Assegnazione in caso di mancanza di offerte – assegnazione satisfattiva

Barbara Schepis

inquadramento

L'art. 588 c.p.c. prescrive che ogni creditore, nel termine di dieci giorni prima della data dell'incanto, può chiedere, a norma dell'art. 589 c.p.c., che gli venga assegnato il bene per il caso in cui la vendita all'asta non abbia luogo.

L'assegnazione può essere disposta o nel caso di mancanza di offerte o in caso di offerta minima inferiore al prezzo base d'asta o qualora l'offerta, a seguito di gara tra gli offerenti, non sia pari o superiore al prezzo base d'asta.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ....

Sezione Esecuzione Immobiliare

Procedura Esecutiva n. .... RGE

Giudice dell'esecuzione: Dott. ....

Professionista delegato Dott./Notaio/Avv. ....

VERBALE DI ASSEGNAZIONE IMMOBILE

Oggi .... in .... alla via .... presso .... [1] , dinanzi al Professionista delegato Dott./Notaio/Avv. ...., sono presenti [2]

1. L'Avv. .... nell'interesse del creditore procedente Banca/Società/ Sig. .... [3];

2. L'Avv. .... nell'interesse del creditore intervenuto Banca/Società/ Sig. .... [4];

3. L'Avv. .... nell'interesse del creditore iscritto non intervenuto Banca/Società/Sig. .... [5];

4. Il custode giudiziario Dott./Avv./Istituto Vendite Giudiziarie di ....;

5. La parte esecutata Società/Sig. .... [6] .

Il professionista delegato, viste le disposizioni di cui agli artt. 571 e ss. c.p.c., sentiti i creditori presenti, dà atto che:

– le notifiche e le pubblicità prescritte nell'avviso di vendita sono state ritualmente eseguite;

– nel termine previsto nell'avviso di vendita non è stata presentata alcuna offerta;

– nel termine di legge risulta presentata istanza di assegnazione da parte del creditore .... [7] al prezzo di Euro ....;

– l'istanza di assegnazione è da ritenersi tempestiva, in quanto proposta prima del decorso del termine fissato dall'art. 588 c.p.c., proviene da soggetto creditore all'uopo legittimato e prospetta il versamento di una somma pari al prezzo del bene per il quale ha luogo la presente vendita (ovvero pari all'importo determinato ai sensi dell'art. 506 c.p.c.).

Ritenuto che il credito vantato dal soggetto che ha formulato istanza di assegnazione ammonta ad Euro .... per sorte capitale e ad Euro .... per spese di esecuzione, dunque complessivi Euro .... e che tale importo è superiore al valore dell'immobile come indicato nell'avviso di vendita emesso in data .... e che non vi sono altri creditori intervenuti, [8]

ASSEGNA

al creditore istante .... (ovvero al creditore istante .... per persona da nominare, ovvero al terzo Sig. .... [9] ) il/i seguente/i immobile/i, indicato/i nell'avviso di vendita quale lotto/i numero ...., costituito/i da: .... [10] , per il complessivo valore di Euro .... quale prezzo dell'assegnazione, a parziale soddisfacimento del suo credito fino alla concorrenza di Euro ...., rimanendo insoddisfatta la residua parte del credito eccedente tale somma.

Il professionista delegato .... ....

Dott./Avv./ Notaio .... ....

[1]Indicare il luogo presso cui viene celebrata la vendita, ossia tribunale o studio del professionista delegato o sala aste ecc.

[2]Verbalizzare la presenza dei creditori, del custode giudiziario, dell'esecutato e dei soggetti legittimati a partecipare alle operazioni di verbalizzazione.

[3]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore.

[4]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore.

[5]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore.

[6]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore.

[7]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore.

[8]Trattasi, nel caso prospettato, dell'assegnazione c.d. “satisfattiva”, che si verifica quando il trasferimento è funzionale all'estinzione del credito del soggetto istante e non è accompagnato da alcun esborso a suo carico (eccezion fatta per le spese necessarie per il decreto di trasferimento, nell'assegnazione immobiliare), con un'operazione del tutto assimilabile alla datio in solutum prevista dall'art. 1197 c.c.

Ciò si verifica quando: 1) vi sia un solo creditore oppure 2) se istanti ed assegnatari siano tutti i creditori concorrenti, di pari grado e d'accordo fra loro o 3) se l'assegnazione sia disposta in favore del creditore procedente che vanti un credito assistito da causa di prelazione anteriore a quella degli intervenuti, sempreché il suo credito sia superiore o pari al valore del bene assegnato.

