Opposizione alla stima in materia di espropriazioniInquadramentoLa formula ha ad oggetto modello in materia di semplificazione (d.lgs. n. 150/2011). Le norme di procedura applicabili sono state modificate dal d.lgs. n. 149/2022. Le nuove disposizioni hanno effetto dalla data del 28 febbraio 2023 e si applicano ai procedimenti instaurati successivamente a tale data. Ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 si applicano le disposizioni anteriormente vigenti (Art. 35 d.lgs. n. 149/2022, come modificato dall'art. 1, comma 380, della l. n. 197/2022 (legge di Bilancio 2023). FormulaCORTE DI APPELLO DI ... RICORSO EX ART. 54, D.P.R. N. 327/2001[1] (OPPOSIZIONE ALLA STIMA NELLE ESPROPRIAZIONI PER PUBBLICA UTILITÀ, EX ART. 29, D.LGS. N. 150/2011) PER Nome cognome (C.F. ... ), nato il ..., in data ..., residente in ..., alla via ..., elettivamente domiciliato in ..., alla via ..., presso lo studio legale dell'Avv. ..., C.F. ..., del Foro di ..., che lo rappresenta e difende in forza di mandando alle liti esteso a margine del/in calce al presente atto; con dichiarazione di voler ricevere ogni comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata ... @ ..., -ricorrente- CONTRO -resistente- Oggetto: Opposizione alla stima ..., emessa il ..., notificata in data ... ESPOSIZIONE IN MODO CHIARO E SPECIFICO DEI FATTI E DEGLI ELEMENTI DI DIRITTO COSTITUENTI LE RAGIONI DELLA DOMANDA (Indicare lo svolgimento dei fatti, il procedimento espropriativo, gli esatti estremi del provvedimento di stima, le ragioni della opposizione, specificando i contenuti rilevanti ai fini della decisione ... ) ... (N.B. parte ricorrente può chiedere la determinazione giudiziale dell'indennità) Per tutti i motivi sopra esposti, attesa la natura della controversia, il ricorrente, come rappresentato e difeso, CHIEDE che, letto il ricorso ed espletati gli incombenti di competenza, la Corte adita, designato il Giudice relatore, voglia fissare con decreto l'udienza di discussione della causa onde sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI VOGLIA IL TRIBUNALE ADITO 1) Accogliere il ricorso e, per l'effetto ... 2) ... 3) In ogni caso, condannare la parte resistente alle spese e al compenso di causa, oltre accessori e rimborso forfetario, da distrarsi ai sensi dell'art. 93 c.p.c. (N.B. Il ricorso è notificato all'autorità espropriante, al promotore dell'espropriazione e, se del caso, al beneficiario dell'espropriazione, se attore è il proprietario del bene, ovvero all'autorità espropriante e al proprietario del bene, se attore è il promotore dell'espropriazione. Il ricorso è notificato anche al concessionario dell'opera pubblica, se a questi sia stato affidato il pagamento dell'indennità) A TAL FINE, INVITA il convenuto a costituirsi non oltre dieci giorni prima dell'udienza con l'avvertimento che la costituzione oltre i suddetti termini implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167, che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'art. 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato INDICA in modo specifico, i mezzi di prova di cui il ricorrente intende avvalersi e ne chiede l'ammissione: ...; ... OFFRE i seguenti documenti in comunicazione e ne chiede l'acquisizione. ... Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari con la strutturazione dei campi necessari per l'inserimento delle informazioni nei registri del processo, ai sensi dell'art. 46 disp. att. c.p.c., si rinvia al d.m. n. 110/2023. COMMENTOLe controversie aventi ad oggetto l'opposizione alla stima di cui all'art. 54 del d.lgs. n. 327/2001, sono regolate dal rito semplificato di cognizione. Il d.lgs. n. 149/2022 ha abrogato il Capo III-bis del Titolo I, Libro IV (Artt. 702-bis-702-quater: “del procedimento sommario di cognizione”). Le norme sono state, ora, trasposte nel capo III-quater del titolo I del libro secondo del codice di procedura civile. A questo riferimento rinvia, ora, l'art. 1, lett. c) del d.lgs. n. 150/2011. Il nuovo rito non si definisce più “sommario” (per scongiurare definitivamente l'equivoco che non fosse un procedimento a cognizione piena) bensì “del procedimento semplificato di cognizione”. Comunque, nel vigore delle vecchie norme, le Sezioni Unite aveva chiarito che questa tipologia di rito ha natura cognitiva e non cautelare (v. Sezioni Unite, nella sentenza n. 11512/2012). La disciplina del rito semplificato di cognizione è racchiusa negli artt. 281-decies c.p.c. e ss. È competente la Corte di appello nel cui distretto si trova il bene espropriato. L'opposizione va proposta, a pena di inammissibilità, entro il termine di trenta giorni dalla notifica del decreto di esproprio o dalla notifica della stima peritale, se quest'ultima sia successiva al decreto di esproprio. Il termine è di sessanta giorni se il ricorrente risiede all'estero. Il ricorso è notificato all'autorità espropriante, al promotore dell'espropriazione e, se del caso, al beneficiario dell'espropriazione, se attore è il proprietario del bene, ovvero all'autorità espropriante e al proprietario del bene, se attore è il promotore dell'espropriazione. Il ricorso è notificato anche al concessionario dell'opera pubblica, se a questi sia stato affidato il pagamento dell'indennità. La Suprema Corte ha ritenuto che ai termini previsti dall'art. 29 cit. si applichi la sospensione feriale (Cass. n. 442/2016). La giurisprudenza ha dubitato della legittimità costituzionale di questa scelta: tuttavia, la Consulta ha bocciato le questioni sollevate, dichiarando, in particolare, inammissibile la questione di legittimità costituzionale degli artt. 3 e 29 del d.lgs. n. 150/2011 (Disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione, ai sensi dell'art. 54 della l. n. 69/2009), sollevata, in riferimento agli artt. 3,24,97 e 111 della Costituzione (Corte cost. n. 10/2013). La Consulta ha chiarito che nella disciplina degli istituti processuali vige il principio della discrezionalità e insindacabilità delle scelte operate dal legislatore, nel limite della loro non manifesta irragionevolezza (ex multis, ordinanze n. 174/2012, n. 141/2011, e n. 164/2010). Con riferimento alla possibilità di prevedere altri riti, da parte del legislatore, accanto a quello ordinario, «la Costituzione non impone un modello vincolante di processo» (sentenza n. 341/2006, ordinanze n. 386/2004 e n. 389/2005): «nel caso in esame, pertanto, non è censurabile la scelta di trattare con il procedimento sommario di cognizione di cui agli artt. 702-bis ss., c.p.c. (oggi 281-decies c.p.c.) le controversie in materia di opposizione alla stima. Inoltre, invero, il Giudice a quo non considera gli orientamenti finora espressi, nella prima fase di attuazione delle norme impugnate, dalla giurisprudenza di merito che qualifica il rito sommario di cognizione come un procedimento a cognizione piena, e ad istruttoria semplificata» (ordinanze Trib. Piacenza 26 maggio 2011; Trib. Varese 18 novembre 2009; Trib. Viterbo 12 luglio 2010). La Suprema Corte ha chiarito, in tempi recenti, che l'art. 54 comma 1 del Testo Unico Espropriazioni disciplina non solo le opposizioni alla stima, ma anche la domanda di determinazione giudiziale dell'indennità di esproprio. Pertanto, tutte le controversie relative a tale indennità sono soggette al rito sommario di cognizione ex art. 29 del d.lgs. n. 150/2011 (Cass. I, n. 4123/2024). |