Atto di pignoramento presso terzi (art. 543 c.p.c.)inquadramentoIl pignoramento presso terzi concerne i crediti vantati dal debitore verso terzi, ovvero beni di proprietà del debitore che si trovino nella materiale disponibilità di un terzo. L'art. 543 c.p.c. stabilisce che il pignoramento si esegue con la notifica al debitore e al terzo di un atto complesso, che deve contenere: 1) l'ingiunzione al debitore di cui all'art. 492 c.p.c.; 2) l'indicazione del credito per cui si procede, del titolo esecutivo e del precetto; 3) l'indicazione, almeno generica, delle cose o delle somme dovute; 4) l'intimazione al terzo di non disporne senza ordine del giudice; 5) la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio nel comune in cui ha sede il tribunale competente; 6) l'indicazione dell'indirizzo PEC del creditore procedente; 7) la citazione del debitore a comparire davanti al giudice dell'esecuzione all'udienza di cui all'art. 547 c.p.c.; 8) l'avvertimento al debitore della possibilità di proporre l'istanza di conversione del pignoramento ex art. 495 c.p.c.; 9) l'invito al terzo a comunicare al creditore procedente la dichiarazione di quantità (art. 547 c.p.c.) con lettera raccomandata o PEC entro dieci giorni; 10) l'avvertimento al terzo che, in caso di mancata comunicazione della dichiarazione, essa dovrà essere resa in apposita udienza e che, in caso di omessa comparizione o di rifiuto di rendere la dichiarazione, il credito pignorato o il possesso di cose di appartenenza del debitore, nell'ammontare o nei termini indicati dal creditore, verranno considerati non contestati ai fini del procedimento in corso e dell'esecuzione fondata sull'ordinanza di assegnazione. Il 26 febbraio 2024 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il d.l. n. 19/2024 contenente disposizioni urgenti finalizzate a garantire l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Lo schema di d.l., tra le molteplici materie toccate, interviene anche sul pignoramento di crediti verso terzi, modificandone parzialmente la disciplina sia per il creditore che per i terzi. Il 2 marzo 2024 il suddetto decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (G.U. Serie Generale n. 52 del 02 marzo 2024) e nel Capo VI, disciplinante le disposizioni urgenti in materia di giustizia, all'art. 25 vengono introdotte delle modifiche alle disposizioni in materia di pignoramento di crediti verso terzi. Le novità introdotte con l'approvazione del d.l. PNRR riguardano 3 norme, art. 546 c.p.c., art. 551-bis c.p.c. e art. 553 c.p.c. con introduzione dell'art. 169-septies d.a.c.p.c. Di queste modifiche, una sola si riflette anche sulle attività dell'Unep. In particolare la modifica relativa all'art. 546, comma 1 c.p.c., per la quale il primo periodo è sostituito dal seguente: Dal giorno in cui gli è notificato l'atto previsto nell'articolo 543, il terzo è soggetto agli obblighi che la legge impone al custode relativamente alle cose e alle somme da lui dovute, nei limiti dell'importo del credito precettato aumentato di 1.000,00 euro per i crediti fino a 1.100,00 euro, di 1.600,00 euro per i crediti da 1.100,01 euro fino a 3.200,00 euro e della metà per i crediti superiori a 3.200,00 euro. Il d.lgs. n. 164/2024 Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, ha apportato all'art. 543 le seguenti modifiche: 1) al secondo comma, numero 3), le parole «o l'elezione di domicilio nel comune in cui ha sede il tribunale competente» sono soppresse; 2) al quarto comma, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Il creditore iscrive a ruolo il processo presso il l'inefficacia si produce solo nei confronti dei terzi rispetto ai quali non è notificato o depositato l'avviso. In ogni caso, ove la notifica dell'avviso di cui al presente comma non sia effettuata, gli obblighi del terzo cessano alla data dell'udienza indicata nell'atto di pignoramento.»; 4) il sesto comma è sostituito dal seguente: «Se il creditore riceve il pagamento prima della scadenza del termine per il deposito della nota di iscrizione a ruolo, lo comunica immediatamente al debitore e al terzo. In tal caso, l'obbligo del terzo cessa alla data di ricezione della comunicazione.» tribunale competente per l'esecuzione depositando copie conformi dell'atto di citazione, del titolo esecutivo e del precetto entro trenta giorni dalla consegna, a pena di inefficacia del pignoramento.» e il quinto periodo è soppresso; 3) al quinto comma, al primo periodo, le parole «al debitore e» sono soppresse e sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Qualora il pignoramento sia eseguito nei confronti di più terzi, FormulaTRIBUNALE DI .... ATTO DI PIGNORAMENTO PRESSO TERZI (ART. 543 C.P.C.) Il Sig./la Sig.ra .... [1] nato/a a ...., il ...., C.F. ...., residente in .... alla via ....,/ la società .... [2], P.I. .... [3], in persona del legale rappresentante pro tempore Sig. .... [4], C.F. ...., con sede legale in .... rappresentato e difeso per procura rilasciata in calce al presente atto dall'avvocato .... del Foro di .... C.F. .... PEC: .... ed elettivamente domiciliato presso lo studio del predetto difensore in ....; PREMESSO che con .... [5] emesso/a dal Tribunale di .... [6] nel procedimento n. R.G. .... [7] il Sig./la Sig.ra/la società .... [8] veniva condannato/a a corrispondere a favore dell'esponente la somma di Euro .... [9] per sorte capitale, oltre interessi legali con decorrenza dal .... [10], nonché le spese del procedimento liquidate complessivamente dal giudice in Euro .... [11]; – che con atto concluso a rogito del notaio dott. .... [12] del Collegio di .... [13] in data .... [14], repertorio n. .... [15], registrato a .... [16] in data .... [17], il Sig./la Sig.ra/la società .... [18] ha assunto l'obbligo di pagare in favore dell'esponente la somma di Euro .... [19] entro il .... [20] oltre interessi; [21] – che il provvedimento/l'atto ricevuto da notaio [22] è stato rilasciato in copia attestata conforme all'originale ed è, quindi, un valido titolo esecutivo a norma dell'art. 475 c.p.c.[23]; – che in data .... [24] è stato notificato atto di precetto [25]; – che, ad oggi, il debitore è ancora inadempiente; – che il debitore è creditore del Sig./della Sig.ra/della società .... [26] per la somma di Euro .... [27] in forza di .... [28]; – che l'esponente intende sottoporre ad esecuzione forzata tutte le somme dovute dal Sig./dalla Sig.ra/dalla società .... [29] al debitore in relazione al suddetto rapporto sino alla concorrenza del credito complessivamente vantato; – che l'esponente intende sottoporre ad esecuzione forzata i seguenti beni mobili di proprietà del debitore ed in possesso del terzo in virtù di .... [30]: 1. .... [31]; 2. ....; 3. ....; CITA il debitore Sig./Sig.ra/società .... a comparire davanti al Tribunale di .... all'udienza del .... [32] ad ore .... INVITA il terzo pignorato sig./sig.ra .... [33] residente in .... in via .... n. .... [34] / la società ...., P.I. .... [35], in persona del legale rappresentante pro tempore Sig. .... [36], con sede legale in .... a comunicare al creditore procedente, entro dieci giorni, la dichiarazione ai sensi dell'art. 547 c.p.c. a mezzo di lettera raccomandata ovvero a mezzo di messaggio di posta elettronica certificata; AVVISA il terzo pignorato che, ai sensi dell'art. 543, comma 2, n. 4) c.p.c., in caso di mancata comunicazione della dichiarazione, la stessa dovrà essere resa in un'apposita udienza e che, se a detta udienza non comparirà o, pur comparendo, rifiuterà di rendere la dichiarazione, il credito pignorato ovvero il possesso delle cose mobili appartenenti al debitore, si considereranno non contestati nell'ammontare o nei termini indicati dal creditore, ai fini del procedimento in corso e dell'esecuzione fondata sul provvedimento di assegnazione; INVITA il debitore ad effettuare presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione, ex art. 492, comma 2 c.p.c., la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente o indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale, con l'avvertimento