Istanza di pignoramento di azioni non dematerializzate

Vincenza Di Cristofaro

inquadramento

Quali strumenti finanziari e, ancor più generalmente, beni mobili immateriali, anche le azioni, ovvero le partecipazioni in società per azioni, possono costituire oggetto di pignoramento. In particolare, quando il pignoramento ha per oggetto azioni non dematerializzate, il pignoramento viene effettuato attraverso una diretta apprensione del documento che incorpora il diritto da parte dell'ufficiale giudiziario, sotto le forme del pignoramento mobiliare presso il debitore, in quanto l'azione/bene mobile, sarà il titolo di credito.

Formula

TRIBUNALE / CORTE D'APPELLO DI .... UFFICIO NOTIFICAZIONI ESECUZIONI

RICHIESTA DI PIGNORAMENTO MOBILIARE [1]

Il sottoscritto Avv. .... (C.F. ....) del Foro di .... indirizzo PEC .... fax ...., procuratore e difensore costituito del creditore/ della creditrice .... (C.F. e/o P.I. ....), in persona del legale rappresentante pro tempore .... (C.F. ....), residente in ...., via .... n. ...., con sede legale in ...., via .... n. ...., (se persona fisica sostituire con .... il/la Sig./Sig.ra nato/a a ...., il .... / .... / ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), via .... n. ....);

PREMESSO CHE

il creditore procedente in forza del titolo esecutivo costituito da .... è creditore nei confronti del Sig. .... della somma pari a .... Euro oltre interessi legali dal dì della domanda oltre compensi e accessori di legge;

con atto di precetto notificato al Sig. .... in data .... il creditore intimava allo stesso il pagamento entro 10 giorni della complessiva somma pari a .... Euro oltre le successive spese occorse e occorrende, avvertendo che in mancanza di pagamento si sarebbe proceduto a esecuzione forzata;

il Sig. .... risulta essere socio della .... s.p.a., con sede in .... in via .... n. ...., con capitale sociale dichiarato pari a .... Euro di azioni ordinarie;

il Sig. .... è proprietario di n. .... azioni ordinarie nominative non dematerializzate del valore nominale ciascuna di .... euro pari a complessivi .... euro del capitale sociale;

tutto ciò premesso il creditore procedente

CHIEDE

che l'intestato U.N.E.P. proceda [2] al pignoramento di dette azioni nei confronti del debitore Sig. .... (C.F. ....) residente in .... via .... n ....;

CHIEDE INOLTRE

ai sensi dell'art. 165 disp. att. c.p.c. di poter partecipare alle operazioni di pignoramento nonché chiede di essere avvertito della data, ora e luogo dell'accesso a mezzo fax al seguente n. ...., oppure a mezzo posta elettronica certificata all'indirizzo .... ovvero al cell. n. .... (delegando fin da ora l'Avv. .... del proprio studio (C.F.: ....) a sostituirlo a dette operazioni conferendogli ogni più ampio potere di legge).

Con osservanza.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

[1]Si segnala che molti uffici UNEP sono dotati di una propria modulistica per la richiesta di pignoramento.

[2]L'ufficiale giudiziario ricevuta la richiesta di pignoramento mobiliare, munito del titolo esecutivo e del precetto procederà al richiesto pignoramento, che non richiede notifiche. L'ufficiale giudiziario si recherà nel luogo in cui sono detenuti i titoli azionari e procederà con l'apprensione dei beni redigendo il relativo verbale.

commento

Azioni non dematerializzate

Quando il pignoramento ha per oggetto azioni non dematerializzate, il pignoramento viene effettuato attraverso una diretta apprensione del documento che incorpora il diritto da parte dell'ufficiale giudiziario, sotto le forme del pignoramento mobiliare presso il debitore, in quanto l'azione/bene mobile, sarà il titolo di credito.

Se invece l'azione è non dematerializzata ma non si trova presso il debitore, ma presso terzi (ad esempio, un istituto di credito o altri intermediari), il pignoramento assumerà le forme del pignoramento presso terzi.

Con particolare riferimento ai presupposti di validità di siffatto tipo di pignoramento, giova evidenziare come dall'art. 1997 c.c. si evinca che il pignoramento sul diritto menzionato in titolo di credito (al pari del pegno, del sequestro e di ogni altro vincolo) non ha effetto se non si attua “sul titolo”.

Quanto alla nominatività dei titoli azionari, il regime giuridico generale trova riscontro nella legislazione speciale, posto che il r.d. n. 239/1942, art. 3, comma 3, (recante le «norme interpretative, integrative e complementari del r.d.l. n. 1148/1941 conv. nella l. n. 96/1942, riguardante la nominatività obbligatoria dei titoli azionari») dispone, in tema di vincoli reali sulle azioni, che «i pignoramenti, sequestri ed altre opposizioni debbono essere eseguiti sul titolo».

Entrambe le norme costituiscono un riflesso del principio generale di incorporazione, stante il quale, attesa la connessione esistente tra il documento e il diritto in esso incorporato, non è dato sottoporre a vincolo (giudiziale o convenzionale) un diritto cartolare se non attuando il vincolo sulla cosa materiale in cui il diritto è incorporato.

A questo punto, il vincolo annotato sul titolo di credito produrrà i suoi effetti nei confronti della società emittente e dei terzi.

Ai fini dell'opponibilità del vincolo annotato sul titolo di credito (ex art. 1997 c.c.) ai terzi giratari tuttavia, a detta della giurisprudenza di legittimità, è altresì necessaria la corrispondente annotazione di cui all'art. 2024 c.c., che integra per i titoli nominativi il disposto generale del predetto art. 1997, regolante tutti i titoli di credito.

Il principio, in epoca più recente, è stato esplicitamente ribadito in relazione al pegno di azioni sociali, essendosi osservato che nel pegno, ai sensi dell'art. 2001 c.c., la disciplina speciale dettata dal r.d. n. 239/1942, art. 3, prevale su quella prevista in via generale dall'art. 2786 c.c., con la conseguenza che per la costituzione del vincolo e per la sua opponibilità ai terzi non è sufficiente lo spossessamento del titolo accompagnato da una scrittura avente data certa, ma è necessaria la doppia annotazione sul titolo e nel libro dei soci, ovvero la consegna del titolo accompagnata dalla girata in garanzia, senza che assuma alcun rilievo, a tal fine, la distinzione tra il terzo portatore del titolo e altri terzi.

Secondo la Suprema Corte, tale conclusione va confermata anche in relazione al pignoramento, sebbene dovendosi integrare con la precisazione che non è di per sé decisiva la lettera del r.d. n. 239/1942, art. 3, comma 3, onde ritenere necessaria, in aggiunta allo spossessamento, la duplice annotazione sul titolo e nel registro. Questo perché dalla lettera si desume solo la necessità (dello spossessamento ai fini) dell'annotazione sul titolo.

In sostanza, la norma speciale induce soltanto a escludere che, per i vincoli reali, ci si possa limitare a una mera annotazione nel libro dei soci.

Viceversa «la necessità della duplice annotazione sul titolo e nel registro, per quanto non direttamente evincibile dall'art. 3 citato, si desume con nettezza proprio dagli artt. 1997 e 2024 c.c., giustappunto in quanto l'art. 1997 c.c., considera unitariamente i vincoli giudiziali e i vincoli convenzionali».

Una volta eseguito il pignoramento da parte dell'ufficiale giudiziario il titolo azionario andrà quindi depositato in cancelleria (art. 520 c.p.c.).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario