Memoria a fronte della domanda di diniego dell'esecuzione della decisione pronunciata in altro Stato UE ex art. 46 Reg. UE n. 1215/2012 per contrasto con altra decisione tra le parti resa precedentemente in altro Stato UE

Rosaria Giordano

Inquadramento

La parte nei confronti della quale è richiesta l'esecuzione di una decisione pronunciata dall'autorità giudiziaria di un altro Stato membro dell'Unione europea può proporre istanza al Tribunale, in funzione di giudice dell'esecuzione affinché venga denegata al creditore la possibilità di procedere in executivis qualora la decisione in questione contrasti con un'altra pronuncia emessa, tra le parti, dall'autorità giudiziaria dello Stato richiesto. Nell'esemplificazione proposta, la parte che ha richiesto l'esecuzione spiega le proprie difese rispetto a tale istanza.

Formula

GIUDICE DELL'ESECUZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI ... [1]

Il Sig. ..., rappresentato e difeso come da procura in calce all'atto di pignoramento;

-creditore procedente-

NEI CONFRONTI DI

Il Sig. ..., rappresentato e difeso come in atti;

-debitore esecutato-

PREMESSO CHE

- in data ..., l'istante ha notificato al Sig ..., sulla scorta del titolo esecutivo costituito dalla sentenza del Tribunale di Parigi n ..., unitamente al certificato di cui all'art. 53 del Reg. UE n. 1215 del 2012, atto di precetto, intimando il pagamento della somma di Euro ..., entro il termine di giorni dieci ed evidenziando che, in difetto, si sarebbe proceduto ad esecuzione forzata [2] ;

- in data ..., il Sig. ... ha, con istanza dinanzi a questo Tribunale, chiedo che venisse denegata l'esecuzione delle predetta decisione, pur munita della certificazione richiesta dal Regolamento UE, che, secondo l'impostazione di controparte, non potrebbe essere eseguita nello Stato italiano poiché la stessa contrasta con la sentenza del Tribunale di Berlino n. ..., pronunciata tra le stesse parti, a fronte di un atto introduttivo precedentemente notificato alla controparte, per l'accertamento negativo della medesima pretesa creditoria [3] ;

- l'avversa istanza è assolutamente pretestuosa ed ha quale unica finalità quella, con ogni evidenza dilatoria, di differire l'esecuzione del provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria francese;

- invero, dal contenuto delle due decisioni, depositate con traduzione giurata, si evince che alcun contrasto, neppure sul piano logico, sussiste tra le stesse che afferiscono, sul piano oggettivo, a rapporti negoziali distinti e, sul piano soggettivo, riguardano parti solo parzialmente coincidenti (doc. 1-2);

CHIEDE

all'Ill.mo Giudice adito di rigettare l'istanza di diniego dell'esecuzione.

Si allegano:

....

Con Osservanza

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. La memoria del creditore, alla medesima stregua dell'istanza di diniego dell'esecuzione, deve essere formulata al Tribunale, in funzione di giudice dell'esecuzione, quale autorità indicata ex art. 75 del Regolamento UE n. 1215 del 2012 dallo Stato italiano.

2. Nell'ipotesi nella quale il precetto sia fondato su una sentenza pronunciata da un giudice di un altro Stato membro dell'Unione europea, in materia civile e commerciale, l'art. 43 del Regolamento UE n. 1215 del 2012 prevede l'attestato rilasciato ai sensi dell'articolo 53 dello stesso Regolamento dall'autorità giudiziaria dello Stato che ha emanato il provvedimento è notificato o comunicato alla persona contro cui è chiesta l'esecuzione prima dell'inizio della stessa; inoltre, tale attestato è corredato della decisione qualora questa non sia già stata notificata o comunicata a detta persona.

3. In difetto di un'istanza di sospensione o di diniego dell'esecuzione l'efficacia esecutiva negli altri Stati membri dell'Unione europea delle pronunce regolarmente certificate dalla competente autorità dello Stato membro d'origine sono immediatamente esecutive, senza necessità di alcun procedimento di concessione del cd. exequatur.

Commento

L'esecuzione può essere negata su istanza della parte contro la quale è richiesta l'esecuzione.

Ciò può avvenire in presenza dei motivi ostativi enucleati dall'art. 45 del Reg. UE n. 1215/2012, tra i quali rientra quello della contrarietà della decisione da eseguire all'ordine pubblico dello Stato richiesto, come nell'esemplificazione proposta.

In particolare ai sensi dell'art. 45 Reg. UE n. 1215/2012 possono essere negati ove ricorra uno dei seguenti motivi, oggetto di tassativa indicazione:

a) se il riconoscimento è manifestamente contrario all'ordine pubblico (sia sostanziale che processuale, riferibile, quest'ultimo, ai principi inviolabili a garanzia del diritto di agire e di resistere in giudizio – v. Cass. 17519/2015 e Cass. I n. 11021/2013) dello Stato membro richiesto.  I motivi di ordine pubblico non si applicano, peraltro, alle norme in materia di competenza.

b) se la decisione è stata resa in contumacia, qualora la domanda giudiziale o un atto equivalente non siano stati notificati o comunicati al convenuto in tempo utile e in modo tale da poter presentare le proprie difese eccetto qualora, pur avendone avuto la possibilità, questi non abbia impugnato la decisione;

c) se la decisione è incompatibile con una decisione emessa tra le medesime parti nello Stato membro richiesto dell'esecuzione;

d) se la decisione è incompatibile con una decisione emessa precedentemente tra le medesime parti in un altro Stato membro o in un paese terzo, in una controversia avente il medesimo oggetto e il medesimo titolo, sempre che tale decisione soddisfi le condizioni necessarie per essere riconosciuta nello Stato membro richiesto;

e) se la decisione è in contrasto con le disposizioni sui fori a tutela della parte debole che sia convenuta (contraente di assicurazione, assicurato, beneficiario di contratto di assicurazione, parte lesa, consumatore, lavoratore) o con i fori esclusivi di cui all'art. 24 Reg.

Nell'accertamento delle ipotesi di cui alla lettera e), l'autorità giurisdizionale cui sia stata presentata l'istanza è vincolata dall'accertamento dei fatti sui quali l'autorità giurisdizionale dello Stato membro d'origine ha fondato la propria competenza.

La competenza dell'autorità giudiziaria dello Stato membro d'origine non può essere fatta oggetto di riesame, fatto salvo quanto previsto nella lettera e).

Rispetto alle fattispecie di cui alle lettere c) e d) occorre ricordare che, secondo la consolidata giurisprudenza di legittimità, perché una sentenza possa considerarsi contraria ad altra precedente avente fra le parti autorità di cosa giudicata, occorre che tra i due giudizi vi sia identità di soggetti e di oggetto (cfr., da ultimo, Cass. n. 27348/2017).

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