Comparsa di costituzione nel procedimento di opposizione all'esecuzione ex art. 137 d.lgs. n. 30/2005InquadramentoLa parte che (id est il creditore procedente) riceve la notifica dell'opposizione all'esecuzione ai sensi degli artt. 615, comma 1 c.p.c. e 137 d.lgs. n. 30/2005 (c.p.i.) è onerata di costituirsi in giudizio proponendo le proprie difese con il deposito di una comparsa di costituzione e risposta. FormulaTRIBUNALE DI ... Sezioni specializzate in materia di impresa [1] R.G. n. ... / ... - Dott. ... COMPARSA [2] DI COSTITUZIONE E RISPOSTA NELL'OPPOSIZIONE ALL'ESECUZIONE EX ART. 615, COMMA 1, C.P.C. Per il Sig. ... [3], nato a ... il ... (C.F. [4] ...), residente in ..., via/p.zza ... n. ... (oppure) [la società [5] ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... (_), via/p.za ... n. ..., C.F. ... P.: ...)], elettivamente domiciliato in ..., via ..., n. ..., presso lo studio dell'Avv. ..., C.F. [6] ..., che li rappresenta e difende giusta procura [7] alle liti apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c. Per le comunicazioni riguardanti il presente giudizio l'avvocato ... indica il numero fax [8] ... e l'indirizzo PEC ... [9]; -convenuto/opposto- CONTRO Il ... C.F. ..., residente in ..., via/p.zza ... n. ... [oppure la società ..., in persona del suo legale rappresentante pro tempore Dott. ..., con sede in ... (_), via/p.zza ... n. ..., C.F.: ... P.I.: ...),], rappresentato e difeso dall'Avv. ...; -attore/opponente- PREMESSO CHE - in data ... l'opposto riceveva la notifica da parte dell'opponente ... di un atto di opposizione a precetto con cui chiedeva di “ ... [10] ”; - a sostegno della propria opposizione deduceva ... [11]; *** Con il presente atto si costituisce [12] nel presente giudizio l'opposto, ut supra rappresentato, difeso e domiciliato, contestando integralmente quanto sostenuto da controparte, in quanto infondato, per le seguenti ragioni in FATTO (ESPORRE I FATTI [13] ARTICOLATI IN PUNTI SPECIFICI) IN DIRITTO (Proporre eventuali eccezioni processuali. Proporre eventuali eccezioni di merito. Esporre le ragioni fondanti l'eventuale domanda riconvenzionale. Esporre le ragioni fondanti l'eventuale chiamata di terzo in causa) 1. Incompetenza del Trib. di ... sezione specializzata L'opposto eccepisce anzitutto l'incompetenza del Tribunale adito. In effetti secondo una recente pronuncia della Suprema Corte (Cass. n. 6945/2016) in un giudizio di opposizione all'esecuzione riservato alla competenza dei tribunali dell'impresa istituiti ai sensi dell'art. 2, comma 1, del d.l. n. 1/2012, conv., con modif., nella l. n. 27/2012, ove si tratti di opposizione promossa in relazione ad un precetto contenente solo l'ordine di pagare una somma di denaro determinata, la competenza spetta al giudice dell'esecuzione come individuato sulla base dei criteri di cui agli artt. 17,27 e 615 c.p.c., senza che venga in considerazione la particolare competenza di cui all'art. 124, comma 7, del d.lgs. n. 30/2005, la quale opera in relazione all'esecuzione delle speciali misure contenute nei commi 1, 3, 4 e 5 del medesimo articolo. Per tale ragione il Giudice competente è il Trib. di ... [14]. 2. Sulla pacifica sussistenza del credito e del titolo esecutivo. Per quanto concerne la contestazione sollevata dall'opponente in merito al diritto dell'opposto a procedere in via esecutiva, si evidenzia come l'ordinanza resa dal Tribunale di ... abbia ad oggetto un'inibitoria cautelare e la relativa misura coercitiva indiretta è qualificabile senza alcun dubbio come un valido titolo esecutivo. In effetti l'ordinanza in questione non si limita ad un mero accertamento ma presenta propriamente natura di condanna; essa infatti individua accanto all'ordine di non fare infungibile anche una misura