Istanza per l'adozione di provvedimenti opportuni in caso di confisca ex art. 240 c.p.inquadramentoNel caso di sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 240 c.p. che interviene su un bene oggetto di pignoramento precedentemente trascritto, va ritenuto che il processo esecutivo debba essere sospeso in attesa della definizione del procedimento di sequestro/confisca e che poi, con la confisca definitiva, il processo esecutivo debba estinguersi. In ogni caso il custode può chiedere al G.E. l'adozione di provvedimenti che eventualmente dovessero rendersi opportuni. FormulaTRIBUNALE ORDINARIO DI .... Sezione Esecuzioni Immobiliari G.E. Dott. .... R.G. n. .... / .... ISTANZA PER L'ADOZIONE DI PROVVEDIMENTI OPPORTUNI IN CASO DI CONFISCA EX ART. 240 C.P. Per ...., n. q. di custode nominato nel procedimento esecutivo immobiliare indicato in epigrafe, PREMESSO CHE – in data .... Codesto Ecc.mo Tribunale Ordinario di ...., sezione esecuzioni immobiliari, nominava lo scrivente custode del bene immobile .... di proprietà di .... sottoposto a pignoramento immobiliare da parte del creditore procedente ....; – in data .... lo scrivente veniva a conoscenza dell'avvenuta trascrizione nei registri immobiliari, in data ...., di un sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 240 c.p. sul suindicato bene immobile già sottoposto a pignoramento precedentemente trascritto (doc. 1); – di conseguenza il processo esecutivo veniva sospeso (doc. 2); – in data .... lo scrivente veniva a conoscenza dell'avvenuta trascrizione nei registri immobiliari, in data ...., della confisca ex art. 240 c.p. definitiva sul suindicato bene immobile (doc. 3); – dalla relativa nota di trascrizione si evince che tale confisca sarebbe avvenuta sul bene suindicato con provvedimento del .... da parte di .... [1] e inoltre che ....; – in considerazione del fatto che .... [2] è insorta la necessità di .... [3] e, a tal fine, appare opportuno che vengano adottati dei provvedimenti finalizzati a .... [4] ; Ciò premesso, lo scrivente custode fa ISTANZA all'Ill.mo G.E. affinché adotti i provvedimenti opportuni al fine di ..... Si resta a disposizione per qualsiasi chiarimento o ulteriore informazione. Si allegano in copia i seguenti documenti: 1. nota di trascrizione sequestro; 2. provvedimento sospensione processo esecutivo; 3. nota di trascrizione confisca. Luogo e data .... Il Custode Dott. .... [1]Indicare l'autorità giudiziaria che ha emesso il provvedimento. [2]Circostanze alla base della richiesta di adozione di provvedimenti. [3]Necessità che sarebbe insorta a seguito delle suindicate circostanze. [4]Risultato che si vorrebbe ottenere mediante l'adozione dei provvedimenti richiesti. commentoIl custode nell'espropriazione immobiliare Nel caso di pignoramento immobiliare, dal momento della notificazione del pignoramento il G.E. deve nominare, con ordinanza non impugnabile, un custode del bene immobile pignorato. Il custode è un ausiliario del G.E., in quanto si occupa della gestione del bene pignorato al fine della migliore sua collocazione sul mercato, orientando la prosecuzione del processo esecutivo verso la soddisfazione del creditore nel modo più economico possibile. Il custode: – deve amministrare e gestire l'immobile pignorato previa autorizzazione del G.E. accantonando i frutti (nella pratica il G.E. concede un'unica autorizzazione iniziale per il compimento di tutti gli atti di gestione ordinaria, ad eccezione della possibilità di concedere il bene in locazione che viene autorizzata su specifica richiesta); – deve esercitare le azioni necessarie per conseguire la disponibilità del bene sottoposto a pignoramento che sia in possesso di terzi (e.g. agire per la liberazione dell'immobile occupato abusivamente o senza titolo da un terzo); – deve adoperarsi per consentire l'esame dei beni in vendita agli interessati a presentare offerta di acquisto secondo le modalità stabilite dal G.E. nell'ordinanza con cui dispone la vendita; – deve attuare il provvedimento di liberazione dell'immobile emesso dal G.E. nel caso in cui ad occuparlo sia il debitore; – deve presentare il rendiconto della sua gestione; – etc. Il custode presenta al G.E. relazioni periodiche di aggiornamento (sullo stato