Esecuzione di sequestro conservativo sugli immobili

Alessandro Auletta

inquadramento

Il sequestro conservativo sui beni immobili si esegue con la trascrizione del provvedimento presso l'ufficio del conservatore dei registri immobiliari del luogo ove i beni sono situati (art. 679 c.p.c.).

Il sequestro si converte in pignoramento quando il sequestrante ottiene una sentenza di condanna esecutiva (art. 686 c.p.c.).

Invero, l'art. 156 disp. att. c.p.c. prevede che il creditore sequestrante debba depositare copia del titolo presso la Cancelleria del giudice competente per l'esecuzione entro sessanta giorni dalla comunicazione e procedere quindi alla notifica degli avvisi ex art. 498 c.p.c.; se il sequestro cade su beni immobili, il creditore deve provvedere, nello stesso termine, a chiedere l'annotazione della sentenza a margine della trascrizione del sequestro.

Tale norma deve essere oggi coordinata con quanto previsto dagli artt. 557 c.p.c. (quanto all'esecuzione immobiliare), 543 c.p.c. (quanto all'esecuzione presso terzi), 518 c.p.c. (quanto all'esecuzione mobiliare presso il debitore).

Formula

TRASCRIZIONE NEI REGISTRI IMMOBILIARI DEL SEQUESTRO CONSERVATIVO EX ART. 156 DISP. ATT. C.P.C.

AL CONSERVATORE DEI REGISTRI IMMOBILIARI DI .... [1]

Il Sig. ...., nato il ...., a ...., C.F. ...., rappresentata e difesa, come da procura in calce (oppure, a margine), del ricorso per sequestro conservativo ex art. .... dal l'Avv. ...., ed elettivamente domiciliata presso lo studio dello stesso in .... via ....;

CHIEDE

la trascrizione dell'ordinanza del Tribunale di ...., in data ...., mediante la quale è stato concesso sequestro immobiliare in favore dell'istante, per un credito di Euro ...., oltre alle spese successive;

A FAVORE DI

...., nata a ...., il ...., residente a ...., via ...., n. ....,

CONTRO

...., nato a ...., il .... residente a ...., via ...., n. ...., sull'immobile: .... sito nel Comune di ...., rendita catastale Euro ...., distinto in catasto ...., confinante a nord ...., a est ...., a sud ...., a ovest ....

Allega copia autentica del provvedimento di sequestro.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]Il conservatore andrà individuato in base al luogo in cui è situato l'immobile.

commento

Le attività di cui è onerato il creditore ex art. 557 c.p.c.

Dall'assetto normativo derivante a seguito della riforma del 2014 (d.l. n. 132/2014, conv. in l. n. 162/2014) si evince che, ai sensi dell'art. 557 c.p.c.:

– l'Ufficiale giudiziario non ha più l'onere di depositare in Cancelleria l'atto di pignoramento ma deve limitarsi a consegnarlo al creditore;

– quest'ultimo procederà all'iscrizione a ruolo nel termine perentorio previsto dalla legge (a pena di inefficacia del pignoramento).

Coordinamento degli artt. 679 c.p.c. e 156 disp. att. c.p.c. con l'art. 557, comma 2 c.p.c., come novellato

Qui interessa verificare come tale disciplina interferisca con quella della conversione del sequestro in pignoramento.

Secondo l'orientamento giurisprudenziale del tutto prevalente (Cass. n. 747/1974; Cass. n. 3499/1986; Cass. n. 2589/1988; nella giurisprudenza di merito v., di recente, Trib. Grosseto n. 662/2017; Trib. Latina 7 aprile 2016) la conversione opera ipso iure in virtù della pronuncia della sentenza di condanna esecutiva in favore del sequestrante: consegue da ciò che tutte le successive attività del creditore (anche quelle disciplinate dai novellati artt. 557,543 e 518 c.p.c. quanto all'iscrizione a ruolo) sono da qualificare come attività di impulso processuale che avvengono pur sempre in ambiente esecutivo.

Il mancato o intempestivo compimento di tali attività dà luogo ad inefficacia del pignoramento, rilevabile d'ufficio dal G.E. (ex art. 630 c.p.c.) o deducibile dal debitore.