coercitiva indiretta, quale è la penalità di mora consistente nel dovere del destinatario a corrispondere una determinata somma di denaro per ogni violazione dell'inibitoria cautelare individuata nell'ordinanza. Non può essere condivisa l'opinione dell'opponente secondo la quale il creditore procedente avrebbe dovuto previamente instaurare un giudizio avente ad oggetto l'accertamento delle violazioni all'inibitoria; ciò in quanto l'ordinanza del tribunale di ... individua in modo netto sia l'obbligo di non fare infungibile sia la somma di denaro dovuta per ogni giorno di violazione. A tal proposito la giurisprudenza (Trib. Milano, sez. proprietà industriale, 9 giugno 2011) ha chiarito come il fatto che in una pronuncia sia stata fissata una penale per ogni violazione dell'inibitoria, costituisce un titolo esecutivo che come tale non richiede un ulteriore giudizio di cognizione. Per tale ragione l'opposizione deve essere respinta. 3. Sulla sussistenza delle violazioni dell'inibitoria. Dalla documentazione allegata (doc. ...) si evince chiaramente che l'opponente abbia posto in essere una condotta lesiva dell'obbligo di cui all'ordinanza cautelare del ..., in quanto nello specifico ha continuato a commercializzare e pubblicizzare i marchi .... Anche per tale ragione la proposta opposizione deve essere respinta. 4. Sulla istanza di sospensione: mancanza del fumus boni iuris e del periculum in mora (contestare la sussistenza dei predetti requisiti) *** Tanto premesso l'opposto, ut supra rappresentato difeso e domiciliato, CONCLUSIONI Voglia l'Ecc.mo Tribunale adito, previa ogni più utile declaratoria, contrariis reiectis e con riserva di ulteriormente eccepire, dedurre e argomentare, per i motivi sopra esposti: in via preliminare: A. respingere la richiesta di sospensione dell'efficacia esecutiva del titolo. nel merito: B. rigettare la domanda attrice in quanto infondata in fatto ed in diritto e comunque non provata; in ogni caso: D. con vittoria di spese, diritti e onorari di lite, oltre rimborso forfetario delle spese generali e oneri come per legge. In via istruttoria [15]: Si depositano in copia i seguenti documenti: 1. atto di opposizione notificato; 2. ..., 3. .... Chiede ammettersi prova per testi sulle circostanze di fatto indicate in premessa che, precedute dall'inciso “vero che” si intendono qui integralmente riportate e trascritte come autonomi capitoli di prova. Indica come testi: 1) Sig. ..., residente in ..., via ... n. ...; 2) Sig. ..., residente in ..., via ... n. .... Luogo e data ... Firma Avv. ... [atto sottoscritto digitalmente ai sensi di legge] 1. All'inizio del 2012 è intervenuto il d.l. n. 1/2012, poi convertito con modifiche con la l. n. 27/2012, che ha trasformato le Sezioni specializzate in proprietà industriale in Sezioni specializzate in materia di impresa. 2. Nella comparsa il convenuto/opposto deve proporre le sue difese prendendo posizione sui fatti posti dall'attore a fondamento della sua pretesa, deve indicare le proprie generalità e il codice fiscale, i mezzi di prova di cui intende avvalersi, formulare le conclusioni, oltre ovviamente alla procura e alla sottoscrizione del difensore. Ai sensi del comma 2 il convenuto nella comparsa dovrà proporre a pena di decadenza, un'eventuale domanda riconvenzionale (con la quale non si limita a chiedere il mero rigetto della domanda, ma chiede a sua volta che il giudice emetta una pronuncia nei suoi confronti), deve sollevare le eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio e deve altresì formulare la chiamata di terzi in causa (artt. 106 e 269 c.p.c.). 3. Ai sensi dell'art. 125 c.p.c. la comparsa deve contenere tra gli altri l'indicazione delle parti. 