Pignoramento contro il proprietario non armatore e contro il terzo proprietarioInquadramentoCaratteristica saliente della normativa in materia di navi (e di aeromobili) è di prevedere la scissione giuridica, oltreché fisica, delle vesti di proprietario e di utilizzatore di tali beni strumentali a perseguire utilità economiche. Il proprietario può non servirsi della nave che gli appartiene per affidarne l'uso ad altri: il diverso soggetto assume la veste di armatore, o di esercente, resa ufficiale e conoscibile mediante una dichiarazione cui deve essere data una adeguata pubblicità per informazione e garanzia dei terzi (art. 265 cod. nav.). Può dunque accadere che con l'espropriazione forzata della nave intendano soddisfarsi i creditori dell'uno o dell'altro di costoro; e che l'esecuzione debba essere sopportata anche da colui, tra di essi, che è proprietario del bene esecutato ma è estraneo ai rapporti debitori. L'art. 670 detta in proposito alcune regole del tutto peculiari alla materia del diritto della navigazione FormulaISTANZA DI PIGNORAMENTO DI NAVE CONTRO IL PROPRIETARIO NON ARMATORE [1] (ART. 670 COD. NAV.) La Banca ... s.p.a. (C.F. ...) con sede in ..., in persona del legale rappresentante sig. ..., residente a ..., C.F. ..., quale Presidente del consiglio di amministrazione, domiciliato agli effetti di questa procedura presso la persona e nello studio dell'avvocato ... (C.F. ..., PEC ...), in ..., che lo rappresenta e difende per delega a margine dell'atto di precetto PREMESSO - che con sentenza Corte di appello di ..., in data ..., numero ..., la Società ... in liquidazione, con sede in ..., esercente trasporti marittimi è stata condannata a pagare all'esponente istituto bancario la somma di Euro ... comprensiva di capitale e spese, oltre interessi e successive maturate e maturande; - che la sentenza, notificata alla detta società in data ..., è passata in giudicato per mancata impugnazione nei termini, come da certificazione della cancelleria nella copia autentica che si produce; - che il credito è assistito da privilegio navale, come risulta da ...; - che in data ... fu notificato alla medesima società il titolo esecutivo unitamente all'atto di precetto per la complessiva somma di Euro ...; - che il debito non è stato onorato nei termini di legge; - che è intenzione della esponente creditrice di procedere con esecuzione forzata per ottenere il pagamento di quanto come sopra dovuto; - che la società in debito risulta essere armatrice di un bene mobile registrato costituito dalla nave ..., adibita a trasporto di merci alla rinfusa, iscritta nel registro navale del compartimento marittimo di ..., pertanto italiana a tutti gli effetti, attualmente ferma per riparazioni nei cantieri di manutenzione del porto di ...; - che tale nave è in proprietà della società ..., con sede ..., codice fiscale ..., da ritenersi proprietario non armatore, e come tale soggetto passivo di esecuzione forzata per i debiti della sopra indicata società armatrice. Tanto premesso, l'esponente istituto bancario dichiara con il presente atto di volersi avvalere del privilegio navale e di voler sottoporre a pignoramento la nave suddetta per essere soddisfatto del proprio credito vantato nei confronti della società armatrice. Salvo ogni proprio diritto e con riserva di ulteriormente agire ove occorra. Luogo e data ... Sottoscrizione della parte ... Autentica e sottoscrizione dell'avvocato ... ATTO DI PIGNORAMENTO Io sottoscritto Ufficiale giudiziario addetto all'ufficio unico di ..., preso atto di quanto sopra e su istanza dell'Avv. ... INGIUNGO alla società ... in liquidazione, quale proprietaria debitrice, nella persona del liquidatore Dott. ..., di astenersi da qualunque atto che possa sottrarre alla garanzia dei crediti per cui si procede la nave così identificata: nome ... nazionalità ... proprietà ... iscrizione nel registro navi ... di tonnellate ... adibita a trasporto merci come da documenti ... INVITO il debitore, nella persona del detto ..., ad effettuare presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario del tribunale di ..., o di indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale; con l'avvertimento che, in mancanza ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notifiche e le comunicazioni verranno effettuate presso la detta cancelleria, salvo quanto previsto dall'art. 149-bis