che, in mancanza ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notificazioni o comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la cancelleria dello stesso giudice, salvo quanto previsto dall'art. 149-bis. AVVISA il debitore, che, ai sensi dell'articolo 495 c.p.c., può chiedere di sostituire alle cose o ai crediti pignorati una somma di denaro pari all'importo dovuto al creditore pignorante e ai creditori intervenuti, comprensivo del capitale, degli interessi e delle spese, oltre che delle spese di esecuzione, sempre che la relativa istanza unitamente ad una somma non inferiore ad un quinto dell'importo del credito per cui è stato eseguito il pignoramento e dei crediti dei creditori intervenuti indicati nei rispettivi atti di intervento, dedotti i versamenti effettuati di cui deve essere data prova documentale, sia depositata in cancelleria, prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione a norma dell'art. 552 c.p.c., a pena di inammissibilità. AVVISA il debitore che l'opposizione all'esecuzione, di cui all'art. 615, comma 2 c.p.c., è inammissibile se è proposta dopo che è stata disposta la vendita o l'assegnazione a norma dell'art. 552 c.p.c., salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero che l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile. Luogo, lì .... Firma del Difensore .... Io sottoscritto ufficiale giudiziario presso il Tribunale di ...., su istanza del Sig./della Sig.ra .... [37] nato/a a ...., il ...., C.F. ...., residente in .... alla via ....,/ della società .... [38], P.I. .... [39], in persona del legale rappresentante pro tempore Sig. .... [40], C.F. ...., con sede legale in .... rappresentato e difeso per procura rilasciata in calce al presente atto dall'avvocato .... del Foro di .... C.F. .... PEC: .... ed elettivamente domiciliato presso lo studio del predetto difensore in ....; munito del titolo esecutivo e del precetto, ai sensi degli artt. 543 e 492 c.p.c. HO PIGNORATO tutte le somme e/o cose a qualunque titolo trattenute o dovute dai terzi nei limiti consentiti dalla legge e ciò ai sensi dell'art. 546, comma 1 c.p.c., nei limiti dell'importo credito precettato, aumentato di 1.000,00 euro per i crediti fino a 1.100,00 euro, di 1.600,00 euro per i crediti da 1.100,01 euro fino a 3.200,00 euro e della metà per i crediti superiori a 3.200,00 euro HO INTIMATO al terzo pignorato, ai sensi dell'art. 543, secondo comma, c.p.c., di non disporre delle somme pignorate senza ordine del giudice dell'esecuzione, avvertendo che in difetto verranno applicate le sanzioni previste dalla legge, e che, dal giorno in cui gli è notificato l'atto previsto nell'articolo 543, il terzo è soggetto agli obblighi che la legge impone al custode relativamente alle cose e alle somme da lui dovute, nei limiti dell'importo del credito precettato aumentato di 1.000,00 euro per i crediti fino a 1.100,00 euro, di 1.600,00 euro per i crediti da 1.100,01 euro fino a 3.200,00 euro e della metà per i crediti superiori a 3.200,00 euro, agli obblighi che la legge impone al custode HO NOTIFICATO copia conforme al suo originale del presente atto al Sig./alla Sig.ra .... nato/a a ...., il ...., residente in ...., in via ...., n. .... [41], nonché al Sig./alla Sig.ra .... nato/a a ...., il ...., residente in ...., in via ...., n. .... [42]. Luogo, lì .... L'Ufficiale Giudiziario .... [1]Indicare il nome e il cognome dell'istante. [2]Indicare il nominativo della società se la parte istante è una società. [3]Indicare il numero di partita iva della società. [4]Indicare il nome e il cognome del rappresentante della società. [5]Indicare il titolo esecutivo (sentenza, decreto ingiuntivo, ordinanza esecutiva, decreto esecutivo, verbale di conciliazione, ecc.). [6]Indicare il tribunale che ha emesso il titolo esecutivo. [7]Indicare il numero di protocollo del registro generale del procedimento. [8]Indicare il nome e il cognome, ovvero la denominazione sociale, del debitore ingiunto. [9]Indicare l'importo del credito per il quale il debitore