Atto di pignoramento di quote di società di persone

Vincenza Di Cristofaro

inquadramento

La giurisprudenza (Cass. n. 15605/2002) ha ammesso la pignorabilità anche delle quote delle società di persone soltanto nell'ipotesi in cui l'atto costitutivo ne preveda la loro trasferibilità; si è, quindi, sostenuto che il relativo pignoramento possa avvenire con applicazione analogica della disciplina del pignoramento delle quote della s.r.l.

Formula

TRIBUNALE DI .... [1]

R.G.E. n. .... / ....

ATTO DI PIGNORAMENTO DI QUOTE SOCIETARIE [2]

(ART. 2471 C.C.)

Per ...., C.F. ...., residente in .... alla via ...., rappresentato e difeso, giusta procura alle liti posta in calce al ricorso per decreto ingiuntivo, dall'Avv. .... (C.F. ....) del Foro di ...., ed elettivamente domiciliato presso lo studio del medesimo legale in ...., via .... n. .... (per le notificazioni e comunicazioni riguardanti il presente procedimento si indica l'indirizzo PEC .... e il numero di fax ....);

PREMESSO CHE

– Il Sig. .... è creditore della somma di seguito indicata nei confronti del Sig. ....;

– In effetti il Tribunale di ...., adito dal Sig. .... con ricorso per decreto [3] ingiuntivo (iscritto al n. .... / .... R.G.) depositato in data ...., emetteva in data .... il decreto ingiuntivo n. .... / ...., con il quale ingiungeva a: “ .... ”;

– il Decreto Ingiuntivo sopra menzionato veniva notificato al Sig. ...., in data ...., presso la residenza in .... alla via .... n. ....;

– il Decreto Ingiuntivo veniva dichiarato esecutivo ex art. 647 c.p.c. con decreto del .... e munito della formula esecutiva in data ....;

– tuttavia il Sig. .... non ha provveduto allo spontaneo pagamento delle somme di cui al Decreto Ingiuntivo;

– pertanto, il Sig. .... si è trovato costretto ad agire in executivis nei confronti di .... per il recupero forzoso delle somme dovutele;

– quindi, in data .... il Sig. .... richiedeva la notifica al Sig. .... di un atto di precetto con cui gli veniva intimato di pagare entro 10 giorni la somma complessiva di .... Euro, salvo errori e/o omissioni, oltre spese di notifica del precetto, oltre gli ulteriori interessi legali fino all'effettivo soddisfo e eventuali spese successive occorrende;

– la suddetta notifica si perfezionava in data ....;

– ciononostante, il Sig. .... non ha ancora provveduto al pagamento di quanto dovuto;

– il debitore risulta essere socio della società .... s.a.s.;

– il creditore Sig. ...., intende quindi pignorare le quote di partecipazione alla società .... s.a.s., nella misura di quanto a lui dovuto, oltre la metà;

CHIEDE

Quindi che l'ufficiale giudiziario proceda al pignoramento di dette quote, nella misura sopra indicata, ai sensi dell'art. 2471 c.c.

Il tutto con vittoria di spese ed onorari di procedura e salvo ogni altro diritto, azione e ragione.

Ai fini del contributo unificato, si dichiara che il valore della presente procedura è pari a .... €; pertanto, al momento dell'iscrizione a ruolo, verrà versato un contributo unificato di ....€.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

VERBALE DI PIGNORAMENTO E RELAZIONE DI NOTIFICA

Ad istanza del Sig. ...., come sopra rappresentato, difeso e domiciliato, io sottoscritto Ufficiale Giudiziario, addetto all'Ufficio UNEP presso la Corte d'Appello di ...., visto il titolo esecutivo costituito dal Decreto Ingiuntivo n. .... / .... (R.G. n. .... / ....), visto l'atto di precetto notificato il ...., con il quale si intimava al Sig. .... di pagare la somma di .... Euro, salvo errori e/o omissioni, oltre spese di notifica del precetto, oltre gli ulteriori interessi legali fino all'effettivo soddisfo e eventuali spese successive occorrende,

HO PIGNORATO

le quote di partecipazione del debitore Sig. .... nella società .... s.a.s., nella misura del valore pari alle somme da egli dovute al creditore signor ...., e più precisamente sino alla concorrenza dell'importo del credito di cui in precetto di € .... oltre interessi legali, aumentato della metà come da art. 546, comma 1, c.p.c.;

HO INGIUNTO

Al Sig. ...., ai sensi dell'art. 492 c.p.c., di non porre in essere alcuna attività diretta a sottrarre le quote di partecipazione alla società .... s.a.s., assoggettate all'espropriazione, alla garanzia del credito per il quale si procede; tale ingiunzione ho pure rivolto alla società .... s.a.s., in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede in .... in via .... n. ...., ai sensi dell'art. 543 c.p.c., diffidandola, in particolare, a non disporre delle quote di partecipazione pignorate, senza ordine del Giudice della Esecuzione, sotto pena, in difetto, delle sanzioni di legge;

