Opposizione all'esecuzione di cui all'art. 137 d.lgs. n. 30/2005inquadramentoAlla fase di opposizione è dedicata un'unica previsione dal c.p.i., id est l'ultimo comma dell'art. 137. Ai sensi di tale disposizione tutte le controversie in materia di esecuzione forzata e di sequestro sui diritti di proprietà industriale si propongono a norma dell'art. 120 c.p.i. Tale previsione concerne la sola competenza per territorio; essa tuttavia non chiarisce se i giudizi di opposizione siano devoluti alla cognizione delle sezioni specializzate di cui al d.lgs. n. 168/2003. L'orientamento dominante ritiene che la competenza a decidere sulle azioni esecutive relative a diritti di proprietà industriale spetti alle Sezioni Specializzate, quanto meno con riferimento alle azioni di opposizione all'esecuzione che mettono in discussione il diritto sulla cui base si procede. FormulaTRIBUNALE DI .... sezioni specializzate in materia di impresa [1] ATTO DI CITAZIONE [2] IN OPPOSIZIONE A PRECETTO (ART. 615, COMMA 1, C.P.C.) Per il Sig. .... [3], nato a .... il .... (C.F. [4]....), residente in ...., via/ piazza .... n. .... (oppure) [la Società [5]...., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ...., con sede in .... ( ....), via/p.zza .... n. ...., C.F. .... P.I.: ....)], elettivamente domiciliato in ...., via ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. ...., C.F. [6]...., che lo rappresenta e difende giusta procura [7] alle liti apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c. Per le comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'avvocato .... indica il numero fax [8].... e l'indirizzo PEC .... [9]; - attore/opponente - CONTRO Il Sig. .... C.F. ...., residente in ...., via/p.za .... n. .... [oppure la società ...., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ...., con sede in .... ( ....), via/p.zza .... n. ...., C.F.: .... P.I.: ....),]; - convenuto/opposto - PREMESSO CHE IN FATTO [10] (esporre analiticamente i fatti) – In data .... l'attore riceveva da parte di .... la notifica di un atto di precetto con cui veniva intimato il pagamento dell'importo pari a .... euro (oltre interessi e spese) a titolo di penale in riferimento alla violazione dell'inibitoria cautelare emessa con ord. del Trib. di ...., sez. specializzata impresa, del ....; – con tale ordinanza infatti il Trib. di .... ha inibito parte attrice “all'ulteriore produzione, commercializzazione e pubblicizzazione dei prodotti recanti i marchi .... e qualsiasi uso dei marchi contestati” fissando a titolo di penale la somma di .... euro per ogni prodotto rinvenuto sul mercato in violazione dell'inibitoria; Tutto ciò premesso con il presente atto parte attrice propone opposizione all'esecuzione per i seguenti motivi IN DIRITTO [11] (esporre le ragioni giuridiche sottese alla domanda) 1. Inesistenza del diritto di credito e quindi inesistenza del diritto di procedere ad esecuzione forzata Il titolo esecutivo azionato è inesistente atteso che l'opposto avrebbe dovuto previamente instaurare un giudizio avente ad oggetto l'accertamento della violazione del dovere indicato nell'ordinanza del Trib. di .... non valendo la stessa come titolo esecutivo per le violazioni asseritamente commesse. 2. Insussistenza delle violazioni [12] all'inibitoria pronunciata con ord. dal Trib. ..... 3. [Eventuale] Istanza di sospensione dell'efficacia esecutiva del titolo. (Esplicitare le ragioni in punto di fumus boni iuris e pericu lu m) *** Tutto ciò premesso il ...., ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, CITA Il ...., C.F. ...., residente in ...., via/p.za .... n. .... [la società ...., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ...., con sede in .... ( ....), via/p.zza .... n. ...., C.F.: .... P.I.: ....),], a comparire dinanzi al Tribunale di ...., Sezione specializzata in materia di impresa all'udienza che sarà tenuta il .... ore di rito, con invito a costituirsi nel termine di venti giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite all'art. 166 [13] c.p.c. ed a comparire all'udienza suddetta, con l'espresso avvertimento che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 [14]. Avverte inoltre che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato e che la mancata comparizione comporterà la prosecuzione del processo in sua declaranda contumacia [15], che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall'articolo 86 o da leggi speciali, e che la parte, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, per ivi sentire accogliere le seguenti. CONCLUSIONI [16] – in via preliminare disporre la sospensione dell'efficacia esecutiva del titolo esecutivo; – accertare e dichiarare che l'opposto non ha diritto di procedere ad esecuzione forzata per i motivi esposti in premessa; – condannare l'opposto al pagamento delle spese di lite. *** In via istruttoria [17] Si deposita copia dei seguenti documenti, con riserva di ulteriori produzioni ed articolazioni di richieste istruttorie: 1. ....; 2. ..... *** Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002 e successive modificazioni, si dichiara [18] che il valore del presente procedimento è pari ad Euro .... e, pertanto, all'atto di iscrizione a ruolo della causa, viene versato un contributo unificato [19] pari ad Euro ..... Luogo e data .... Firma Avv. .... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] [1]All'inizio del 2012 è intervenuto il d.l. n. 1/2012, poi convertito con modifiche con la l. n. 27/2012, che ha trasformato le Sezioni specializzate in proprietà industriale in Sezioni specializzate in materia di impresa. [2]Prima dell'inizio dell'esecuzione (prima cioè della notifica dell'atto di pignoramento) l'opposizione si propone come opposizione al precetto mediante atto di citazione proposta davanti al giudice competente. L'atto in tal caso dovrà avere tutti i requisiti richiesti dall'art. 163 c.p.c. L'opposizione posteriore al pignoramento (ossia ad esecuzione iniziata) si propone con ricorso al Giudice dell'esecuzione, il quale fissa con decreto l'udienza di comparizione delle parti davanti a sé ed il termine perentorio per la notificazione. In tal caso l'opposizione avrà una struttura bifasica: una fase sommaria dinanzi al giudice dell'esecuzione e una fase a cognizione piena (per la quale il G.E. al termine della fase sommaria fisserà un termine per l'introduzione del giudizio di merito in ragione della materia e del rito). Il decreto n. 110/2023 ha adottato le regole per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari. Con riferimento all'atto di citazione o al ricorso si segnalano in particolare l'art. 2 comma 1 il quale prevede che «Al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali in conformità a quanto prescritto dall'articolo 121 del codice di procedura civile, gli atti di citazione e i ricorsi, le comparse di risposta, le memorie difensive, i controricorsi e gli atti di intervento sono redatti con la seguente articolazione: a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto; b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge; c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio; d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorità giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica; e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi; f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale; g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti; h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate; i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale; l) valore della controversia; m) richiesta di distrazione delle spese; n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato» e l'art. 3 comma 1 il quale prevede che «Salve le esclusioni e le deroghe previste dagli articoli 4 e 5 l'esposizione è contenuta nel limite massimo di: a) 80.000 caratteri, corrispondenti approssimativamente a 40 pagine nel formato di cui all'articolo 6, quanto all'atto di citazione e al ricorso, alla comparsa di risposta e alla memoria difensiva, agli atti di intervento e chiamata di terzi, alle comparse e note conclusionali, nonché agli atti introduttivi dei giudizi di impugnazione;». Per tutte le ulteriori regole tecniche si rinvia alla lettura del decreto. [3]L'art. 163, comma 3, n. 2 c.p.c. contempla tra i requisiti della vocatio in ius quello relativo all'indicazione delle parti, cioè dell'attore e del convenuto (o dei convenuti), nonché della loro residenza, domicilio o dimora. Lo schema di decreto legislativo (n. 137) contenente disposizioni correttive e di coordinamento del d.lgs. n. 149/2022 (riforma Cartabia del processo civile) in corso di approvazione prevede che il «all'articolo 163, terzo comma, numero 2), dopo le parole «o la dimora» sono inserite le seguenti: «nonché l'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi». [4]In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). [5]Se è parte una persona giuridica, un'associazione non riconosciuta o un comitato, l'atto di citazione deve contenere, ai sensi dell'art. 163 c.p.c., l'indicazione dell'organo o dell'ufficio che ne ha la rappresentanza in giudizio (Cass. III, n. 6521/2004). [6]L'indicazione del C.F. dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. [7]Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 6 c.p.c. è necessaria l'indicazione della procura; tuttavia la sua omissione non rientra tra le violazioni cui, ai sensi dell'art. 164 c.p.c., il legislatore ha riconnesso la sanzione della nullità. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Nell'ipotesi di deposito telematico del ricorso (art. 16-bis, comma 1-bis d.l. n. 179/2012) occorrerà indicare la seguente dicitura: «giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente ricorso ai sensi dell'art. 83, comma 3, c.p.c.». Tale formula attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. (introdotto dall'art. 4, comma 12 del d.lgs. n. 149/2022) che al suo comma 1 così dispone «Nei procedimenti davanti al giudice di pace, al tribunale, alla corte di appello e alla Corte di cassazione il deposito degli atti processuali e dei documenti, ivi compresa la nota di iscrizione a ruolo, da parte dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Con le stesse modalità le parti depositano gli atti e i documenti provenienti dai soggetti da esse nominati. Il giudice può ordinare il deposito di copia cartacea di singoli atti e documenti per ragioni specifiche». [8]L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. Ai sensi del citato art. 13, comma 3-bis: «Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax .... ovvero qualora la parte ometta di indicare il C.F .... il contributo unificato è aumentato della metà». [9]A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore, è sufficiente l'indicazione del numero di fax, poiché l'indirizzo PEC è un dato ormai acquisito nei rapporti con la cancelleria: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014. [10]Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 (come novellato dal d.lgs. n. 149/2022) l'atto di citazione deve contenere «l'esposizione in modo chiaro e specifico .... degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. [11]Ai sensi dell'art. 163, comma 3, n. 4 (come novellato dal d.lgs. n. 149/2022) l'atto di citazione deve contenere «l'esposizione in modo chiaro e specifico .... degli elementi di diritto costituenti le ragioni della domanda, con le relative conclusioni». Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. Infatti, l'allegazione dei fatti e delle ragioni in diritto (n. 4) individua la c.d. causa petendi, ovvero il diritto sostanziale fatto valere in giudizio. [12]Si rammenta che con l'opposizione all'esecuzione non è ammesso dedurre motivi di contestazione che avrebbero potuto proporsi nel processo in cui si è formato il titolo giudiziale. [13]Ai sensi dell'art. 166 c.p.c. (il cui primo comma è stato sostituito ad opera dell'art. 3, comma 12 d.lgs. n. 149/2022) il convenuto «deve costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno settanta giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione depositando la comparsa di cui all'articolo 167 con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione». [14]Nella comparsa di costituzione e risposta il convenuto deve a pena di decadenza proporre un'eventuale domanda riconvenzionale, deve sollevare eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio e deve altresì formulare la chiamata in causa di terzi. Il convenuto deve proporre tutte le sue difese in modo chiaro e specifico. [15]L'indicazione del giorno dell'udienza di comparizione-trattazione e l'invito a costituirsi contenuti nel n. 7 dell'art. 163, comma 3 c.p.c. costituiscono requisiti della vocatio in ius. [16]Altro requisito dell'edictio actionis è racchiuso nell'art. 163, comma 3, n. 3 il quale prevede che debba essere identificata la «cosa oggetto della domanda», espressione da intendersi sia sotto il profilo formale, come provvedimento giurisdizionale richiesto al giudice (petitum immediato), sia sotto l'aspetto sostanziale come