4. In tutti gli atti introduttivi di un giudizio, compresa l'azione civile in sede penale e in tutti gli atti di prima difesa devono essere indicati, le generalità complete della parte, la residenza o sede, il domicilio eletto presso il difensore ed il C.F., oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, d.l. n. 98/2011, conv., con modif., in l. n. 111/2011). 5. Se è parte una persona giuridica, un'associazione non riconosciuta o un comitato, l'atto di citazione deve contenere, ai sensi dell'art. 163 c.p.c., l'indicazione dell'organo o dell'ufficio che ne ha la rappresentanza in giudizio (Cass. III, n. 6521/2004). 6. L'indicazione del C.F. dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. 7. La procura può essere generale o speciale (art. 83 c.p.c.). Nel caso di procura generale alle liti, redatta per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, dovranno esserne indicati gli estremi. La procura speciale, invece, può essere apposta in calce o a margine del ricorso. Nell'ipotesi di deposito telematico del ricorso (art. 16-bis, comma 1-bis d.l. n. 179/2012) occorrerà indicare la seguente dicitura: «giusta procura allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente ricorso ai sensi dell'art. 83, comma 3 c.p.c.». La dicitura «allegata mediante strumenti informatici e apposta in calce al presente atto ai sensi dell'art. 83 comma 3 c.p.c.» attesta l'obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti sancito dal nuovo art. 196-quater disp. att. c.p.c. (introdotto dall'art. 4, comma 12 del d.lgs. n. 149/2022) che al suo primo co. così dispone «Nei procedimenti davanti al giudice di pace, al tribunale, alla corte di appello e alla Corte di cassazione il deposito degli atti processuali e dei documenti, ivi compresa la nota di iscrizione a ruolo, da parte dei difensori e dei soggetti nominati o delegati dall'autorità giudiziaria ha luogo esclusivamente con modalità telematiche. Con le stesse modalità le parti depositano gli atti e i documenti provenienti dai soggetti da esse nominati. Il giudice può ordinare il deposito di copia cartacea di singoli atti e documenti per ragioni specifiche». 8. L'indicazione del numero di fax dell'avvocato è prevista dall'art. 125 c.p.c. come modificato dalla disposizione sopra citata. Ai sensi del citato art. 13, comma 3-bis: «Ove il difensore non indichi il proprio numero di fax ... ovvero qualora la parte ometta di indicare il C.F. ... il contributo unificato è aumentato della metà». 9. A partire dal 18 agosto 2014, gli atti di parte, redatti dagli avvocati, che introducono il giudizio o una fase giudiziale, non devono più contenere l'indicazione dell'indirizzo di PEC del difensore, è sufficiente l'indicazione del numero di fax, poiché l'indirizzo P.E.C. è un dato ormai acquisito nei rapporti con la cancelleria: v. art. 125 c.p.c. e art. 13, comma 3-bis, d.P.R. n. 115/2002 modificati dalla l. n. 114/2014. Ciononostante, lo schema di decreto legislativo (n. 137) contenente disposizioni correttive e di coordinamento del d.lgs. n. 149/2022 (riforma Cartabia del processo civile) in corso di approvazione prevede che «all'articolo 163, terzo comma, numero 2), dopo le parole «o la dimora» sono inserite le seguenti: «nonché l'indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi». 10. Riportare le conclusioni formulate dall'attore/opponente. 11. Riportare in maniera sintetica le ragioni dedotte dall'opponente a sostegno delle proprie richieste. 