Atto di pignoramento immobiliare (art. 555 c.p.c.)

Girolamo Venturella

inquadramento

Il pignoramento è l'atto con cui inizia l'espropriazione forzata, ai sensi dell'art. 491 c.p.c. Esso dev'essere preceduto dalla notifica dell'atto di precetto, ex art. 480 c.p.c., che è atto preesecutivo e ha lo scopo di riepilogare la debitoria complessiva, con una ultima intimazione di pagamento rivolta al debitore, prima che il creditore dia concreto avvio all'azione esecutiva. Decorsi almeno dieci giorni e comunque entro novanta giorni dalla notifica del precetto (salva l'autorizzazione del presidente del tribunale competente in caso di pericolo del ritardo, ex art. 482 c.p.c., nel qual caso è possibile procedere immediatamente), occorre dunque che il creditore inizi l'esecuzione, mediante il pignoramento. Il creditore ha piena facoltà di scegliere, tra i singoli beni che costituiscono il patrimonio del debitore, quello o quelli più confacenti alla bisogna, così concentrando in concreto le proprie ragioni su beni determinati, onde realizzare la responsabilità patrimoniale del debitore, ex art. 2740 c.c. (in ciò consiste la prima essenziale differenza tra l'azione esecutiva individuale e quella collettiva o concorsuale, che investe invece automaticamente l'intero patrimonio del debitore).

Se la scelta del procedente ricade su uno o più beni immobili, il pignoramento deve essere effettuato a norma dell'art. 555 c.p.c. Esso è un atto complesso, constando in realtà di due parti: una prima, propria del creditore pignorante (atto che deve essere firmato dal difensore del creditore munito di procura, che può essere rilasciata anche nel precetto) in cui questi riepiloga le ragioni di credito di cui al precetto, e indica esattamente i beni e i diritti immobiliari (tra i diritti reali, non sono pignorabili le servitù prediali e il diritto di abitazione) che intende assoggettare a pignoramento, mediante esatta indicazione degli estremi richiesti dal codice civile per l'individuazione dell'immobile ipotecato (il riferimento è all'art. 2826 c.c.); una seconda, propria dell'Ufficiale giudiziario e da lui firmata in realtà predisposta, per prassi, dallo stesso difensore del creditore) in cui si procede invece alla ingiunzione di cui all'art. 492 c.p.c., ossia l'ordine di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre il bene alla garanzia del credito. L'atto così formato deve essere notificato al debitore a cura dell'Ufficiale giudiziario del luogo in cui si trovano gli immobili, e quindi trascritto presso l'Agenzia delle Entrate – Servizio Pubblicità Immobiliare, la vicenda pignoratizia innestandosi sulla libera trasferibilità dei diritti reali immobiliari che ne sono oggetto, i cui atti dispositivi sono soggetti – come è noto – alla pubblicità dichiarativa prevista dal codice civile.

Il d.lgs. n. 164/2024, c.d. correttivo, ha introdotto una revisione nella forma dell'atto di pignoramento, allineandosi al principio di superamento degli adempimenti analogici a favore di quelli telematici. Si prevede, così, che l'atto di pignoramento debba contenere anche un invito rivolto al debitore di indicare un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) o un domicilio digitale, dove ricevere notificazioni e comunicazioni ufficiali.

L'art. 492, pertanto prevede al secondo comma che: “Il pignoramento deve altresì contenere l'invito rivolto al debitore ad effettuare presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente o indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale, con l'avvertimento che, in mancanza ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notificazioni o comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la cancelleria dello stesso giudice, salvo quanto previsto dall'art. 149-bis.” Al terzo comma, inoltre, viene sanato un difetto di coordinamento. Infatti, l'articolo 492 nella precedente versione prevedeva che l'atto di pignoramento dovesse contenere anche l'avviso al debitore di poter chiedere la conversione del pignoramento, ai sensi dell'articolo 495, depositando una somma pari a un quinto dell'importo del credito. L'art. 495, tuttavia, a seguito delle modifiche apportate con il d.l. n. 135/2018 prevede che la somma depositata debba essere pari ad un sesto del credito. In questa occasione si è così posto rimedio al difetto di coordinamento, prevedendo anche nell'avviso di cui all'articolo 492 la frazione da ultimo indicata. Pertanto,anche il verbale di pignoramento ex art. 492-bis c.p.c., redatto dall'Ufficiale Giudiziario dovrà contenere tali modifiche.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ....