bene della vita di cui si chiede il riconoscimento (petitum mediato). [17]Le deduzioni istruttorie pur previste nell'art. 163, comma 3, n. 5, c.p.c. non costituiscono un elemento della citazione previsto a pena di nullità. Del resto, la prevista facoltà della parte di indicare i mezzi di prova ed effettuare le produzioni documentali nei termini di cui alle nuove memorie integrative di cui all'art. 171-ter c.p.c. non parrebbe (allo stato) trovare ostacolo nella circostanza che la parte non abbia formulato istanze istruttorie nell'atto introduttivo. [18]La dichiarazione di valore è prevista dall'art. 14, comma 2, d.P.R. n. 115/2002 secondo cui «Il valore dei processi, determinato ai sensi del codice di procedura civile, senza tener conto degli interessi, deve risultare da apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni dell'atto introduttivo, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito». Orbene, l'art. 13, comma 6 del medesimo decreto prevede la conseguenza dell'omissione della predetta dichiarazione di valore affermando che «Se manca la dichiarazione di cui all'articolo 14, il processo si presume del valore indicato al comma 1, lettera g) ....»; pertanto, si presume che il valore del procedimento sia quello dello scaglione più elevato (i.e. superiore a 520.000,00 €) con obbligo di versamento di un contributo unificato più elevato. [19]Il contributo unificato è dovuto nella misura prevista dall'art. 13 comma 1 d.P.R. n. 115/2002 e ss.mm.ii. Il pagamento del contributo unificato, ai sensi del nuovo art. 18-bis d.P.R. n. 115/2002 (così come modificato dall'art. 13 comma 1 lett. a) d.lgs. n. 149/2022), «è corrisposto tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, comma 2, del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82». commentoAlla fase di opposizione è dedicata un'unica previsione e, precisamente, l'ultimo comma dell'art. 137 d.lgs. n. 30/2005 (c.p.i.) il quale stabilisce che le controversie in materia di esecuzione forzata sui diritti di proprietà industriale si propongono davanti all'autorità giudiziaria dello Stato competente a norma dell'art. 120 c.p.i. L'art. 120 c.p.i. individua i criteri di giurisdizione e competenza per territorio concernenti le cause relative a diritti di proprietà industriale, stabilendo anche che di tali cause debbano conoscere le Sezioni Specializzate istituite dal d.lgs. n. 168/2003 (art. 120, comma 4, c.p.i.). È controverso se il rinvio contenuto nell'art. 137 c.p.i. debba interpretarsi come circoscritto ai criteri di competenza per territorio indicati dall'art. 120 c.p.i. o anche alla competenza per materia delle Sezioni Specializzate. L'orientamento dominante ritiene che la competenza a decidere sulle azioni esecutive relative a diritti di proprietà industriale spetti alle Sezioni Specializzate, quanto meno con riferimento alle azioni di opposizione all'esecuzione che mettono in discussione il diritto sulla cui base si procede. Ciò in linea con quanto già affermato ad es. con riferimento alle sezioni agrarie. Nel senso della competenza delle Sezioni Specializzate in materia di opposizione all'esecuzione si veda Trib. Milano 30 marzo 2010. Nel senso invece che la disciplina sulle Sezioni Specializzate non comporti alcuna deroga alla competenza del giudice dell'esecuzione che pertanto rimarrebbe competente per le procedure esecutive relative a sentenze in materia di diritti di proprietà industriale si segnala Trib. Milano 26 ottobre 2005. Si segnala infine una recente pronuncia della Suprema Corte (Cass. n. 6945/2016) secondo cui in un giudizio di opposizione all'esecuzione riservato alla competenza dei tribunali dell'impresa istituiti ai sensi dell'art. 2, comma 1, del d.l. n. 1/2012, conv., con modif., nella l. n. 27/2012, ove si tratti di opposizione promossa in relazione ad un precetto contenente solo l'ordine di pagare una somma di denaro determinata, la competenza spetta al giudice dell'esecuzione come individuato sulla base dei criteri di cui agli artt. 17,27 e 615 c.p.c., senza che venga in considerazione la particolare competenza di cui all'art. 124, comma 7, del d.lgs. n. 30/2005, la quale opera in relazione all'esecuzione delle speciali misure contenute nei commi 1, 3, 4 e 5 del medesimo articolo. Cenni sull'opposizione al precetto L'opposizione al precetto consiste in una species del più ampio genus