Atto di precetto su ordinanza presidenziale ex art. 708 c.p.c. per spese di mantenimento della prole (ante Riforma Cartabia)InquadramentoL'ordinanza emessa, ai sensi dell'art. 708 c.p.c., all'esito dell'udienza presidenziale fissata in sede di separazione tra i coniugi, costituisce titolo esecutivo in relazione alle somme che in quel provvedimento risultano determinate ovvero sono determinabili secondo un calcolo numerico. La sua efficacia esecutiva permane anche dopo l'estinzione del processo e fino a che non sia sostituita con altro provvedimento emesso dal presidente in un nuovo giudizio separativo. L'art. 708 c.p.c. è stato abrogato dal d.lgs. n. 149/2022 (c.d. Riforma Cartabia), come modificato dalla l. n. 197/2022. Permanendo, tuttavia, l'efficacia esecutiva dei provvedimenti emessi in tale ambito, si lascia a disposizione dell'utente il testo della formula. Si ricorda, inoltre, che con il decreto legislativo n. 149/2022 è stato inserito un ultimo comma all'art. 474 c.p.c.: «il titolo è emesso in esecuzione da tutti gli ufficiali che ne siano richiesti e da chiunque spetti, con l'assistenza del pubblico ministero e il concorso di tutti gli ufficiali della forza pubblica, quando ne siano legalmente richiesti». Tale aggiunta ha comportato che per i procedimenti instaurati dal 1° marzo 2023, non è più necessaria l'apposizione della formula esecutiva sugli atti da parte degli ufficiali giudiziari; con la conseguenza pratica che per procedere esecutivamente è sufficiente munirsi di una copia dell'atto in copia attestata conforme all'originale, salvo diversa disposizione di legge. FormulaATTO DI PRECETTO (ANTE RIFORMA CARTABIA) (L'art. 708 c.p.c. è stato abrogato dal d.lgs. 10 ottobre 2022 n. 149, cd. Riforma Cartabia, come modificato dalla l. 29 dicembre 2022, n. 197. Permanendo, tuttavia, l'efficacia esecutiva dei provvedimenti emessi in tale ambito, si lascia a disposizione dell'utente il testo della formula.) Ad istanza della Sig.ra ..., C.F. ..., nata a ... il ... e residente in ... alla via ... rappresentata e difesa dall'Avv. ... C.F ... con studio in ... alla via ..., PEC ..., ove elettivamente domicilia come da procura in calce (o a margine) del presente atto [1]; ovvero se non munito di difensore: Ad istanza del Sig. ..., C.F. ..., nato a ... il ...,residente in ... alla via ... ed elettivamente domiciliato in ... (il domicilio deve essere presso il comune in cui ha sede il giudice) ovvero Ad istanza del Sig. ..., C.F. ..., nato a ... il ... e residente in ... alla via ... il quale chiede di ricevere notifiche e/o comunicazioni all'indirizzo di posta elettronica ... ovvero elettivamente domiciliato presso il seguente domicilio digitale speciale [2] PREMESSO - che il Sig. ... ha depositato innanzi al Tribunale di ... ricorso di separazione dal coniuge Sig. ..., C.F. ..., residente in ..., via ...; - che con ordinanza emessa all'udienza del ... il Presidente in via temporanea e d'urgenza ha – tra gli altri – stabilito che il Sig. ... versasse alla Sig.ra ... a titolo di assegno di mantenimento la somma mensile di Euro ...; - che a partire dal mese di ... il Sig. ... ha cessato di corrispondere alla istante la somma dovuta a titolo di assegno di mantenimento di importo pari ad Euro ...; - che l'istante ha, altresì, anticipato spese per Euro ... relative a spese mediche e/o scolastiche, i cui giustificativi si allegano al presente atto [3]; - che pertanto all'attualità il predetto è debitore della complessiva somma di euro ..., oltre agli interessi legali decorrenti da ciascuna scadenza di pagamento fino alla data del soddisfo [4]; - che l'ordinanza, è stata notificata al debitore il ... ovvero viene notificata coevamente al presente atto; tanto premesso INTIMA E FA PRECETTO al Sig. ..., C.F. ..., nato a ... il ... e residente in ... alla via ... di pagare, entro e non oltre dieci giorni dal ricevimento del presente atto, l'importo di Euro ..., oltre interessi legali dalle singole scadenze fino al soddisfo, ed euro ..., oltre oneri fiscali per le competenze del presente atto, nonché spese sostenute e a sostenere, con l'espresso avvertimento che in caso di inadempimento, si procederà all'esecuzione forzata. Si informa che il debitore può avvalersi della procedura conciliativa, per tramite degli organismi di composizione delle controversie, proponendo al suddetto creditore un piano di rientro entro il medesimo termine di dieci giorni dalla ricezione della notifica del presente atto. Al riguardo si avvisa che il giudice competenze per l'esecuzione è ... [5] Salvo ogni diritto. Avv. ... RELATA DI NOTIFICA Ad istanza di ..., si notifichi a tutti i fini e conseguenze di legge a ... 1. Non essendo atto del processo, il precetto può essere, a norma dell'art. 125 c.p.c., sottoscritto dalla parte personalmente, ma nulla toglie che possa farsi rappresentare da un avvocato ovvero da un mandatario munito di procura. 