Richiesta di sostituzione della pena detentiva con il lavoro di pubblica utilità ex art. 545-bis c.p.p.

Antonella Marandola

Inquadramento

 La riforma operata dalla cd. legge Cartabia (d.lgs. 150/2022) incide in maniera profonda sulle pene detentive con l’introduzione delle pene sostitutive di quelle detentive, introdotte per l’appunto con la riforma in commento, rappresenta uno dei principali aspetti di novità.

In termini generali, per ogni fattispecie di reato il giudice possa applicare, in sostituzione della reclusione o dell’arresto, le pene sostitutive, con i limiti soggettivi ed oggettivi di cui alla legge 689/81, debitamente modificata dalla predetta riforma.

L’art. 20-bis c.p. recante “Pene sostitutive delle pene detentive brevi” stabilisce che:  “Salvo quanto previsto da particolari disposizioni di legge, le pene sostitutive della reclusione e dell’arresto sono disciplinate dal Capo III della legge 24 novembre 1981, n. 689, e sono le seguenti:

1) la semilibertà sostitutiva;

2) la detenzione domiciliare sostitutiva;

3) il lavoro di pubblica utilità sostitutivo;

4) la pena pecuniaria sostitutiva.

La semilibertà sostitutiva e la detenzione domiciliare sostitutiva possono essere applicate dal giudice

in caso di condanna alla reclusione o all’arresto non superiori a quattro anni.

Il lavoro di pubblica utilità sostitutivo può essere applicato dal giudice in caso di condanna alla reclusione o all’arresto non superiori a tre anni. La pena pecuniaria sostitutiva può essere applicata dal giudice in caso di condanna alla reclusione o all’arresto non superiori a un anno.”.

Formula

TRIBUNALE DI....

 

RICHIESTA DI SOSTITUZIONE DELLA PENA DETENTIVA CON IL LAVORO DI PUBBLICA UTILITÀ

EX ART. 554-bis 9 C.P.P.

Il sottoscritto Avv....., in qualità di difensore e procuratore speciale di...., imputato nel procedimento penale n..... /.... R.G.N.R.,

 qualora s’intenda condannare l’imputato alla pena di due anni

CHIEDE

 la sostituzione della pena detentiva con il lavoro di pubblica utilità di cui all'art. 554-bis c.p.p.  l. n. 689/1981,

A tal fine  alla relativa dichiarazione di disponibilità e il programma dell'ufficio di esecuzione penale esterna.

Firma Avv.....

Ai sensi dell'art. 1 d.m. 4 luglio 2023 (G.U. n. 155 del 5 luglio 2023) e dell'art. 1 d.m. 18 luglio 2023 (G.U. n. 166 del 18 luglio 2023), l'atto rientra tra quelli per i quali è provvisoriamente possibile anche il deposito telematico. Tale obbligo decorrerà solo dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dei regolamenti di cui ai commi 1 e 3 dell'art. 87 d.lgs. n. 150/2022.

Commento

La nuova formulazione dell'art. 20-bis del codice penale, così come modificato dalla riforma Cartabia prevede 4 tipi diversi di sanzioni, alternative alle pene elencate nell'art. 18 c.p., definite pene sostitutive delle pene detentive brevi poiché applicabili solo in sostituzione di pene detentive che non superino un determinato limite di anni, con esclusivo riferimento al massimo complessivo della pena che il giudice andrà ad irrogare in concreto.

Introdotte nel nostro ordinamento come pene sostitutive alle pene elencate nell'art. 18 c.p., possono essere applicate dal giudice in sede di pronuncia di sentenza di condanna  qualora ne ricorrano i presupposti (limite di pena, reati esclusi ex lege, inapplicabilità specificamente prevista dalla l. n. 689 del 1981 e discrezionalità del giudice sull'applicabilità o meno al caso

concreto).

Sono definite pene e comunque influiscono sulla libertà personale, limitandola, seppur in maniera diversa a seconda del tipo di sanzione. E' possibile accedere alle pene sostitutive solo su richiesta dell'imputato o del suo difensore, purché munito di procura speciale,

Si ricorda che l'ammissione al lavoro di pubblica utilità in quanto indicativa della volontà dell'imputato di eseguire la pena, comporta l'implicita rinuncia alla richiesta della sospensione condizionale della pena, con conseguente preclusione della formulazione, in sede di gravame di doglianze riguardanti il difetto di motivazione corca il diniego del beneficio (Cass. III, n. 2223/2025)

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