è stato condannato. [10]Indicare la data di decorrenza degli interessi. [11]Indicare l'ammontare delle spese del procedimento come liquidate dal giudice nel dispositivo. [12]Indicare nome e cognome del notaio rogante. [13]Indicare il collegio di appartenenza del notaio rogante. [14]Indicare la data dell'atto. [15]Indicare il numero di repertorio dell'atto. [16]Indicare il luogo della registrazione. [17]Indicare la data della registrazione. [18]Indicare il nome e il cognome, ovvero la denominazione sociale, del debitore. [19]Indicare l'importo oggetto della prestazione. [20]Indicare la data del termine per l'adempimento. [21]Utilizzare tale formula se il titolo esecutivo non è un provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria. [22]Specificare in base al titolo esecutivo. [23]L'art. 475 c.p.c. è stato integralmente sostituito dall'art. 3 d.lgs. n. 149/2022 (c.d. “Riforma Cartabia), prima della riforma, i provvedimenti del giudice dovevano essere muniti della formula esecutiva e spediti in forma esecutiva «soltanto alla parte a favore della quale fu pronunciato il provvedimento o stipulata l'obbligazione, o ai suoi successori, con indicazione in calce della persona alla quale è spedita». Nella formula doveva, quindi, essere indicata la data della notifica del titolo. [24]Indicare la data della notifica del precetto. [25]In alternativa utilizzare la formula: «che l'atto di precetto è stato notificato unitamente al predetto titolo esecutivo in data...». [26]Indicare il nome e il cognome, ovvero la denominazione sociale, del terzo pignorato. [27]Indicare l'importo del credito. [28]Indicare il titolo del credito. [29] Indicare il nome e il cognome, ovvero la denominazione sociale, del terzo pignorato. [30]Indicare il tipo di rapporto in base al quale il terzo è in possesso dei beni mobili di proprietà del debitore. [31]Indicare i beni mobili che il creditore intende sottoporre ad esecuzione forzata. [32]Indicare la data dell'udienza. Sul punto si segnala che l'art. 1, comma 32 della l. n. 206/2021 ha introdotto i commi 5 e 6 secondo i quali: «Il creditore, entro la data dell'udienza di comparizione indicata nell'atto di pignoramento, notifica al debitore e al terzo l'avviso di avvenuta iscrizione a ruolo con indicazione del numero di ruolo della procedura e deposita l'avviso notificato nel fascicolo dell'esecuzione. La mancata notifica dell'avviso o il suo mancato deposito nel fascicolo dell'esecuzione determina l'inefficacia del pignoramento. Qualora il pignoramento sia eseguito nei confronti di più terzi, l'inefficacia si produce solo nei confronti dei terzi rispetto ai quali non è notificato o depositato l'avviso. In ogni caso, ove la notifica dell'avviso di cui al presente comma non sia effettuata, gli obblighi del debitore e del terzo cessano alla data dell'udienza indicata nell'atto di pignoramento». [33] Indicare il nome e il cognome, ovvero la denominazione sociale, del terzo pignorato. [34]Indicare l'indirizzo del terzo pignorato. [35]Indicare il numero di partita iva della società. [36]Indicare il nome e il cognome del rappresentante della società. [37]Indicare il nome e il cognome dell'istante. [38]Indicare il nominativo della società se la parte istante è una società. [39]Indicare il numero di partita iva della società. [40]Indicare il nome e il cognome del rappresentante della società. [41]Indicare le generalità del debitore ingiunto. [42]Indicare le generalità del terzo pignorato. commentoAi sensi dell'art. 26-bis c.p.c., per l'espropriazione forzata di crediti nei confronti della P.A. (salvo che sia diversamente disposto da leggi speciali) è competente il giudice del luogo dove il terzo debitore ha la residenza, il domicilio o la dimora; negli altri casi, è invece competente il giudice del luogo in cui il debitore ha la residenza, il domicilio o la dimora. Tra la data di notifica e quella di udienza devono intercorrere i termini di cui all'art. 501 c.p.c.; la giurisprudenza (Cass. III, n. 682/2012) ritiene che, ove si proceda in