[9]Se il richiedente l'assegnazione ha indicato il nominativo del terzo beneficiario dell'assegnazione sin dal deposito dell'istanza medesima, l'assegnazione può essere disposta immediatamente in favore di quest'ultimo; in caso contrario, ossia qualora l'assegnazione sia stata effettuata in favore del terzo ma senza l'indicazione del nominativo di quest'ultimo, la stessa deve essere effettuata per persona da nominare.

A norma dell'art. 583 c.p.c. il procuratore legale, che è rimasto aggiudicatario per persona da nominare, deve dichiarare in cancelleria nei tre giorni dall'incanto il nome della persona per la quale ha fatto l'offerta, depositando il mandato.

In mancanza, l'aggiudicazione diviene definitiva al nome del procuratore.

[10]Indicare i beni secondo la descrizione contenuta nell'avviso di vendita.

commento

La formula in commento riguarda l'assegnazione c.d. “satisfattiva”, che si verifica quando il trasferimento è funzionale all'estinzione del credito del soggetto istante e non è accompagnato da alcun esborso a suo carico (eccezion fatta per le spese necessarie per il decreto di trasferimento, nell'assegnazione immobiliare), con un'operazione del tutto assimilabile alla datio in solutum prevista dall'art. 1197 c.c.

L'istanza di assegnazione può essere presentata dal creditore pignorante, dagli intervenuti muniti di titolo e dagli intervenuti non titolati il cui credito sia stato riconosciuto nel corso dell'udienza di verifica di cui all'art. 499, comma 6 c.p.c.

La stessa deve contenere l'offerta di pagamento di una somma non inferiore a quella prevista dall'art. 506 [ossia, un valore non inferiore alle spese di esecuzione e ai creditori aventi diritto a prelazione anteriore a quello dell'offerente] ed al prezzo base stabilito per l'esperimento di vendita per cui è presentata (art. 589, comma 1 c.p.c.).

L'importo offerto dal creditore istante non dovrà, dunque, essere inferiore, da un lato, alle spese di esecuzione e ai crediti aventi diritto a prelazione anteriore a quello dell'offerente (art. 506 c.p.c.) e, dall'altro, al prezzo base d'asta per quel determinato esperimento di vendita per il quale è stata presentata l'istanza di assegnazione.

I due suddetti requisiti sono cumulativi e non alternativi.

Si distinguono tre ipotesi di assegnazione:

a) L'assegnazione c.d. “satisfattiva”, che si verifica quando il trasferimento è funzionale all'estinzione del credito del soggetto istante e non è accompagnato da alcun esborso a suo carico (eccezion fatta per le spese necessarie per il decreto di trasferimento, nell'assegnazione immobiliare), con un'operazione del tutto assimilabile alla datio in solutum prevista dall'art. 1197 c.c.

Ciò si verifica quando: 1) vi sia un solo creditore oppure 2) se istanti ed assegnatari siano tutti i creditori concorrenti, di pari grado e d'accordo fra loro o 3) se l'assegnazione sia disposta in favore del creditore procedente che vanti un credito assistito da causa di prelazione anteriore a quella degli intervenuti, sempreché il suo credito sia superiore o pari al valore del bene assegnato.

b)L'assegnazione c.d. “mista”, che si ha quando il valore della cosa assegnata sopravanza l'importo del credito dell'assegnatario (e degli altri creditori titolari di diritti poziori, se ve ne sono): in tal caso, il trasferimento è subordinato al versamento, da parte del creditore assegnatario nelle forme dei depositi giudiziari, di una somma di denaro pari al predetto valore o, nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 589 c.p.c., di una somma pari alla differenza (o conguaglio) tra il suo credito in linea capitale e il valore del bene assegnato, oltre le spese.

In pratica, il prezzo dell'assegnazione è idoneo per una parte alla soddisfazione dei creditori di rango superiore all'istante mentre per l'eccedenza è destinato alla distribuzione tra gli altri creditori concorrenti, ivi compreso l'assegnatario, osservate le cause di prelazione che li assistono (art. 506, comma 2 c.p.c.).

c) L'“assegnazione-vendita” che ricorre quando il valore dei beni assegnati non supera neppure in piccola parte le spese di esecuzione e/o i crediti aventi diritto di prelazione anteriore a quello dell'offerente: in tal caso l'assegnatario deve versare un importo a titolo di prezzo e si realizza un puro scambio di cosa contro prezzo, alla stessa stregua della vendita forzata.

Indipendentemente dal valore di stima del bene pignorato, in tal caso il prezzo dell'assegnazione non può essere inferiore al totale di quanto dovuto per le spese di esecuzione privilegiate ex art. 2770 c.c. (sempre che non siano state sostenute dall'assegnatario) e per la soddisfazione dei creditori titolari di causa di prelazione di rango anteriore a quella dell'offerente, a norma dell'art. 506, comma 1 c.p.c.