ATTO DI PIGNORAMENTO IMMOBILIARE

(ARTT. 492 E 555 C.P.C.)

Il Sig./la Sig.ra .... [1] nato/a a ...., il ...., C.F. ...., residente in .... alla via ...., /

la Società .... [2], P.I. .... [3], in persona del legale rappresentante pro tempore Sig. .... [4], C.F. ...., con sede legale in .... rappresentato e difeso per procura rilasciata in calce al presente atto dall'avvocato ....  del Foro di ....  (C.F. ....;  PEC ....)ed elettivamente domiciliato presso lo studio del predetto difensore in ....;

PREMESSO

– che con .... [5] pronunciato/a dal Tribunale di .... [6] nel procedimento n. R.G. .... [7] veniva ingiunto al Sig./alla Sig.ra/ ....., nato/a a ...., il ...., C.F. ...., residente a .... alla via .... /alla Società ...., P.I. ...., con sede legale in .... [8] di pagare all'esponente la somma capitale di Euro .... [9], oltre interessi legali con decorrenza dal .... [10] e spese del procedimento, complessivamente liquidate dal giudice nella misura di Euro .... [11]

(oppure)

–  che con atto concluso a rogito del notaio Dott. .... [12] del Collegio di .... [13] in data .... [14], repertorio n. .... [15], registrato a .... [16] in data .... [17], il Sig./la Sig.ra/la società .... [18] si obbligava a corrispondere in favore dell'esponente la somma di Euro .... [19] entro il .... [20] oltre interessi; [21]

– che il provvedimento/l'atto ricevuto da notaio [22] è stato rilasciato in copia attestata conforme all'originale ed è, quindi, un valido titolo esecutivo a norma dell'art. 475 c.p.c.[23];

– che in data .... [24] è stato notificato atto di precetto [25];

– rilevato che, ad oggi, il debitore è ancora inadempiente;

– che, pertanto, il sig./la sig.ra/la società ...., in persona ut supra, intende sottoporre ad esecuzione forzata per espropriazione il/i seguente/i cespite/i immobiliare/i .... [26] come di seguito descritto/i;

CHIEDE

 

che sia sottoposto ad esecuzione forzata nei confronti di .... [27] il diritto di proprietà/il diritto di .... [28]

 

SUL/I SEGUENTE/I BENE/I:

1.Immobile sito nel Comune di .... [29], alla via .... n. ...., composto da .... confinante con .... e contraddistinto al Catasto dei Fabbricati del Comune di .... foglio n. ...., particella ...., subalterni ....;

2.  ....

 

INVITA

il debitore ad presso la cancelleria del giudice dell'esecuzione la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il giudice competente o indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi o eleggere un domicilio digitale speciale, con l'avvertimento che, in mancanza ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notificazioni o comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la cancelleria dello stesso giudice, salvo quanto previsto dall'art. 149-bis.

AVVERTE

il debitore, che, ai sensi dell'art. 495 c.p.c. può chiedere di sostituire alle cose o ai crediti pignorati una somma di denaro pari all'importo dovuto al creditore pignorante e ai creditori intervenuti, comprensivo del capitale, degli interessi e delle spese, oltre che delle spese di esecuzione, sempre che, a pena di inammissibilità, sia da lui depositata [in cancelleria], prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli artt. 530, 552 e 569, la relativa istanza unitamente ad una somma non inferiore a un sesto dell'importo del credito per cui è stato eseguito il pignoramento e dei crediti dei creditori intervenuti indicati nei rispettivi atti di intervento, dedotti i versamenti effettuati di cui deve essere data prova documentale.

