuate presso la medesima rappresentanza. La procura speciale al difensore è rilasciata altresì dinanzi all'autorità consolare. Il ricorrente è ammesso al gratuito patrocinio a spese dello Stato, e, qualora sia sprovvisto di un difensore, è assistito da un difensore designato dal giudice nell'ambito dei soggetti iscritti nella tabella di cui all'articolo 29 delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, nonché, ove necessario, da un interprete. Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione dell'udienza, deve essere notificato a cura della cancelleria all'autorità che ha emesso il provvedimento almeno cinque giorni prima della medesima udienza. L'autorità che ha emesso il provvedimento impugnato può costituirsi fino alla prima udienza e può stare in giudizio personalmente o avvalersi di funzionari appositamente delegati. Il giudizio è definito, in ogni caso, entro venti giorni dalla data di deposito del ricorso. Gli atti del procedimento e la decisione sono esenti da ogni tassa e imposta. La sentenza che definisce il giudizio non è appellabile. |