Atto di precetto nei confronti del terzo proprietarioinquadramentoLa legge consente l'espropriazione di un bene di proprietà di un soggetto estraneo al rapporto obbligatorio, prevedendo la scissione tra debito e responsabilità. L'ambito applicativo, disciplinato dall'art. 602 c.p.c., è ridotto a tre ipotesi tipiche: a) la costituzione di un bene già gravato da pegno o ipoteca a garanzia di un debito altrui; b) l'acquisto di un bene già gravato da pegno o ipoteca a garanzia di un debito altrui; c) l'alienazione disposta dal debitore e revocata per frode (artt. 2902 e 2910 c.c.); ed è stato ampliato ddall'art. 2929-bis c.c., introdotto dal d.l. n. 83/2015, che ha concesso al creditore la possibilità di agire in via esecutiva anche se non ha esperito l'azione revocatoria, allorquando l'atto di costituzione di vincolo di indisponibilità o di alienazione sia stato compiuto dal debitore a titolo gratuito successivamente al sorgere del credito nell'anno anteriore alla trascrizione del pignoramento. In tutte queste ipotesi l'espropriazione avviene contro il terzo proprietario secondo le regole ordinarie, con la particolarità che l'atto di precetto e il titolo esecutivo devono essere notificati sia al debitore sia al terzo, facendo menzione nell'atto di precetto dei beni che si intendono espropriare (art. 603 c.p.c.), mentre l'atto di pignoramento e gli atti esecutivi successivi vanno compiuti nei confronti del terzo, al quale si applicano tutte le disposizioni relative al debitore (ad eccezione del divieto di fare offerte agli incanti) (art. 604 c.p.c.). Formula
ATTO DI PRECETTO CONTRO IL TERZO PROPRIETARIO Ad istanza del Sig. ...., C.F. ...., nato a .... il .... e residente in .... alla via .... rappresentato e difeso dall'Avv. .... C.F. .... con studio in .... alla via ...., PEC ...., ove elettivamente domicilia come da procura in calce (o a margine) del presente atto [1]; ovvero se non munito di difensore: Ad istanza del Sig. ...., C.F. ...., nato a .... il ....,residente in .... alla via .... ed elettivamente domiciliato in .... (il domicilio deve essere presso il comune in cui ha sede il giudice) ovvero Ad istanza del Sig. ...., C.F. ...., nato a .... il .... e residente in .... alla via .... il quale chiede di ricevere notifiche e/o comunicazioni all'indirizzo di posta elettronica .... ovvero elettivamente domiciliato presso il seguente domicilio digitale speciale [2] PREMESSO – che l'istante è creditore di .... della somma di Euro ...., in forza del titolo esecutivo costituito da .... e notificato in data .... (oppure che si notifica contestualmente al presente atto); – che il credito è assistito dalla garanzia reale costituita da .... sull'immobile appartenente a ...., sito in .... alla via .... riportato nel NCEU del comune di .... con i seguenti dati ....; OPPURE – che con sentenza n. .... del ...., passata in giudicato in data ...., il Tribunale di .... ha dichiarato inefficace l'atto di trasferimento posto in essere da .... in favore di .... avente ad oggetto il seguente immobile, sito in .... alla via .... riportato nel NCEU del comune di .... con i seguenti dati ....; OPPURE – che con atto del .... a rogito del notaio .... recante repertorio n. ...., trascritto il .... ai nn. .... di registro generale e di registro particolare, il debitore, al fine di sottrarre il proprio patrimonio alla paventata esecuzione da parte dell'istante, ha trasferito a titolo gratuito il bene sito in .... alla via .... riportato nel NCEU del comune di .... con i seguenti dati .... in favore di ....; – che l'istante intende procedere all'espropriazione del bene innanzi descritto appartenente a ...., in forza del richiamato titolo esecutivo [3]; tanto premesso, intima e fa precetto il Sig. ...., C.F. ...., nato a .... il .... e residente in .... alla via .... di pagare all'istante la somma di Euro .... oltre alle spese del presente atto per l'importo di Euro ...., oltre spese di notifica e successive occorrende [4]. Con avvertimento al Sig. ...., quale debitore, e al Sig. ...., quale terzo proprietario, che in difetto di pagamento nel termine di dieci giorni dalla notifica del presente atto, che si notifica unitamente al titolo esecutivo innanzi descritto, si procederà ad esecuzione forzata sul bene di proprietà di quest'ultimo e meglio identificato in premessa. Al riguardo si avvisa che il giudice competenze per l'esecuzione è .... [5] Si informa che il debitore può avvalersi della procedura conciliativa, per tramite degli organismi di composizione delle controversie, proponendo al suddetto creditore un piano di rientro entro il medesimo termine di dieci giorni dalla ricezione della notifica del presente atto. Salvo ogni diritto. Luogo e data .... Firma Avv. .... RELATA DI NOTIFICA Ad istanza dell'Avv. ...., nella qualità di procuratore di ...., si notifichi a tutti i fini e conseguenze di legge a ..... [1]Non essendo atto del processo, il precetto può essere, a norma dell'art. 125 c.p.c., sottoscritto dalla parte personalmente, ma nulla toglie che possa farsi rappresentare da un avvocato ovvero da un mandatario munito di procura. [2]Il d.lgs. n. 164/2024 ha modificato l'art. 480 c.p.c. nella parte in cui prevede che se il precetto è sottoscritto dalla parte personalmente la dichiarazione di residenza o elezione di domicilio della parte istante nel comune in cui ha sede il giudice oppure l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata risultante dai pubblici elenchi o l'elezione di un domicilio digitale speciale. In mancanza, le opposizioni al precetto si propongono davanti al giudice del luogo in cui è stato notificato e le notificazioni alla parte istante si fanno presso la cancelleria del giudice stesso salvo quanto previsto dall'art. 149-bis. [3]Con il d.lgs. n. 149/2022 è stato inserito un ultimo comma all'art. 474 c.p.c.: «il titolo è emesso in esecuzione da tutti gli ufficiali che ne siano richiesti e da chiunque spetti, con l'assistenza del pubblico ministero e il concorso di tutti gli ufficiali della forza pubblica, quando ne siano legalmente richiesti». Tale aggiunta ha comportato che per i procedimenti instaurati dal 01 marzo 2023, non è più necessaria l'apposizione della formula esecutiva sugli atti da parte degli ufficiali giudiziari; con la conseguenza pratica che per procedere esecutivamente è sufficiente munirsi di una copia dell'atto in copia attestata conforme all'originale, salvo diversa disposizione di legge. [4]L'intimazione di pagamento va fatta solo al debitore e non anche al terzo, trattandosi di responsabile senza debito. [5]Il d.lgs. n. 164/2024 ha modificato l'art. 480 c.p.c. nella parte in cui prevede che il precetto deve contenere anche l'indicazione del giudice competente per l'esecuzione. commentoLa legge consente l'espropriazione di un bene di proprietà di un soggetto estraneo al rapporto obbligatorio, prevedendo la scissione tra debito e responsabilità. L'ambito applicativo, disciplinato dall'art. 602 c.p.c., è ridotto a tre ipotesi tipiche a) la costituzione di un bene già gravato da pegno o ipoteca a garanzia di un debito altrui; b) l'acquisto di un bene già gravato da pegno o ipoteca a garanzia di un debito altrui; c) l'alienazione disposta dal debitore e revocata per frode (artt. 2902 e 2910 c.c.). Il primo caso si realizza quando un terzo costituisce, ai sensi degli artt. 2808 e 2809 c.c., la garanzia su un proprio bene per un debito altrui per una determinata somma in danaro che, salvo l'ipotesi di cui all'art. 2838 c.c. e quanto statuito dal legislatore con riferimento agli accessori all'art. 2855 c.c., deve risultare dagli atti sulla scorta dei quali essa verrà iscritta. Il secondo caso si verifica tutte le volte in cui il debitore proprietario, dopo aver concesso ipoteca sull'immobile, lo venda a terzi, anche se la vendita sia trascritta prima del pignoramento. Quanto alla terza ipotesi, gli artt. 2902,2910 c.c. e 602 c.p.c. stabiliscono che l'accoglimento dell'azione revocatoria consente al creditore di agire nei confronti del terzo acquirente, pur se estraneo al rapporto debitorio. Al riguardo, è bene segnalare che l'utile esperimento dell'azione revocatoria non comporta l'invalidità dell'atto di disposizione su quei beni ed il rientro di questi nel patrimonio del debitore disponente, bensì l'inefficacia dell'atto stesso nei confronti del creditore che ha agito per ottenerla. In altri termini, con l'accoglimento della revocatoria, non si verifica alcun mutamento nell'ambito della titolarità dei diritti trasferiti con il medesimo atto dispositivo, per cui il creditore vittorioso in revocatoria è legittimato all'esercizio delle azioni necessarie per il soddisfacimento del proprio credito, promuovendo azioni esecutive o conservative su quei beni contro i terzi acquirenti, pur divenutine validamente proprietari. Invero, la revoca dell'atto non dà luogo al ritorno del bene nel patrimonio del debitore: l'azione ha solo la funzione