Proposta di concordato minore

Rosaria Giordano

inquadramento

I soggetti che si trovano in una situazione di sovraindebitamento, con esclusione del consumatore, possono presentare mediante l'OCC ai creditori una proposta di concordato minore quando il piano permette di proseguire l'attività imprenditoriale o professionale ovvero qualora o venga previsto l'apporto di risorse esterne che aumentino in modo apprezzabile la soddisfazione dei creditori.

Formula

TRIBUNALE DI .... [1]

PROPOSTA DI CONCORDATO MINORE

Il Sig. ...., nato a .... il ...., C.F. ...., residente in .... alla via ...., elettivamente domiciliato in ...., ...., nello studio dell'Avv. .... (C.F. ....) (PEC ....), giusta mandato in calce al presente atto [2] ;

PREMESSO CHE L'ISTANTE

– è un professionista, in quanto svolge dalla data del ...., l'attività di architetto ....;

– versa in una situazione di sovraindebitamento che, di fatto, gli rende impossibile adempiere alle obbligazioni contratte con i creditori nel corso della propria attività professionale secondo le scadenze pattuite in quanto ....;

– peraltro, l'istante ha ottenuto un finanziamento pluriennale da parte della Banca ...., dell'importo di Euro ...., che, unitamente al recente contratto ...., gli consentirà, entro ...., di soddisfare i creditori nella misura del 60%;

– puntualizza a tal fine che non vi sono creditori privilegiati [3][4] .

P.T.M.

Il sottoscritto ...., come in atti rappresentato e difeso

CHIEDE

all'Ill.mo Tribunale adito, in composizione monocratica, di disporre con decreto [5] l'apertura della procedura.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

Documenti allegati

1) Relazione particolareggiata dell'OCC [6] ;

2) piano corredato delle scritture contabili e fiscali e delle dichiarazioni IVA degli ultimi tre anni [7] ;

3) relazione aggiornata sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria;

4) elenco dei creditori [8] ;

5) atti di straordinaria amministrazione compiuti negli ultimi cinque anni;

6) documentazione relativa a stipendi, pensioni, salari e altre entrate proprie e della famiglia, con l'indicazione di quanto occorra al mantenimento della stessa.

PROCURA

Delego a rappresentarmi e difendermi nel presente procedimento l'Avv. ...., eleggendo domicilio nello studio dello stesso in ...., via .... e conferendo al medesimo ogni più ampia facoltà di legge.

Per autentica della sottoscrizione ....

Firma Avv. ....

[1]La domanda, specifica l'art. 76, comma 1, d.lgs. n. 14/2019, deve essere presentata nel circondario del tribunale competente ai sensi dell'articolo 27, comma 2, del medesimo decreto, ovvero il tribunale nel cui circondario il debitore ha il centro degli interessi principali. Il tribunale decide in composizione monocratica.

[2]L'istanza in questione è equiparabile ad un atto introduttivo del giudizio sicché trova applicazione l'art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011, in tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio.

[3]Ai sensi dell'art. 74, comma terzo, d.lgs. n. 14 del 2019, «la proposta di concordato minore ha contenuto libero, indica in modo specifico tempi e modalità per superare la crisi da sovraindebitamento e può prevedere il soddisfacimento, anche parziale, dei crediti attraverso qualsiasi forma, nonché la eventuale suddivisione dei creditori in classi. La formazione delle classi è obbligatoria per i creditori titolari di garanzie prestate da terzi».

[4]L'art. 75, comma 2, del d.lgs. n. 14/2019 chiarisce che è possibile prevedere che i crediti muniti di privilegio, pegno o ipoteca possano essere soddisfatti non integralmente, allorché ne sia assicurato il pagamento in misura non inferiore a quella realizzabile, in ragione della collocazione preferenziale sul ricavato in caso di liquidazione, avuto riguardo al valore di mercato attribuibile ai beni o ai diritti sui quali insiste la causa di prelazione, come attestato dagli organismi di composizione della crisi. In termini analoghi, nell'assetto previgente, v. le conclusioni cui era pervenuta Cass. n. 26328/2016 con riferimento all'omologazione della proposta di composizione della crisi da sovraindebitamento.

