Istanza per l'integrazione del pignoramentoinquadramentoIl pignoramento mobiliare è effettuato dall'ufficiale giudiziario, previa ingiunzione al debitore presente, descrivendo i beni oggetto dello stesso e il loro stato, nonché il valore di presumibile realizzo. Per la determinazione del valore dei beni può essere nominato uno stimatore ed a tal fine disposto un rinvio nel termine – talvolta ritenuto perentorio – di trenta giorni. Ai sensi del settimo comma dell'art. 518 c.p.c., su istanza del creditore, da depositare non oltre il termine per il deposito dell'istanza di vendita, il giudice, nominato uno stimatore quando appare opportuno, ordina l'integrazione del pignoramento se ritiene che il presumibile valore di realizzo dei beni pignorati sia inferiore a quello indicato nel primo comma. In tale caso l'ufficiale giudiziario riprende senza indugio le operazioni di ricerca dei beni. Il d.lgs. n. 164/2024 – Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149 – ha così modificato il comma VI dell'art. 518 c.p.c.: “compiute le operazioni, l'ufficiale giudiziario consegna senza ritardo al creditore il processo verbale, il titolo esecutivo e il precetto. Il creditore iscrive a ruolo il processo presso il tribunale competente per l'esecuzione depositando copie conformi degli atti di cui al periodo precedente entro quindici giorni dalla consegna, a pena di inefficacia del pignoramento. La conformità di tali copie è attestata dall'avvocato del creditore ai soli fini del presente articolo. Il cancelliere al momento del deposito forma il fascicolo dell'esecuzione. Sino alla scadenza del termine di cui all'art. 497 copia del processo verbale è conservata dall'ufficiale giudiziario a disposizione del debitore. [Il pignoramento perde efficacia quando la nota di iscrizione a ruolo e le copie degli atti di cui al primo periodo del presente comma sono depositate oltre il termine di quindici giorni dalla consegna al creditore”. Ai sensi dell'art. 7, comma 1, del medesimo decreto, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 164/2024 cit. si applicano ai procedimenti introdotti successivamente al 28 febbraio 2023. FormulaTRIBUNALE DI .... Sez. Esecuzioni Mobiliari Procedura Esecutiva Mobiliare n. .... / .... promossa da “ .... ” contro “ .... ” Giudice dell'esecuzione: Dott. .... ISTANZA PER L'INTEGRAZIONE DEL PIGNORAMENTO (ART. 518, comma 7, C.P.C.) Nell'interesse di .... in persona del proprio Legale Rappresentante, con sede in ...., via ...., n. ...., C.F. .... e P.I. ...., rappresentata e difesa, come da procura in calce al presente atto, dall'Avv. ...., C.F. ...., ed elettivamente domiciliata presso e nel di lui studio in ...., via .... PREMESSO CHE – con sentenza/decreto ingiuntivo/ecc. .... emesso dal Tribunale di .... nel procedimento n. R.G .... il Sig./la Sig.ra/la società .... veniva condannato/a a corrispondere a favore dell'esponente la somma di Euro .... per sorte capitale oltre interessi legali con decorrenza dal ...., nonché le spese del procedimento liquidate complessivamente dal Giudice in Euro ....; – con atto concluso a rogito dal notaio ...., in data .... repertorio n. ...., registrato a ...., in data .... il Sig./la Sig.ra/la società .... ha assunto l'obbligo di pagare in favore dell'esponente la somma di Euro .... entro il ...., oltre interessi ....; – il provvedimento/l'atto ricevuto dal notaio è stato rilasciato in copia attestata conforme all'originale o in duplicato informatico ed è, quindi, un valido titolo esecutivo a norma dell'art. 475 c.p.c.