Istanza di riassunzione del giudizio nel caso di cui all'art. 55, comma 4, d.lgs. n. 159/2011

Vincenza Di Cristofaro

inquadramento

Il d.lgs. n. 159/2011 (c.d. codice antimafia) si occupa inter alia di disciplinare il rapporto fra le misure di prevenzione che possono essere adottate ai sensi dello stesso d.lgs. n. 159/2011 e i diritti di terzi sui beni oggetto del sequestro ex d.lgs. n. 15/2011. In particolare, ai sensi dell'art. 55, comma 3, d.lgs. n. 159/2011, se il sequestro riguarda beni oggetto di domande giudiziali precedentemente trascritte, aventi ad oggetto il diritto di proprietà (ovvero diritti reali o personali di godimento o di garanzia) sul bene, il giudizio civile è sospeso sino alla conclusione del procedimento di prevenzione e, ai sensi del successivo comma 4, in caso di revoca definitiva del sequestro o della confisca per motivi diversi dalla pretesa originariamente fatta valere in sede civile dal terzo chiamato ad intervenire, il giudizio civile deve essere riassunto entro un anno dalla revoca.

Formula

TRIBUNALE ORDINARIO DI ....

R.G. n. .... / ....

Giudice Dott. ....

RICORSO IN RIASSUNZIONE DEL GIUDIZIO EXARTT. 55, COMMA 4, D.LGS. N. 159/2011 E 297 C.P.C.

Per ...., C.F. ...., quale attore nel giudizio di cognizione indicato in epigrafe

PREMESSO CHE

– l'attore promuoveva il presente giudizio di cognizione al fine di richiedere l'accertamento del diritto di proprietà [1] sul bene .... [2] appartenente al convenuto ....;

– tale domanda giudiziale veniva trascritta in data ....;

– successivamente, in data .... il Tribunale Ordinario di ...., sezione misure di prevenzione, ordinava il sequestro ex art. 20 d.lgs. n. 159/2011 del bene: .... [3] di proprietà di .... (doc. ...., già in atti);

– di conseguenza, il presente giudizio di cognizione veniva sospeso (fino alla conclusione del procedimento di prevenzione) ai sensi dell'art. 55, comma 3, d.lgs. n. 159/2011 (provvedimento del ...., in atti);

– con provvedimento del .... (doc. 1), definitivo, il sequestro del suddetto bene veniva revocato;

– ai sensi dell'art. 55, comma 4, n. d.lgs. n. 159/2011, in caso di revoca definitiva del sequestro o della confisca (per motivi diversi dalla pretesa originariamente fatta valere in sede civile dal terzo chiamato ad intervenire) il giudizio civile deve essere riassunto entro un anno dalla revoca;

ciò premesso l'istante

CHIEDE

che la S.V., ai sensi dell'art. 55, comma 4, d.lgs. 159/2011 e dell'art. 297 c.p.c., voglia fissare la data dell'udienza per la prosecuzione del presente giudizio ed il termine entro il quale notificare alla controparte tale ricorso unitamente al decreto di fissazione udienza.

Con osservanza.

Si allegano in copia i seguenti documenti:

1. provvedimento di revoca del sequestro.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]Ovvero di altro diritto reale o personale di godimento o di garanzia sul bene.

[2]Descrivere il bene.

[3]Descrivere il bene.

commento

Il d.lgs. n. 159/2011 (“Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli artt. 1 e 2 della l. n. 136/2010”) disciplina, nel titolo IV del libro I, la questione della tutela dei terzi nei confronti delle misure di prevenzione oggetto del medesimo decreto legislativo e, quindi, il rapporto fra i diritti vantati da terzi su un bene e le misure di prevenzione che colpiscano il medesimo bene.

Ai sensi dell'art. 45, comma 1, d.lgs. n. 159/2011, a seguito della confisca definitiva di prevenzione i beni sono acquisiti al patrimonio dello Stato liberi da oneri e pesi e, a fronte di ciò, la tutela dei diritti dei terzi è garantita entro i limiti e nelle forme di cui al summenzionato titolo IV del libro I.

