Istanza di vendita di nave pignorata (art. 653 cod. nav.)InquadramentoIl codice della navigazione, a proposito dell'esecuzione forzata su navi e galleggianti, richiama le norme del codice di procedura civile limitatamente a tassative fattispecie, non suscettibili di estensione in via di interpretazione. Per ogni altro aspetto si applica in modo esclusivo la disciplina specifica dedicata alle navi ed ai galleggianti, diversa da quella ordinaria per la necessità di tener conto della particolare natura di questi beni, destinati per definizione al movimento ed al trasporto sull'acqua. Una normativa con queste caratteristiche di autonomia e di specificità è dettata per la vendita della nave pignorata, con rinvio alle norme del rito civile unicamente per quanto riguarda le forme dell'intervento dei creditori (ai quali destinare la notifica dell'istanza di vendita) e la formazione del fascicolo dell'esecuzione. FormulaTRIBUNALE CIVILE DI ... RICORSO per la BANCA ... s.p.a. con sede legale in ..., creditore procedente, in persona del Sig. ... e per questa procedura rappresentata e assistita dall'Avv. ... come in atti generalizzati CONTRO Società ... s.r.l. con sede legale in ..., in persona dell'amministratore unico Sig. ..., rappresentato e assistito dagli Avv. ..., debitrice esecutata, come in atti generalizzati A nome e per conto della propria assistita Banca ..., il sottoscritto che la rappresenta in giudizio formula ISTANZA DI VENDITA della nave ..., di nazionalità italiana, in proprietà della debitrice esecutata società ..., pignorata con atto notificato alla medesima in data ... e al comandante della nave in data ... CHIEDE la nomina del giudice dell'esecuzione e la designazione dell'esperto per la stima della nave, con indicazione del termine entro il quale depositare la relazione. Si producono: ...; ...; .... Con riserva di ulteriormente produrre e dedurre. Con osservanza Luogo e data ... Firma Avv. ... COMMENTOPrincipi generali La disciplina della vendita del bene pignorato è, con riguardo alla nave e al carato di nave, autonoma e specifica rispetto a quella dettata dal codice di procedura civile (si vedano gli artt. 501 ss. c.p.c.). Una rilevante differenza si coglie nel fatto che la nomina del giudice dell'esecuzione è posposta alla presentazione della domanda di vendita, sì che per tutto il tempo precedente alla sua presentazione (fino a novanta giorni dal pignoramento) sussiste la competenza del presidente del tribunale a ricevere e a pronunciare i provvedimenti intermedi provvisori. La procedura esecutiva, per quanto riguarda il rapporto tra le parti e il giudice, con conseguente onere di iscrizione a ruolo per la parte interessata, ha inizio con il deposito nella cancelleria del giudice competente di un ricorso che chiede la vendita del bene pignorato. Il ricorso deve previamente essere notificato al proprietario debitore ai creditori ipotecari e ai creditori intervenuti, con invito a far pervenire le loro osservazioni sulle condizioni della vendita, nonché, se trattasi di nave straniera, al console dello Stato di cui la nave batte la bandiera. Di queste notifiche deve essere fornita la prova all'atto del deposito del ricorso. Per la giurisprudenza, la notifica al console ha il solo valore di una comunicazione, per dovuta conoscenza (Trib. La Spezia 26 giugno 1998, in Dir. mar., 2000, 923; Trib. La Spezia 11 maggio 1998, in Dir. mar., 2000, 918). Deposito e notifica sono attualmente regolati dalle norme sul giudizio telematico. Tutti gli atti e i documenti inerenti al processo debbono essere depositati in forma telematica per essere inseriti nel fascicolo telematico (artt. 87 e 196-quater disp. att. c.p.c.). Le notifiche sono state ridisciplinate dalla riforma del processo civile anche a modifica della normativa dettata dalla l. n. 53/1994, che consentiva l'effettuazione delle notifiche anche all'avvocato munito di procura alle liti; esse, in linea di massima, sono tutte da eseguire con modalità informatiche. Si vedano le importanti modifiche introdotte dal d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile, dal successivo d.lgs. n. 164/2024 che ne ha corretto le disposizioni e dal d.l. n. 19/2024, conv. dalla l. n. 56/2024. La richiesta La disposizione dettata dall'art. 653 indica nel ricorso la forma dell'istanza di vendita ma non ne specifica il contenuto nei suoi elementi essenziali. La sola indicazione fornita dalla norma citata riguarda l'invito, da farsi ai destinatari delle notifiche, ad esporre le loro osservazioni sulle condizioni della vendita. Il ricorso è indirizzato al presidente del tribunale nella cui circoscrizione si trova la nave pignorata ma deve essere preventivamente notificato al proprietario debitore, ai creditori ipotecari e ai creditori intervenuti nelle forme di cui all'art. 499 c.p.c. nonché al console dello stato di cui la nave batte la bandiera se la nave non ha nazionalità italiana. Queste osservazioni, redatte per iscritto, sono raccolte dal creditore istante per essere depositate nella cancelleria del tribunale unitamente all'istanza, alle relazioni di notifica, al certificato di trascrizione, ai documenti