violazione del detto termine, non si determini la nullità assoluta del pignoramento, ma un vizio denunciabile dal debitore (e non dal terzo – v. Cass. n. 6312/1993) mediante opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c., nel termine di venti giorni dalla notifica. L'atto di pignoramento deve essere firmato sia dall'avvocato del creditore pignorante, che dall'Ufficiale giudiziario (ciascuno per la parte di rispettiva competenza). La notificazione deve essere eseguita ai sensi degli artt. 137 ss. c.p.c. e quindi dall'Ufficiale giudiziario; si ammette, in particolare, la notifica ai sensi degli artt. 140 e 143 c.p.c., ed anche a mezzo del servizio postale. Tra gli elementi che il pignoramento presso terzi deve contenere, a norma dell'art. 543 c.p.c., assume particolare rilevanza «l'indicazione, almeno generica, delle cose o delle somme dovute» dal terzo. Al riguardo, la giurisprudenza ha precisato che l'indicazione può essere anche “assolutamente generica”, «non potendosi esigere dal creditore procedente, estraneo ai rapporti tra debitore e terzo, la conoscenza dei dati esatti concernenti tali somme o cose» (Cass. III, n. 8239/2003; Cass., III, n. 6518/2014). Tuttavia, qualora il terzo non presti la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c. e non compaia all'udienza di cui all'art. 548 c.p.c. ovvero, pur comparendo, rifiuti di fare la dichiarazione, l'indicazione non specifica del credito espone il pignorante al rischio di compromettere l'esito dell'esecuzione. Infatti, l'art. 548 c.p.c. stabilisce tra l'altro che il credito pignorato nei termini indicati dal creditore si considera non contestato ai fini del procedimento «se l'allegazione del creditore consente l'identificazione del credito o dei beni di appartenenza del debitore in possesso del terzo»; in tal caso il giudice dell'esecuzione può disporre l'assegnazione ex art. 553 c.p.c. anche in assenza di dichiarazione del terzo. Ove, però, nell'atto di pignoramento difetti una specifica indicazione in tal senso, il meccanismo di ficta confessio non può operare e l'art. 549, comma 1 c.p.c. (come modificato dal d.l. n. 83/2015, conv. in l. n. 132/2015) stabilisce che il giudice – su istanza di parte e compiuti i necessari accertamenti nel contraddittorio tra le parti e con il terzo – provveda con ordinanza (impugnabile con l'opposizione ex art. 617 c.p.c.) a stabilire la sussistenza (o insussistenza) del credito ed eventualmente la sua quantificazione. Pertanto, l'assegnazione di un credito non adeguatamente specificato nell'atto di pignoramento passa attraverso il previo compimento di un accertamento endoesecutivo, posto che «a seguito della mancata dichiarazione del terzo non è possibile l'esatta identificazione del credito o dei beni del debitore in possesso del terzo» (art. 549 c.p.c.). In merito al titolo esecutivo, si rileva che il d.lgg. n. 149/2022 (Riforma Cartabia) ha abolito la necessità dell'apposizione della formula esecutiva, rimodulando l'art. 475 c.p.c. Tale norma, nella versione attuale prevede che «Le sentenze, i provvedimenti e gli altri atti dell'autorità giudiziaria, nonché gli atti ricevuti da notaio o da altro pubblico ufficiale, per valere come titolo per l'esecuzione forzata, ai sensi dell'articolo 474, per la parte a favore della quale fu pronunciato il provvedimento o stipulata l'obbligazione, o per i suoi successori, devono essere rilasciati in copia attestata conforme all'originale, salvo che la legge disponga altrimenti». Quindi, Il recentissimo d.lgs. n. 149/2022, nel dare attuazione alla legge delega di riforma del processo civile n. 206 del 2021, prendendo atto che l'apposizione della formula esecutiva costituiva ormai una vetusta formalità priva di significato (Capponi, 2021; contra Rusciano, 1037 ss.), peraltro non in linea con gli approdi del processo esecutivo telematico ha, a decorrere dal 28 febbraio 2023, radicalmente modificato la disposizione in esame (cfr. Farina Giordano - Metafora, 71). In particolare, abrogate con tale decorrenza le altre