c.p.c.. AVVERTO il debitore sopra nominato che può chiedere di sostituire alla nave pignorata una somma di denaro pari all'importo dovuto al creditore pignorante e ai creditori intervenuti, comprensivo del capitale, degli interessi e delle spese, previa istanza da depositarsi prima che sia disposta la vendita unitamente ad una somma non inferiore a un sesto dell'importo per cui è stato eseguito il pignoramento e dei crediti dei creditori intervenuti indicati nei rispettivi atti di intervento, dedotti i versamenti effettuati di cui deve essere data prova documentale. AVVERTO altresì il medesimo debitore che può proporre opposizione ma che questa è inammissibile se è proposta dopo che è stata disposta la vendita o l'assegnazione, salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero che l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile. INTIMO al comandante della nave suddetta, identificato come da documenti che acquisisco in copia, nel sig. ... di non fare partire la nave senza previa autorizzazione del giudice dell'esecuzione. Luogo e data ... L'Ufficiale giudiziario ... Relazione di notifica A nome e per conto della Banca ... e su richiesta dell'Avv. ... che la rappresenta ho notificato copia conforme del presente atto, nelle prescritte modalità telematiche, a: - Banca ... s.p.a., nello studio dell'Avv. ..., con consegna a mani di persona addetta all'ufficio che si incarica del recapito; - società ..., come sopra identificata, nella sua qualità di debitrice, con consegna a mani di persona qualificatasi come ..., che si incarica del recapito; - società ... come sopra identificata, nella sua qualità di proprietaria esecutata del bene pignorato, con plico raccomandato a.r. a mezzo del servizio postale ai sensi di legge; - Sig. ... nella sua qualità di comandante della nave ... con plico raccomandato a. r. a mezzo del servizio postale ai sensi di legge; Luogo e data ... L'Ufficiale giudiziario ... 1. L'atto di pignoramento è predisposto dal creditore procedente e affidato all'ufficiale giudiziario per la notifica. In conseguenza della digitalizzazione del processo civile le notifiche a cura dell'ufficiale giudiziario seguono le regole di cui agli artt. 149-bis c.p.c.; e 3 l. n. 53/1994, e successive modificazioni. Dopo la notifica il creditore deve provvedere a far iscrivere l'atto nel registro di iscrizione della nave o del galleggiante e, ove si tratti di navi maggiori, a far annotare il pignoramento sull'atto di nazionalità. COMMENTOPrincipi generali L'espropriazione può riguardare i diritti spettanti a soggetti diversi dal proprietario del bene pignorato. Navi e natanti, infatti, consentono proprietà e diritti parziari su carati, su loro parti separabili e su pertinenze. In questi casi il soggetto passivo dell'esecuzione è il singolo titolare del diritto da espropriare. Questa regola subisce nel diritto della navigazione marittima e aerea alcune eccezioni. Una di queste è già stata ricordata (sub art. 644) a proposito del pignoramento di carati di nave: quando oggetto dell'espropriazione sono carati di navi, il giudice, sentiti i comproprietari non debitori, può autorizzare il pignoramento dell'intera nave se la quota del proprietario debitore eccede la metà. L'esecuzione forzata espropria per tal modo i proprietari non debitori e il loro diritto si converte in quello, pecuniario, a ricevere una parte del prezzo della vendita. La loro soggezione all'espropriazione si giustifica con la necessità di mantenere integro il bene pignorato, di per sé utile economicamente in quanto se ne conservi l'attitudine a procurare utilità attraverso un utilizzo conforme alla sua destinazione funzionale. Altre situazioni di responsabilità estesa ai beni di un soggetto terzo dipendono invece dalla dissociazione possibile tra la persona del proprietario e quella dell'utilizzatore. Nave e natante possono essere concessi in uso da chi ne conserva la proprietà. L'art. 265 cod. nav. indica nella figura dell'armatore colui che assume in proprio l'esercizio di una nave; se l'esercizio è assunto dai comproprietari costoro si costituiscono in società di armamento. La dicotomia che così viene a porsi tra proprietario e terzo gestore del bene è risolta dall'art. 670 cod. nav., con riferimento a due situazioni specifiche, diverse e ulteriori rispetto a quella riguardante il pignoramento di carati di nave. Si