Con il comma secondo dell'art. 589 c.p.c., aggiunto dalla riforma del 2005, si è stabilito che se non risultano creditori iscritti ex art. 498 c.p.c., nonché altri creditori intervenuti, il creditore procedente «può presentare offerta di pagamento di una somma pari alla differenza tra il suo credito in linea capitale e il prezzo che intende offrire, oltre le spese».

La norma introduce una sorta di compensazione tra il credito del procedente in linea capitale (esclusi quindi gli accessori) e il prezzo che intende offrire, e ha lo scopo di incentivare il ricorso all'assegnazione, dandosi al creditore la possibilità di limitare il versamento alla sola differenza, anziché procedere, come di norma, al versamento dell'intero prezzo e attendere la restituzione del supero nella fase distributiva.

In assenza delle superiori condizioni, occorre fare applicazioni delle regole generali («Fermo quanto previsto al primo comma...»).

Ai sensi dell'art. 590 c.p.c., il giudice provvede sull'istanza di assegnazione e, qualora decida di accoglierla (v. art. 591, comma 1 c.p.c.), fissa il termine entro il quale l'assegnatario deve versare il conguaglio. Una volta effettuato il versamento, il giudice dell'esecuzione emette il decreto di trasferimento ai sensi dell'art. 586 c.p.c.

In definitiva, l'istituto dell'assegnazione ha la funzione di salvaguardare il valore del bene, quale commisurato al prezzo base d'asta, rispetto all'offerta speculativa parametrata al cd. “prezzo minimo” che è riduttiva di un quarto rispetto a quest'ultimo; inoltre, funge anche da incentivo alla liquidazione del bene staggito, specie avuto riguardo al disposto dell'art. 164-bis disp. att. c.p.c. che disciplina l'estinzione c.d. atipica per antieconomicità.

È bene precisare che il meccanismo legislativo che regola il concorso tra la vendita e l'assegnazione si articola su due piani: in prima battuta, l'art. 573 c.p.c. consente che abbia luogo la gara tra gli offerenti finalizzata all'aggiudicazione, con l'auspicio di addivenire alla collocazione sul mercato del bene al prezzo più vantaggioso; di contro, l'ultimo comma della medesima norma stabilisce che la presentazione dell'istanza di assegnazione da parte del creditore entro il termine di legge preclude l'aggiudicazione dell'immobile qualora l'offerta più alta, determinata all'esito della gara, sia inferiore al prezzo base di vendita.

A norma dell'art. 590-bis c.p.c. l'assegnazione può essere effettuata a favore di un terzo.

In tal caso, il creditore che è rimasto assegnatario a favore di un terzo deve dichiarare – la norma testualmente recita “in cancelleria” ma nella prassi è ammessa la cd. electio amici mediante comunicazione a mezzo PEC al professionista delegato – il nome del terzo a favore del quale deve essere trasferito l'immobile, depositando la dichiarazione del terzo di volerne profittare; il tutto, entro il termine di cinque giorni successivi al provvedimento di assegnazione.

In mancanza, il trasferimento è fatto a favore del creditore.

A differenza dell'aggiudicazione per persona da nominare, laddove il termine per l'indicazione dell'aggiudicatario effettivo è di tre giorni, quello previsto nell'articolo 590-bis è più ampio, essendo pari a cinque giorni.

Infine, nel caso di assegnazione a favore del terzo il legislatore non qualifica il rapporto che deve sussistere tra partecipante alla vendita e terzo beneficiario, a differenza di quanto previsto all'art. 583, comma 1 c.p.c., sicché i rapporti interni tra offerente e beneficiario possono essere della più varia natura.

Va, infine, segnalato che la Suprema Corte ha affrontato la problematica circa la possibilità per il creditore procedente, nell'ambito di un giudizio di esecuzione immobiliare dallo stesso attivato, di partecipare ad un'asta, formulando offerta ex art. 571 c.p.c. Ed ha enunciato il seguente principio di diritto: «In tema di espropriazione forzata immobiliare, anche il creditore pignorante o intervenuto è legittimato a presentare l'offerta d'acquisto ex art. 571, comma 1 c.p.c., rappresentando l'istanza di assegnazione ex art. 589 c.p.c. una mera facoltà».

Secondo il Giudice Nomofilattico, infatti, l'assegnazione in favore del creditore, disciplinata dagli articoli 505 – 507 c.p.c., costituisce una previsione sussidiaria, destinata ad operare solo in assenza di offerte, ovvero laddove le stesse non superino il prezzo base ex art. 572 e 573 c.p.c.; l'art. 571 c.p.c., di contro, costituisce fattispecie a carattere generale, e tale portata non può certo precludere al creditore procedente di formulare una offerta, senza in tal caso accordare alcuna priorità alla sfera soggettiva, ma solo ad una eventuale preferenza numerica (Cass. n. 15912/2022).

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