AVVERTE

il debitore, che a norma dell'art. 615, comma 2 c.p.c., l'opposizione è inammissibile se è proposta dopo che il Giudice abbia disposto la vendita o l'assegnazione a norma degli artt. 530, 552 e 569, salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero che l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile.

Luogo e data ....

Firma del Difensore ....

Io sottoscritto ufficiale giudiziario presso il Tribunale di ...., su istanza del Sig./della Sig.ra .... [30] nato/a a ...., il ...., C.F. ...., residente in .... alla via ....,/

della società .... [31], P.I. .... [32], in persona del legale rappresentante pro tempore Sig. .... [33], C.F. ...., con sede legale in ....  rappresentato e difeso per procura rilasciata in calce al presente atto dall'avvocato ....  del Foro di ....  (C.F. ....; PEC: ....) ed elettivamente domiciliato presso lo studio del predetto difensore in ....;  munito del titolo esecutivo e del precetto, ai sensi degli artt. 555 e 492 c.p.c.

SOTTOPONGO A PIGNORAMENTO

i beni immobili sopra descritti, risultanti essere di proprietà di ...., nato/a a ...., il ...., C.F. ...., residente in ...., alla via .... [34] con tutti i frutti, accessori, pertinenze ed accessioni relativi ed

INGIUNGO

al/alla/ai suddetto/a/i debitore/debitrice/debitori di astenersi da qualsiasi atto che possa sottrarre alla garanzia del credito per cui si procede l'immobile sopra descritto/i, nonché i frutti civili e le pertinenze dello stesso.

 

HO NOTIFICATO

copia conforme al suo originale del presente atto al Sig./alla Sig.ra ..... nato/a a ...., il ...., residente in ....., in via ...., n. ..... [35] mediante ....

Luogo e data ....

L'ufficiale giudiziario ....

[1]Indicare il nome e il cognome dell'istante.

[2]Indicare il nominativo della società se la parte istante è una società.

[3]Indicare il numero di partita iva della società.

[4]Indicare il nome e il cognome del rappresentante della società.

[5]Indicare il titolo esecutivo (sentenza, decreto ingiuntivo, ordinanza esecutiva, decreto esecutivo, verbale di conciliazione, ecc.).

[6]Indicare il tribunale che ha emesso il titolo esecutivo.

[7]Indicare il numero di protocollo del registro generale del procedimento.

[8]Indicare i dati del debitore ingiunto.

[9]Indicare l'importo del credito per il quale il debitore è stato condannato.

[10]Indicare la data di decorrenza degli interessi.

[11]Indicare l'ammontare delle spese del procedimento come liquidate dal giudice nel dispositivo.

[12]Indicare nome e cognome del notaio rogante.

[13]Indicare il collegio di appartenenza del notaio rogante.

[14]Indicare la data dell'atto.

[15]Indicare il numero di repertorio dell'atto.

[16]Indicare il luogo della registrazione.

[17]Indicare la data della registrazione.

[18]Indicare il nome e il cognome, ovvero la denominazione sociale, del debitore.

[19]Indicare l'importo oggetto della prestazione.

[20]Indicare la data del termine per l'adempimento.

[21]Utilizzare tale formula se il titolo esecutivo non è un provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria.

[22]Specificare in base al titolo esecutivo.

[23]23. L'art. 475 c.p.c. è stato integralmente sostituito dall'art. 3 d.lgs. n. 149/2022 (c.d. “Riforma Cartabia), prima della riforma, i provvedimenti del giudice dovevano essere muniti della formula esecutiva e spediti in forma esecutiva «soltanto alla parte a favore della quale fu pronunciato il provvedimento o stipulata l'obbligazione, o ai suoi successori, con indicazione in calce della persona alla quale è spedita». Nella formula doveva, quindi, essere indicata la data della notifica del titolo.

[24]Indicare la data della notifica del precetto.

[25]In alternativa utilizzare la formula: «che l'atto di precetto è stato notificato unitamente al predetto titolo esecutivo in data ...».