2. Il d.lgs. n. 164/2024 ha modificato l'art. 480 c.p.c. nella parte in cui prevede che se il precetto è sottoscritto dalla parte personalmente la dichiarazione di residenza o elezione di domicilio della parte istante nel comune in cui ha sede il giudice oppure l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata risultante dai pubblici elenchi o l'elezione di un domicilio digitale speciale. In mancanza, le opposizioni al precetto si propongono davanti al giudice del luogo in cui è stato notificato e le notificazioni alla parte istante si fanno presso la cancelleria del giudice stesso salvo quanto previsto dall'art. 149-bis. 3. Si ritiene che quanto stabilito in sede di separazione in base al quale ciascun genitore è obbligato pro quota alla corresponsione delle spese a favore del minore costituisce titolo esecutivo idoneo senza necessità di alcun intervento da parte del giudice ma solo se il genitore creditore alleghi e documenti l'effettiva sopravvivenza degli esborsi al momento della notifica dell'atto di precetto. Il debitore, infatti, deve essere messo in condizioni di potere sin da subito verificare la correttezza o meno delle somme indicate nell'atto di precetto, senza dover essere costretto a proporre opposizione, nell'ambito della quale l'allegazione documentale (e la relativa prova) non può essere sanata senza costituire una remissione in termini atipica (in questo senso la cit. Cass. n. 11316/2011). 4. Il diritto alla corresponsione di un assegno di mantenimento ha ad oggetto più prestazioni autonome, distinte e periodiche in funzione delle singole scadenze, in relazione alle quali sorge, volta per volta, l'interesse del creditore a ciascun adempimento e che produce interessi corrispettivi ex art. 1282 c.c. 5. Il d.lgs. n. 164/2024 ha modificato l'art. 480 c.p.c. nella parte in cui prevede che il precetto deve contenere anche l'indicazione del giudice competente per l'esecuzione. COMMENTOIn sede di separazione, l'art. 708 c.p.c. prevede che, all'esito dell'udienza presidenziale, venga emessa un'ordinanza contenente i provvedimenti temporanei ed urgenti finalizzati a regolamentare i rapporti, anche economici, sia con la prole, che tra i coniugi. A norma dell'art. 189 disp. att. c.p.c., il provvedimento in esame è dotato di efficacia esecutiva immediata, vincola le parti al rispetto del suo contenuto per tutto il tempo che è in vigore, indipendentemente da ciò che si verificherà in corso di causa, e tende a mantenere la sua efficacia anche dopo l'estinzione del processo e fino a che non sia sostituita con altro provvedimento emesso dal presidente in un nuovo giudizio separativo. La determinazione in concreto dell'assegno di mantenimento, infatti, costituisce una questione riservata al giudice di merito non sindacabile in sede di legittimità se non sotto il profilo della motivazione (in questo senso, Cass. n. 16739/2020). La legittimazione a procedere in executivis deve essere riferita alla titolarità ed attualità di un diritto non già astrattamente previsto o configurabile nell'ordinamento, ma sancito nel titolo posto a base dell'esecuzione nella sua conformazione soggettiva ed oggettiva, con la conseguenza che deve escludersi la legittimazione quando il diritto sia stato riconosciuto ed attribuito ad un soggetto diverso da quello che intende farlo valere. Al riguardo, Cass. n. 5121/1992 che ha negato al coniuge separato la legittimazione ad agire esecutivamente nei confronti dell'altro coniuge per il pagamento di assegni di mantenimento che quest'ultimo, nel verbale di separazione consensuale, si era obbligato a corrispondere direttamente alle figlie maggiorenni e non autosufficienti. La natura di titolo esecutivo è riconosciuta solo riguardo alle obbligazioni già definite nell'ammontare (ad es. il contributo al mantenimento per il coniuge e per i figli), non anche per le spese che debbano essere affrontate per il prosieguo, con la conseguenza che nel caso in cui il coniuge onerato alla contribuzione delle spese straordinarie, sia pure pro quota, non adempia, al fine di legittimare l'esecuzione forzata, occorrerebbe adire nuovamente il giudice affinché accerti l'effettiva sussistenza delle condizioni di fatto che determinano l'insorgenza stessa dell'obbligo di esborso di quelle spese e ne determini l'esatto ammontare (in questo senso, Cass. n. 4513/2020; Cass. n. 782/1999; Cass. n. 1758/2008; Cass. n. 4543/2011; Cass. n. 10381/2014). Con la sentenza Cass. n. 11316/2011 è stato, tuttavia, chiarito che il principio va temperato e mantenuto fermo con riferimento alle sole spese effettivamente straordinarie e diverse da quelle medico-sanitarie e scolastiche, siccome riguardanti eventi il cui accadimento sia oggettivamente incerto: al contrario, il provvedimento con cui in sede di separazione (non importa se consensuale o giudiziale, ovvero