HO INVITATO

la debitrice esecutata .... s.p.a., in persona del suo legale rappresentante pro tempore, ad effettuare presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione la prescritta dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente per l'esecuzione o indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale, con l'avvertimento che, in mancanza, ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notifiche o comunicazioni a loro dirette saranno effettuate presso la cancelleria dello stesso giudice del Tribunale di ...., salvo quanto previsto dall'art. 149-bis[4] c.p.c.; al contempo,

HO AVVERTITO

il debitore esecutato Sig. .... che, ai sensi dell'art. 495 c.p.c., può chiedere di sostituire alle cose o ai crediti pignorati una somma di denaro pari, oltre alle spese di esecuzione, all'importo dovuto al creditore pignorante e ai creditori intervenuti, comprensivo del capitale, degli interessi e delle spese, sempre che, a pena di inammissibilità, sia effettuata prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli artt. 530,552 e 569 c.p.c.;

HO ALTRESÌ AVVERTITO

il debitore esecutato Sig. .... che, a norma dell'art. 615, comma 2, terzo periodo, l'opposizione è inammissibile se è proposta dopo che è stata disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli artt. 530, 552 e 569, salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero che l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile

IO UFFICIALE GIUDIZIARIO

in pari tempo, a richiesta dell'Avv. ...., quale procuratore e difensore del creditore procedente Sig. ...., ho notificato [5] il presente atto, mediante consegna di due copie conformi dello stesso, come segue, a:

1) Sig. .... (C.F. ....), residente in .... via .... n. ...., 00 .... - .... (debitore esecutato);

2) Società .... s.a.s. (C.F. .... e/o P.I. ....), in persona del suo legale rappresentante legale pro tempore, con sede legale in .... via .... n. .....

Luogo e data ....

L'Ufficiale Giudiziario ....

Io sottoscritto ufficiale giudiziario ho rilasciato copia del presente atto all'Avv. ...., procuratore del creditore istante, per uso trascrizione sul registro delle imprese, ai sensi dell'art. 2471 c.c.

Luogo e data ....

L'Ufficiale Giudiziario ....

[1]Circa la competenza territoriale si sono posti dei dubbi. In particolare: la natura immateriale della quota rende infatti inapplicabile il criterio della competenza del giudice del luogo in cui la cosa si trova (art. 26 c.p.c.). Tuttavia, visto che il pignoramento va iscritto nel registro delle imprese, si può allora richiamare l'art. 2470 c.c. laddove prevede che l'atto di trasferimento delle partecipazioni va depositato presso l'ufficio «nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale»; pertanto si ritiene che per la procedura esecutiva dovrebbe essere competente il tribunale del luogo in cui si trova la sede della società.

[2]Il pignoramento sarà un atto che conterrà, oltre ai dati relativi alle parti, al titolo esecutivo e al precetto, l'ingiunzione ex art. 492 c.p.c., l'indicazione specifica della partecipazione, l'ammontare nominale della quota da espropriare, la denominazione e la sede della società.

[3]La formula prende in considerazione un titolo esecutivo costituito da un decreto ingiuntivo.

Indicare quindi l'eventuale diverso titolo esecutivo ex art. 474 c.p.c.

[4]Lo schema di decreto legislativo (n. 137) contenente disposizioni correttive e di coordinamento del d.lgs. n. 149/2022 (riforma Cartabia del processo civile) in corso di approvazione prevede che il secondo comma dell'articolo 492 sia sostituito dal seguente: «Il pignoramento deve altresì contenere l'invito rivolto al debitore ad effettuare presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente o indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale, con l'avvertimento che, in mancanza ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notificazioni o comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la cancelleria dello stesso giudice, salvo quanto previsto dall'articolo 149-bis

[5]L'art. 2471 c.c. disciplina un procedimento esecutivo ad hoc, del tutto estraneo al pignoramento presso terzi, che si svolge mediante la notifica al debitore ed alla società di un atto complesso e mediante la sua successiva iscrizione nel registro delle imprese, senza che sia necessario invitare la società a rendere la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c. e tantomeno instaurare l'eventuale giudizio di accertamento dell'obbligo del terzo.

commento

Pignoramento di quote di società di persone

Mentre la giurisprudenza di merito, fino agli anni 2000, riteneva non pignorabile, a cura del creditore particolare del socio debitore, la quota di partecipazione in una società di persone ma solo gli utili ovvero quanto di sua spettanza una volta esaurita la fase liquidativa, la Corte di Cassazione, a partire dalla sentenza Cass. n. 15605/2002, ha affermato l'ammissibilità del pignoramento delle quote di una società di persone, purché liberamente trasferibili. A tal ultimo proposito si specifica che si devono intendere “liberamente trasferibili” quelle quote che, per effetto di quanto stabilito dall'atto costitutivo, possono essere cedute senza che sia necessario il consenso di tutti i soci (come prescritto dall'art. 2252 c.c. in materia di società semplice) o di quelli che rappresentano la maggioranza del capitale (come prescritto dall'art. 2322 c.c. in materia di società in accomandita semplice). Ciò vale anche quando la libera cedibilità sia temperata dall'attribuzione di un diritto di prelazione in favore degli altri soci, che non incide sul potere di uscita dalla società (ossia non impedisce la cessione della quota in quanto tale), ma limita solo la possibilità di scelta dell'aspirante socio, introducendo un meccanismo di preferenza, peraltro meramente eventuale (ossia subordinato all'effettiva disponibilità degli altri soci ad acquistare la quota di quello uscente alle medesime condizioni offertegli dall'aspirante acquirente), che comporta nondimeno un'attenuazione dell'elemento personalistico tipico delle società di persone, su cui si fonda il principio della generale impignorabilità delle quote.