dai quali risultano le ipoteche trascritte, all'atto di pignoramento e alla certificazione dell'avvenuta sua trascrizione. Ne segue che l'istanza di vendita si risolve in una fattispecie a formazione complessa, della quale l'atto di domanda è il principale ma non unico componente. Per quanto la sintetica norma citata non prevede espressamente, deve necessariamente farsi capo alla disciplina dettata dal codice di procedura civile, ne risulterebbe altrimenti un difetto di normativa a fronte di una intervenuta evoluzione del diritto positivo che appare rilevante. Dispone, infatti, l'art. 125 c.p.c. che il ricorso deve contenere l'indicazione dell'ufficio giudiziario, delle parti, dell'oggetto, delle ragioni della domanda nonché le conclusioni e l'istanza. L'atto è sottoscritto dalla parte se sta in giudizio personalmente, altrimenti è atto di difensore munito di mandato; il difensore deve indicare il proprio numero di codice fiscale e il proprio indirizzo PEC. L'obbligo di indicare anche il numero di fax è stato soppresso dal Correttivo del d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile. Lo stesso art. 125 imponeva all'avvocato di indicare negli atti introduttivi del giudizio anche il proprio indirizzo di posta elettronica certificata; attualmente tutti i professionisti tenuti all'iscrizione in albi o elenchi hanno l'obbligo di dotarsi di un domicilio digitale iscritto nell'elenco dell'indice nazionale dei domicili digitali dei professionisti e delle imprese. Per le procedure esecutive l'art. 486 c.p.c. dispone che nel corso dell'esecuzione le domande e le istanze che si propongono al giudice, se la legge non dispone altrimenti, sono proposte oralmente quando avvengono all'udienza; e con ricorso da depositarsi in cancelleria negli altri casi. Gli atti di parte sono depositati in forma telematica (artt. 87 e 196-quater disp. att. c.p.c.). Va anche ricordato che tutti gli atti del processo devono essere redatti in forma chiara e sintetica (art. 121 c.p.c. e d.m. n. 110/2023). Prima della domanda di vendita devono trascorrere trenta giorni: è questo il periodo di tempo concesso al debitore per adempiere alle sue obbligazioni ed evitare il corso successivo della procedura. Vale anche per l'espropriazione disciplinata dal diritto marittimo e aereo il principio (art. 497 c.p.c.) per cui l'omesso o tardivo deposito dell'istanza di vendita determina la perdita di efficacia del pignoramento e, quindi, l'estinzione della procedura esecutiva; la parte interessata a farla valere deve agire a norma dell'art. 630 c.p.c. (Cass. n. 35369/2023). Legittimazione Legittimati a chiedere la vendita della nave o del galleggiante pignorati sono il creditore pignorante e ciascuno dei creditori intervenuti muniti di titolo esecutivo. In questa specificazione il codice della navigazione segue lo schema del diritto processuale civile: nell'esecuzione forzata ha legittimazione a proporre istanze e promuovere atti del procedimento unicamente chi è munito di un titolo dotato dell'efficacia occorrente ad agire esecutivamente. L'iscrizione a ruolo L'istanza di vendita porta la procedura concretamente sul tavolo del giudice: tanto avviene per il tramite dell'iscrizione nel ruolo dell'ufficio giudiziario. In proposito difetta una disciplina specifica a questo adempimento nel diritto marittimo e aereo e deve pertanto farsi capo alla normativa dettata dal codice di procedura civile per le disposizioni che regolano il collegamento tra l'iniziativa della parte procedente e l'autorità giudiziaria. Al riguardo gli artt. 168 c.p.c., 71 e ss. disp. att. c.p.c., e specificamente per la procedura esecutiva l'art. 159-bis stesse disp. att., disponevano che l'iscrizione avvenisse mediante il deposito presso la cancelleria del giudice competente, tra gli altri documenti, di una nota di richiesta di iscrizione a ruolo. Questa nota (su supporto cartaceo) è stata soppressa dal provvedimento noto nella prassi come “Correttivo alla riforma Cartabia” di cui al d.lgs. n. 19/2022, e attualmente l'iscrizione è effettuata con il deposito di copie conformi del titolo esecutivo, del precetto, dell'atto di pignoramento e della nota di trascrizione del pignoramento. Il codice della navigazione non detta norme descrittive dei casi in cui può verificarsi la nullità degli atti concernenti l'inosservanza delle disposizioni riguardanti la formazione e la presentazione dell'istanza di vendita. In via di approssimazione può dirsi che spetti al presidente del tribunale di verificare d'ufficio i presupposti e i requisiti della domanda, quali l'esistenza del titolo esecutivo, la titolarità del diritto di proprietà da espropriare e la ritualità dell'eseguito pignoramento. La sussistenza di questi poteri officiosi è stata affermata nell'ambito della procedura civile da Cass. III, n. 11638/2014. La specificità del diritto marittimo rende dubbio poter ritenere che il presidente del tribunale possa concedere al creditore richiedente un termine per integrare la produzione documentale (come previsto invece dal codice di rito civile a proposito dell'esecuzione immobiliare: art. 567 c.p.c.). V. ad es.: Cass. VI, n. 10009/2014. |