[26]Indicare il bene immobili che l'istante vuole sottoporre ad esecuzione forzata.

[27]Indicare nome e cognome, ovvero la denominazione sociale, del debitore.

[28]Indicare eventualmente altro diritto diverso da quello di proprietà.

[29]Indicare il comune ove è sito l'immobile da espropriare.

[30]Indicare il nome e il cognome dell'istante.

[31]Indicare il nominativo della società se la parte istante è una società.

[32]Indicare il numero di partita iva della società.

[33]Indicare il nome e il cognome del rappresentante della società.

[34]Indicare i dati del debitore pignorato.

[35]Indicare le generalità del debitore ingiunto.

commento

Tradizionalmente, si è ritenuto che il pignoramento immobiliare si perfeziona con la notifica del libello al debitore, mentre la sua trascrizione attiene solo alla estensione degli effetti erga omnes. Tuttavia, negli anni più recenti la Suprema Corte ha modificato il proprio orientamento, affermando che «l'esecuzione del pignoramento immobiliare delineata dall'art. 555 c.p.c. ha natura unitaria, benché a formazione progressiva, e si attua attraverso la fase della notifica dell'atto e quella della sua trascrizione. Pertanto, la successiva rettifica, ovvero la rinnovazione di trascrizione carente o erronea, non è sufficiente alla sanatoria dell'invalidità, perché la semplice notifica dell'atto di pignoramento non ha rilevanza autonoma, indipendentemente dalla natura costitutiva o meramente dichiarativa della trascrizione stessa; soltanto la rinnovazione sia della notifica che della trascrizione tutela in modo coerente e completo il contraddittorio nell'ambito del processo esecutivo, atteso che il debitore esecutato è in tal modo in grado di conoscere per intero tutti gli elementi necessari alla corretta definizione del processo esecutivo e lo stesso aggiudicatario del bene staggito beneficia della tutela prevista dall'art. 2929 c.c., che sarebbe, invece, esclusa nelle ipotesi di illegittimità dell'esecuzione» (Cass. III, n. 12429/2008; nello stesso senso, Cass. III, n. 9572/2015, Cass. III, n. 4369/2012, nonché Cass. III, n. 17367/2011). Il problema è assai rilevante sotto molteplici profili, ma essenzialmente concerne quello della individuazione del dies a quo, per il compimento di determinati atti di impulso della procedura, laddove le varie norme lo indicano, tout court, nel pignoramento (ad es., art. 497 c.p.c.); nonché quello del completamento della fattispecie del pignoramento, occorrendo stabilire se il Giudice dell'esecuzione possa disporre la vendita del bene pignorato ancorché il vincolo non sia stato trascritto. Sulla prima questione, Cass. III, n. 7998/2015, ha proceduto ad una ricostruzione sistematica tendente a distinguere gli effetti della notifica del pignoramento da un lato, e della sua trascrizione dall'altro, affermando tra l'altro che il termine di efficacia del pignoramento, ex art. 497 c.p.c., decorre dalla data di notificazione, sicché l'istanza di vendita dev'essere depositata entro i successivi quarantacinque giorni. Quanto alla seconda, la medesima pronuncia, nel solco, tra l'altro, della già citata Cass. III, n. 17367/2011, ha affermato che «la trascrizione ha la funzione di completare il pignoramento, non solo consentendo la produzione dei suoi effetti sostanziali nei confronti dei terzi e di pubblicità notizia nei confronti dei creditori concorrenti, ma ponendosi anche come presupposto indispensabile perché il giudice dia seguito all'istanza di vendita del bene». Ne deriva che la trascrizione deve essere effettuata, al più tardi, prima che il giudice dell'esecuzione provveda sull'istanza di vendita, destinata ad essere rigettata ove a tanto il creditore procedente non abbia nelle more provveduto.

