Richiesta di provvedimento autorizzativo relativamente ai rapporti pendenti (art. 56 d.lgs. n. 159/2011)inquadramentoSe al momento dell'esecuzione del sequestro un contratto relativo all'azienda sequestrata o stipulato dal proposto in relazione al bene in stato di sequestro deve essere in tutto o in parte ancora eseguito, l'esecuzione del contratto rimane sospesa fino a quando l'amministratore giudiziario, previa autorizzazione del giudice delegato, dichiara di subentrare nel contratto in luogo del proposto, assumendo tutti i relativi obblighi, ovvero di risolvere il contratto. FormulaTRIBUNALE ORDINARIO DI .... Sezione misure di prevenzione G.D. Dott. .... n. .... / .... RICHIESTA DI PROVVEDIMENTO AUTORIZZATIVO RELATIVAMENTE AI RAPPORTI PENDENTI (ART. 56 D.LGS. N. 159/2011) Il Dott. ...., C.F. ...., n. q. di Amministratore Giudiziario nominato nel procedimento di prevenzione indicato in epigrafe, PREMESSO CHE – in data .... Codesto Ecc.mo Tribunale Ordinario di ...., sezione misure di prevenzione, ordinava il sequestro ex art. 20 d.lgs. n. 159/2011 dell'azienda (costituita dai seguenti beni: ....) [1] appartenente a .... (doc. 1), nominando lo scrivente amministratore giudiziario, il quale in data veniva immesso [2] nel possesso del bene; – al momento dell'esecuzione del sequestro risultava ancora ineseguito [3] un contratto relativo all'azienda sequestrata [4] e segnatamente il contratto di .... [5] stipulato in data .... da .... [6] e da .... [7] , avente ad oggetto .... [8] (doc. 2); – di conseguenza tale contratto rimaneva sospeso in attesa della decisione in merito al subentro nel contratto ovvero risoluzione dello stesso; – lo scrivente ritiene che sarebbe opportuno subentrare in tale contratto atteso che .... [9] (oppure: lo scrivente ritiene che sarebbe opportuno risolvere [10] il suddetto contratto atteso che .... [11] ) (doc. 3); ciò premesso, lo scrivente Amministratore Giudiziario CHIEDE all'Ill.mo Giudice Delegato di autorizzare ex art. 56, comma 1, d.lgs. n. 159/2011 il subentro nel suindicato contratto di .... del .... stipulato con .... (ovvero la risoluzione del suindicato contratto di .... del .... stipulato con ....), di talché lo scrivente amministratore giudiziario possa subito dopo effettuare la relativa dichiarazione di subentro (ovvero di risoluzione) nei modi e tempi previsti dal medesimo art. 56, comma 1, d.lgs. n. 159/2011. Si allegano in copia i seguenti documenti: 1. decreto di sequestro; 2. contratto ineseguito in tutto o in parte al momento del sequestro e in merito al quale si chiede l'autorizzazione al subentro nello stesso o alla risoluzione dello stesso; 3. eventuali documenti da cui si evinca l'opportunità di subentrare nel contratto, ovvero di risolverlo. Si resta a disposizione per ulteriori informazioni. Con osservanza. Luogo e data .... L'Amministratore Giudiziario Dott. .... [1]Oppure del bene .... di proprietà di ..... [2]Termine importante in quanto costituisce il dies a quo del termine massimo semestrale entro il quale l'amministratore giudiziario deve rendere la dichiarazione di subentro ovvero di risoluzione. [3]In tutto o in parte. [4]O stipulato dal proposto in relazione al bene in stato di sequestro. [5]Occorre indicare la tipologia di contratto. [6]A seconda dei casi, la società i cui beni aziendali sono stati sequestrati oppure il soggetto proposto alla misura di prevenzione. [7]Il “terzo” contrante. [8]Indicare le prestazioni. [9]Indicare le ragioni per cui si ritiene opportuno il subentro nel contratto. [10]Salvo che, nei contratti ad effetti reali, sia già avvenuto il trasferimento del diritto. [11]Indicare le ragioni per cui si ritiene opportuna la risoluzione del contratto. commentoL'art. 56 d.lgs. n. 159/2011 si occupa dei rapporti pendenti al momento del sequestro exd.lgs. n. 159/2011 e in particolare dei contratti relativi a rapporti giuridici con l'attività di impresa del proposto o anche con il proposto stesso. Si ha riguardo ai contratti che al momento del sequestro siano ancora ineseguiti o siano stati eseguiti soltanto in parte. Per esempio può trattarsi di contratti di somministrazione o comunque continuativi. A seguito del sequestro exd.lgs. n. 