Opposizione del lavoratore all'atto di precetto su sentenza di condanna in favore del datore di lavoro

Francesco Bartolini

inquadramento

L'art. 618-bis c.p.c. detta le norme necessarie a coordinare lo specifico regime dedicato alle controversie di lavoro con le regole disposte per le cause ordinarie in tema di esercizio delle azioni di opposizione avverso l'esecuzione. Le opposizioni all'esecuzione non ancora iniziata introducono giudizi di cognizione: per i casi in cui essi hanno ad oggetto provvedimenti formatisi in esito alle controversie di lavoro si è dovuto conciliare le norme ordinarie con quelle che per le dette controversie dispongono criteri diversi in ordine alla competenza ed allo svolgimento del processo.

Formula

TRIBUNALE DI ....

all'ill.mo tribunale giudice del lavoro

RICORSO PER OPPOSIZIONE A PRECETTO [1]

procedimento di esecuzione forzata R. es. n. .... promosso da:

s.r.l. ....  , corrente in .... (P.I. ...., C.F. .... [2] ), elettivamente domiciliata presso la persona e lo studio del sottoscritto avvocato .... (C.F. ....; PEC ....), in ...., che la rappresenta e assiste come da procura a margine

CONTRO

Sig. .... (C.F. ....), residente in ...., rappresentato e assistito dall'Avv. .... (C.F. ....; PEC .... presso il cui studio in .... ha eletto domicilio.

Lo scrivente avvocato, a nome e per conto del ricorrente Sig. .... espone quanto segue.

ESPOSIZIONE DEI FATTI

In data ...., la detta s.r.l., ha fatto notificare un atto di precetto con intimazione a pagarle, entro giorni dieci dalla notifica, la complessiva somma di Euro ...., asseritamente dovuta dal ricorrente per risarcimento danni cagionati nel corso del rapporto di lavoro oltre interessi e spese di giudizio;

la richiesta è fondata sulla sentenza pronunciata dal tribunale di ...., giudice Dott. ...., nell'udienza delli ...., depositata in data ...., in esito alla controversia promossa dalla stessa s.r.l. .... n. R. reg. lav. ....;

è intenzione dell'esponente Sig. .... opporsi all'intimazione di cui sopra per le ragioni di seguito indicate:

MOTIVI DI DIRITTO

Il preteso credito si fonda su una ricostruzione del rapporto inter partes che non risponde alla realtà dei fatti;

è vero invece che: ....;

....;

.....

TANTO PREMESSO

con il presente atto si formula opposizione avverso il precetto intimato come sopra e, in osservanza degli artt. 618-bis414 e 415 c.p.c., si chiede che codesto Tribunale giudice del lavoro fissi l'udienza di trattazione e si chiede sin d'ora che voglia accogliere le seguenti conclusioni:

“Voglia l'adito tribunale, contrariis reiectis, in accoglimento della proposta opposizione, dichiarare inefficace l'atto di precetto per le ragioni sopra esposte, con vittoria di spese oltre IVA e CPA.

Si dichiara che il presente procedimento è esente dal pagamento del contributo unificato”.

Ai fini dell'accoglimento dell'opposizione si producono:

....;

.....

Luogo e data ....

Avvocato ....

[1]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale, e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv. con modif. in l. n. 111/2011). Tutti gli atti del processo devono essere redatti in forma chiara e sintetica (art. 121 c.p.c.) e devono essere depositati esclusivamente con modalità telematiche (artt. 87 e 196-quater disp. att. c.p.c.). Con il d.m. n. 110/2023, sono stati stabiliti i criteri da osservare per la redazione degli atti giudiziari e i limiti dimensionali da rispettare, con le relative eccezioni, nonché gli schemi informatici degli atti occorrenti per la loro elaborazione informatica.

[2]L'art. 125 c.p.c. fa obbligo al difensore di indicare il proprio codice fiscale e il numero di fax. L'obbligo di indicare il numero di fax è stato soppresso dal correttivo del d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile. I professionisti tenuti all'iscrizione in albi ed elenchi hanno l'obbligo di dotarsi di un domicilio digitale iscritto nell'elenco dell'Indice nazionale dei domicili digitali dei professionisti e delle imprese (art. 3-bis d.lgs. n. 82/2005).

commento

Principi generali

L'art. 618-bis c.p.c. richiama, per i procedimenti di opposizione all'esecuzione in materia di controversie di lavoro, la disciplina generale delle opposizioni all'esecuzione per quanto concerne la distinzione dei momenti in cui esse possono venir proposte e le fasi del procedimento che possono conseguire alla loro proposizione. L'opposizione all'esecuzione può essere proposta avverso il precetto, prima cioè che abbia inizio l'esecuzione: e in questo caso essa apre direttamente il giudizio di cognizione sul merito. Il giudizio, nelle dette controversie, è promosso con atto in forma di ricorso ex art. 414 c.p.c. e la parte convenuta deve costituirsi nei tempi e nelle forme di cui all'art. 416.

Competenza

Per il giudizio di opposizione devono seguirsi le norme dettate dal codice di procedura civile con riguardo alle controversie di lavoro. La specialità della materia riguarda, infatti, anche le cause di cognizione cui le dette opposizioni danno luogo. Prima dell'esecuzione (come nella formula che si propone) l'opposizione va dunque proposta al giudice del lavoro individuato secondo i criteri posti dall'art. 413. La competenza territoriale ha natura inderogabile e costituisce una condicio juris dell'esercizio dell'azione; il ricorrente non è tenuto all'indicazione specifica del giudice ritenuto competente, trattandosi di competenza funzionale che deve essere verificata d'ufficio, indipendentemente dalle deduzioni delle parti, non gravate sul punto da alcun onere probatorio (Cass. VI, ord., n. 8426/2019).

Forma dell'atto

Il rinvio operato dall'art. 618-bis alle norme previste dagli artt. 615 e 616, da applicarsi anche per le controversie per le controversie individuali di lavoro rende applicabili le disposizioni concernenti, in particolare, la forma dell'atto con il quale è proposta l'opposizione all'esecuzione. La forma è quella del ricorso, il cui contenuto è indicato dall'art. 414 c.p.c.

Procedimento

Il procedimento conseguente all'opposizione è disciplinato dalle già ricordate disposizioni dettate dal codice di procedura civile per le controversie individuali di lavoro. Nel giudizio di cognizione promosso dal debitore con opposizione a precetto la delibazione della legittimità del precetto va condotta con riferimento alla situazione esistente al momento in cui l'atto è stato intimato; l'indagine sull'attuale esistenza del diritto della parte istante di procedere ad esecuzione forzata va effettuata attraverso la ricostruzione dei relativi rapporti fino al momento della decisione e, quindi, tenendo conto non soltanto dei pagamenti che l'opponente deduca e dimostri di aver fatto, pure in corso di causa, ma anche delle nuove ragioni creditorie che l'opposto abbia dedotto in via riconvenzionale (Cass. III, n. 27688/2021). Il debitore è comunque tenuto a rimborsare al creditore le spese sostenute per il pignoramento e ciò anche quando abbia provveduto al pagamento, se esso è effettuato dopo che il creditore ha consegnato l'atto all'ufficiale giudiziario per la sua notifica al debitore e al terzo pignorato (Cass. VI, ord., n. 9877/2021). La sopravvenuta caducazione del titolo esecutivo non determina ex se la fondatezza dell'opposizione e il suo accoglimento bensì la cessazione della materia del contendere per difetto di interesse (Cass. VI, ord., n. 1005/2020). Le forme del rito del lavoro si applicano anche nel giudizio di riassunzione davanti al giudice del rinvio (Cass. III, n. 38323/2021).

Poiché l'opposizione al precetto costituisce giudizio di cognizione, tutte le vicende relative al credito portato in esecuzione, ancorché successive alla data di notificazione del predetto atto, devono essere considerate dal giudice dell'opposizione, il quale è tenuto a procedere ad una verifica dell'esistenza del credito stesso, e del suo esatto ammontare, con riferimento alla data della decisione del predetto giudizio di opposizione. Ne consegue che il creditore opposto, ove non abbia specificato nel precetto la fonte del suo credito, è legittimato a fornire detta specificazione nel corso del giudizio di opposizione al precetto, documentando l'esistenza e l'importo attuale del credito stesso; il giudice dell'opposizione, in tal caso, è tenuto a tener conto delle deduzioni e allegazioni fornite dall'opposto nel corso del giudizio di opposizione (Cass. II, ord., n. 14705/2022). Nell'opposizione all'esecuzione proposta in base a titolo giudiziale non è consentita un'integrazione, tanto meno extratestuale, del titolo esecutivo quando è univoca e certa la struttura del suo comando (Cass. III, ord., n. 1942/2023).  Non sono ammesse domande nuove (Cass. III, ord., n. 9226/2022) e neppure è consentita l'integrazione, tanto meno se extratestuale, del titolo esecutivo quando è univoca la struttura del suo comando e quando gli ulteriori elementi potevano essere sottoposti al giudizio nel giudizio in cui quel titolo si è formato (Cass. III, n. 14234/2023; Cass. III, ord., n. 1942/2023).

L'opposizione a precetto determina la sospensione del termine di efficacia del precetto ma la sospensione non impedisce al creditore di procedere all'esecuzione forzata, anche dopo il termine di cui all'art. 481 c.p.c. e senza necessità di attendere la definizione del giudizio di opposizione (Cass. III, ord., n. 2347/2022). Alle opposizioni all'esecuzione non si applica la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale (Cass. I, n. 10212/2019; Cass. I, n. 11317/2004).

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