[1]; – in data .... è stato notificato atto di precetto; – successivamente, con verbale de .... L'Ufficiale Giudiziario ha proceduto al pignoramento dei seguenti beni: – .... per un valore stimato di Euro ....; – .... per un valore stimato di Euro ....; – .... per un valore stimato di Euro ....; – il presumibile valore di realizzo, dunque, è determinato nella misura di Euro ....; , non è ancora decorso il termine per la presentazione dell'istanza di vendita, per cui sussistono le condizioni previste dall'art. 518, ultimo comma c.p.c.; – il presumibile valore di realizzo del compendio pignorato appare inferiore a quello determinato dall'Ufficiale Giudiziario per le seguenti motivazioni ....; – a causa di quanto esposto sarebbe opportuno procedere all'integrazione del pignoramento, il quale potrebbe rivelarsi insufficiente alla soddisfazione del creditore istante. Ciò premesso, l'istante CHIEDE che l'Ill.mo Giudice dell'Esecuzione, ai sensi e per gli effetti dell'art. 518, comma 7, c.p.c., voglia ordinare l'integrazione del pignoramento mobiliare eseguito in data .... Con osservanza. Luogo e data .... Firma Avv. .... [1]L'art. 475 c.p.c. è stato integralmente sostituito dall'art. 3 d.lgs. n. 149/2022 (c.d. Riforma Cartabia) e modificato dall'art. 3, comma 7 lett. a), d.lgs. n. 164/2024, che ha inserito le parole «o in duplicato informatico». commentoLe modalità che questa norma detta per il pignoramento mobiliare presso il debitore si aggiungono alle previsioni generali di cui all'art. 492 del c.p.c. Si rappresenta che il suddetto articolo è stato modificato dall'art. 3, comma 7 lett. a), d.lgs. n. 164/2024. Viene qui disciplinato in maniera dettagliata il compimento dell'attività espropriativa dell'ufficiale giudiziario, così assicurando sia al debitore che al creditore la possibilità di svolgere un controllo su un'attività oggettivamente valutabile. Il pignoramento mobiliare consiste essenzialmente in un verbale redatto dall'ufficiale giudiziario, la cui mancanza rende nullo il pignoramento stesso. In esso l'ufficiale giudiziario dà atto dell'ingiunzione di cui all'art. 492 del c.p.c. e descrive le cose pignorate, nonché il loro stato, mediante rappresentazione fotografica ovvero altro mezzo di ripresa audiovisiva, determinandone approssimativamente il valore, facendosi assistere, quando occorre, da uno stimatore da lui scelto. In ordine alla determinazione del valore dei beni, la norma in esame fa adesso espresso riferimento al «presumibile valore di realizzo», ovvero a ciò che se ne potrebbe ricavare all'esito della procedura esecutiva. Come può notarsi leggendo la norma, l'ufficiale giudiziario può avvalersi di uno stimatore, non più “quando occorre”, ma “quando lo ritiene utile”. Qualora, invece, ne sia avanzata espressa richiesta da parte del creditore, non sussiste in capo all'ufficiale giudiziario alcun potere discrezionale in ordine all'an della nomina dello stimatore. Lo stimatore ovviamente avrà diritto ad un compenso per l'attività svolta e si precisa che esso deve essere stabilito tenendo conto del valore dell'effettivo realizzo della vendita o assegnazione oppure del valore inizialmente stimato, ma soltanto se non dovesse giungersi alla vendita o all'assegnazione. Proprio con riferimento al presumibile valore di realizzo dei beni pignorati stimato dall'ufficiale giudiziario all'atto del pignoramento, si prevede che, qualora il creditore ritenga che tale valore sia inferiore al reale valore di mercato, questi, non oltre il termine per il deposito dell'istanza di vendita, può chiedere al giudice di ordinare all'ufficiale giudiziario di procedere con l'integrazione del pignoramento, ossia di riprendere senza indugio le operazioni di ricerca e individuazione di altri beni da sottoporre all'espropriazione. Non è detto che le operazioni di stima debbano essere effettuate in sede di primo accesso. Infatti, il secondo comma della norma in esame prevede che l'ufficiale giudiziario possa differirle ad un momento successivo. In tale ipotesi va redatto un primo verbale di pignoramento, al quale, entro il termine perentorio di trenta giorni, dovrà seguire un secondo verbale, dopo che l'esperto avrà compiuto le operazioni di stima. Per portare avanti tali operazioni, all'esperto stimatore è consentito accedere al luogo in cui i beni si trovano. La scelta