Istanza per la conversione del pignoramento mobiliare con richiesta di rateizzazioneInquadramentoIl debitore ha facoltà di domandare la sostituzione del bene mobile o del credito pignorato con una somma di denaro, avanzando – prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione – istanza per la conversione del pignoramento. FormulaTRIBUNALE DI ... Procedura Esecutiva Mobiliare/Presso Terzi RG n. ... / ... Giudice dell'esecuzione Dr. ... ISTANZA PER LA CONVERSIONE DEL PIGNORAMENTO MOBILIARE CON RICHIESTA DI RATEIZZAZIONE (ART. 495 C.P.C.) Il/la Sig./ra ... [1], agli effetti del presente atto rappresentato e difeso – come da procura in calce – dall'Avv. ... [2], presso il quale è elettivamente domiciliato nello studio in ..., via ..., PREMESSO CHE - ... [3] è munito di titolo esecutivo che prevede in capo a ... [4] l'obbligo al pagamento della somma di Euro ..., indicata nell'atto di precetto; - ... [5] ha promosso l'espropriazione indicata in epigrafe pignorando il bene mobile/il credito di seguito descritto ...; - nella procedura è intervenuto il creditore ... [6] chiedendo di soddisfarsi sulla somma ricavata dalla vendita [oppure, l'assegnazione pro quota del credito] per l'importo di Euro ..., indicato nell'atto di intervento; - ai sensi dell'art. 495 c.p.c., CHIEDE di sostituire al bene mobile [oppure, al credito] pignorato una somma di denaro pari all'importo dovuto al creditore procedente e ai creditori intervenuti per capitale, interessi e spese, incluse quelle dell'esecuzione; e pertanto, DEPOSITA la somma di Euro ..., pari a un sesto dell'importo del credito per cui è stato eseguito il pignoramento e dei crediti dei creditori intervenuti indicati nei rispettivi atti di intervento, versata secondo le indicazioni del Giudice dell'Esecuzione [7]; nonché, considerato che ... [8], CHIEDE l'autorizzazione a versare la somma che sarà determinata dal Giudice dell'Esecuzione in n. ... [9] rate mensili. Si allega: - attestazione di versamento del sesto; - ISEE anni ... [10]. Luogo e data ... Sottoscrizione avvocato ... PROCURA Delego a rappresentarmi e difendermi con riguardo alla redazione del presente atto e agli eventuali giudizi di opposizione l'Avv. ..., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ..., via ... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge. Per autentica della sottoscrizione ... 1. Debitore. 2. L'assistenza di un difensore abilitato al patrocinio non è indispensabile, dato che – secondo l'opinione prevalente – la conversione può essere domandata anche dalla parte personalmente. 3. Creditore procedente. 4. Debitore. 5. Creditore procedente. 6. Eventuale/i creditore/i intervenuto/i. 7. Per prassi, le somme sono depositate sul conto corrente bancario (e talvolta sul libretto bancario, anche se ormai è ipotesi più desueta) indicato dal giudice dell'esecuzione per le movimentazioni della procedura. 8. Precisare i “giustificati motivi” a supporto della richiesta di rateizzazione (ad es. situazione economica precaria del debitore, ingente entità dei crediti). 9. Il termine massimo previsto per legge è di 48 mesi. 10. Allegare i documenti utili a sostegno dei giustificati motivi per cui si chiede la rateizzazione. COMMENTOCon la conversione del pignoramento si effettua una sostituzione del bene pignorato (mobile o credito) con una somma di denaro; l'art. 495 c.p.c., dunque, non può trovare applicazione in caso di pignoramento di denaro contante ai sensi dell'art. 517, comma 2 c.p.c. L'istanza dell'esecutato per la conversione deve essere depositata, a pena di inammissibilità, prima che sia disposta la vendita (o l'assegnazione delle somme) e deve essere corredata dal versamento di un importo pari ad almeno un sesto della sommatoria dei crediti del creditore procedente (desumibile dall'atto di precetto) e di quelli intervenuti (solitamente indicata negli atti di intervento) anche successivamente alla presentazione dell'istanza (ma prima dell'udienza fissata per provvedere sulla stessa), dedotti i pagamenti parziali eventualmente effettuati e provati documentalmente. L'art. 12 r.d. n. 149/1910 prevede che il versamento del sesto sia eseguito su un libretto postale vincolato alle disposizioni del giudice, ma si ritiene che la norma sia stata abrogata; per prassi, le somme sono depositate sul libretto bancario o sul conto corrente bancario indicati dal giudice dell'esecuzione per le movimentazioni della procedura. In caso di pignoramento di beni immobili o mobili, il giudice con l'ordinanza di conversione può disporre, se ricorrono giustificati motivi, che il debitore versi l'intera somma calcolata in sostituzione (maggiorata degli interessi scalari al tasso convenzionale pattuito ovvero, in difetto, al tasso legale) a rate mensili, entro il termine massimo di quarantotto mesi. Il beneficio della rateizzazione è concesso dal giudice sul presupposto della sussistenza di “giustificati motivi”, nella cui nozione possono rientrare le circostanze più disparate (si pensi ad esempio in base alle condizioni patrimoniali del debitore, all'ammontare complessivo della somma da versare ed altre circostanze dal medesimo debitore indicate nella istanza di conversione). Allo stesso modo la decisione sul termine di rateizzazione è rimessa alla discrezionalità del g.e. (che terrà conto anche delle motivazioni addotte dalle parti a sostegno della concessione del termine massimo o di un termine più breve). In caso di sostituzione con versamento rateale, ogni sei mesi il giudice provvede, a norma dell'art. 510 c.p.c., al pagamento al creditore pignorante o alla distribuzione tra i creditori delle somme versate fino a quel momento dal debitore. I beni mobili sono liberati dal pignoramento soltanto in virtù del versamento dell'intera somma dovuta, e come determinata dal G.E., e non prima. Pertanto, se il debitore omette il versamento della somma dovuta in sostituzione ovvero nel caso di omesso o tardivo versamento anche di una sola rata, si avrà la decadenza automatica dalla conversione del pignoramento, la quale dovrà essere pronunciata con ordinanza. Per effetto di tale decadenza, le somme fino a quel momento versate entrano a far parte dei beni pignorati e non sarà più ammissibile una successiva istanza di conversione. Inoltre, il G.E., previa richiesta del creditore procedente o del creditore intervenuto munito di titolo esecutivo, dispone senza indugio la vendita dei beni che erano stati originariamente pignorati. L'istanza può essere avanzata una sola volta a pena di inammissibilità, anche se proveniente da soggetti interessati distinti, e non può essere riproposta nemmeno in caso di rigetto o di inammissibilità (poiché anche un'istanza di conversione affetta da soli vizi formali, può in teoria essere proposta per finalità dilatorie). |