Assegnazione in caso di mancanza di offerte – credito dell'assegnatario inferiore al valore dell'immobile assegnato e mancanza di concorso con altri creditoriinquadramentoA norma dell'art. 588 c.p.c. ogni creditore, nel termine di dieci giorni prima della data dell'incanto, può chiedere, a norma dell'art. 589 c.p.c., che gli venga assegnato il bene per il caso in cui la vendita all'asta non abbia luogo. L'assegnazione può essere disposta o nel caso di mancanza di offerte o in caso di offerta minima inferiore al prezzo base d'asta o qualora l'offerta, a seguito di gara tra gli offerenti, non sia pari o superiore al prezzo base d'asta. FormulaTRIBUNALE CIVILE DI .... Sezione esecuzione immobiliare Procedura esecutiva n. .... RGE Giudice dell'Esecuzione Dr. .... Professionista delegato Dr./Notaio/Avv. .... VERBALE DI ASSEGNAZIONE IMMOBILE Oggi .... in .... alla via .... presso .... [1] , dinanzi al Professionista delegato Dott./Notaio/Avv. ...., sono presenti [2]: 1. L'Avv. .... nell'interesse del creditore procedente Banca/Società/Sig. .... [3]; 2. L'Avv. .... nell'interesse del creditore intervenuto Banca/Società/Sig. .... [4]; 3. L'Avv. .... nell'interesse del creditore iscritto non intervenuto Banca/Società/Sig. .... [5]; 4. Il custode giudiziario Dott./Avv./Istituto Vendite Giudiziarie di ....; 5. La parte esecutata Società/Sig. .... [6] . Il professionista delegato, viste le disposizioni di cui agli artt. 571 e ss. c.p.c., sentiti i creditori presenti, dà atto che: – le notifiche e le pubblicità prescritte nell'avviso di vendita sono state ritualmente eseguite; – nel termine previsto nell'avviso di vendita non è stata presentata alcuna offerta; – nel termine di legge risulta presentata istanza di assegnazione da parte del creditore .... [7] al prezzo di Euro ....; – l'istanza di assegnazione è da ritenersi tempestiva, in quanto proposta prima del decorso del termine fissato dall'art. 588 c.p.c., proviene da soggetto creditore all'uopo legittimato e prospetta il versamento di una somma pari al prezzo del bene per il quale ha luogo la vendita (ovvero pari all'importo determinato ai sensi dell'art. 506 c.p.c.). Ritenuto che il credito vantato dal soggetto che ha formulato istanza di assegnazione ammonta ad Euro .... per sorte capitale e ad Euro .... per spese di esecuzione, dunque complessivi Euro .... e che tale importo è inferiore al valore del bene indicato nell'avviso di vendita emesso in data ....; osservato che non vi sono altri creditori (ovvero non vi sono altri creditori aventi diritti di prelazione anteriori a quello della parte istante o non vi sono altri creditori che vantino un credito chirografario come quello dell'istante [8] ); ASSEGNA al creditore istante .... (ovvero al creditore istante .... per persona da nominare, ovvero al terzo Sig. .... [9] ) il/i seguente/i immobile/i, indicato/i nell'avviso di vendita quale lotto/i numero ...., costituito/i da: .... [10] , per il complessivo valore di Euro .... quale prezzo dell'assegnazione, ad integrale soddisfacimento del suo credito pari ad Euro ..... Dispone che la somma di Euro .... pari alla differenza tra il valore degli immobili pignorati e l'importo del credito, comprensivo delle spese e degli onorari di esecuzione, vantato dall'assegnatario sia versata da quest'ultimo entro giorni .... dalla data odierna, mediante deposito in cancelleria di un assegno circolare non trasferibile, intestato a Tribunale ordinario di .... ufficio esecuzioni. Ovvero: Invita i creditori e gli ausiliari a depositare entro il termine di giorni .... dalla data odierna le rispettive note di precisazione dei crediti ai fini della quantificazione dell'eventuale conguaglio da versare per l'assegnazione e dispone che l'assegnatario versi entro il termine di .... giorni [11] dalla data odierna la somma indicata dal delegato (pari ai crediti aventi diritto di prelazione anteriore a quello dell'istante o che comunque devono essere soddisfatti in percentuale, oltre alle spese per il trasferimento), da comunicarsi nel termini di .... giorni dalla data odierna [12] . Il professionista delegato .... Dott./Avv./ Notaio .... [1]Indicare il luogo presso cui viene celebrata la vendita, ossia tribunale o studio del professionista delegato o sala aste ecc. [2]Verbalizzare la presenza dei creditori, del custode giudiziario, dell'esecutato e dei soggetti legittimati a partecipare alle operazioni di verbalizzazione. [3]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore. [4]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore. [5]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore. [6]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore. [7]Indicare il nominativo o la ragione sociale del creditore. [8]Trattasi, nel caso prospettato, dell'assegnazione c.d. “mista”, che ricorre quando il valore della cosa assegnata sopravanza l'importo del credito dell'assegnatario (e degli altri creditori titolari di diritti poziori, se ve ne sono): in tal caso, il trasferimento è subordinato al versamento, da parte del creditore