Istanza di assegnazione di crediti individuati ex art. 492-bis c.p.c.

Girolamo Venturella

Inquadramento

L'art. 543, ultimo comma c.p.c. stabilisce che, quando il pignoramento di crediti è stato effettuato ai sensi dell'art. 492-bis c.p.c., ossia quando l'Ufficiale giudiziario – a seguito di ricerca telematica – ha individuato crediti del debitore o cose di questi che sono nella disponibilità di terzi, «il creditore pignorante e ognuno dei creditori intervenuti possono chiedere l'assegnazione o la vendita delle cose mobili o l'assegnazione dei crediti» decorso il termine di cui all'art. 501 c.p.c. La norma disciplina, dunque, l'assegnazione di crediti o la vendita di cose del debitore nella disponibilità di terzi nel caso in cui il pignoramento sia stato effettuato a seguito di accesso alle banche dati da parte dell'Ufficiale giudiziario, con le speciali forme di cui all'art. 492-bis, comma 5 c.p.c.Il d.lgs. n. 164/2024 Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, ha apportato all'art. 543 le seguenti modifiche: 1) al secondo comma, numero 3), le parole «o l'elezione di domicilio nel comune in cui ha sede il tribunale competente» sono soppresse; 2) al quarto comma, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Il creditore iscrive a ruolo il processo presso il l'inefficacia si produce solo nei confronti dei terzi rispetto ai quali non è notificato o depositato l'avviso. In ogni caso, ove la notifica dell'avviso di cui al presente comma non sia effettuata, gli obblighi del terzo cessano alla data dell'udienza indicata nell'atto di pignoramento.»; 4) il sesto comma è sostituito dal seguente: «Se il creditore riceve il pagamento prima della scadenza del termine per il deposito della nota di iscrizione a ruolo, lo comunica immediatamente al debitore e al terzo. In tal caso, l'obbligo del terzo cessa alla data di ricezione della comunicazione.» tribunale competente per l'esecuzione depositando copie conformi dell'atto di citazione, del titolo esecutivo e del precetto entro trenta giorni dalla consegna, a pena di inefficacia del pignoramento.» e il quinto periodo è soppresso; 3) al quinto comma, al primo periodo, le parole «al debitore e» sono soppresse e sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Qualora il pignoramento sia eseguito nei confronti di più terzi,

Il superiore decreto ha modificato anche l'art. 492-bis, comma 10, che nell'attuale formulazione dispone come segue: “Nel caso di sospensione del termine di cui al terzo comma, [con la nota d'iscrizione a ruolo,] al fine della verifica del rispetto dei termini di cui all'art. 481, comma 1, a pena di inefficacia del pignoramento, il creditore iscrive a ruolo il processo esecutivo depositando, con le modalità e nei termini previsti dagli artt. 518, comma 6, 543, comma 4, 557, comma 2, l'istanza, l'autorizzazione del presidente del tribunale, quando è prevista, nonché la comunicazione del verbale di cui al quarto comma, ovvero la comunicazione dell'ufficiale giudiziario di cui al terzo comma o il provvedimento del presidente del tribunale di rigetto dell'istanza”.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ...

Sezione Esecuzione Mobiliare

ISTANZA DI ASSEGNAZIONE DI CREDITI INDIVIDUATI EX ART. 492-BIS C.P.C.

Il Sig. ..., rappresentato e difeso per procura in calce all'atto di pignoramento/in calce all'atto di precetto dall'avvocato ... C.F. ... PEC ..., elettivamente domiciliato presso lo studio del predetto difensore in ..., quale creditore procedente,

PREMESSO CHE

- che con provvedimento [1] emesso in data e munito di formula esecutiva il ..., il Tribunale di ... condannava il Sig. ... al pagamento in favore dell'esponente della somma di Euro ..., nonché delle spese della procedura pari ad Euro ..., oltre IVA e CPA, nonché ..., oltre imposta di registro;

ovvero: che con scrittura privata autenticata nelle firme in data ... dal notaio ... il Sig. ... si è obbligato a corrispondere a favore dell'odierno creditore la somma di Euro ... per sorte capitale oltre interessi nella misura legale (ovvero convenzionale al tasso di ... ) con decorrenza dal ...;

ovvero: che l'esponente Sig. ... è creditore del Sig. ... per la somma di Euro ... portata da un vaglia cambiario (ovvero un assegno bancario) emesso in data ...;

ovvero: che con atto in notaio ... repertorio n. ..., raccolta n. ..., registrato in data ..., munito della formula esecutiva in data ..., il Sig. ... ha assunto l'obbligo di pagare in favore dell'odierno istante la somma di Euro ... entro il ... oltre interessi nella misura del ...;

