Attestazione di conformità all'originaleinquadramentoIl d.lgs. n. 149/2022 ha abrogato la spedizione in forma esecutiva e con essa l'art. 476 c.p.c., mentre ha modificato l'art. 475 c.p.c. prevedendo che i titoli giudiziali e quelli ricevuti da notaio o da altro pubblico ufficiale, per valere come titoli esecutivi, devono essere rilasciati in copia attestata conforme all'originale. Formula
ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ Il sottoscritto Avv. .... [1], nella sua qualità di procuratore e difensore di .... [2], attesta [3] ai sensi dell'art. 475 c.p.c., che la presente copia analogica di .... [4] è conforme all'originale informatico dalla quale è stata estratta e presente nel fascicolo informatico R.G. n. .... [5] del Tribunale/Corte Appello di .... [6] . Luogo e data .... Sottoscrizione avvocato .... [1]Indicare il nome, il cognome e il foro di appartenenza dell'avvocato difensore del creditore. [2]Indicare il nome, cognome o denominazione della parte assistita, creditore. [3]Attestazione di conformità di copia cartacea di atto o provvedimento estratto dal Polisweb da utilizzare per notifica tramite UNEP o servizio postale. [4]Sintetica descrizione del documento (ad es. «sentenza N. X emessa dal Tribunale Y in data Z»). [5] Indicare il numero di ruolo generale del procedimento contenzioso, o della procedura esecutiva in cui è stato emesso il provvedimento di cui si vuole attestare la conformità. [6]Indicare l'Ufficio che ha emesso il provvedimento. commentoIl d.lgs. n. 149/2022 di attuazione della riforma c.d. Cartabia ha eliminato la formula esecutiva e modificato l'art. 475 c.p.c. (Forma del titolo esecutivo giudiziale e del titolo ricevuto da notaio o da altro pubblico ufficiale) prevedendo che, per valere come titolo per l'esecuzione forzata, le sentenze, i provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria e gli atti ricevuti da notaio o da altro pubblico ufficiale devono essere formati semplicemente in copia attestata conforme all'originale. Il processo esecutivo acquista così maggiore celerità e speditezza: la natura di titolo esecutivo è conferita all'atto dalla legge, e non certamente dalla formula esecutiva. Ragion per cui, a partire dal 1° marzo 2023, per tutti i titoli giudiziali (anche emessi anteriormente a tale data), nonché per tutti i titoli ricevuti da notaio o altro pubblico ufficiale non è più necessaria l'apposizione della formula esecutiva sugli stessi per poter essere azionati in via esecutiva, risultando sufficiente avere solo una copia di atto certificato conforme all'originale e venendo così meno anche il rilievo del numero delle copie rilasciate. Il “vecchio” testo dell'art. 475 c.p.c. (Spedizione in forma esecutiva) recitava: «Le sentenze e gli altri provvedimenti dell'autorità giudiziaria e gli atti ricevuti da notaio o da altro pubblico ufficiale, per valere come titolo per l'esecuzione forzata, debbono essere muniti della formula esecutiva, salvo che la legge disponga altrimenti. La spedizione in forma esecutiva consiste nell'intestazione “Repubblica italiana – In nome della legge” e nell'apposizione da parte del cancelliere o notaio o altro pubblico ufficiale, sull'originale o sulla copia, della seguente formula: “Comandiamo a tutti gli ufficiali giudiziari che ne siano richiesti e a chiunque spetti, di mettere a esecuzione il presente titolo, al pubblico ministero di darvi assistenza, e a tutti gli ufficiali della forza pubblica di concorrervi, quando ne siano legalmente richiesti”». Pertanto, un titolo esecutivo, per essere tale, doveva essere necessariamente munito della formula esecutiva, apposta dal notaio o dall'organo predisposto e, nel caso in cui la prima copia del titolo esecutivo andava smarrita si poteva ricorrere al procedimento disciplinato dell'art. 476 c.p.c. per poter essere autorizzati dal Tribunale competente al rilascio della seconda copia del titolo esecutivo. L'attuale testo dell'art. 475 c.p.c. (Forma del titolo esecutivo giudiziale e del titolo ricevuto da notaio o da altro pubblico ufficiale) prevede che: «Le sentenze, i provvedimenti e gli altri atti dell'autorità giudiziaria, nonché gli atti ricevuti da notaio o da altro pubblico ufficiale, per valere come titolo per l'esecuzione forzata, ai sensi dell'articolo 474, per la parte a favore della quale fu pronunciato il provvedimento o stipulata l'obbligazione, o per i suoi successori, devono essere formati in copia attestata conforme all'originale, salvo che la legge disponga altrimenti». Dalla norma si evince che non è più necessario far apporre dall'Ufficiale giudiziario alcuna formula esecutiva sugli atti da portare in esecuzione. Conseguenziale è stata l'abrogazione dell'art. 476 c.p.c. |