159/2011 l'esecuzione di tali contratti è sospesa ipso iure e a tal riguardo l'amministratore giudiziario dovrà scegliere se subentrare nel contratto in luogo del proposto (assumendo tutti i relativi obblighi) o risolvere il contratto (con la conseguenza che il contraente potrà far valere il credito nel passivo nella verifica dei crediti.) Nel caso di contratti ad effetti reali non è consentita la risoluzione qualora sia già avvenuto il trasferimento del diritto. Tale scelta attribuita all'amministratore giudiziario è discrezionale e deve essere previamente autorizzata dal giudice delegato. Per quanto concerne la regolamentazione e l'esercizio del suddetto potere discrezionale da parte dell'amministratore giudiziario non è agevole individuare principi di carattere generale, se non tenendo conto delle finalità proprie del procedimento di prevenzione e dell'amministrazione giudiziaria. Il fatto che nelle more della decisione l'esecuzione del contratto resti sospesa consente all'amministratore giudiziario di avere il tempo e la possibilità di verificare nel primo periodo di gestione la regolarità del rapporto contrattuale e anche la convenienza dello stesso. La dichiarazione (di subentro o risoluzione) dell'amministratore giudiziario deve essere resa in ogni caso entro sei mesi dall'immissione nel possesso, ma il terzo contraente può mettere in mora l'amministratore giudiziario, facendosi assegnare dal giudice delegato un termine non superiore a sessanta giorni, decorso il quale il contratto si intende risolto. La dichiarazione dell'amministratore giudiziario deve essere resa nelle forme di cui all'art. 41, commi 1-bis (e quindi, in virtù del richiamo fatto all'art. 36, comma 4, d.lgs. n. 159/2011, la cancelleria dà avviso alle parti del deposito della dichiarazione da parte dell'amministratore giudiziario, cosicché esse possano visionarla ed estrarne copia) e 1-ter (proposta di prosecuzione o di ripresa dell'attività da parte dell'amministratore giudiziario), d.lgs. n. 159/2011. Qualora dalla sospensione dell'esecuzione del contratto (in virtù del sequestro exd.lgs. n. 159/2011 e nell'attesa che l'amministratore giudiziario decida se subentrare o risolvere) possa derivare un danno grave al bene o all'azienda, il giudice delegato autorizza, entro trenta giorni dall'esecuzione del sequestro, la provvisoria esecuzione dei rapporti pendenti e tale autorizzazione perde efficacia a seguito dell'apposita dichiarazione dell'amministratore giudiziario. La scelta di subentrare nel contratto in luogo del proposto comporta ovviamente l'assunzione di tutti i relativi obblighi e i debiti contratti dall'amministratore giudiziario saranno prededucibili. Chiaramente, invece, i debiti maturati prima del sequestro resteranno soggetti all'ordinaria disciplina della verifica dei crediti ex art. 52 e ss. d.lgs. n. 159/2011 (beninteso a meno che possa applicarsi l'art. 54-bis d.lgs. 159/2002). Alla scelta di risolvere il contratto conseguirà invece il diritto del contraente di far valere nel passivo il credito scaturente dal mancato adempimento. In caso di scioglimento del contratto preliminare di vendita immobiliare, trascritto ai sensi dell'art. 2645-bis c.c., l'acquirente ha diritto di far valere il proprio credito secondo le disposizioni del capo II del titolo IV del libro I del d.lgs. n. 159/2011 e gode del privilegio previsto nell'art. 2775-bis c.c. a condizione che gli effetti della trascrizione del contratto preliminare non siano cessati anteriormente alla data del sequestro. Al promissario acquirente non è dovuto alcun risarcimento o indennizzo. In tema di amministrazione e gestione di beni sequestrati, l'art. 56 d.lgs. n. 159/2011 (che, come detto, prevede la facoltà, per l'amministratore giudiziario, previa autorizzazione del giudice delegato, di subentrare nei contratti in corso relativi all'azienda sequestrata o di risolvere i contratti stessi) è ritenuta norma con finalità di ordine pubblico e si riferisce quindi anche ai rapporti di lavoro, sicché la decisione sulla prosecuzione di tali rapporti può tenere conto degli eventuali collegamenti del dipendente con il contesto illecito nel quale operava l'azienda prima della misura. |