12. Lo schema di decreto legislativo (n. 137) contenente disposizioni correttive e di coordinamento del d.lgs. n. 149/2022 (riforma Cartabia del processo civile) in corso di approvazione prevede che «s) all'articolo 616 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Quando il giudizio di merito è introdotto nelle forme del rito ordinario di cognizione, sono ridotti della metà anche i termini di cui agli articoli 165, 166, 171-bis e 171-ter.”; t) all'articolo 618, secondo comma, dopo il secondo periodo è inserito il seguente: “Quando il giudizio di merito è introdotto nelle forme del rito ordinario di cognizione, sono ridotti della metà anche i termini di cui agli articoli 165, 166, 171-bis e 171-ter”». La relazione illustrativa a tal riguardo afferma che «si interviene sugli articoli 616 e 618 al fine di garantire la celere trattazione delle opposizioni esecutive – che peraltro sono in sé stesse caratterizzate da urgenza in quanto escluse dalla sospensione feriale dei termini processuali, ai sensi dell'art. 3 della l. n. 742 del 1969 – in armonia con la disposizione secondo cui i termini a comparire di cui all'articolo 163-bis sono ridotti della metà. Di conseguenza, si prevede che quando il giudizio di merito sull'opposizione è introdotto nelle forme del rito ordinario di cognizione siano corrispondentemente dimezzati anche i termini previsti dagli articoli 165, 166, 171-bis e 171-ter, rispettivamente per la costituzione dell'attore, quella del convenuto, le verifiche preliminari da parte del giudice e il deposito delle memorie integrative, in modo che la trattazione del processo possa avere inizio nel più breve tempo possibile. Ciò anche al fine di limitare i pregiudizi che la pendenza di un'opposizione può di fatto arrecare alla regolare andamento della procedura esecutiva, anche se non sospesa.». 13. È molto importante segnalare che anche la comparsa di costituzione e risposta (così come tutti gli atti processuali) dovrà essere redatta «in modo chiaro e sintetico» (tale disposizione è contenuta nel nuovo art. 121, comma 1 c.p.c. così come modificato dal d.lgs. n. 149/2022). Il legislatore ha quindi ormai codificato un principio già fatto proprio dall'ordinamento amministrativo (v. art. 3 d.lgs. n. 104/2010) e comunque fatto proprio dalla giurisprudenza di merito e di legittimità in materia processual-civilistica. A tal riguardo si segnala che il d.l. n. 110/2023 ha adottato le regole per la definizione dei criteri di redazione, dei limiti e degli schemi informatici degli atti giudiziari. Con riferimento alla comparsa di risposta si segnalano in particolare l'art. 2, comma 1 il quale prevede che «Al fine di assicurare la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali in conformità a quanto prescritto dall'articolo 121 del codice di procedura civile, gli atti di citazione e i ricorsi, le comparse di risposta, le memorie difensive, i controricorsi e gli atti di intervento sono redatti con la seguente articolazione: a) intestazione, contenente l'indicazione dell'ufficio giudiziario davanti al quale la domanda è proposta e della tipologia di atto; b) parti, comprensive di tutte le indicazioni richieste dalla legge; c) parole chiave, nel numero massimo di venti, che individuano l'oggetto del giudizio; d) nelle impugnazioni, estremi del provvedimento impugnato con l'indicazione dell'autorità giudiziaria che lo ha emesso, la data della pubblicazione e dell'eventuale notifica; e) esposizione distinta e specifica, in parti dell'atto separate e rubricate, dei fatti e dei motivi in diritto, nonché, quanto alle impugnazioni, individuazione dei capi della decisione impugnati ed esposizione dei motivi; f) nella parte in fatto, puntuale riferimento ai documenti offerti in comunicazione, indicati in ordine numerico progressivo e denominati in modo corrispondente al loro contenuto, preferibilmente consultabili con apposito collegamento ipertestuale; g) con riguardo ai motivi di diritto, esposizione delle eventuali questioni pregiudiziali e preliminari e di quelle di merito, con indicazione delle norme di legge e dei precedenti giurisprudenziali che