Sembra preferibile ritenere che l'omessa annotazione della sentenza ex art. 156, comma 2, disp. att. c.p.c. rilevi solo in punto di opponibilità ai terzi (così come la trascrizione del pignoramento), cosicché la conseguenza dell'inerzia del creditore, da questo punto di vista, non sarebbe sanzionata con l'inefficacia del pignoramento.

Come anticipato, il novellato art. 557, comma 2 c.p.c. prevede che il creditore debba procedere al deposito della nota di iscrizione a ruolo, con copie conformi di titolo, precetto ed atto di pignoramento entro quindici giorni dalla consegna dell'atto di pignoramento.

In merito a tale disposizione, si osserva che il recente correttivo Cartabia (d.lgs. n. 164/2024) ha modificato il comma in esame che adesso prevede chiaramente che, tra le attività che il creditore deve compiere all'atto dell'iscrizione a ruolo, vi è quella del deposito, entro 15 gg. dalla consegna dell'atto di pignoramento a pena di inefficacia, di copie conformi del titolo esecutivo, del precetto, dell'atto di pignoramento e della nota di trascrizione.

La pregressa formulazione dell'art. 557 c.p.c., invero, al terzo comma, comminava l'inefficacia del pignoramento in caso di omesso o intempestivo deposito “(del)la nota di iscrizione a ruolo e (del)le copie dell'atto di pignoramento, del titolo esecutivo e del precetto sono depositate oltre il termine di quindici giorni dalla consegna al creditore” e sulla questione se l'omesso o intempestivo deposito della nota di trascrizione comportasse l'inefficacia del pignoramento si erano formati due orientamenti: uno secondo cui l'inefficacia si configurava anche in questo caso (Cass. n. 4751/2016) e l'altro, contrario, sostenuto dapprima dalla giurisprudenza di merito e poi avallato dalla S.C. (Cass. n. 6873/2024).

Il correttivo, concentrando la disciplina in esame nel secondo comma (difatti dal terzo viene espunto ogni riferimento alle conseguenze dell'omesso compimento dell'attività in esame) ha rimediato al “disallineamento” tra il secondo e il terzo comma della disposizione e quindi “codificato” l'orientamento (di fatto minoritario) per cui l'omesso deposito della nota di trascrizione comportasse l'inefficacia del pignoramento.

È quindi inequivoco, per quanto discutibile, tenuto conto della difficoltà di procurarsi la nota di trascrizione in tempi così brevi, che anche il mancato deposito di tale atto, nel termine previsto, inciderà sul pignoramento, determinandone l'inefficacia.

La disposizione va adattata al caso in cui il pignoramento derivi dalla conversione del sequestro nel senso che segue:

1) il creditore dovrà procedere entro sessanta giorni dalla pronuncia della sentenza esecutiva al deposito della stessa presso la Cancelleria del G.E. (individuato in base al luogo ove sono situati gli immobili);

2) oltre a ciò il creditore dovrà nell'ulteriore termine di quindici giorni procedere alle attività di cui all'art. 557, comma 2 cit.;

3) benché l'art. 156 disp. att. c.p.c. non lo richieda all'atto dell'iscrizione a ruolo la sentenza in base alla quale è avvenuta la conversione del sequestro in pignoramento andrà depositata con attestazione di conformità da parte del difensore del creditore;

4) non dovrà procedersi al deposito del precetto e del pignoramento (che in questo caso discende dalla conversione del sequestro per il solo fatto che sia stata pronunciata sentenza di condanna esecutiva in favore del creditore). Invece, tenuto conto della modifica dell'art. 557, comma 2, c.p.c. potrebbe ritenersi che il creditore sia tenuto a depositare la nota relativa all'annotazione della pronunciata sentenza di condanna in favore del creditore. Su tali questioni v. A. A uletta, L'espropriazione forzata immobiliare ed i suoi istituti, in De Stefano-Giordano R., a cura di, Manuale degli ausiliari dell'esecuzione immobiliare, Milano, 2018, 17 e ss., spec. 47.

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