Opposizione a cartella di pagamento per vizi propriinquadramentoLa cartella di pagamento, nel procedimento di riscossione esattoriale tramite ruolo, assolve ad una funzione assimilabile a quella del precetto. Essa, come è stato rilevato in dottrina (Danise, L'esecuzione esattoriale, Milano, 2014), non è altro che la esposizione contabile e sinottica della iscrizione a ruolo; non ne amplia il contenuto, ma ne sintetizza i dati. Laddove il debitore intenda dedurre dei vizi propri della cartella dovrà utilizzare lo strumento dell'opposizione agli atti esecutivi ex art. 617, comma 1 c.p.c., da proporre entro venti giorni dalla conoscenza legale (o, in subordine, di fatto) dell'atto in questione; come chiarito appresso l'opponente ha l'onere di allegare e dimostrare la sussistenza di un pregiudizio sostanziale conseguente alla violazione formale denunciata. Benché non vi sia ancora giurisprudenza sul punto, deve ritenersi che l'opposizione in questione possa essere introdotta anche nelle forme di cui agli artt. 281-decies e ss. c.p.c.; in passato si era tendenzialmente esclusa l'ammissibilità del procedimento sommario di cognizione con riferimento all'opposizione agli atti esecutivi e ciò sul rilievo che il provvedimento con cui veniva definito il procedimento di cui (allora) agli artt. 702-bis e ss. c.p.c. aveva la forma dell'ordinanza appellabile; ciò cozzava con previsione che, avverso la sentenza resa in materia di opposizione agli atti, sia proponibile soltanto il ricorso per cassazione. È plausibile ritenere che il riferimento, contenuto nell'art. 281-terdecies c.p.c., alla possibilità che la sentenza (che definisce il procedimento sommario di cognizione) sia impugnata nei “modi ordinari”, consenta di superare la problematica prima esposta e quindi di ritenere ammissibile la trattazione dell'opposizione ex art. 617 c.p.c. nelle forme di cui agli artt. 281-decies e ss. c.p.c. FormulaTRIBUNALE DI .... [1] OPPOSIZIONE AGLI ATTI ESECUTIVI AI SENSI DELL'ART. 617, COMMA 1, C.P.C. Il Sig. ...., nato a ...., residente in ...., C.F. ...., PEC: .... [2] , elettivamente domiciliato in .... via .... n. .... presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. ...., che lo rappresenta e difende per procura stesa in calce al presente atto (oppure) a margine del presente atto RAPPRESENTA 1) di aver ricevuto in data .... la notifica della cartella n. ...., relativa la recupero di crediti non tributari. L'istante, considerato quanto sopra, intende proporre opposizione ex art. 617, comma 1 c.p.c. avverso tale atto per i motivi appresso indicati. Difatti, la stessa presenta i seguenti vizi formali [segue indicazione a mero titolo esemplificativo]: a) omessa o insufficiente motivazione, in quanto dalla cartella non emergono con chiarezza le ragioni di credito per il cui recupero è minacciata l'azione esecutiva, con vanificazione del diritto di difesa dell'istanza; b) omessa indicazione del termine e dell'Autorità cui ricorrere [3] ; c) [in caso di notifica via PEC] la cartella non reca la firma digitale del funzionario responsabile [4] ; d) ..... Al riguardo l'istante osserva che i vizi denunciati hanno determinato il seguente pregiudizio sostanziale (allegare pregiudizio sostanziale subito in considerazione della predetta violazione sostanziale: ad es. l'istante ha chiesto ed ottenuto una dilazione di pagamento relativamente ad altri crediti derivanti da cartelle regolarmente notificate, ma non anche al credito portato da quella non notificata). Tutto ciò premesso, l'istante, come sopra difeso e rappresentato, CITA Agenzia delle entrate – Riscossione, in persona del l.r.p.t., con domicilio in ...., [5] con l'invito a costituirsi nel termine di settanta giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite dall'art. 166 c.p.c. ed a comparire all'udienza indicata, dinanzi al Giudice designato ai sensi dell'art. 168-bis c.p.c., con avvertenza che, in mancanza della sua costituzione entro i suddetti termini, si verificheranno le decadenze di cui all'art. 38 c.p.c. e di cui all'art. 167 c.p.c. e, in mancanza, si procederà, anche in sua contumacia, nonché con l'avvertimento che he la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, per ivi sentire accogliere le seguenti conclusioni [6] 1) dichiarare della