si assumono rilevanti; h) conclusioni, con indicazione distinta di ciascuna questione pregiudiziale, preliminare e di merito e delle eventuali subordinate; i) indicazione specifica dei mezzi di prova e indice dei documenti prodotti, con la stessa numerazione e denominazione contenute nel corpo dell'atto, preferibilmente consultabili con collegamento ipertestuale; l) valore della controversia; m) richiesta di distrazione delle spese; n) indicazione del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato» e l'art. 3 comma 1 il quale prevede che «Salve le esclusioni e le deroghe previste dagli articoli 4 e 5 l'esposizione è contenuta nel limite massimo di: a) 80.000 caratteri, corrispondenti approssimativamente a 40 pagine nel formato di cui all'articolo 6, quanto all'atto di citazione e al ricorso, alla comparsa di risposta e alla memoria difensiva, agli atti di intervento e chiamata di terzi, alle comparse e note conclusionali, nonché agli atti introduttivi dei giudizi di impugnazione;». Per tutte le ulteriori regole tecniche si rinvia alla lettura del decreto. 14. In tema di competenza territoriale nelle cause relative a diritti di obbligazione, la disciplina dettata dall'art. 38 c.p.c. comporta che il convenuto sia tenuto ad eccepire l'incompetenza del giudice adito con riferimento a tutti i criteri concorrenti previsti dagli artt. 18,19 e 20 c.p.c., con l'indicazione specifica del giudice ritenuto competente in relazione a ciascuno di essi, senza che, verificatasi la suddetta decadenza o risultata comunque inefficace l'eccezione, il giudice adito possa rilevare d'ufficio profili d'incompetenza non prospettati, restando la competenza del medesimo radicata in base al profilo non (o non efficacemente) contestato (Cass. n. 118/2017). 15. Così come per la citazione non è elemento indifferibile l'indicazione dei mezzi di prova e dei documenti che offre in comunicazione atteso che gli stessi posso essere indicati nei termini di cui alle nuove memorie integrative di cui all'art. 171-ter c.p.c. COMMENTOAlla fase di opposizione è dedicata un'unica previsione e, precisamente, l'ultimo comma dell'art. 137 d.lgs. n. 30/2005 (c.p.i.) il quale stabilisce che le controversie in materia di esecuzione forzata sui diritti di proprietà industriale si propongono davanti all'autorità giudiziaria dello Stato competente a norma dell'art. 120 c.p.i. L'art. 120 c.p.i. individua i criteri di giurisdizione e competenza per territorio concernenti le cause relative a diritti di proprietà industriale, stabilendo anche che di tali cause debbano conoscere le Sezioni Specializzate istituite dal d.lgs. n. 168/2003 (art. 120 comma 4 c.p.i.). È controverso se il rinvio contenuto nell'art. 137 c.p.i. debba interpretarsi come circoscritto ai criteri di competenza per territorio indicati dall'art. 120 c.p.i. o anche alla competenza per materia delle Sezioni Specializzate. L'orientamento dominante ritiene che la competenza a decidere sulle azioni esecutive relative a diritti di proprietà industriale spetti alle Sezioni Specializzate, quanto meno con riferimento alle azioni di opposizione all'esecuzione che mettono in discussione il diritto sulla cui base si procede. Ciò in linea con quanto già affermato ad es. con riferimento alle sezioni agrarie. Nel senso della competenza delle Sezioni Specializzate in materia di opposizione all'esecuzione si veda Trib. Milano 30 marzo 2010. Nel senso invece che la disciplina sulle Sezioni Specializzate non comporti alcuna deroga alla competenza del giudice dell'esecuzione che pertanto rimarrebbe competente per le procedure esecutive relative a sentenze in materia di diritti di proprietà industriale si segnala Trib. Milano 26 ottobre 2005. Si segnala infine una recente pronuncia della Suprema