[5]Con il decreto il giudice: a) dispone la pubblicazione del decreto mediante inserimento in apposita area del sito web del tribunale o del Ministero della giustizia e nel registro delle imprese se il debitore svolge attività d'impresa; b) ordina, ove il piano preveda la cessione o l'affidamento a terzi di beni immobili o beni mobili registrati, la trascrizione del decreto presso gli uffici competenti; c) assegna ai creditori un termine non superiore a trenta giorni entro il quale devono fare pervenire all'OCC, a mezzo posta elettronica certificata o altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato ai sensi dell'articolo 1, comma 1-ter del Codice dell'amministrazione digitale di cui al d.lgs. n. 82/2005, la dichiarazione di adesione o di mancata adesione alla proposta di concordato e le eventuali contestazioni; d) su istanza del debitore, dispone che, sino al momento in cui il provvedimento di omologazione diventa definitivo, non possono, sotto pena di nullità, essere iniziate o proseguite azioni esecutive individuali né disposti sequestri conservativi né acquistati diritti di prelazione sul patrimonio del debitore da parte dei creditori aventi titolo o causa anteriore.

Inoltre, con il medesimo decreto, il giudice nomina il commissario giudiziale perché svolga, a partire da quel momento, le funzioni dell'OCC se: a) è stata disposta la sospensione generale delle azioni esecutive individuali e la nomina appare necessaria per tutelare gli interessi delle parti; b) è proposta domanda di concordato in continuità aziendale, con omologazione da pronunciarsi ai sensi dell'articolo 112, comma 2; c) la nomina è richiesta dal debitore.

[6]In virtù dell'art. 76 del d.lgs. n. 14/2019, in particolare, la relazione particolareggiata dell'OCC deve essere corredata dai seguenti elementi: a) indicazione delle cause dell'indebitamento e della diligenza impiegata dal debitore nell'assumere le obbligazioni; b) esposizione delle ragioni dell'incapacità del debitore di adempiere le obbligazioni assunte; c) indicazione della eventuale esistenza di atti del debitore impugnati dai creditori; d) valutazione sulla completezza e attendibilità della documentazione depositata a corredo della domanda, nonché sulla convenienza del piano rispetto all'alternativa liquidatoria; e) indicazione presumibile dei costi della procedura; f) percentuale, le modalità e i tempi di soddisfacimento dei creditori; g) indicazione dei criteri adottati nella formazione delle classi, ove previste dalla proposta. Nella propria relazione, inoltre, l'OCC, deve indicare se il soggetto finanziatore, ai fini della concessione del finanziamento, abbia tenuto conto del merito creditizio del debitore.

[7]Se il ricorrente è un'impresa deve produrre anche il bilancio.

[8]L'elenco dei creditori deve indicare le rispettive cause di prelazione e le somme dovute. Inoltre deve essere indicato il domicilio digitale dei creditori che ne sono muniti.

commento

L'art. 74 del d.lgs. n. 14/2019 stabilisce che, salva l'opzione per la liquidazione controllata, i soggetti che si trovano in una situazione di sovraindebitamento, con esclusione del consumatore, possono presentare mediante l'OCC ai creditori una proposta di concordato minore quando il piano permette di proseguire l'attività imprenditoriale o professionale ovvero qualora o venga previsto l'apporto di risorse esterne che aumentino in modo apprezzabile la soddisfazione dei creditori.

L'OCC svolge un ruolo fondamentale poiché non solo presenta la domanda, predispone il piano e la proposta di concordato minore (artt. 75-76), ma cura l'esecuzione del procedimento come ausiliario del giudice (art. 78).

Infatti, il giudice, se la domanda è ammissibile, dichiara aperta la procedura con decreto e dispone la comunicazione, a cura dell'OCC, a tutti i creditori della proposta e del decreto.

Il concordato minore è approvato dai creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi al voto. È pertanto richiesta la maggioranza assoluta dei crediti calcolata sulla base dell'elenco dei creditori e dei crediti. Non è più necessario il raggiungimento del 60% come era stabilito nella normativa previgente ex art. 11 della l. n. 3/2012 (art. 79).

Il Tribunale è onerato a omologare con una specifica sentenza il concordato minore, qualora sia stata fatta una verifica sulla opportunità del piano e sia stata raggiunta la maggioranza. È possibile presentare delle contestazioni e il Tribunale potrebbe vagliarle e omologare il concordato quando ritiene che il credito dell'opponente può ricevere un soddisfacimento non inferiore a quello che otterrebbe in caso di liquidazione giudiziale per effetto dell'esecuzione del piano. È comunque escluso e inibito al creditore il diritto di presentare delle eccezioni o eventuali contestazioni, qualora il soggetto abbia consapevolmente determinato o aggravato la situazione di indebitamento, anche se dissenziente, o di far valere cause di inammissibilità che non derivino da comportamenti dolosi del debitore.

Il giudice, se rigetta la domanda di omologa, dichiara con decreto motivato l'inefficacia delle misure protettive accordate e, su istanza del debitore, dichiara aperta la procedura di liquidazione controllata ai sensi degli articoli 268 e seguenti.

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