Sebbene tale principio non sia espressamente enunciato in alcuna disposizione di legge, lo si desume dalla disciplina delle società personali, tradizionalmente ispirata all'elemento fiduciario caratterizzante i rapporti tra i soci, sicché, salva diversa disposizione dell'atto costitutivo, la partecipazione può essere trasferita solo con il consenso di tutti i soci o di quelli che rappresentano la maggioranza del capitale sociale. L'espropriazione della quota, comportando l'inserimento nella compagine sociale di un nuovo soggetto, prescindendo dalla volontà degli altri soci, introdurrebbe in effetti un elemento di novità incompatibile con i caratteri propri di tale tipo di società, motivo per cui il legislatore, quando ha ritenuto di consentire ai creditori particolari del socio di soddisfarsi sui beni rappresentati dalla quota di partecipazione del loro debitore, ha previsto la possibilità di richiedere non già l'espropriazione, ma la liquidazione della quota, che, pur intaccando il patrimonio della società, non determina alcuna alterazione della sua composizione personale.

Qualora, invece, sia prevista una clausola di gradimento, in virtù della quale, ove i soci non intendano esercitare il diritto di prelazione, il socio alienante dovrà comunicare le generalità dell'acquirente agli altri, affinché possano esprimere, secondo la rispettiva partecipazione sociale, il gradimento, la quota non può essere considerata liberamente trasferibile (perché non è sufficiente il solo consenso del cedente e del cessionario) e non è, dunque, pignorabile (così Trib. Chieti 6 luglio 2018, n. 92).

In altre parole, quando le quote di società di persone sono liberamente trasferibili (nel senso dianzi precisato), esse sono pure espropriabili, venendo meno la ragione che, nelle previsioni del legislatore, ne giustifica l'impignorabilità (e, nel caso in cui lo statuto preveda un diritto di prelazione in favore degli altri soci, si potrà fare applicazione dell'art. 2471, comma 3, c.c., non avendo tale norma carattere eccezionale e potendosene, quindi, fare applicazione analogica).

La conclusione non muta qualora il pignoramento riguardi l'intero capitale sociale, ossia quando il creditore, con un unico atto e in forza del titolo esecutivo di cui dispone, assoggetti a espropriazione forzata contestualmente tutte le quote sociali: come ha osservato il Tribunale di Rimini con sentenza del 12 maggio 2016, poiché la contestualità attiene esclusivamente all'unificazione in un solo atto del pignoramento di quote distinte appartenenti a soggetti diversi, la possibilità che si verifichi l'assegnazione separata di alcune soltanto delle quote pignorate (perché, per esempio, uno solo dei debitori esecutati ha proposto opposizione e ha ottenuto la sospensione del processo esecutivo), che, d'altro canto, dovrebbero fisiologicamente essere poste in vendita separatamente, non garantisce che pervengano tutte in capo a uno stesso aggiudicatario o a più aggiudicatari che presentino congiuntamente l'offerta. In questo modo, permane il rischio di un mutamento della compagine sociale indipendentemente dalla volontà degli altri soci, in contrasto con il carattere personalistico connotante tale tipo di società. La giurisprudenza nega la possibilità di autorizzare il sequestro conservativo di quote che, in virtù dei principi che ho appena illustrato, non sono pignorabili: ciò in quanto, essendo il sequestro destinato a convertirsi in pignoramento, non può essere ravvisato un interesse a ottenere tale provvedimento cautelare, attesa la sua strumentalità rispetto all'espropriazione. Per quanto riguarda la forma del pignoramento, si dovrà fare riferimento alla disciplina prevista dall'art. 2471 c.c. in tema di espropriazione di quota di società a responsabilità limitata. Deve escludersi la sequestrabilità delle quote di s.a.s. durante societate da parte dei creditori particolari del socio, poiché il sequestro e conseguentemente il pignoramento comporterebbero la possibilità di espropriazione della quota di società personale da parte del creditore particolare del socio e porterebbero quindi all'attuazione di una modificazione del rapporto sociale, dovuta alla sostituzione del creditore procedente o di un terzo al socio esecutato, modifica che urterebbe con l'esigenza di rispettare il principio dell'intuitus personae (App. Milano, 23 marzo 1999).

Il pignoramento di quote di società di persone non va iscritto nel registro delle imprese, non essendovi norme che prevedono tale iscrizione, a differenza di quanto accade per le s.r.l. (ex art. 2471 c.c.): vige infatti il principio di tipicità degli atti da iscrivere nel registro delle imprese (Trib. Roma, 30 settembre 2016, n. 7219).

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