- che in data ... veniva notificato alla parte debitrice atto di precetto, unitamente al suddetto titolo esecutivo, con il quale si intimava il pagamento dell'importo complessivo di Euro ..., oltre interessi ed accessori successivi;

- che, stante il mancato pagamento di quanto dovuto da parte del debitore, in data ... l'Ufficiale giudiziario addetto all'Ufficio Unep presso la Corte d'Appello / Tribunale di ..., a seguito di accesso a banche dati regolarmente autorizzato ex art. 492-bis, comma 1 c.p.c., ha individuato crediti del debitore nei confronti di ..., conseguentemente notificando al debitore stesso il verbale contenente le indicazioni di cui all'art. 492-bis, comma 5 c.p.c. in data ..., nonché al terzo ... un estratto del medesimo verbale, contenente i dati ad esso riferibili, in data ..., e ciò limitatamente alla somma di Euro ..., pari all'importo del credito precettato, aumentato della metà;

- che in data ... l'esponente ha depositato nota di iscrizione a ruolo, nonché copia autentica del processo verbale, del titolo esecutivo e del precetto;

Tutto ciò premesso, il Sig. ..., come sopra rappresentato e difeso

CHIEDE

ai sensi dell'art. 543, comma 5 c.p.c., che la S.V. voglia fissare l'udienza per l'audizione del debitore e del creditore e, all'esito, provvedere all'assegnazione delle somme dichiarate dal terzo, previo invito a quest'ultimo a comunicare la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c. entro dieci giorni a mezzo lettera raccomandata o a mezzo PEC e con l'avvertimento che in caso di mancata comunicazione della dichiarazione, la stessa dovrà essere resa in udienza e che non comparendo, ovvero - sebbene comparso – non rendendo la dichiarazione, il credito pignorato, nell'ammontare accertato in seno al detto verbale, verrà considerato non contestato ai fini del procedimento in corso e dell'esecuzione fondata sul provvedimento di assegnazione. Voglia altresì la S.V. fissare il termine per la notificazione dell'emanando decreto al debitore e al terzo.

Ai sensi del d.P.R. n. 115/2002, si dichiara che il valore del presente processo è pari ad Euro ... .

Con osservanza.

Luogo e data ...

Firma Avv. ...

1. Indicare il tipo di provvedimento giudiziario che costituisce titolo esecutivo (ad es. sentenza, decreto ingiuntivo, ordinanza esecutiva, decreto esecutivo, verbale di conciliazione, ecc.).

COMMENTO

L'art. 543, comma 5 c.p.c. consente, nella speciale ipotesi in cui i crediti o le cose mobili siano stati sottoposti ad esecuzione ex art. 492-bis c.p.c., che i creditori muniti di titolo possano proporre istanza di assegnazione dei crediti o dei beni.

A norma dell'art. 543, ultimo comma c.p.c. sull'istanza di vendita o di assegnazione da parte dei creditori titolati «il giudice fissa l'udienza per la audizione del creditore e del debitore e provvede a norma degli artt. 552 e 553 c.p.c. Il decreto con cui viene fissata la udienza di cui all'articolo precedente è notificato a cura del creditore procedente e deve contenere l'invito e l'avvertimento al terzo di cui al numero 4 del secondo comma».

In pratica, il decreto di fissazione dell'udienza emesso dal giudice dell'esecuzione viene a sostituire il pignoramento presso terzi nella parte di cui all'art. 543, comma 2, n. 4 c.p.c.

Ne segue che il decreto deve prevedere:

- la fissazione della comparizione dinanzi al giudice dell'esecuzione dei soggetti interessati, ossia il creditore che ha chiesto procedersi alla ricerca dei beni ex art. 492-bis c.p.c., i creditori intervenuti – titolati e non – ed il debitore per l'udienza indicata;

- l'invito rivolto al terzo pignorato a rendere la dichiarazione di cui all'art. 547 c.p.c. mediante lettera raccomandata ovvero posta elettronica certificata avvertendolo che, nel caso in cui non presenzi alla udienza ovvero rifiuti di rendere la dichiarazione, il credito pignorato ovvero il possesso delle cose mobili appartenenti al debitore si considereranno “non contestati” (ovviamente, nei termini risultanti dagli accertamenti effettuati presso le banche dati).