cartella n. ....; 2) condannare la controparte alla refusione delle spese processuali. Con invito alle parti convenute a costituirsi in giudizio nel termine di giorni venti prima dell'udienza indicata, e con l'avvertimento che la costituzione oltre il termine suddetto implica la decadenza di cui agli artt. 38 e 167 del c.p.c. Si allegano: 1) documenti relativi all'allegazione del pregiudizio sostanziale subito. Luogo e data .... Firma Avv. .... [1]La competenza va individuata avuto riguardo a quanto previsto dall'art. 27 c.p.c. Non trova in questo caso applicazione la previsione contenuta nell'art. 480, comma 3 c.p.c. relativa all'elezione di domicilio formulata dal creditore con l'atto di precetto. [2]Il correttivo Cartabia (d.lgs. n. 164/2024) ha previsto che l'atto di citazione debba contenere, tra l'altro, l'indirizzo PEC dell'attore, quale risultante dai pubblici registri. [3]La giurisprudenza ha in particolare ritenuto che, nella cartella di pagamento, per crediti non tributari, è idoneamente tutelato il diritto di difesa del destinatario con il richiamo a norme che consentano di individuare il mezzo di impugnazione esperibile e la relativa procedura (Cass. n. 10362/2016). [4]Sulla questione v. il commento. [5]Trattandosi di opposizione agli atti esecutivi, ove non è in discussione il diritto di procedere in via esecutiva, non si pone la necessità di verificare se vi sia con l'Ente creditore un litisconsorzio (sull'esclusione dello stesso anche in materia di opposizione all'esecuzione v. Cass. n. 29798/2019). [6]La modifica relativa al contenuto dell'atto di citazione trova applicazione con riferimento ai procedimenti instaurati dal marzo 2023. commentoDisciplina del contenuto della cartella di pagamento La cartella di pagamento va redatta a pena di nullità in modo conforme al modello approvato con d.m. 28 giugno 1999 e deve contenere: – l'intimazione ad adempiere l'obbligo risultante dal ruolo entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione con l'avvertimento che, in mancanza, si procederà ad esecuzione forzata; – l'indicazione del ruolo e della data in cui questo è stato reso esecutivo (art. 25 d.P.R. n. 602/1973) nonché, a partire dalla introduzione dell'art. 36, comma 4-ter d.l. n. 248/2007, convertito, con modificazioni, in l. n. 31/2008, e limitatamente alle cartelle relative a poste di credito iscritte a ruolo in data successiva al 1° giugno 2008, il nominativo del responsabile del procedimento (Cass. S.U., n. 11722/2010; Cass. n. 4516/2012; Cass. n. 15275/2013). La giurisprudenza ha escluso che l'insufficienza del richiamo, nella cartella impugnata, agli artt. 615 e 617 c.p.c., ai fini della compiuta informazione del destinatario circa i rimedi attivabili, procuri la nullità della cartella medesima. La giurisprudenza ha in particolare ritenuto che, nella cartella di pagamento, per crediti non tributari, è idoneamente tutelato il diritto di difesa del destinatario con il richiamo a norme che consentano di individuare il mezzo di impugnazione esperibile e la relativa procedura (Cass. n. 10362/2016). La giurisprudenza sulla estensione della firma digitale La giurisprudenza in atto prevalente è orientata nel senso che «in caso di notifica a mezzo PEC, la copia su supporto informatico della cartella di pagamento, in origine cartacea, non deve necessariamente essere sottoscritta con firma digitale, in assenza di prescrizioni normative di segno diverso» (da ultimo v. Cass. sez. trib., n. 30948/2019). Sempre in materia di notifiche via PEC è stato di recente affermato il seguente principio: la notifica effettuata dall'Agenzia delle entrate utilizzando un indirizzo PEC diverso da quello censito nei pubblici registri non è nulla quante volte la stessa abbia consentito al destinatario di svolgere le proprie difese, senza ingenerare alcuna incertezza in ordine alla provenienza ed all'oggetto, in tal senso deponendo una interpretazione della normativa alla luce dei principi di buona fede, correttezza e solidarietà, che sarebbero frustrati ove si aderisse alla lettura per cui la denuncia di vizi procedurali rilevi a prescindere dalla sua funzionalizzazione alla rimozione di un pregiudizio sostanziale (che quindi deve essere quanto meno prospettato dalla parte interessata) [Cass. n. 982/2023]. |