di ricostituire la garanzia generica assicurata al creditore dal patrimonio del debitore ex art. 2740 c.c., ed in coerenza con tale sua unica funzione, non determina il travolgimento dell'atto di disposizione posto in essere dal debitore, ma, semplicemente, l'inefficacia di esso nei soli confronti del creditore che la abbia vittoriosamente esperita, per consentire allo stesso di esercitare sul bene oggetto dell'atto l'azione esecutiva ai sensi degli artt. 602 ss. per la realizzazione del credito (Cass. n. 11491/2014; Cass. n. 3676/2011; Cass. n. 7127/2001; Cass. n. 1227/1997). È necessario che prima dell'avvio dell'azione esecutiva la sentenza che accerti l'inefficacia sia passata in giudicato (Cass. n. 17311/2016; Cass. S.U. n. 30416/2018). L'ambito applicativo è stato ampliato dal novellato art. 2929-bis c.c., introdotto dal d.l. n. 83/2015, che ha stabilito che il creditore pregiudicato da un atto di costituzione di vincolo di indisponibilità o di alienazione posto in essere dal debitore, che ha ad oggetto beni immobili o beni mobili iscritti nei pubblici registri, compiuto a titolo gratuito successivamente al sorgere del credito, se munito di titolo esecutivo, può procedere all'esecuzione forzata, ancorché non abbia preventivamente ottenuto una sentenza dichiarativa di inefficacia, purché trascriva il pignoramento nel termine di un anno dalla data in cui l'atto è stato trascritto. Viene così concessa al creditore la possibilità di agire in via esecutiva anche se non ha esperito l'azione revocatoria. In tutte queste ipotesi l'espropriazione avviene contro il terzo proprietario secondo le regole ordinarie, con la particolarità che il titolo esecutivo e il precetto devono essere notificati al debitore, quale soggetto nei confronti del quale si è formato il titolo esecutivo e a cui viene intimato il pagamento e al terzo proprietario, avvertendolo che, in caso di inadempimento reiterato del debitore, l'eventuale espropriazione investirà il suo bene (art. 603, comma 1, c.p.c.). Il precetto, dunque, non deve contenere l'intimazione al pagamento al terzo proprietario, a cui deve essere notificato il titolo esecutivo e il precetto per consentirgli l'esercizio delle facoltà di cui all'art. 2858 c.c. (pagare il debito altrui; esercitare la facoltà di liberare i beni da ogni ipoteca iscritta anteriormente alla trascrizione del suo titolo di acquisto; rilasciare i beni ai creditori) e di opporre al creditore le eccezioni di cui all'art. 2859 c.c. (Cass. n. 557/2003). Si ricorda che con il d.lgs. n. 149/2022 è stato inserito un ultimo comma all'art. 474 c.p.c.: «il titolo è emesso in esecuzione da tutti gli ufficiali che ne siano richiesti e da chiunque spetti, con l'assistenza del pubblico ministero e il concorso di tutti gli ufficiali della forza pubblica, quando ne siano legalmente richiesti». Tale aggiunta ha comportato che per i procedimenti instaurati dal 01 marzo 2023, non è più necessaria l'apposizione della formula esecutiva sugli atti da parte degli ufficiali giudiziari; con la conseguenza pratica che per procedere esecutivamente è sufficiente munirsi di una copia dell'atto in copia attestata conforme all'originale, salvo diversa disposizione di legge. Quanto al contenuto, il comma 2 dell'articolo in esame dispone che il precetto deve contenere, oltre che gli estremi richiesti dall'art. 480 c.p.c., l'indicazione specifica del bene del terzo che si intende espropriare, che se si tratta di un bene immobile andrà effettuata secondo le forme di cui all'art. 555 c.p.c. e di conseguenza il titolo in forza del quale esiste la responsabilità del terzo. Da ultimo, la giurisprudenza di legittimità ha ribadito – in caso di ipoteca su beni propri a garanzia di un debito altrui – il diritto del creditore di far espropriare la cosa ipotecata in caso di inadempimento del debitore, precisando che, ai fini dell'esercizio di tale diritto, il creditore è tenuto a notificare al terzo datore di ipoteca, oltre che al debitore, sia il titolo esecutivo che il precetto, poiché il secondo è tenuto ad adempiere e il primo risponde con il bene ipotecato dell'eventuale inadempimento (Cass. n. 10808/2020), specificando in quest'ultimo la res del terzo che si intende eventualmente sottoporre ad esecuzione forzata (Cass. n. 7249/2020). La mancata menzione del bene del terzo da parte del creditore procedente determina una mera irregolarità del precetto da far valere attraverso l'opposizione agli atti esecutivi. |