Domanda del creditore ex art. 58 d.lgs. n. 159/2011inquadramentoA seguito di sequestro ex art. 20 d.lgs. n. 159/2011, e segnatamente dopo il decreto di confisca di primo grado, i creditori, con apposita domanda, possono chiedere l'accertamento del proprio credito da parte degli organi della procedura. FormulaTRIBUNALE ORDINARIO DI .... Sezione misure di prevenzione G.D. Dott. .... n. .... / .... ud. verifica crediti .... DOMANDA DEL CREDITORE EX ART. 58 D.LGS. N. 159/2011 Per ...., C.F. ...., nato a .... il ...., residente in ...., elettivamente domiciliato presso lo studio dell'Avv. .... [1] (C.F. ....) in ...., presso il cui indirizzo PEC .... chiede di ricevere notificazioni e comunicazioni [2] PREMESSO CHE – in data .... Codesto Ecc.mo Tribunale Ordinario di ...., sezione misure di prevenzione, ordinava il sequestro ex art. 20 d.lgs. n. 159/2011 del bene: .... [3] di proprietà di .... (doc. 1); – in data .... Codesto Ecc.mo Tribunale Ordinario di ...., sezione misure di prevenzione, ordinava la confisca di primo grado ex art. 24 d.lgs. n. 159/2011 del medesimo bene (doc. 2); – con decreto del .... (doc. 3) l'Ill.mo G.D. Dott. .... assegnava ex art. 57, comma 2, d.lgs. n. 159/2011 ai creditori un termine perentorio di .... [4] giorni per il deposito delle istanze di accertamento dei rispettivi diritti e fissava per il giorno .... [5] la data dell'udienza di verifica dei crediti; – il suddetto decreto veniva notificato, a cura dell'Amministratore Giudiziario, allo scrivente in data ....; – lo scrivente risulta creditore nei confronti del soggetto sottoposto alla misura di prevenzione a titolo di .... [6] per l'importo di ....; – il suddetto credito si evince da .... (doc. 4) [7] (eventualmente: ed è assistito dalla seguente causa di prelazione .... [8] ); CHIEDE di essere ammesso allo stato passivo della procedura in epigrafe indicata (eventualmente: in prelazione in virtù del privilegio ....) per l'importo di .... Si allegano in copia i seguenti documenti: 1. decreto sequestro; 2. decreto confisca; 3. decreto del G.D. fissazione termine per domande accertamento crediti; 4. documenti giustificativi del credito fatto valere. Luogo e data .... Istante .... (eventualmente [9] Firma Avv. ....) [1]Non è obbligatorio il patrocinio di un avvocato, né la domiciliazione presso quest'ultimo. [2]Ai sensi dell'art. 58, comma 3 d.lgs. n. 159/2011, il creditore elegge domicilio nel comune in cui ha sede il tribunale procedente. È facoltà del creditore indicare, quale modalità di notificazione e di comunicazione, la trasmissione per posta elettronica o per telefax ed è onere dello stesso comunicare alla procedura ogni variazione del domicilio o delle predette modalità; in difetto, tutte le notificazioni e le comunicazioni sono eseguite mediante deposito in cancelleria. [3]Descrivere il bene. [4]Ai sensi dell'art. 57, comma 2 d.lgs. n. 159/2011, il termine perentorio (per il deposito delle istanze di accertamento dei diritti dei creditori) fissato dal G.D. non deve essere superiore a sessanta giorni. [5]Ai sensi dell'art. 57, comma 2 d.lgs. n. 159/2011, l'udienza di verifica dei crediti dev'essere fissata dal G.D. entro i sessanta giorni successivi al termine perentorio fissato per il deposito delle istanze di accertamento dei diritti da parte dei creditori. [6]Ai sensi dell'art. 58, comma 2 d.lgs. n. 159/2011, la domanda del creditore deve contenere la determinazione del credito di cui si chiede l'ammissione allo stato passivo ovvero la descrizione del bene su cui si vantano diritti. [7]Ai sensi dell'art. 58, comma 2 d.lgs. n. 159/2011, la domanda del creditore deve contenere l'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono la ragione della domanda, con i relativi documenti giustificativi. [8]Ai sensi dell'art. 58, comma 2 d.lgs. n. 159/2011, la domanda del creditore deve contenere l'eventuale indicazione del titolo di prelazione, nonché la descrizione del bene sul quale la prelazione si esercita, se questa ha carattere speciale. [9]Non è obbligatorio il patrocinio di un avvocato. commentoIl d.lgs. n. 159/2011 (“Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli artt. 1 e 2 della l. 13 agosto 2010, n. 136”) disciplina, nel titolo IV del libro I, la questione della tutela dei terzi nei confronti delle misure