assegnatario nelle forme dei depositi giudiziari, di una somma di denaro pari al predetto valore o, nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 589 c.p.c., di una somma pari alla differenza (o conguaglio) tra il suo credito in linea capitale e il valore del bene assegnato, oltre le spese. [9]Se il richiedente l'assegnazione ha indicato il nominativo del terzo beneficiario dell'assegnazione sin dal deposito dell'istanza medesima, l'assegnazione può essere disposta immediatamente in favore di quest'ultimo; in caso contrario, ossia qualora l'assegnazione sia stata effettuata in favore del terzo ma senza l'indicazione del nominativo di quest'ultimo, la stessa deve essere effettuata per persona da nominare. A norma dell'art. 583 c.p.c. il procuratore legale, che è rimasto aggiudicatario per persona da nominare, deve dichiarare in cancelleria nei tre giorni dall'incanto il nome della persona per la quale ha fatto l'offerta, depositando il mandato. In mancanza, l'aggiudicazione diviene definitiva al nome del procuratore. [10]Indicare i beni secondo la descrizione contenuta nell'avviso di vendita. [11]Non oltre 120 giorni dalla celebrazione dell'esperimento di vendita conclusosi con l'assegnazione dell'immobile. [12]Formula da adottare nel caso in cui il professionista delegato non sia immediatamente in grado di quantificare le somme da versare da parte dell'assegnatario relativamente ai crediti aventi diritto di prelazione prevalente e/o da soddisfare in percentuale, ai fini del perfezionamento dell'assegnazione. commentoLa formula in commento concerne l'assegnazione c.d. “mista”, che ricorre quando il valore della cosa assegnata sopravanza l'importo del credito dell'assegnatario (e degli altri creditori titolari di diritti poziori, se ve ne sono) e comporta l'obbligo per l'assegnatario di versare una somma di denaro pari al valore dell'assegnazione o, nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 589 c.p.c., di una somma pari alla differenza (o conguaglio) tra il suo credito in linea capitale e il valore del bene assegnato, oltre le spese. I soggetti legittimati a presentare l'istanza di assegnazione sono il creditore pignorante, gli intervenuti muniti di titolo e gli intervenuti non titolati il cui credito sia stato riconosciuto nel corso dell'udienza di verifica di cui all'art. 499, comma 6 c.p.c. L'istanza di assegnazione deve contenere l'offerta di pagamento di una somma non inferiore a quella prevista dall'art. 506 [ossia, un valore non inferiore alle spese di esecuzione e ai creditori aventi diritto a prelazione anteriore a quello dell'offerente] ed al prezzo base stabilito per l'esperimento di vendita per cui è presentata (art. 589, comma 1 c.p.c.). L'importo offerto dal creditore istante non dovrà, dunque, essere inferiore, da un lato, alle spese di esecuzione e ai crediti aventi diritto a prelazione anteriore a quello dell'offerente (art. 506 c.p.c.) e, dall'altro, al prezzo base d'asta per quel determinato esperimento di vendita per il quale è stata presentata l'istanza di assegnazione. I due suddetti requisiti sono cumulativi e non alternativi. Possiamo distinguere tre ipotesi di assegnazione: a) L'assegnazione c.d. “satisfattiva”, che si verifica quando il trasferimento è funzionale all'estinzione del credito del soggetto istante e non è accompagnato da alcun esborso a suo carico (eccezion fatta per le spese necessarie per il decreto di trasferimento, nell'assegnazione immobiliare), con un'operazione del tutto assimilabile alla datio in solutum prevista dall'art. 1197 c.c. Ciò si verifica quando: 1) vi sia un solo creditore oppure 2) se istanti ed assegnatari siano tutti i creditori concorrenti, di pari grado e d'accordo fra loro o 3) se l'assegnazione sia disposta in favore del creditore procedente che vanti un credito assistito da causa di prelazione anteriore a quella degli intervenuti, sempreché il suo credito sia superiore o pari al valore del bene assegnato. b) L'assegnazione c.d. “mista”, che si ha quando il valore della cosa assegnata sopravanza l'importo del credito dell'assegnatario (e degli altri creditori titolari di diritti poziori, se ve ne sono): in tal caso, il trasferimento è subordinato al versamento, da parte del creditore assegnatario nelle forme dei depositi giudiziari, di una somma di denaro pari al predetto valore o, nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 589 c.p.c., di una somma pari alla differenza (o conguaglio) tra il suo credito in linea capitale e il valore del bene assegnato, oltre le spese. In pratica, il prezzo dell'assegnazione è idoneo per una parte alla soddisfazione dei creditori di rango superiore all'istante mentre per l'eccedenza è destinato alla distribuzione tra gli altri creditori concorrenti, ivi compreso l'assegnatario, osservate le cause di prelazione che li assistono (art. 506, comma 2 c.p.c.). c) L'“assegnazione-vendita” che ricorre quando il valore dei beni assegnati non supera neppure in piccola parte le spese di esecuzione e/o i crediti aventi diritto di prelazione