parti della norma, si prevede che sia i titoli esecutivi giudiziali che quelli stragudiziali potranno valere come titoli esecutivi ove le relative copie – si assume estratte dal fascicolo telematico – siano attestate come conformi all'originale. Occorre considerare che la medesima legge di riforma ha a riguardo generalizzato il potere di attestazione di conformità all'originale attribuito ai difensori delle parti rispetto alle copie informatiche (sia native digitali che trasformate da atti analogici). Il 26 febbraio 2024 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il d.l. n. 19/2024 contenente disposizioni urgenti finalizzate a garantire l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Lo schema di d.l., tra le molteplici materie toccate, interviene anche sul pignoramento di crediti verso terzi, modificandone parzialmente la disciplina sia per il creditore che per i terzi. Quanto alle novità introdotte con l'approvazione dello schema di decreto legge PNRR: – In primis, viene integrata la disposizione di cui all'art. 553 del c.p.c., prevedendo che, in caso di dichiarazione positiva del terzo, l'ordinanza di assegnazione delle somme debba essere notificata al terzo insieme ad una dichiarazione ove il creditore indica direttamente i propri dati bancari, necessari per far sì che il terzo provveda al pagamento del debito in maniera più rapida ed efficace; – In secondo luogo viene previsto che, laddove il creditore ometta di notificare al terzo l'ordinanza di assegnazione per oltre 90 giorni, i crediti a lui assegnati cessino di produrre interessi. Ecco che viene impedito al creditore di tergiversare e lucrare sul tempo da lui stesso perso; – Ad esclusione dei casi in cui vi sia già un'ordinanza di assegnazione delle somme o il processo esecutivo si sia estinto anticipatamente, il pignoramento presso terzi notificato manterrà la propria efficacia non oltre 10 anni dalla notifica dell'atto al debitore e al terzo. Per evitare che il pignoramento notificato perda efficacia, due anni prima che scada il termine decennale il creditore dovrà notificare al debitore e al terzo una dichiarazione con cui manifesta il proprio interesse a mantenere il pignoramento valido. In mancanza di questo “impulso” del creditore, il terzo sarà sollevato dai propri obblighi decorsi 6 mesi dalla scadenza del termine di 10 anni; – Infine, viene modificato l'importo che il terzo deve accantonare in aggiunta al credito. Finora, secondo l'art. 546 del c.p.c., tale importo doveva essere pari alla somma pignorata, maggiorata della metà; invece, a seguito della modifica, sarà pari a: – 1.000 euro per i crediti fino a 1.100 euro; – 1.600 euro per i crediti da 1.100,01 euro fino a 3.200 euro; – La metà della somma pignorata per i crediti superiori a 3.200 euro. È stato inoltre introdotto (dall'art. 25, comma 1, lettera b) del d.l. n. 19/2024) il nuovo articolo 551-bis c.p.c., che stabilisce che il pignoramento di crediti del debitore verso terzi perda d'efficacia dopo dieci anni dalla notifica al terzo, a meno che non sia stata pronunciata l'ordinanza di assegnazione delle somme o siano intervenute specifiche circostanze di estinzione o chiusura anticipata del processo esecutivo. Si segnala, infine, che il d.lgs. n. n. 164/2024 Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, ha apportato all'articolo 492 le seguenti modifiche: 1) il secondo comma è sostituito dal seguente: «Il pignoramento deve altresì contenere l'invito rivolto al debitore ad effettuare presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente o indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale, con l'avvertimento che, in mancanza ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notificazioni o comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la cancelleria dello stesso giudice, salvo quanto previsto dall'art. 149-bis.»; 2) al terzo comma, le parole «in cancelleria» sono soppresse e le parole «non inferiore ad un quinto» sono sostituite dalle seguenti: «non inferiore a un sesto». |