di prevenzione oggetto del medesimo decreto legislativo e, quindi, il rapporto fra i diritti vantati da terzi su un bene e le misure di prevenzione che colpiscano il medesimo bene. Ai sensi dell'art. 45, comma 1 d.lgs. n. 159/2011, a seguito della confisca definitiva di prevenzione i beni sono acquisiti al patrimonio dello Stato liberi da oneri e pesi e, a fronte di ciò, la tutela dei diritti dei terzi è garantita entro i limiti e nelle forme di cui al summenzionato titolo IV del libro I. Premesso, quindi, che la regola è costituita dal fatto che la confisca definitiva faccia acquisire i beni al patrimonio dello Stato liberi da oneri e pesi, occorre interrogarsi su quali siano le condizioni che debbano ricorrere affinché un terzo che vanti diritti su un determinato bene possa ottenere soddisfazione del proprio diritto sfuggendo alla “mannaia” rappresentata dall'acquisizione del bene al patrimonio dello Stato libero da qualsiasi onere e peso. Ebbene, ai sensi dell'art. 52 d.lgs. n. 159/2011, le condizioni che devono ricorrere affinché i diritti di credito dei terzi che risultino da atti aventi data certa anteriore al sequestro nonché i diritti reali di garanzia costituiti in epoca anteriore al sequestro possano non essere pregiudicati dall'intervenuta confisca sono le seguenti: – il proposto non deve disporre di altri beni sui quali esercitare la garanzia patrimoniale idonea al soddisfacimento del credito, salvo che per i crediti assistiti da cause legittime di prelazione su beni sequestrati; – il credito non deve essere strumentale all'attività illecita o a quella che ne costituisce il frutto o il reimpiego, sempre che il creditore dimostri la buona fede e l'inconsapevole affidamento; – nel caso di promessa di pagamento o di ricognizione di debito, deve essere provato il rapporto fondamentale; – nel caso di titoli di credito, il portatore deve provare il rapporto fondamentale e quello che ne legittima il possesso. In ogni caso, laddove il terzo creditore ritenga di possedere tutti i requisiti per superare l'ostacolo rappresentato dai suddetti effetti della confisca definitiva di prevenzione, il Giudice funzionalmente competente ad accertare il suo diritto sarà il Giudice (delegato) della misura di prevenzione, secondo la procedura delineata dal capo II del titolo IV del libro I d.lgs. n. 159/2011. Infatti, ai sensi degli artt. 57 ss. d.lgs. n. 159/2011, è prevista, dinanzi a tale Giudice, un'udienza per la verifica dei crediti, in vista della quale i creditori possono presentare domanda di ammissione del proprio credito, viene formato uno stato passivo, i creditori esclusi possono proporre opposizione, i crediti per titolo anteriore al sequestro verificati ai sensi di tali disposizioni sono soddisfatti dallo Stato nel limite del sessanta per cento del valore dei beni sequestrati o confiscati, etc. A tal fine, l'Amministratore Giudiziario allega alle relazioni da presentare al Giudice Delegato l'elenco nominativo di tutti i creditori anteriori al sequestro l'indicazione dei crediti e delle rispettive scadenze e l'elenco nominativo di coloro che vantano diritti reali di godimento o garanzia o diritti personali sui beni, con l'indicazione delle cose stesse e del titolo da cui sorge il diritto. Il Giudice Delegato, dopo il deposito del decreto di confisca di primo grado, assegna ai creditori un termine perentorio, non superiore a sessanta giorni, per il deposito delle istanze di accertamento dei rispettivi diritti e fissa la data dell'udienza di verifica dei crediti entro i sessanta giorni successivi. Il decreto è immediatamente notificato agli interessati, a cura dell'Amministratore Giudiziario Il Giudice Delegato fissa per l'esame delle domande tardive un'udienza ogni sei mesi, salvo che sussistano motivi d'urgenza. L'art. 58 d.lgs. n. 159/2011 regolamenta il contenuto della domanda che il creditore deve presentare affinché il suo diritto possa essere valutato dagli organi della procedura. I requisiti della domanda sono sostanzialmente simili a quelli previsti dalla legge fallimentare per la domanda di ammissione al passivo. Analogamente a quanto previsto in materia fallimentare, non è necessario, ma ovviamente è consentito, il patrocinio di un avvocato per la sottoscrizione e presentazione della domanda. |