anteriore a quello dell'offerente: in tal caso l'assegnatario deve versare un importo a titolo di prezzo e si realizza un puro scambio di cosa contro prezzo, alla stessa stregua della vendita forzata. Indipendentemente dal valore di stima del bene pignorato, in tal caso il prezzo dell'assegnazione non può essere inferiore al totale di quanto dovuto per le spese di esecuzione privilegiate ex art. 2770 c.c. (sempre che non siano state sostenute dall'assegnatario) e per la soddisfazione dei creditori titolari di causa di prelazione di rango anteriore a quella dell'offerente, a norma dell'art. 506, comma 1 c.p.c. Con il comma 2 dell'art. 589 c.p.c., aggiunto dalla riforma del 2005, si è stabilito che se non risultano creditori iscritti ex art. 498 c.p.c., nonché altri creditori intervenuti, il creditore procedente «può presentare offerta di pagamento di una somma pari alla differenza tra il suo credito in linea capitale e il prezzo che intende offrire, oltre le spese». La norma introduce una sorta di compensazione tra il credito del procedente in linea capitale (esclusi quindi gli accessori) e il prezzo che intende offrire, e ha lo scopo di incentivare il ricorso all'assegnazione, dandosi al creditore la possibilità di limitare il versamento alla sola differenza, anziché procedere, come di norma, al versamento dell'intero prezzo e attendere la restituzione del supero nella fase distributiva. In assenza delle superiori condizioni, occorre fare applicazioni delle regole generali («Fermo quanto previsto al primo comma...»). Ai sensi dell'art. 590 c.p.c., il giudice provvede sull'istanza di assegnazione e, qualora decida di accoglierla (v. art. 591, comma 1 c.p.c.), fissa il termine entro il quale l'assegnatario deve versare il conguaglio. Una volta effettuato il versamento, il giudice dell'esecuzione emette il decreto di trasferimento ai sensi dell'art. 586 c.p.c. In definitiva, l'istituto dell'assegnazione ha la funzione di salvaguardare il valore del bene, quale commisurato al prezzo base d'asta, rispetto all'offerta speculativa parametrata al cd. “prezzo minimo” che è riduttiva di un quarto rispetto a quest'ultimo; inoltre, funge anche da incentivo alla liquidazione del bene staggito, specie avuto riguardo al disposto dell'art. 164-bis disp. att. c.p.c. che disciplina l'estinzione c.d. atipica per antieconomicità. In altri termini, qualora all'esito della gara e pur in presenza di plurime offerte di acquisto, l'aggiudicazione dovrebbe essere effettuata per un prezzo inferiore rispetto a quello base, non si può fare procedere alla stessa in presenza di istanze di assegnazione del bene, che valorizzano l'immobile in misura maggiore rispetto all'offerta “al ribasso”. A norma dell'art. 590-bis c.p.c. l'assegnazione può essere effettuata a favore di un terzo. In tal caso, il creditore che è rimasto assegnatario a favore di un terzo deve dichiarare – la norma testualmente recita “in cancelleria” ma nella prassi è ammessa la c.d. electio amici mediante comunicazione a mezzo PEC al professionista delegato – il nome del terzo a favore del quale deve essere trasferito l'immobile, depositando la dichiarazione del terzo di volerne profittare; il tutto, entro il termine di cinque giorni successivi al provvedimento di assegnazione. In mancanza, il trasferimento è fatto a favore del creditore. A differenza dell'aggiudicazione per persona da nominare, laddove il termine per l'indicazione dell'aggiudicatario effettivo è di tre giorni, quello previsto nell'articolo 590-bis è più ampio, essendo pari a cinque giorni. Infine, nel caso di assegnazione a favore del terzo il legislatore non qualifica il rapporto che deve sussistere tra partecipante alla vendita e terzo beneficiario, a differenza di quanto previsto all'art. 583, comma 1 c.p.c., sicché i rapporti interni tra offerente e beneficiario possono essere della più varia natura. Va, infine, segnalato che la Suprema Corte ha affrontato la problematica circa la possibilità per il creditore procedente, nell'ambito di un giudizio di esecuzione immobiliare dallo stesso attivato, di partecipare ad un'asta, formulando offerta ex art. 571 c.p.c. Ed ha enunciato il seguente principio di diritto: «In tema di espropriazione forzata immobiliare, anche il creditore pignorante o intervenuto è legittimato a presentare l'offerta d'acquisto ex art. 571, comma 1, c.p.c., rappresentando l'istanza di assegnazione ex art. 589 c.p.c. una mera facoltà». Secondo il Giudice Nomofilattico, infatti, l'assegnazione in favore del creditore, disciplinata dagli articoli 505 – 507 c.p.c., costituisce una previsione sussidiaria, destinata ad operare solo in assenza di offerte, ovvero laddove le stesse non superino il prezzo base ex art. 572 e 573 c.p.c.; l'art. 571 c.p.c., di contro, costituisce fattispecie a carattere generale, e tale portata non può certo precludere al creditore procedente di formulare una offerta, senza in tal caso accordare alcuna priorità alla sfera soggettiva, ma solo ad una eventuale preferenza numerica (Cass. n. 15912/2022). |