Quanto all'esatta identificazione dei beni oggetto di pignoramento immobiliare, Cass. III, n. 7342/2022, ha precisato che «In tema di pignoramento immobiliare, gli errori o le imprecisioni di identificazione del bene negli atti di provenienza sono di per sé irrilevanti rispetto ai terzi di buon fede che abbiano eseguito il pignoramento dopo aver diligentemente verificato i registri immobiliari, né l'indicazione nel pignoramento o nella sua nota di trascrizione di dati catastali non aggiornati ha alcun effetto invalidante, ove non vi sia comunque incertezza sulla fisica identificazione dei beni ed ove sussista continuità tra i dati catastali precedenti e quelli corretti al momento dell'imposizione del vincolo, sì che l'erroneità di per sé considerata non comporti alcuna confusione sui beni che si intendono pignorare».

E ciò, in conformità al consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui «Gli errori o le improprietà di identificazione del bene negli atti di provenienza non potrebbero giammai essere opponibili, di per sé soli considerati, ai terzi di buona fede che abbiano diligentemente compulsato i registri immobiliari, i quali pignorano in modo corretto ciò che in testa al debitore risulta da questi al momento del pignoramento; d'altra parte, in tale contesto, l'indicazione, nel pignoramento e nella sua nota di trascrizione, di dati catastali non aggiornati al momento del pignoramento stesso .... non vizia né l'uno né l'altra, ove non vi sia comunque incertezza sulla fisica identificazione dei beni ed ove sussista continuità tra i dati catastali precedenti e quelli corretti all'atto dell'imposizione del vincolo, sì che l'erroneità, di per sé considerata, non comporti confusione sui beni o perfino un riferimento a beni ontologicamente differenti” (Cass. III, sent., n. 25055/2013, in motivazione).

Nel pignoramento immobiliare, a differenza di quanto avviene in quello mobiliare, è il creditore ad individuare il bene immobile da sottoporre ad esecuzione: ciò deve avvenire mediante la compilazione di un atto nel quale devono essere indicati esattamente, secondo gli estremi richiesti per l'individuazione dell'immobile ipotecato, i beni e diritti oggetto del pignoramento.

Invero, può essere pignorato, in danno del debitore, sia il diritto di proprietà sull'immobile, sia un diritto reale c.d. minore.

Immediatamente dopo la notificazione l'ufficiale giudiziario consegna copia autentica dell'atto con le note di trascrizione al conservatore dei registri immobiliari, che trascrive l'atto e gli restituisce una delle note: tali attività possono essere compiute anche dal creditore pignorante, al quale l'ufficiale giudiziario, se richiesto, deve consegnare gli atti di cui sopra (art. 555, commi 2 e 3 c.p.c.)

Funzione principale della trascrizione del pignoramento è quella di vincolare il bene oggetto della procedura esecutiva, rendendo opponibili ai soggetti terzi gli effetti del vincolo del pignoramento ex art. 2913 c.c. e così consentendo il trasferimento del bene all'aggiudicatario libero da trascrizioni ed iscrizioni pregiudizievoli (Cass. n. 7214/1996).

Il d.lgs. n. 164/2024, c.d. correttivo, ha introdotto delle novità anche in tema di iscrizione a ruolo del pignoramento immobiliare.

Invero, è stata introdotta nella nuova formulazione della prima parte del secondo comma dell'art. 557 c.p.c., la necessità di allegare al momento dell'iscrizione a ruolo anche la nota di trascrizione del pignoramento. È infatti espressamente previsto che «Il creditore iscrive a ruolo il processo presso il tribunale competente per l'esecuzione depositando copie conformi del titolo esecutivo, del precetto, dell'atto di pignoramento e della nota di trascrizione entro quindici giorni dalla consegna dell'atto di pignoramento, a pena di inefficacia del pignoramento stesso.». Resta da comprendere come tale disposizione potrà coordinarsi con la seconda parte della norma, rimasta invariata (la quale dispone che «Nell'ipotesi di cui all'art.  555, ultimo comma, il creditore deve depositare la nota di trascrizione appena restituitagli dal conservatore dei registri immobiliari»).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario