Istanza per pubblicazione e notificazione degli avvisi di vendita nella procedura esattoriale

Girolamo Venturella

Inquadramento

Il d.l. n. 69/2013 (c.d. Decreto del fare), conv. in l. n. 98/2013, ha implementato l'art. 80 d.P.R. n. 602/1973, potenziando le modalità di pubblicazione degli avvisi di vendita e “aprendo” il settore delle vendite immobiliari esattoriali verso più moderni ed efficienti veicoli pubblicitari. Così, è previsto che l'agente della riscossione debba pubblicare l'avviso di vendita sul proprio sito internet almeno venti giorni prima di quello fissato per il primo incanto e che, su istanza dello stesso agente, ovvero del debitore esecutato, il giudice dell'esecuzione può disporre a) che sia data notizia degli incanti al pubblico a mezzo di giornali o con altre idonee forme di pubblicità commerciale; b) la vendita al valore stimato con l'ausilio di un esperto da lui nominato, nel caso in cui ritenga che il valore del bene, determinato ai sensi dell'articolo 79, sia manifestamente inadeguato. Se l'agente della riscossione lo richiede, il giudice può nominare un ausiliario che riferisca sulle caratteristiche e sulle condizioni del bene pignorato, e può assegnare ad esso la funzione di custode del bene. Le relative spese sono anticipate dalla parte richiedente e liquidate dal giudice in prededuzione. È infine previsto che, qualora per effetto della nomina di un esperto stimatore o dell'ausiliario non sia possibile rispettare il termine di duecento giorni dal pignoramento, previsto dall'art. 53, comma 1 del d.P.R. n. 602/1973, il pignoramento non perde efficacia.

Formula

TRIBUNALE DI ...

Giudice dell'esecuzione: Dott. ...

ISTANZA PER PUBBLICAZIONE E NOTIFICAZIONE DEGLI AVVISI DI VENDITA

(ART. 80 D.P.R. N. 602/1973)

Ill.mo giudice dell'esecuzione presso il Tribunale di ...

Il Sig. ..., rappresentato e difeso per procura in calce al presente atto dall'Avv. ... C.F. ... PEC ..., elettivamente domiciliato presso lo studio del predetto difensore in ..., quale debitore esecutato

Oppure: AdER – Agenzia delle Entrate-Riscossione (oppure l'Agente della Riscossione per la Provincia di ... ), con sede legale in ..., in persona di ...

Rilevato che con avviso di vendita ex art. 78 d.P.R. n. 602/1973 è stato pignorato l'immobile sito in ..., alla via ..., n. ..., per il diritto di ... e la quota di ... in capo all'odierno istante; immobile censito in Catasto Terreni /Fabbricati al foglio ..., particella ..., subalterno ... e che contestualmente ne è stata disposta la vendita all'incanto al prezzo base di Euro ..., per il giorno ...;

Considerato che, ai fini di un maggiore ricavo della disposta vendita all'incanto appare opportuno che della vendita stessa, oltre che con le modalità di cui all'art. 80, commi 1 e 1-bis d.P.R. n. 602/1973, sia data notizia al pubblico a mezzo di pubblicazione su giornali o con altre idonee forme di pubblicità commerciale, ai sensi del comma 2, lettera a) del citato articolo;

Conseguentemente, tenuto conto della diffusione territoriale del mezzo nonché delle peculiari caratteristiche dell'immobile, appare opportuno che dell'incanto venga data notizia mediante i seguenti canali [1]:

a) ...;

b) ...;

c) ....

Rilevato che, ai fini della presente istanza, l'esponente ha provveduto all'iscrizione a ruolo ex art. 159-ter disp. att. c.p.c. (art. 159-bis disp. att. c.p.c. nel caso in cui l'istanza provenga da AdER) e alla procedura in oggetto è stato assegnato il numero ... R.G.E.;

Visto l'art. 80, comma 2, lett. a) d.P.R. n. 602/1973,

CHIEDE

all'Ill.mo Giudice dell'Esecuzione di voler autorizzare la pubblicazione dell'avviso di vendita sui canali pubblicitari sopra indicati, nel rispetto del termine di legge.

L'istante fa prontezza di corrispondere le spese occorrenti per la pubblicazione, nella misura che sarà indicata dalla S.V.

Con osservanza.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

(oppure l'Agente della Riscossione)

1. Indicare i canali pubblicitari su cui si intende pubblicare l'avviso di vendita.

COMMENTO

Come anticipato, la formula in commento esprime l'esigenza di una più efficace modalità di pubblicazione degli avvisi di vendita, in modo da ottenere una diffusione decisamente più capillare rispetto alla pubblicità standard prevista dall'art. 80, comma 1 d.P.R. n. 602/1973 (tra l'altro, il F.A.L. è stato eliminato), e così raggiungere il maggior numero possibile di interessati.

Per quanto concerne la giurisprudenza specificamente adottata sull'art. 80 cit., può segnalarsi Cass. III, n. 24250/2010, concernente la formulazione della norma ante novella, secondo cui «In tema di espropriazione forzata immobiliare per la riscossione delle imposte sul reddito, di cui al d.P.R. n. 602/1973, il termine entro il quale deve essere effettuata la pubblicità ha carattere ordinatorio e non perentorio, mancando una esplicita previsione in tal senso e non potendosi desumere alcun indizio sulla sua natura perentoria dall'art. 80 del citato d.P.R., il quale si limita a stabilire che, almeno venti giorni prima di quello fissato per il primo incanto, l'avviso di vendita è inserito nel foglio degli annunci legali della provincia ed è affisso, a cura dell'ufficiale della riscossione, alla porta esterna della cancelleria del giudice dell'esecuzione e all'albo del comune o dei comuni nel cui territorio sono situati gli immobili. Ne consegue che l'inosservanza dell'anzidetto termine non si riflette sulla regolarità del procedimento di incanto e di vendita». Tuttavia, detto insegnamento risulta oggi ben difficilmente suscettibile di essere ribadito, essendo ampiamente mutata la sensibilità della stessa giurisprudenza circa le regole della vendita e l'esigenza di trasparenza e parità di condizioni tra gli interessati. Ne costituisce esempio il pronunciamento di Cass. VI, n. 9255/2015, dettata sull'art. 490 c.p.c. in generale, secondo cui «In tema d'espropriazione forzata, le condizioni di vendita fissate dal giudice dell'esecuzione, anche in relazione ad eventuali modalità di pubblicità ulteriori rispetto a quelle minime di cui all'art. 490 c.p.c., devono essere rigorosamente rispettate a garanzia dell'uguaglianza e parità di condizioni tra tutti i potenziali partecipanti alla gara, nonché dell'affidamento da ciascuno di loro riposto nella trasparenza e complessiva legalità della procedura, per cui la loro violazione comporta l'illegittimità dell'aggiudicazione, che può essere fatta valere da tutti gli interessati e, cioè, da tutti i soggetti del processo esecutivo, compreso il debitore».

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