Atto di precetto su sentenza di separazione contenziosa tra i coniugi (ante Riforma Cartabia)

Giorgia Viola

Inquadramento

Le sentenze che, all'esito della separazione o del divorzio, pongono a carico del genitore non affidatario l'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento, la cui misura è esattamente determinata, oltreché certa, liquida ed esigibile, hanno indubbiamente valore di titolo esecutivo e sulla base di esse il coniuge insoddisfatto, che si afferma creditore, può richiedere il pagamento attraverso la notifica dell'atto di precetto.

Diverso il caso per le spese straordinarie, per le quali i provvedimenti in esame costituiscono titolo esecutivo solo se il genitore creditore alleghi e documenti l'effettiva sopravvivenza degli esborsi al momento della notifica dell'atto di precetto. Negli altri casi, il creditore dovrà munirsi di altri titoli esecutivi “esaustivi”, quali ad esempio un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo emesso sulla base di documentazione idonea a provare le spese sostenute.

L'art. 711 c.p.c. è stato abrogato dal d.lgs 10 ottobre 2022 n. 149 (cd. Riforma Cartabia), come modificato dalla l. n. 197/2022. Permanendo, tuttavia, l'efficacia esecutiva dei provvedimenti emessi in tale ambito, si lascia a disposizione dell'utente il testo della formula.

Si ricorda, inoltre, che con il d.lgs. n. 149/2022 è stato inserito un ultimo comma all'art. 474 c.p.c.: «il titolo è emesso in esecuzione da tutti gli ufficiali che ne siano richiesti e da chiunque spetti, con l'assistenza del pubblico ministero e il concorso di tutti gli ufficiali della forza pubblica, quando ne siano legalmente richiesti». Tale aggiunta ha comportato che per i procedimenti instaurati dal 1° marzo 2023, non è più necessaria l'apposizione della formula esecutiva sugli atti da parte degli ufficiali giudiziari; con la conseguenza pratica che per procedere esecutivamente è sufficiente munirsi di una copia dell'atto in copia attestata conforme all'originale, salvo diversa disposizione di legge.

Formula

ATTO DI PRECETTO (ANTE RIFORMA CARTABIA)

(L'art. 711 c.p.c. è stato abrogato dal d.lgs. n. 149/2022 (cd. Riforma Cartabia), come modificato dalla l. n. 197/2022. Permanendo, tuttavia, l'efficacia esecutiva dei provvedimenti emessi in tale ambito, si lascia a disposizione dell'utente il testo della formula.)

Ad istanza della Sig.ra ..., C.F. ..., nata a ... il ... e residente in ... alla via ... rappresentata e difesa dall'Avv. ... C.F. ... con studio in ... alla via ..., PEC ..., ove elettivamente domicilia come da procura in calce (o a margine) del presente atto [1];

ovvero se non munito di difensore:

Ad istanza del Sig. ..., C.F. ..., nato a ... il ...,residente in ... alla via ... ed elettivamente domiciliato in ... (il domicilio deve essere presso il comune in cui ha sede il giudice)

ovvero

Ad istanza del Sig. ..., C.F. ..., nato a ... il ... e residente in ... alla via ... il quale chiede di ricevere notifiche e/o comunicazioni all'indirizzo di posta elettronica ... ovvero elettivamente domiciliato presso il seguente domicilio digitale speciale [2]

PREMESSO

- che, con sentenza n. ... del ..., il Tribunale di ... ha dichiarato la separazione personale dei coniugi tra i Sig.ri ...;

- che tale sentenza ha stabilito che il Sig. ... versasse alla Sig.ra ..., a titolo di assegno di mantenimento la somma mensile di Euro ...;

- che a partire dal mese di ... il Sig. ... ha cessato di corrispondere alla istante la somma dovuta a titolo di assegno di mantenimento di importo pari ad Euro ...;

- che l'istante ha, altresì, anticipato spese per Euro ... relative a spese mediche e/o scolastiche, i cui giustificativi si allegano al presente atto [3];

- che pertanto all'attualità il predetto è debitore della complessiva somma di Euro ..., oltre agli interessi legali decorrenti da ciascuna scadenza di pagamento fino alla data del soddisfo [4];

- che la sentenza, è stata notificata al debitore il ... ovvero viene notificata coevamente al presente atto;

tanto premesso

INTIMA E FA PRECETTO

al Sig. ..., C.F. ..., nato a ... il ... e residente in ... alla via ... di pagare, entro e non oltre dieci giorni dal ricevimento del presente atto, l'importo di Euro ..., oltre interessi legali dalle singole scadenze fino al soddisfo, ed Euro ..., oltre oneri fiscali per le competenze del presente atto, nonché spese sostenute e a sostenere, con l'espresso avvertimento che in caso di inadempimento, si procederà all'esecuzione forzata.

Si informa che il debitore può avvalersi della procedura conciliativa, per tramite degli organismi di composizione delle controversie, proponendo al suddetto creditore un piano di rientro entro il medesimo termine di dieci giorni dalla ricezione della notifica del presente atto. Al riguardo si avvisa che il giudice competenze per l'esecuzione è ... [5]

Salvo ogni diritto.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

RELATA DI NOTIFICA

Ad istanza di ..., si notifichi a tutti i fini e conseguenze di legge a ....

1. Non essendo atto del processo, il precetto può essere, a norma dell'art. 125 c.p.c., sottoscritto dalla parte personalmente, ma nulla toglie che possa farsi rappresentare da un avvocato ovvero da un mandatario munito di procura.

2. Il d.lgs. n. 164/2024 ha modificato l'art. 480 c.p.c. nella parte in cui prevede che se il precetto è sottoscritto dalla parte personalmente la dichiarazione di residenza o elezione di domicilio della parte istante nel comune in cui ha sede il giudice oppure l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata risultante dai pubblici elenchi o l'elezione di un domicilio digitale speciale. In mancanza, le opposizioni al precetto si propongono davanti al giudice del luogo in cui è stato notificato e le notificazioni alla parte istante si fanno presso la cancelleria del giudice stesso salvo quanto previsto dall'art. 149-bis.

3. Si ritiene che quanto stabilito in sede di separazione in base al quale ciascun genitore è obbligato pro quota alla corresponsione delle spese a favore del minore costituisce titolo esecutivo idoneo senza necessità di alcun intervento da parte del giudice ma solo se il genitore creditore alleghi e documenti l'effettiva sopravvivenza degli esborsi al momento della notifica dell'atto di precetto. Il debitore, infatti, deve essere messo in condizioni di potere sin da subito verificare la correttezza o meno delle somme indicate nell'atto di precetto, senza dover essere costretto a proporre opposizione, nell'ambito della quale l'allegazione documentale (e la relativa prova) non può essere sanata senza costituire una remissione in termini atipica (in questo senso la cit. Cass. n. 11316/2011).

4. Il diritto alla corresponsione di un assegno di mantenimento ha ad oggetto più prestazioni autonome, distinte e periodiche in funzione delle singole scadenze, in relazione alle quali sorge, volta per volta, l'interesse del creditore a ciascun adempimento e che produce interessi corrispettivi ex art. 1282 c.c.

5. Il d.lgs. n. 164/2024 ha modificato l'art. 480 c.p.c. nella parte in cui prevede che il precetto deve contenere anche l'indicazione del giudice competente per l'esecuzione.

COMMENTO

Le sentenze che, all'esito della separazione o del divorzio, pongono a carico del genitore non affidatario l'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento, la cui misura è esattamente determinata, oltreché certa, liquida ed esigibile, hanno indubbiamente valore di titolo esecutivo.

Si discute se costituiscano validi titoli esecutivi, idonei ex art. 474 c.p.c. a legittimare l'esecuzione forzata quei provvedimenti nei quali è previsto l'obbligo di contribuire al rimborso delle spese diverse dall'importo dedotto a titolo di assegno di mantenimento, dove non vi è chiara certezza, liquidità ed esigibilità delle stesse. Al riguardo, la Cassazione ha a più riprese stabilito che le sentenze e i provvedimenti giurisdizionali non costituiscono titolo esecutivo quanto alla pretesa del rimborso delle spese straordinarie dato che, in tali casi, il credito è incerto ed illiquido, potendo essere determinato solo attraverso l'utilizzazione di documenti estranei al “documento – titolo” (cfr. Cass. n. 1758/2008 e Cass n. 4543/2011).

Con la sentenza Cass. n. 11316/2011 è stato, tuttavia, chiarito che il principio va temperato e mantenuto fermo con riferimento alle sole spese effettivamente straordinarie e diverse da quelle medico-sanitarie e scolastiche, in quanto riguardanti eventi il cui accadimento è oggettivamente incerto: al contrario, il provvedimento con cui in sede di separazione (non importa se consensuale o giudiziale, ovvero se provvisorio o definitivo, oppure se presidenziale o meno) si stabilisca, ai sensi dell'art. 155 c.c., comma 2, che il genitore non affidatario paghi, sia pure pro quota, le spese mediche e scolastiche ordinarie relative ai figli, costituisce esso stesso titolo esecutivo e non richiede, nell'ipotesi di non spontanea ottemperanza da parte dell'obbligato ed al fine di legittimare l'esecuzione forzata, un ulteriore intervento del giudice, qualora il genitore creditore possa allegare ed opportunamente documentare l'effettiva sopravvenienza degli specifici esborsi contemplati dal titolo e la relativa entità. In altri termini, è sempre necessario un ulteriore intervento del giudice allorquando le somme da pagare non siano determinate o determinabili in base al titolo con un semplice calcolo aritmetico (in questo senso, da ultimo Cass. ord., n. 4513/2020).

In buona sostanza, dunque, quanto stabilito in sede di separazione (anche in via d'urgenza), in base al quale ciascun genitore è obbligato pro quota alla corresponsione delle spese a favore del minore, costituisce titolo esecutivo idoneo senza necessità di alcun intervento da parte del giudice, ma solo se il genitore creditore alleghi e documenti l'effettiva sopravvivenza degli esborsi al momento della notifica dell'atto di precetto.

Il debitore, infatti, deve essere messo in condizioni di poter sin da subito verificare la correttezza o meno delle somme indicate nell'atto di precetto, senza dover essere costretto a proporre opposizione, nell'ambito della quale l'allegazione documentale (e la relativa prova) non può essere sanata senza costituire una remissione in termini atipica (in questo senso la cit. Cass. n. 11316/2011).

Diverso il caso per le spese straordinarie (che la Cassazione nella citata sentenza n. 11316/2011 ha chiarito dover essere “effettivamente straordinarie” e diverse dalle spese medico-sanitarie e scolastiche”), il cui ammontare deve essere ricavato attraverso apposita documentazione, a cui non può conferirsi valore integrativo del titolo, cosicché chi si afferma creditore deve munirsi di altri titoli esecutivi esaustivi, quali ad esempio un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo emesso sulla base di documentazione idonea a provare le spese sostenute (cfr. Trib. Piacenza 2 febbraio 2010).

Da qui la facoltà del coniuge insoddisfatto, che si afferma creditore, di chiedere al coniuge gravato da tale obbligo il pagamento delle somme dovute e non corrisposte per l'assegno di mantenimento, attraverso la notifica del precetto, che non richiede contenuto ulteriore rispetto a quanto previsto dall'art. 480 c.p.c., salvo l'allegazione e la prova della documentazione relative a spese mediche e/o scolastiche rientranti nella categoria delle spese cd. straordinarie nel senso sopraindicato.

È bene segnalare che i ratei mensili per le spese di mantenimento per il coniuge, essendo prestazioni che devono essere pagate periodicamente in termini inferiori all'anno, sono assimilabili alla nozione di “pensioni alimentari” e si prescrivono ai sensi dell'art. 2948, n. 4 c.c. in cinque anni, non decorrenti da un unico termine, cioè dalla data di pronuncia della sentenza di separazione bensì dalle singole scadenze di pagamento (Cass. n. 7981/2014).

Discorso diverso per l'azione di regresso del coniuge per anticipazioni, per la quale il Tribunale Roma con la sentenza n. 7400/2014 ha statuito che il termine di prescrizione è decennale, non vertendosi in materia di alimenti ma di regresso in materia di obbligazioni solidali.

Non essendo atto del processo, il precetto può essere, a norma dell'art. 125 c.p.c., sottoscritto dalla parte personalmente che ai sensi dell'art. 480 c.p.c. così come novellato deve dichiarare la propria residenza o eleggere domicilio nel comune in cui ha sede il giudice oppure indicare l'indirizzo di posta elettronica certificata risultante dai pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale. In mancanza, le opposizioni al precetto si propongono davanti al giudice del luogo in cui è stato notificato e le notificazioni alla parte istante si fanno presso la cancelleria del giudice stesso salvo quanto previsto dall'art. 149-bis.

Nulla toglie, tuttavia, che possa farsi rappresentare da un avvocato ovvero da un mandatario munito di procura.

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