Modello di provvedimento di decadenza dell'aggiudicatarioInquadramentoL'art. 82 d.P.R. n. 602/1973 disciplina il versamento del prezzo da parte dell'aggiudicatario nell'esecuzione esattoriale immobiliare, fissando il termine in trenta giorni dall'aggiudicazione. L'aggiudicatario deve versare il prezzo nel termine di trenta giorni dall'aggiudicazione. Se il prezzo non è versato nel termine, con decreto, il giudice dell'esecuzione dichiara la decadenza dell'aggiudicatario e la perdita della cauzione a titolo di multa; l'agente della riscossione procede a nuovo incanto per un prezzo base pari a quello dell'ultimo incanto. Se il prezzo così ricavato, unito alla cauzione confiscata, risulta inferiore a quello della precedente aggiudicazione, l'aggiudicatario inadempiente è tenuto al pagamento della differenza. Si tratta, all'evidenza, di disciplina sostanzialmente analoga a quella dettata, per l'esecuzione immobiliare ordinaria, dall'art. 587 c.p.c., come modificato dal d.lgs n. 164/2024, c.d. correttivo Cartabia, segnatamente al primo comma, le parole «Se il prezzo non è depositato nel termine stabilito» sono sostituite dalle seguenti: «Se nel termine stabilito non e' depositato il prezzo o non è resa la dichiarazione prevista dall'articolo 585, quarto comma». FormulaTRIBUNALE DI ... Giudice dell'Esecuzione: Dott. ... DECRETO DI DECADENZA DELL'AGGIUDICATARIO Il Giudice dell'esecuzione, letta l'istanza ex art. 82 d.P.R. n. 602/1973 depositata in data ... dal Sig. ..., rappresentato e difeso dall'Avv. ..., quale debitore esecutato Oppure da: AdER – Agenzia delle Entrate-Riscossione (oppure l'Agente della Riscossione per la Provincia di ... ) con sede legale in ..., in persona di ... vista la documentazione allegata; considerato che in data ..., l'immobile di cui sopra (indicato nell'avviso di vendita quale Lotto ... ) è stato aggiudicato in favore del Sig. ..., per il prezzo di Euro ..., e che il predetto non ha provveduto al saldo del prezzo, omettendo di versare il dovuto (Euro ..., al netto della cauzione già versata) entro il termine di trenta giorni dalla aggiudicazione, come prescritto dall'art. 82, comma 2 d.P.R. n. 602/1973; ritenuto che detto termine abbia natura perentoria (da ultimo, avuto riguardo all'esecuzione individuale ordinaria, si veda Cass. n. 32136/2019); visto l'art. 82 d.P.R. n. 602/1973, DICHIARA Il Sig. ... decaduto dall'aggiudicazione dell'immobile suddetto (Lotto ... dell'avviso di vendita), nonché la perdita della cauzione dallo stesso versata, a titolo di multa. Si comunichi alle parti e all'aggiudicatario. Luogo e data ... Il giudice dell'esecuzione ... COMMENTOS'è già in parte rilevato che la specifica disciplina dell'esecuzione esattoriale immobiliare, circa il versamento del saldo del prezzo da parte dell'aggiudicatario, ricalca quella dettata dall'art. 587 c.p.c., fatta eccezione per la fissazione del termine in trenta giorni. Può quindi attingersi, in proposito, alla giurisprudenza formatasi sulla norma generale, e ritenere che il termine in questione sia di carattere perentorio, e quindi non prorogabile. Così, di recente, Cass. III, n. 32136/2019, ha affermato che «In tema di espropriazione immobiliare, il termine per il versamento del saldo del prezzo da parte dell'aggiudicatario del bene staggito va considerato perentorio e non prorogabile, attesa la necessaria immutabilità delle iniziali condizioni del subprocedimento di vendita, da ritenersi di importanza decisiva nelle determinazioni dei potenziali offerenti e, quindi, del pubblico di cui si sollecita la partecipazione, perché finalizzata a mantenere - per l'intero sviluppo della vendita forzata - l'uguaglianza e la parità di quelle condizioni tra tutti i partecipanti alla gara, nonché l'affidamento di ognuno di loro sull'una e sull'altra e, di conseguenza, sulla trasparenza assicurata dalla coerenza ed immutabilità delle condizioni tutte» (nello stesso senso, Cass. III, n. 11171/2015). Di recente, tale principio è stato più chiaramente ribadito da Cass. n. 18421/2018, secondo cui il termine per il versamento del saldo del prezzo da parte dell'aggiudicatario è di natura sostanziale, in quanto posto a presidio del ius ad rem relativo all'emissione del decreto di trasferimento ex art. 586 c.p.c., attenendo all'adempimento dell'obbligazione pecuniaria assunta dall'aggiudicatario stesso (attività, quest'ultima, che non necessita di difesa tecnica ma costituisce esecuzione di un atto dovuto e non negoziale); ne consegue che esso non è soggetto alla sospensione dei termini processuali nel periodo feriale ex art. 1 della l. n. 742/1969. Ne consegue, ulteriormente, che lo stesso non è prorogabile, non potendosi invocare la disciplina (propria dei termini processuali) della rimessione in termini. Non pare revocabile in dubbio che, dalla sostanziale identità della fattispecie esattoriale, rispetto a quella ordinaria, possa discendere l'applicabilità in via analogica del disposto dell'art. 177 disp. att. c.p.c., in ordine alle modalità attuative della responsabilità dell'aggiudicatario inadempiente. Sarà cura dell'agente della riscossione (o anche di eventuali creditori intervenuti, specie se incapienti) richiedere al giudice dell'esecuzione l'emissione del decreto di condanna al pagamento nei confronti dell'aggiudicatario inadempiente, onde collocare nel progetto di distribuzione l'eventuale credito per differenza, che il creditore cui sarà attribuito in sede distributiva potrà poi recuperare coattivamente sulla base dell'autonomo titolo esecutivo costituito dal predetto decreto, ex art. 177 disp. att. c.p.c. |