Opposizione agli atti esecutivi per vizi derivati del pignoramento (omessa notifica di atti presupposti) per crediti tributari, con contestuale istanza di sospensione

Lorella Triglione

inquadramento

Il pignoramento dell'agente della riscossione è suscettibile di impugnazione con l'opposizione agli atti esecutivi (innanzi al giudice ordinario) quando si deducano vizi propri dell'atto o – in relazione ai crediti tributari – con ricorso al giudice tributario quando l'esecutato lamenti la mancata (o invalida) notifica degli atti impositivi o della riscossione tributaria.

Più precisamente, innanzi alla giurisdizione tributaria non si può promuovere un'opposizione ai sensi dell'art. 617 c.p.c. (dizione che riguarda l'opposizione avanzata al giudice ordinario), bensì un'impugnazione ex art. 19, comma 3 d.lgs. n. 546/1992.

Formula

CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI ....

IMPUGNAZIONE DELL'ATTO DI PIGNORAMENTO CON CONTESTUALE ISTANZA DI SOSPENSIONE

(ART. 19, COMMA 3, D.LGS. N. 546/1992)

RICORSO

Il/la Sig./ra .... [1] agli effetti del presente atto rappresentato e difeso – come da procura in calce – dall'Avv. .... (C.F. ...., PEC ....), presso il quale è elettivamente domiciliato nello studio in .... via ....;

PREMESSO

– che l'Agenzia delle Entrate Riscossione ha promosso nei confronti dell'odierno ricorrente l'espropriazione forzata .... [2] pignorando in data .... il bene di seguito descritto: ....;

– che i crediti posti a fondamento dell'espropriazione hanno natura tributaria e, in particolare, si riferiscono a .... [3] ;

RILEVATO

– che il predetto pignoramento costituisce il primo atto recante l'esercizio della potestà impositiva di cui il contribuente ha avuto conoscenza;

– che, infatti, non sono stati ritualmente notificati i precedenti atti impositivi e della riscossione e, dunque, è stata preclusa all'odierno opponente la facoltà di dedurne i vizi innanzi al competente giudice tributario;

– che, in conseguenza della mancata notifica dei predetti atti, il pignoramento deve reputarsi illegittimo e la competenza a pronunciarne l'invalidità spetta al giudice tributario a norma dell'art. 19, comma 3, d.lgs. n. 546/1992;

– che dall'atto impugnato può derivare al ricorrente un danno irreparabile di eccezionale gravità, in quanto .... [4] ;

– che sussistono, dunque, i presupposti per disporre la sospensione dell'esecuzione ai sensi dell'art. 47 d.lgs. n. 546/1992;

RICORRE

alla Corte di giustizia tributaria di primo grado di .... nei confronti dell'Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER) avverso l'atto di pignoramento compiuto dall'agente della riscossione,

e rassegna, pertanto, le seguenti

CONCLUSIONI

– annullare l'atto di pignoramento;

nonché

CHIEDE

– alla Corte di giustizia tributaria di primo grado di .... di sospendere l'esecuzione promossa con l'atto impugnato;

e in considerazione della eccezionale urgenza, ai sensi dell'art. 47, comma 4 d.lgs. n. 546/1992,

CHIEDE

– al Presidente dell'adita Corte di disporre, con decreto motivato, la provvisoria sospensione dell'esecuzione fino alla pronuncia del Collegio.

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad Euro .... [5] e, pertanto, il contributo unificato ammonta a Euro .... [6] .

Luogo e data ....

Sottoscrizione avvocato ....

PROCURA SPECIALE

Delego a rappresentarmi e difendermi l'Avv. ...., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ...., via .... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ....

[1]Debitore.

[2]Immobiliare o mobiliare o presso terzi.

[3]Specificare i crediti.

[4]Esporre le ragioni poste a fondamento dell'istanza di sospensione dell'esecuzione.

[5]La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2 d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». In base all'art. 13, comma 6 del medesimo decreto «Se manca la dichiarazione di cui all'articolo 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lett. g) .... »; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (superiore a € 520.000,00) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato.

[6]Il contributo unificato è dovuto nella misura prevista dall'art. 13, comma 2 d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii.

commento

In materia di esecuzione forzata tributaria, la contestazione dell'atto di pignoramento asseritamente viziato per omessa o invalida notificazione della cartella di pagamento (o di altro atto prodromico al pignoramento) appartiene alla giurisdizione del giudice tributario, risolvendosi nell'impugnazione del primo atto in cui si manifesta al contribuente la volontà di procedere alla riscossione di un ben individuato credito tributario.

Invece, il pignoramento dell'agente della riscossione è suscettibile di impugnazione con l'opposizione agli atti esecutivi innanzi al giudice ordinario quando attenga a pretese di natura non tributaria o si deducano vizi propri dell'atto.

L'azione davanti al giudice tributario non è un'opposizione agli esecutivi secondo il modello di cui all'art. 617 c.p.c., ma un giudizio ai sensi dell'art. 19, comma 3 d.lgs. n. 546/1992 (che ha funzione simile a quella del rimedio dell'art. 617 c.p.c.).

La contestazione deve essere formulata impugnando l'atto di pignoramento ai sensi dell'art. 19, comma 3 d.lgs. n. 546/1992, entro il termine decadenziale di 60 giorni (ex art. 21 d.lgs. n. 546/1992).

È applicabile alla fattispecie il meccanismo della translatio iudicii per il quale, quando un giudice declina la propria giurisdizione, il processo continua davanti al giudice munito di giurisdizione, con salvezza degli effetti sostanziali e processuali che la domanda avrebbe prodotto se il giudice di cui è stata dichiarata la giurisdizione fosse stato adito fin dall'inizio.

L'adozione dei provvedimenti cautelari di sospensione dell'esecuzione spetta al giudice tributario ex art. 47 d.lgs. n. 546/1992.

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