Memoria difensiva del datore di lavoro nell'opposizione all'esecuzione del lavoratoreInquadramentoLa proposizione dell'opposizione all'esecuzione, se l'opposizione è proposta prima che l'esecuzione sia iniziata, dà luogo all'instaurazione di un giudizio di cognizione sul merito da trattarsi nelle forme delle controversie individuali di lavoro quando concerne pretese fondate sul rapporto di lavoro subordinato. La difesa della parte convenuta avviene mediante la costituzione nel giudizio con il deposito di un atto conforme al dettato dell'art. 416 c.p.c. L'art. 618-bis stesso codice, infatti, rinvia alla normativa concernente le dette controversie per quanto riguarda le cause di opposizione all'esecuzione nelle controversie lavorative. La riforma del processo civile disposta dal d.lgs. n. 149/2022, non ha introdotto modifiche al giudizio di cognizione che si svolge dinanzi al tribunale del lavoro. Il successivo d.lgs. n. 164/2024, di integrazione e correzione della riforma, ha soppresso nel testo dell'art. 416 la disposizione che imponeva al convenuto di dichiarare la residenza o eleggere un domicilio nel comune in cui ha sede il giudice adito nonché il riferimento al deposito della memoria difensiva da eseguire in cancelleria. Inoltre, il medesimo provvedimento ha inserito nell'art. 417 la disposizione per cui il convenuto che sta in giudizio personalmente può, in alternativa all'elezione di domicilio, indicare un indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale Si considera di seguito il caso in cui viene introdotta la causa di merito, sia perché il ricorso è proposto prima dell'inizio dell'esecuzione o sia perché è stata superata la fase sommaria dinanzi al giudice dell'esecuzione, ad esecuzione iniziata (rimessione al giudice del lavoro). In questo secondo caso, nella preliminare fase sommaria il giudice deve avere deliberato sulla propria competenza ed avere mpartito i provvedimenti eventuali resisi opportuni, medio tempore. E la parte interessata deve avere riassunto il processo dinanzi al giudice competente. FormulaTRIBUNALE DI ... MEMORIA DIFENSIVA [1] nel procedimento di opposizione all'esecuzione n. R.es. promosso da: _s.r.l. ..., rappresentata e difesa dall'avvocato ... 2_ presso il quale è domiciliata, come meglio indicato in atti CONTRO Sig. ... rappresentata e difesa dall'Avv. ... (C.F. ...; PEC ... [2]). Visto il ricorso per opposizione all'esecuzione notificato in data ... a richiesta del Sig. ..., si costituisce in giudizio la s.r.l. ... per contestare integralmente la pretesa avversaria e far dichiarare infondate le argomentazioni in fatto e in diritto esposte nell'atto di opposizione. ESPOSIZIONE DEI FATTI L'esecuzione forzata oggetto di opposizione è stata intrapresa sulla base della sentenza pronunciata dal tribunale giudice del lavoro di ... all'udienza delli ... e depositata il .... La pronuncia ha condannato il Sig. ... a risarcire alla s.r.l. ..., già sua datrice di lavoro, i danni ad essa cagionati nel corso del rapporto di lavoro a causa dell'incidente occorso in data ... dovuto ad esclusiva colpa del predetto. Avvalendosi della sentenza quale titolo esecutivo e nel timore di perdere le possibilità concrete di vedersi corrisposte le somme liquidate nel provvedimento, la s.r.l., ... ha notificato al debitore Sig. ... un atto di precetto, con contestuale notifica del titolo esecutivo, in data..., contenente l'intimazione a pagarle nel termine di legge la complessiva somma di ..., oltre le successive occorrende, accessorie e rifusione di spese Con atto notificato alla esponente società il ... parte debitrice ha proposto formale opposizione all'esecuzione per asserita nullità del precetto; nell'atto l'opponente sostiene che il credito riconosciuto dal tribunale non può costituire titolo per l'esecuzione forzata in quanto non è liquido nel suo ammontare, per difetto di indicazioni sulle modalità del computo e sulle voci che ne hanno determinato l'importo. La società convenuta intende contestare le asserzioni contenute nell'atto di opposizione per le seguenti ragioni. MOTIVI IN DIRITTO Le contestazioni dell'opponente sono totalmente infondate e in ogni caso non possono invalidare l'efficacia esecutiva del titolo né la legittimità del pignoramento in quanto: per giurisprudenza costante il titolo esecutivo deve essere interpretato sulla scorta di tutti gli elementi disponibili acquisiti nel processo. Risulta in proposito che .... Tanto riferito, con il presente atto la società ... si costituisce in giudizio, contesta la ricostruzione dei fatti di cui all'opposizione, eccepisce, in fatto e in diritto: ...; .... Si formulano fin d'ora le seguenti conclusioni: «Voglia l'adito tribunale respingere l'opposizione proposta dalla s.r.l. ... avverso l'esecuzione di cui in atti, con vittoria di spese ed onorari di processo». Luogo e data ... Firma Avv. ... 1. Tutti gli atti del processo devono essere redatti in forma chiara e sintetica (art. 121 c.p.c.) e devono essere depositati esclusivamente con modalità telematiche (art. 87 e196-quater disp. att. c.p.c.). In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale, e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati le generalità complete, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50 d.l. n. 98/2011, conv. con modif. in l. n. 111/2011). Con il d.m. n. 110/2023, sono stati stabiliti i criteri da osservare per la redazione degli atti giudiziari e i limiti dimensionali da rispettare, con le relative eccezioni, nonché gli schemi informatici degli atti occorrenti per la loro elaborazione informatica. 2. L'art. 125 c.p.c. fa obbligo al difensore di indicare il proprio codice fiscale. L'obbligo di indicare il numero di fax è stato soppresso dal correttivo del d.lgs. n. 149/2022, di riforma del processo civile. Lo stesso art. 125 imponeva al difensore di indicare anche il proprio indirizzo di posta elettronica certificata. Attualmente i professionisti tenuti all'iscrizione in albi ed elenchi hanno l'obbligo di dotarsi di un domicilio digitale iscritto nell'elenco dell'Indice nazionale dei domicili digitali dei professionisti e delle imprese (art. 3-bis d.lgs. n. 82/2005). COMMENTOPrincipi generali Quando l'opposizione all'esecuzione è proposta prima che questa sia stata iniziata, la costituzione della parte convenuta avviene nelle forme e nei modi di cui all'art. 416 c.p.c., se il titolo esecutivo concerne materie sottoposte al rito del lavoro. Ove l'esecuzione sia stata iniziata, il giudice di questa deve convocare le parti per sentirle e adottare gli eventuali provvedimenti per la riassunzione del giudizio dinanzi al giudice competente. In questo caso la parte contro la quale è proposta l'opposizione può limitarsi a comparire, se il giudice dell'esecuzione non è competente per il merito, rimettendo la formale costituzione e le difese alla costituzione del processo riassunto. Procedimento La costituzione del convenuto, nelle cause di opposizione all'esecuzione in tema di controversie di lavoro, si effettua mediante un atto, redatto per iscritto, depositato telematicamente o consegnato direttamente in udienza. Tale atto è denominato dall'art. 416 c.p.c. memoria difensiva: in sostanza esso è un atto di costituzione e risposta. La costituzione è tempestiva se viene effettuata con deposito telematico degli atti almeno dieci giorni prima dell'udienza fissata dal giudice, e questa tempestività condiziona l'ammissibilità delle eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio e delle domande riconvenzionali. In particolare, con la memoria difensiva la parte deve prendere posizione in maniera precisa e non limitata a una generica contestazione circa i fatti posti da controparte a fondamento della sua pretesa. Poiché l'opposizione al precetto costituisce giudizio di cognizione, tutte le vicende relative al credito portato in esecuzione, ancorché successive alla data di notificazione del predetto atto, devono essere considerate dal giudice dell'opposizione, il quale è tenuto a procedere ad una verifica dell'esistenza del credito stesso, e del suo esatto ammontare, con riferimento alla data della decisione del predetto giudizio di opposizione. Ne consegue che il creditore opposto, ove non abbia specificato nel precetto la fonte del suo credito, è legittimato a fornire detta specificazione nel corso del giudizio di opposizione al precetto, documentando l'esistenza e l'importo attuale del credito stesso; il giudice dell'opposizione, in tal caso, è tenuto a tener conto delle deduzioni e allegazioni fornite dall'opposto nel corso del giudizio di opposizione (Cass. II, ord., n. 14705/2022). Nell'opposizione all'esecuzione proposta in base a titolo giudiziale non è consentita un'integrazione, tanto meno extratestuale, del titolo esecutivo quando è univoca e certa la struttura del suo comando (Cass. III, ord., n. 1942/2023). L'opposizione a precetto determina la sospensione del termine di efficacia del precetto ma la sospensione non impedisce al creditore di procedere all'esecuzione forzata, anche dopo il termine di cui all'art. 481 c.p.c. e senza necessità di attendere la definizione del giudizio di opposizione (Cass. III, ord., n. 2347/2022). Alle opposizioni all'esecuzione non si applica la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale (Cass. I, n. 10212/2019; Cass. I, n. 11317/2004). Nell'ambito dell'opposizione ex art. 615 c.p.c., il debitore esecutato può chiedere non solo l'accertamento dell'inesistenza del diritto del creditore di procedere esecutivamente, ma anche la condanna dello stesso al pagamento dell'eccedenza rispetto al controcredito opposto in compensazione e, a sua volta, il creditore opposto può formulare domande riconvenzionali, poiché, trattandosi di un ordinario giudizio di cognizione, trovano applicazione le regole generali in tema di cumulo oggettivo e di connessione per riconvenzione, in conformità al principio di ragionevole durata del processo e al divieto di inutile dispendio dell'attività giudiziaria (Cass. III, ord., n. 12436/2021). |