di occupazione dell'immobile, sugli eventuali oneri condominiali maturati nel periodo, su eventuali interventi di manutenzione che si rendono necessari, sulle somme incassate nella gestione delle locazioni, sulle spese sostenute per lo svolgimento dell'incarico, sulle visite effettuate nel periodo, etc.), deve quindi presentare il conto della gestione e, inoltre, deve presentare al G.E. una relazione su singoli accadimenti di rilevanza. Il custode può sempre chiedere al G.E. l'adozione di provvedimenti resisi di volta in volta opportuni in ragione di una determinata circostanza intervenuta o finalità da raggiungere. A tal riguardo va osservato che, con il sopraggiungere di un sequestro finalizzato alla confisca ex art. 240c.p., il processo esecutivo va sospeso e il bene viene preso in consegna dall'amministrator giudiziario. Rapporti fra un'esecuzione immobiliare e una confisca ex art. 240 c.p. sulla base di un sequestro preventivo intervenuto sul bene già oggetto di pignoramento precedentemente trascritto Prima di affrontare la questione della confisca ex art. 240 c.p. (v. infra) è opportuno prendere le mosse dalla disciplina prevista per la tutela dei terzi nel d.lgs. n. 159/2011 e, in particolare, nel titolo IV del libro I del d.lgs. n. 159/2011. Infatti il summenzionato titolo IV (che è dedicato alla tutela dei terzi, oltre che ai rapporti con le procedure concorsuali) pone una serie di precise regole dettate allo scopo di regolamentare il delicato rapporto fra un sequestro e i crediti dei terzi. Per esempio in tale titolo IV è previsto che: – la confisca non pregiudica i diritti di credito dei terzi che risultino da atti aventi data certa anteriore al sequestro, nonché i diritti reali di garanzia costituiti in epoca anteriore al sequestro, ove ricorrano le seguenti condizioni: a) che il proposto non disponga di altri beni sui quali esercitare la garanzia patrimoniale idonea al soddisfacimento del credito, salvo che per i crediti assistiti da cause legittime di prelazione su beni sequestrati; b) che il credito non sia strumentale all'attività illecita o a quella che ne costituisce il frutto o il reimpiego, sempre che il creditore dimostri la buona fede e l'inconsapevole affidamento (art. 52, comma 1 d.lgs. n. 159/2011); – i crediti dei terzi devono essere accertati (fatto salvo quanto previsto dall'art. 23 d.lgs. n. 159/2011) secondo le disposizioni contenute negli articoli 57,58 e 59 d.lgs. n. 159/2011 (art. 52, comma 2 d.lgs. n. 159/2011) e, pertanto, all'interno di una speciale fase di verifica dei crediti dinanzi al G.D. (artt. 57,58 e 59 d.lgs. n. 159/2011); – i crediti per titolo anteriore al sequestro, verificati in seno alla speciale fase di verifica dei crediti di cui si è appena detto, vengono soddisfatti dallo Stato nel limite del 60 per cento del valore dei beni sequestrati o confiscati, risultante dal valore di stima o dalla minor somma eventualmente ricavata dalla vendita degli stessi, al netto delle spese del procedimento di confisca nonché di amministrazione dei beni sequestrati e di quelle sostenute nel procedimento di cui agli artt. da 57 a 61 d.lgs. n. 159/2011 (art. 53 d.lgs. n. 159/2011); – a seguito del sequestro non possono essere iniziate o proseguite azioni esecutive (art. 55, comma 1, d.lgs. n. 159/2011); – se al momento dell'esecuzione del sequestro un contratto relativo all'azienda sequestrata o stipulato dal proposto in relazione al bene in stato di sequestro deve essere in tutto o in parte ancora eseguito, l'esecuzione del contratto rimane sospesa fino a quando l'amministratore giudiziario, previa autorizzazione del G.D., dichiari di subentrare nel contratto in luogo del proposto, assumendo tutti i relativi obblighi, ovvero di risolvere il contratto; la risoluzione del contratto in forza di provvedimento del G.D. fa salvo il diritto al risarcimento del danno nei soli confronti del proposto e il contraente ha diritto di far valere nel passivo il credito conseguente al mancato adempimento secondo le disposizioni previste al capo II del presente titolo (art. 56 d.lgs. n. 159/2011). In buona sostanza il pagamento delle somme dovute ai terzi avviene al termine di un apposito procedimento nel corso del quale trovano tutela i crediti sorti anteriormente al sequestro purché sia offerta la prova della loro esistenza e della buona fede e incolpevole affidamento, oltre che previa escussione del patrimonio del proposto. La ratio di tale disciplina è stata esemplarmente spiegata dalla Corte Costituzionale: «i requisiti di legittimazione stabiliti dall'art. 52 del d.lgs. n. 159/2011 rivelano come il legislatore abbia inteso, per un verso, escludere dalla tutela i crediti scaturiti da prestazioni connesse all'attività illecita o a quella di reimpiego dei suoi proventi (requisito della non strumentalità del credito rispetto a quest'ultima, salva la dimostrazione dell'incolpevole ignoranza di tale nesso da parte del creditore); per altro verso, evitare che il proposto possa eludere gli effetti della confisca precostituendo delle posizioni creditorie di comodo o simulandone a posteriori l'esistenza (requisiti della “non astrattezza” del credito e della sua sicura anteriorità rispetto al sequestro); per altro verso ancora, impedire che la persona sottoposta al procedimento di prevenzione possa comunque giovarsi dei proventi delle attività illecite per “liberare” dai debiti il restante patrimonio personale (requisito della preventiva infruttuosa escussione degli altri beni del proposto)» (C. Cost., n. 94/2015). Ciò premesso in merito alla decisiva portata (quanto ai rapporti con i diritti dei terzi) del suddetto titolo IV del libro I del d.lgs. n. 159/2011, occorre verificare se tale titolo IV sia o meno applicabile al sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 240 c.p. Ai sensi dell'art. 104-bis, comma 1-bis, disp. att. c.p.p., nella versione attualmente in vigore (tale disposizione, infatti, è stata oggetto di numerose modifiche nel corso degli anni), «In caso di sequestro disposto ai sensi dell'articolo 321, comma 2, del codice o di confisca ai fini della tutela dei terzi e nei rapporti con la procedura di liquidazione giudiziaria si applicano, altresì, le disposizioni di cui al titolo IV del Libro I del citato decreto legislativo». Di conseguenza, a seguito dei numerosi interventi effettuati su tale art. 104-bis disp. att. c.p.p., può ora dirsi pacificamente che, laddove venga ordinato un sequestro preventivo ex art. 321 comma 2 c.p.p. finalizzato alla confisca ex art. 240 c.p., dovrà applicarsi, ai fini della tutela dei terzi, il titolo IV del libro I del d.lgs. 159/2011. Pertanto ai sequestri preventivi finalizzati alla confisca ex art. 240 c.p. si applicherà della disciplina di cui al titolo IV del libro I del d.lgs. n. 159/2011, di talché anche per tale tipo di sequestro troverà applicazione la disciplina di cui all'art. 55 d.lgs. n. 159/2011, rubricato “Azioni esecutive”, che prevede: – che a seguito del sequestro non possano essere iniziate o proseguite azioni esecutive (per quanto concerne l'esecuzione immobiliare, si ritiene che il divieto di proseguire l'azione esecutiva operi fino all'emissione del decreto di trasferimento che conclude il procedimento esecutivo e ci si è posti altresì il tema della sorte dell'aggiudicazione, anche provvisoria, intervenuta prima del sequestro); – che i beni già oggetto di esecuzione siano presi in consegna dall'amministratore giudiziario; – che le procedure esecutive già pendenti siano sospese sino alla conclusione del procedimento di prevenzione, per estinguersi poi in relazione ai beni per i quali intervenga un provvedimento definitivo di confisca; – che, in caso di dissequestro, la procedura esecutiva debba essere iniziata o riassunta entro il termine di un anno dall'irrevocabilità del provvedimento che ha disposto la restituzione del bene. Pertanto, in considerazione della prevalenza del sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 240 c.p. e quindi della confisca ex art. 240 c.p. sull'esecuzione immobiliare precedente, allorché il custode (nominato dal G.E. nell'ambito dell'espropriazione immobiliare) venga a conoscenza dell'intervenuta trascrizione nei registri immobiliari di un sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 240 c.p., dovrà immediatamente informare il G.E. anche affinché quest'ultimo possa adottare gli opportuni provvedimenti. Infatti dovrà essere dichiarata l'estinzione del processo esecutivo. |