Opposizione avverso l'ordinanza del giudice dell'esecuzione

Francesco Bartolini

Inquadramento

Il d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile, ha sostituito il testo dell'art. 534-ter con disposizioni che hanno parzialmente innovato la disciplina dell'impugnazione degli atti del professionista delegato alla vendita o del commissionario. Questi atti restano impugnabili con reclamo, come era disposto in precedenza; ma l'ordinanza che provvede sul reclamo non è più impugnabile con un nuovo reclamo ai sensi dell'art. 669-terdecies c.p.c.

Formula

TRIBUNALE DI ...

OPPOSIZIONE AI SENSI DELL'ART. 534-TER C.P.C. nel procedimento di esecuzione forzata R. es. n. ... promosso da:

S.p.a. ... con sede in ..., rappresentata e assistita dall'Avv. ..., come in atti generalizzati

contro

il Sig. ..., residente in ..., generalizzato ed elettivamente domiciliato come in atti.

In data ..., l'esponente ..., quale creditore intervenuto munito di titolo esecutivo ha proposto reclamo avverso l'atto del commissionario Dott. ..., pronunciato nel procedimento di cui sopra nel corso delle operazioni di vendita dei beni che ne costituiscono l'oggetto;

l'atto di cui sopra disponeva che ...;

sul reclamo il giudice dell'esecuzione non ha sospeso, come richiestogli, l'esecuzione; ed ha pronunciato negativamente con ordinanza recante una motivazione insufficiente e illogica in quanto:

...

....

Tanto premesso, con il presente atto propone formale

OPPOSIZIONE

ai sensi degli artt. 534-ter e 617 c.p.c. per le seguenti ragioni:

...;

....

Chiede pertanto che in riforma del decreto sopra indicato codesto Tribunale voglia disporre che: ....

Si producono:

...;

....

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

COMMENTO

Principi generali

La l. n. 162/2014, di conversione del d.l. n. 132/2014, ha, con il nuovo art. 521-bis c.p.c., introdotto nella disciplina del codice uno strumento specifico di tutela del creditore riguardante l'esecuzione forzata su autoveicoli, motoveicoli e rimorchi. L'innovazione riguarda le fasi di reperimento del bene da assoggettare all'espropriazione e di costituzione del vincolo su di esso: per le attività successive, dinanzi al giudice, si osservano le disposizioni dettate in genere per l'esecuzione su cose mobili.

Osservazioni

La dottrina formatasi prima della riforma processuale introdotta con il d.lgs. n. 149/2022, riteneva che la scelta legislativa di richiamare l'art. 669-terdecies a proposito del gravame da proporre avverso la pronuncia del giudice dell'esecuzione sul reclamo del professionista delegato o del commissionario (come in allora era disposto) non comportasse l'attribuzione di una vera e propria natura cautelare all'ordinanza di decisione sull'impugnazione. Doveva trattarsi invece, si affermava, di una scelta limitata alle forme processuali del reclamo cautelare ed all'indicazione di un modello di procedura già dettagliatamente disciplinato ed assumibile come falsariga utile. Il legislatore ha preso atto del disagio dottrinale ed ha mutato la normativa: attualmente l'ordinanza che decide sul reclamo è impugnabile con il tipico rimedio consentito avverso gli atti della procedura esecutiva: l'opposizione agli atti esecutivi di cui all'art. 617 c.p.c.

Nel silenzio normativo si reputa esperibile il ricorso straordinario per cassazione, in quanto l'ordinanza che chiude il secondo grado del procedimento ha contenuto decisorio su diritti soggettivi.

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