L'art. 492-bis prevede, invece, nell'obiettivo di consentire al creditore di orientare preventivamente le proprie scelte sulla procedura esecutiva più efficiente, che, già prima dell'effettuazione del pignoramento il creditore possa formulare, a mezzo del proprio difensore, e previo versamento di apposito contributo unificato dell'importo di Euro 43.00, un'istanza al Presidente del Tribunale del luogo dove il debitore ha la residenza, domicilio o la dimora per ottenere l'autorizzazione affinché l'ufficiale giudiziario possa procedere al pignoramento previo accesso alle banche dati, comprese l'anagrafe tributaria e l'archivio dei rapporti finanziari.

Per la concessione dell'autorizzazione il Presidente dovrà verificare la sussistenza del diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata.

Tale controllo, tuttavia, svolgendosi inaudita altera parte, ossia senza il contraddittorio del debitore, non può ritenersi di merito e, quindi, preclusivo della possibilità per l'esecutato di esperire vittoriosamente l'opposizione ex art. 615: si tratta, piuttosto, di un controllo di carattere formale mediante il quale il Presidente verifica la sussistenza del titolo esecutivo in senso documentale. Peraltro ciò comporta, in realtà, di verificare l'esistenza di tutte le condizioni “formali” per procedere ad esecuzione forzata ed evitare che la stessa sia conclusa in rito (Francola in Santangeli, 287).

Qualora a fronte della richiesta il Presidente nutra dubbi in ordine alla sussistenza dei presupposti della stessa o necessità di acquisire ulteriori documenti, potrebbe — alla medesima stregua di quanto avviene nel procedimento monitorio ex art. 640, comma 2 — non rigettare de plano l'istanza qualora manchi o sia incerta o contraddittoria l'indicazione di tali soggetti, quanto concedere un termine al creditore per l'integrazione.

È controverso, nel silenzio del legislatore sul punto, il regime del provvedimento, nell'ipotesi di diniego dell'autorizzazione, da parte del Presidente del Tribunale.

Secondo una prima tesi, l'atto dovrebbe essere equiparato ad un atto esecutivo e, quindi, ritenersi impugnabile ai sensi dell'art. 617, mediante opposizione agli atti esecutivi (D'Alessandro, in Luiso, 91).

Per altri, invece, il provvedimento di rigetto dell'autorizzazione non sarebbe impugnabile, non essendo leso alcun diritto del creditore procedente, il quale potrebbe comunque procedere ad esecuzione forzata all'esito della ricerca dei beni da pignorare secondo le modalità tradizionali e richiedere al Presidente la revoca e/o modifica del provvedimento (Francola, in Santangeli, 295).

Laddove, peraltro, si ritenga che il provvedimento in questione rientri tra quelli della giurisdizione volontaria (Francola, in Santangeli, 286), rimuovendo l'autorità giudiziaria, mediante l'autorizzazione, un ostacolo rispetto allo svolgimento di un'attività della parte, attraverso un'attività che potrebbe astrattamente essere svolta da altri soggetti, il rimedio applicabile dovrà essere il reclamo al collegio previsto dall'art. 739.

In definitiva, il riconoscimento implicito da parte del debitore correlato alla mancata contestazione delle risultanze delle banche dati, costituisce il presupposto per la successiva assegnazione del credito, essendo correlato a dati assolutamente oggettivi e di immediata evidenza. Considerata la valenza solo formale dei relativi controlli e l'esigenza di ridurre il carico di lavoro degli uffici giudiziari, per i procedimenti promossi dal 28 febbraio 2023, la norma in esame è stata modificata nel senso della non necessità di tale autorizzazione quando il creditore si rivolge all'ufficiale giudiziario richiedendo allo stesso la ricerca dei beni da pignorare con modalità telematiche dopo la notifica dell'atto di precetto.

Pertanto, nel prossimo futuro il vaglio del Presidente del Tribunale sarà necessario nella sola ipotesi in cui il creditore richieda di procedere alle ricerche in questione prima della notifica dell'atto di precetto o prima del decorso del termine dilatorio di cui all'art. 482. In dette ipotesi, il creditore istante sarà onerato anche della indicazione al Capo dell'ufficio giudiziario delle ragioni per le quali sussiste un pericolo nel ritardo tale da giustificare che l'istanza è formulata ante tempus. Invero, come è stato osservato in dottrina, in tali situazioni è compito del Presidente valutare la sussistenza del presupposto dell'urgenza.

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