verifica una contrapposizione significativa ai fini dell'espropriazione forzata quando l'esercizio delle attività di una nave avviene in forza di un contratto che la consente indipendentemente dall'avere un titolo di proprietà, come avviene nel caso dell'armatore non proprietario, del noleggio e della locazione. Su questa contrapposizione si innesta la disciplina generale dei privilegi marittimi ed aeronautici che, con una latitudine sconosciuta al codice civile possono esercitarsi in pregiudizio del terzo (La China, Esecuzione forzata, IV, Esecuzione forzata e misure cautelari su navi e aeromobili, in Enc. Giur. XIII, Roma, 1989, 3 ss.; Vullo, Codice dell'esecuzione forzata, Piacenza, 2012, 843). Proprietario non debitore e terzo proprietario Se l'espropriazione della nave o dei carati di nave è promossa dai creditori dell'armatore non proprietario, assistiti da privilegio navale, il titolo esecutivo e il precetto debbono essere notificati anche al proprietario non armatore. Il privilegio, infatti, segue il bene sul quale è iscritto: e dunque l'esecuzione è subita anche dal proprietario, pur se soggetto terzo rispetto al debito. Dispone in proposito il comma 2 dell'art. 670 cod. nav. che il pignoramento e gli atti di espropriazione si compiono nei confronti del proprietario non armatore, al quale si applicano tutte le disposizioni relative al debitore. Per tal modo il proprietario è il vero soggetto passivo della procedura, nonostante la sua estraneità al rapporto debitorio. Per tale sua posizione soggettiva il comma 3 dell'art. 670 impone che ogni volta in cui deve essere sentito il debitore debba essere sentito anche il proprietario non armatore. La peculiare situazione che così viene a porsi si giustifica con la ricordata dicotomia tra proprietà e utilizzo del bene ed alla possibile contrapposizione tra la figura del proprietario e quella dell'utilizzatore. Alla posizione del proprietario non armatore è equiparata ex lege quella del terzo proprietario per debiti sorti in capo all'armatore o all'esercente non proprietario. La disposizione che tanto prevede, con riguardo all'esecuzione su nave, si limita a indicare nel «terzo proprietario» il soggetto destinatario dell'equiparazione. Il completamento necessario a intendere la situazione disciplinata va rinvenuto nel disposto degli art. 602 e ss. c.p.c. Il terzo proprietario è colui che, proprietario di nave o di aeromobile, costituisce un'ipoteca su di essi per un debito altrui; ed anche colui che acquista una nave la cui alienazione da parte del debitore è poi revocata per frode (con revocatoria ordinaria). Un richiamo alle norme dettate dal codice di procedura civile in tema di espropriazione contro il terzo proprietario nulla aggiunge, di particolare, alla sintetica disciplina del codice della navigazione. L'art. 603 c.p.c. precisa che il titolo esecutivo e il precetto devono essere notificati anche al terzo, adempimento che già emerge come dovuto dalla veste del terzo, che subisce l'espropriazione. L'art. 604 stesso codice detta disposizioni trasfuse in quelle di cui ai commi secondo e terzo dell'art. 670 cod. nav. In sede di espropriazione promossa dal creditore contro il terzo proprietario, nei casi e modi di cui agli artt. 602 e ss. c.p.c., sono parti tanto il terzo assoggettato all'espropriazione, quanto il debitore, per cui, nel giudizio di opposizione all'esecuzione promosso contro il creditore procedente dal terzo assoggettato all'esecuzione, il debitore, assieme al creditore, assume la veste di legittimo e necessario contraddittore, quale soggetto nei cui confronti l'accertamento della ricorrenza o meno dell'azione esecutiva contro il terzo è destinato a produrre effetti immediati e diretti; ne consegue che le sentenze rese in un giudizio di opposizione all'esecuzione promossa nei confronti di beni del terzo in cui non sia stato evocato in causa anche il debitore necessario sono inutiliter datae e tale nullità, ove non rilevata dai giudici di merito, va rilevata d'ufficio dal giudice di legittimità, con remissione della causa al giudice di primo grado. Il principio trova applicazione anche nel caso di fallimento del debitore diretto, dovendo l'opposizione ex art. 615 c.p.c. essere in tale ipotesi promossa altresì contro di questi in proprio, per l'eventualità in cui ritorni, o sia ritornato, in bonis (Cass. ord., n. 4763/2019). |