se provvisorio o definitivo, oppure se presidenziale o meno) si stabilisca, ai sensi dell'art. 155 c.c., comma 2, quale modo di contribuire al mantenimento dei figli, che il genitore non affidatario paghi, sia pure pro quota, le spese mediche e scolastiche ordinarie relative ai figli, costituisce esso stesso titolo esecutivo e non richiede, nell'ipotesi di non spontanea ottemperanza da parte dell'obbligato ed al fine di legittimare l'esecuzione forzata, un ulteriore intervento del giudice, qualora il genitore creditore possa allegare ed opportunamente documentare l'effettiva sopravvenienza degli specifici esborsi contemplati dal titolo e la relativa entità. In buona sostanza, dunque, quanto stabilito in sede di separazione (anche in via d'urgenza), in base al quale ciascun genitore è obbligato pro quota alla corresponsione delle spese a favore del minore, costituisce titolo esecutivo idoneo senza necessità di alcun intervento da parte del giudice, ma solo se il genitore creditore alleghi e documenti l'effettiva sopravvivenza degli esborsi al momento della notifica dell'atto di precetto. Il debitore, infatti, deve essere messo in condizioni di potere sin da subito verificare la correttezza o meno delle somme indicate nell'atto di precetto, senza dover essere costretto a proporre opposizione, nell'ambito della quale l'allegazione documentale (e la relativa prova) non può essere sanata senza costituire una remissione in termini atipica (in questo senso la cit. Cass. n. 11316/2011). Da qui la facoltà del coniuge insoddisfatto di chiedere il pagamento delle somme dovute e non corrisposte al coniuge gravato da tale obbligo, con la notifica del precetto, che non richiede contenuto ulteriore rispetto a quanto previsto dall'art. 480 c.p.c., salvo l'allegazione e la prova della documentazione relative a spese mediche e/o scolastiche rientranti nella categoria delle spese cd. straordinarie. Diverso il caso per le spese straordinarie (che la Cassazione nella citata sentenza n. 11316/2011 ha chiarito dover essere “effettivamente straordinarie” e diverse dalle spese medico-sanitarie e scolastiche), il cui ammontare deve essere ricavato attraverso documentazione integrativa , a cui non può conferirsi valore integrativo del titolo, cosicché chi si afferma creditore deve munirsi di altri titoli esecutivi esaustivi, quali ad esempio un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo emesso sulla base di documentazione idonea a provare le spese sostenute (cfr. Trib. Piacenza 2 febbraio 2010). Diversamente, l'ordinanza perde efficacia con il consequenziale venire meno delle statuizioni ivi contenute, quando è sostituita da altro provvedimento sia esso del giudice istruttore o della Corte di Appello (nell'ipotesi di reclamo) ovvero dall'intervento della sentenza che definisce il giudizio di primo grado. Da ciò consegue che se con l'ordinanza è stato disposto un assegno di mantenimento e il coniuge gravato da tale obbligo non corrisponde le somme dovute, l'altro coniuge può azionare il proprio credito soltanto nel periodo in cui l'ordinanza è in vigore; mentre se interviene un provvedimento di revoca dell'assegno, l'eventuale credito di uno dei coniugi rimasto insoluto non potrà più essere azionato, in quanto l'ordinanza con l'intervento della sentenza di separazione ha perso efficacia ex tunc (in questo senso Cass. n. 10787/2017). È bene segnalare che i ratei mensili per le spese di mantenimento per il coniuge, essendo prestazioni che devono essere pagate periodicamente in termini inferiori all'anno, sono assimilabili alla nozione di “pensioni alimentari” e si prescrivono ai sensi dell'art. 2948 n. 4 c.c. in cinque anni, non decorrenti da un unico termine, cioè dalla data di pronuncia della sentenza di separazione bensì dalle singole scadenze di pagamento (Cass. n. 7981/2014). Discorso diverso per l'azione di regresso del coniuge per anticipazioni, per la quale il Tribunale Roma con la sentenza n. 7400/2014 ha statuito che il termine di prescrizione è decennale, non vertendosi in materia di alimenti ma di regresso in materia di obbligazioni solidali. Non essendo atto del processo, il precetto può essere, a norma dell'art. 125 c.p.c., sottoscritto dalla parte personalmente che ai sensi dell'art. 480 c.p.c. così come novellato deve dichiarare la propria residenza o eleggere domicilio nel comune in cui ha sede il giudice oppure indicare l'indirizzo di posta elettronica certificata risultante dai pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale. In mancanza, le opposizioni al precetto si propongono davanti al giudice del luogo in cui è stato notificato e le notificazioni alla parte istante si fanno presso la cancelleria del giudice stesso salvo quanto previsto dall'art. 149-bis. Nulla toglie, tuttavia, che possa farsi rappresentare da un avvocato ovvero da un mandatario munito di procura. |