del differimento è rimessa alla valutazione discrezionale dell'ufficiale giudiziario e non necessita di alcuna motivazione. Si ritiene che il verbale che l'ufficiale giudiziario redigerà in sede di primo accesso abbia natura di una sorta di pignoramento “provvisorio” su tutti i beni rinvenuti, con la conseguenza che se, all'esito della stima, il valore dei beni risulterà superiore a quello del credito precettato aumentato della metà, il vincolo si consoliderà su alcuni beni soltanto. In caso opposto, invece, l'ufficiale giudiziario dovrà chiedere al creditore di indicare ulteriori beni ex art. 492 del c.p.c. comma 4. Sebbene non si rinvenga alcuna espressa disposizione in tal senso, l'ufficiale giudiziario deve redigere un apposito verbale per la stima definitiva dei beni e il compimento delle operazioni; soltanto da questa data si farà decorrere il termine di cui all'art. 497 del c.p.c. per il deposito dell'istanza di vendita o assegnazione. Elemento essenziale e centrale del verbale di pignoramento è la descrizione delle cose pignorate e del loro stato; infatti, in mancanza di tale indicazione il pignoramento dovrebbe considerarsi privo di oggetto ed il bene, pertanto, non potrebbe considerarsi pignorato. La descrizione delle cose pignorate deve aver luogo singolarmente e non collettivamente, e ciò al fine di consentirne il suo immediato riconoscimento. Secondo quanto si legge al primo comma, la descrizione deve investire, oltre che le cose pignorate, anche il loro stato di conservazione; sotto quest'ultimo profilo ci si può adesso avvalere di una rappresentazione fotografica o audiovisiva. Altro elemento del verbale di pignoramento di particolare importanza è la nomina del custode, la cui omissione, tuttavia, si ritiene che non ne determini nullità, essendo consentita la nomina successiva (vi potrà provvedere successivamente lo stesso ufficiale giudiziario ex art. 520 del c.p.c. ovvero lo stesso giudice della esecuzione). Dall'atto di pignoramento dovrà risultare altresì l'invito rivolto al debitore ad eleggere domicilio o a dichiarare la residenza in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente per l'esecuzione. La sua mancanza non determina la nullità dell'atto, ma soltanto la sua irregolarità, la quale può essere fatta valere mediante opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 del c.p.c. Altro elemento essenziale del verbale di pignoramento è l'ingiunzione ex art. 492 del c.p.c. Al riguardo va osservato che, secondo parte della dottrina, mentre nell'espropriazione immobiliare questa rappresenterebbe elemento costitutivo del pignoramento, in quella mobiliare assumerebbe un ruolo che viene definito di semplice solennità formale, non indispensabile per la validità del pignoramento. Di conseguenza si ritiene che l'eventuale omissione dell'ingiunzione importi un vizio sanabile ex art. 156 del c.p.c. comma 3, in quanto lo scopo del pignoramento si realizza egualmente per effetto della descrizione delle cose contenuta nel processo verbale. Di diverso avviso, invece, è altra parte della dottrina e la giurisprudenza della Corte di Cassazione, i quali sostengono la natura essenziale dell'ingiunzione ai fini della validità del pignoramento. A seguito delle modifiche introdotte dal d.l. n. 132/2014, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 162/2014, l'attuale sesto comma di questa norma prevede che, sia che il pignoramento avvenga presso il debitore, sia presso terzi, l'ufficiale giudiziario deve consegnare senza ritardo il processo verbale, il titolo esecutivo ed il precetto al creditore procedente, e non più depositarlo in cancelleria. Spetta a quel punto al creditore attivarsi presso la cancelleria del tribunale competente per l'iscrizione a ruolo della procedura esecutiva, il che va fatto entro un termine perentorio (che varia a seconda del tipo di procedura esecutiva), a pena di “perdita di efficacia” del pignoramento stesso. |