Corte (Cass. n. 6945/2016) secondo cui in un giudizio di opposizione all'esecuzione riservato alla competenza dei tribunali dell'impresa istituiti ai sensi dell'art. 2, comma 1, del d.l. n. 1/2012, conv., con modif., nella l. n. 27/2012, ove si tratti di opposizione promossa in relazione ad un precetto contenente solo l'ordine di pagare una somma di denaro determinata, la competenza spetta al giudice dell'esecuzione come individuato sulla base dei criteri di cui agli artt. 17,27 e 615 c.p.c., senza che venga in considerazione la particolare competenza di cui all'art. 124, comma 7, del d.lgs. n. 30/2005, la quale opera in relazione all'esecuzione delle speciali misure contenute nei commi 1, 3, 4 e 5 del medesimo articolo. Comparsa di costituzione e risposta L'art. 166 c.p.c., norma di riferimento per la comparsa di costituzione e risposta, è stata novellata dal d.lgs. n. 149/2022, applicabile – ai sensi dell'art. 35 dello stesso d.lgs. n. 149/2022 (così come modificato dall'art. 1, comma 380 lett. a) della l. n. 197/2022) – a decorrere dal 28 febbraio 2023 per i procedimenti instaurati successivamente a tale data. Al contrario, ai procedimenti pendenti alla data del 28 febbraio 2023 continueranno ad applicarsi le disposizioni anteriormente vigenti. La costituzione in giudizio è l'atto con il quale la parte si rende giuridicamente presente nel processo e impedisce che la parte possa essere dichiarata contumace. Mentre il vecchio testo dell'art. 166 c.p.c., applicabile ai procedimenti instaurati fino al 28 febbraio 2023, prevede che il convenuto debba costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno 20 giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione (o 10 giorni prima in caso di abbreviazione dei termini ai sensi dell'art. 163-bis, comma 2, c.p.c.), depositando in cancelleria il proprio fascicolo contenente la comparsa di costituzione e risposta (art. 167 c.p.c.) con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione, la nuova formulazione dell'art. 166 c.p.c. prevede invece che il convenuto debba costituirsi a mezzo del procuratore, o personalmente nei casi consentiti dalla legge, almeno 70 giorni prima dell'udienza di comparizione fissata nell'atto di citazione, depositando la comparsa di risposta di cui all'art. 167 c.p.c. con la copia della citazione notificata, la procura e i documenti che offre in comunicazione Pertanto, raffrontando le due versioni dell'art. 166 c.p.c. si osserva che (oltre a non esserci più la menzione della possibile dimidiazione del termine, e d'altronde la riforma ha abrogato il comma 2 dell'art. 163-bis c.p.c.) il termine entro cui il convenuto deve costituirsi in giudizio è non più di 20, bensì di 70, giorni prima dell'udienza di prima comparizione e trattazione. D'altronde il d.lgs. n. 149/2022 ha operato un riassetto della fase introduttiva del processo civile, con l'introduzione (in sostituzione delle vecchie memorieex art. 183, comma 6, c.p.c. che potevano essere depositate solamente dopo l'udienza di prima comparizione e trattazione) delle tre memorie integrativeex art. 171-ter c.p.c. da depositarsi (rispettivamente 40, 20 e 10 giorni) prima dell'udienza di prima comparizione e trattazione. Di conseguenza era necessario da un lato allungare il termine a comparire (id est 90 giorni liberi, oppure 150 giorni liberi laddove si dovesse notificare all'estero) previsto dall'art. 163-bis c.p.c. (il termine di 90 giorni è ora diventato di 120 giorni) e, dall'altro, imporre al convenuto di costituirsi in giudizio prima del deposito delle suddette tre memorie integrativeex art. 171-ter c.p.c. (così si spiega l'anticipazione, da 20 a 70 giorni prima dell'udienza di prima comparizione e trattazione) del termine per la costituzione del convenuto. |