delle opposizioni all'esecuzione disciplinate agli artt. 615 e 616 c.p.c., con cui il debitore o il terzo (debitor debitoris) contestano il diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata. L'opposizione all'esecuzione, invero, ha ad oggetto la verifica della sussistenza delle condizioni dell'azione esecutiva (esistenza del titolo esecutivo, sua idoneità soggettiva ed oggettiva a fondare l'esecuzione, pignorabilità dei beni) mentre l'opposizione agli atti esecutivi, di cui ai successivi artt. 617 e 618 c.p.c., ha ad oggetto la verifica della regolarità formale dei singoli atti esecutivi. Se l'esecuzione non è ancora iniziata, l'opposizione all'esecuzione si propone con opposizione al precetto nella sua veste di atto prodromico necessario all'esecuzione stessa. Si tratta di una tutela assicurata in via generale al debitore opponente quando l'esecuzione gli sia stata soltanto preannunciata per mezzo del titolo esecutivo e del precetto. In questo caso, ai sensi dell'art. 615 c.p.c., l'opposizione deve essere formulata con atto di citazione avanti al giudice competente secondo le regole ordinarie. In seguito a tale opposizione, nel processo di esecuzione si apre una parentesi di cognizione quale incidente per giudicare l'an dell'esecuzione. Lo schema di decreto legislativo (n. 137) contenente disposizioni correttive e di coordinamento del d.lgs. n. 149/2022 (riforma Cartabia del processo civile) in corso di approvazione prevede che «s) all'articolo 616 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Quando il giudizio di merito è introdotto nelle forme del rito ordinario di cognizione, sono ridotti della metà anche i termini di cui agli artt. 165, 166, 171-bis e 171-ter.”; t) all'articolo 618, secondo comma, dopo il secondo periodo è inserito il seguente: “Quando il giudizio di merito è introdotto nelle forme del rito ordinario di cognizione, sono ridotti della metà anche i termini di cui agli artt. 165, 166, 171-bis e 171-ter”». La relazione illustrativa a tal riguardo afferma che «si interviene sugli artt. 616 e 618 al fine di garantire la celere trattazione delle opposizioni esecutive – che peraltro sono in sé stesse caratterizzate da urgenza in quanto escluse dalla sospensione feriale dei termini processuali, ai sensi dell'art. 3 della l. n. 742/1969 – in armonia con la disposizione secondo cui i termini a comparire di cui all'art. 163-bis sono ridotti della metà. Di conseguenza, si prevede che quando il giudizio di merito sull'opposizione è introdotto nelle forme del rito ordinario di cognizione siano corrispondentemente dimezzati anche i termini previsti dagli artt. 165, 166, 171-bis e 171-ter, rispettivamente per la costituzione dell'attore, quella del convenuto, le verifiche preliminari da parte del giudice e il deposito delle memorie integrative, in modo che la trattazione del processo possa avere inizio nel più breve tempo possibile. Ciò anche al fine di limitare i pregiudizi che la pendenza di un'opposizione può di fatto arrecare alla regolare andamento della procedura esecutiva, anche se non sospesa.». L'opposizione preventiva può essere corredata, altresì, di un'istanza di sospensione dell'efficacia del titolo esecutivo (sentenza e atti equiparati, scrittura privata autenticata, cambiale, atto ricevuto da notaio o altro pubblico ufficiale autorizzato). Se una volta valutata la sussistenza di gravi motivi, ed in particolare il periculum in mora quale pregiudizio che deriverebbe al debitore dall'inizio dell'esecuzione e il fumus bon iuris quale verosimiglianza delle ragioni addotte dal debitore per paralizzare l'azione esecutiva, il giudice concedesse tale sospensione, l'eventuale pignoramento frattanto posto in essere sarebbe nullo per mancanza di titolo esecutivo e la nullità stessa sarebbe rilevabile ex officio dal giudice dell'esecuzione o ex parte con semplice istanza o nuova opposizione all'esecuzione. Il provvedimento di sospensione può assumere la forma dell'ordinanza reclamabile al collegio ex art 699-terdecies c.p.c. o del decreto revocabile e modificabile con l'ordinanza di cui all'art. 625 c.p.c. Con il d.l. n. 83/2015, come convertito dalla l. n. 132/2015, si è specificato che se il diritto della parte istante è contestato solo in parte, il giudice provvede a sospendere l'efficacia esecutiva del titolo solo in relazione alla parte contestata. |