Premesso, quindi, che la regola è costituita dal fatto che la confisca definitiva faccia acquisire i beni al patrimonio dello Stato liberi da oneri e pesi, occorre interrogarsi su quali siano le condizioni che debbano ricorrere affinché un terzo che vanti diritti su un determinato bene possa ottenere soddisfazione del proprio diritto sfuggendo alla “mannaia” rappresentata dall'acquisizione del bene al patrimonio dello Stato libero da qualsiasi onere e peso.

Ebbene, ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 159/2011, le condizioni che devono ricorrere affinché i diritti di credito dei terzi che risultino da atti aventi data certa anteriore al sequestro nonché i diritti reali di garanzia costituiti in epoca anteriore al sequestro possano non essere pregiudicati dall'intervenuta confisca sono le seguenti:

– il proposto non deve disporre di altri beni sui quali esercitare la garanzia patrimoniale idonea al soddisfacimento del credito, salvo che per i crediti assistiti da cause legittime di prelazione su beni sequestrati;

– il credito non deve essere strumentale all'attività illecita o a quella che ne costituisce il frutto o il reimpiego, sempre che il creditore dimostri la buona fede e l'inconsapevole affidamento;

– nel caso di promessa di pagamento o di ricognizione di debito, deve essere provato il rapporto fondamentale;

– nel caso di titoli di credito, il portatore deve provare il rapporto fondamentale e quello che ne legittima il possesso.

In ogni caso, laddove il terzo creditore ritenga di possedere tutti i requisiti per superare l'ostacolo rappresentato dai suddetti effetti della confisca definitiva di prevenzione, il Giudice funzionalmente competente ad accertare il suo diritto sarà il Giudice (delegato) della misura di prevenzione, secondo la procedura delineata dal capo II del titolo IV del libro I d.lgs. n. 159/2011.

Infatti, ai sensi degli artt. 57 ss. d.lgs. n. 159/2011, è prevista, dinanzi a tale Giudice, un'udienza per la verifica dei crediti, in vista della quale i creditori possono presentare domanda di ammissione del proprio credito, viene formato uno stato passivo, i creditori esclusi possono proporre opposizione, i crediti per titolo anteriore al sequestro verificati ai sensi di tali disposizioni sono soddisfatti dallo Stato nel limite del sessanta per cento del valore dei beni sequestrati o confiscati, etc.

In particolare, ai sensi dell'art. 55, comma 3, d.lgs. n. 159/2011, se il sequestro riguarda beni oggetto di domande giudiziali precedentemente trascritte, aventi ad oggetto il diritto di proprietà ovvero diritti reali o personali di godimento o di garanzia sul bene, il terzo, che sia parte del giudizio, è chiamato ad intervenire nel procedimento di prevenzione ai sensi degli artt. 23 e 57 d.lgs. n. 159/2011 e il giudizio civile è sospeso sino alla conclusione del procedimento di prevenzione.

Pertanto il terzo, nei trenta giorni successivi all'esecuzione del sequestro, viene chiamato dal Tribunale ad intervenire nel procedimento di prevenzione con decreto motivato che contiene la fissazione dell'udienza in camera di consiglio e a tale udienza egli può svolgere le proprie deduzioni con l'assistenza di un difensore, nonché chiedere l'acquisizione di ogni elemento utile ai fini della decisione sulla confisca; in ogni caso il terzo parteciperà alla fase della verifica dei crediti atteso che l'Amministratore Giudiziario allegherà alle relazioni da presentare al Giudice Delegato l'elenco nominativo di tutti i creditori anteriori al sequestro e l'elenco nominativo di coloro che vantano diritti reali di godimento o garanzia o diritti personali sui beni e il Giudice Delegato, dopo il deposito del decreto di confisca di primo grado, assegnerà ai creditori un termine perentorio, non superiore a sessanta giorni, per il deposito delle istanze di accertamento dei rispettivi diritti e fisserà la data dell'udienza di verifica dei crediti entro i sessanta giorni successivi.

Tornando alla sospensione del giudizio di cognizione, va osservato che, ai sensi dell'art. 55, comma 4 d.lgs. n. 159/2011, in caso di revoca definitiva del sequestro o della confisca (per motivi diversi dalla pretesa originariamente fatta valere in sede civile dal terzo chiamato ad intervenire) il giudizio civile deve essere riassunto entro un anno dalla revoca.

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