Atto di pignoramento nei confronti del terzo proprietario

Giorgia Viola

inquadramento

Nel caso di espropriazione nei confronti del terzo proprietario l'art. 604 c.p.c. dispone che il pignoramento e tutti gli atti dell'espropriazione si compiono nei confronti di quest'ultimo al quale si applicano tutte le disposizioni relative al debitore, tranne il divieto di fare offerte agli incanti ex art. 579, comma 1 c.p.c.

Al terzo viene, quindi, attribuito il ruolo di debitore, anche se non è tale dal titolo esecutivo. Di conseguenza l'atto di pignoramento non prevede alcuna forma particolare rispetto a quello prevista per la modalità espropriativa scelta dal procedente.

Formula

TRIBUNALE DI .... [1]

ATTO DI PIGNORAMENTO NEI CONFRONTI DEL TERZO PROPRIETARIO

Ad istanza del Sig. ...., C.F. ...., nato a .... il .... e residente in .... alla via .... rappresentato e difeso dall'Avv. .... C.F. .... con studio in .... alla via ...., PEC ...., ove elettivamente domicilia come da procura in calce (o a margine) dell'atto di precetto ovvero del presente atto [2];

PREMESSO

– che l'istante è creditore di .... della somma di Euro ...., in forza del titolo esecutivo costituito da .... e notificato in data ....;

POSSIBILI ALTERNATIVE PREVISTE DALL'ART. 602 C.P.C.

A – che il credito è assistito dalla garanzia reale costituita da .... sull'immobile appartenente a ...., sito in .... alla via .... riportato nel NCEU del comune di .... con i seguenti dati ....;

B – che con sentenza n. .... del ...., che è passata in giudicato in data ---, il Tribunale di .... ha dichiarato inefficace l'atto di trasferimento posto in essere da .... in favore di .... avente ad oggetto il seguente immobile, sito in .... alla via .... riportato nel NCEU del comune di .... con i seguenti dati ....;

C – che con atto del .... a rogito del notaio .... recante repertorio n. ...., trascritto il .... ai nn. .... di registro generale e di registro particolare, il debitore, al fine di sottrarre il proprio patrimonio alla paventata esecuzione da parte dell'istante, ha trasferito a titolo gratuito il bene sito in .... .... alla via .... riportato nel NCEU del comune di .... con i seguenti dati .... in favore di ....;

– che non ha sortito effetto l'atto di precetto notificato in data .... .... al debitore, con avviso al terzo ex art. 602 e ss. c.p.c. notificato in data .... per il pagamento di Euro ...., oltre interessi dal ...., spese e competenze legali dipendenti e connesse al presente atto e successive.

Luogo e data ....

Firma Avv. [3] ....

Tanto premesso, io sottoscritto Ufficiale Giudiziario addetto all'UNEP presso il Tribunale di .... ho sottoposto a pignoramento il bene appartenente per la quota di .... del diritto .... a .... (nome terzo) [4] C.F. .... nato a .... il .... e residente .... del quale l'istante a mezzo del procuratore mi ha fornito la seguente descrizione, sottoscrivendola:

DESCRIZIONE [5]

Firma Avv. ....

Nel contempo, io sottoscritto Ufficiale Giudiziario addetto all'UNEP presso il Tribunale di .... ingiungo al sig. ...., di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito per cui si procede, il bene immobile sopra descritto, sotto le comminatorie di legge.

Lo invito ad effettuare presso la Cancelleria del Giudice dell'esecuzione la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio in uno dei comuni del circondario in cui ha sede il Giudice competente per l'esecuzione o ad indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici registri o eleggere un domicilio digitale speciale con l'avvertimento che, in mancanza, ovvero in caso di irreperibilità presso la residenza dichiarata o il domicilio eletto, le successive notifiche o comunicazioni a lui dirette saranno effettuate presso la Cancelleria dello stesso Giudice, salvo quanto previsto dall'art. 149-bis[6]

HO AVVERTITO

Lo avverto che, ai sensi dell'art. 495 c.p.c., può chiedere di sostituire alle cose e ai crediti pignorati una somma di denaro pari all'importo dovuto al creditore pignorante e ai creditori intervenuti, comprensivo di capitale, degli interessi e delle spese oltre alle spese di esecuzione, sempre che, a pena di inammissibilità, sia da lui depositata in Cancelleria, prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli artt. 530,522, e 569 c.p.c., la relativa istanza unitamente ad una somma non inferiore ad un sesto dell'importo del credito per cui è stato eseguito il pignoramento e dei crediti dei creditori intervenuti indicati nei rispettivi atti di intervento, dedotti i versamenti effettuati di cui deve essere data prova documentale [7] .

Lo avverto, altresì, che a norma dell'art. 615, comma 2, terzo periodo, c.p.c. l'opposizione all'esecuzione è inammissibile se è proposta dopo che è stata disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli artt. 530,552 e 569 c.p.c., salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero che l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile [8]

L'ufficiale giudiziario ....

RELAZIONE DI NOTIFICA

per gli effetti di cui sopra, io sottoscritto Ufficiale Giudiziario addetto all'UNEP presso il Tribunale di ...., su istanza dell'Avv. .... quale procuratore di ...., ho notificato il su esteso atto di pignoramento immobiliare al Sig. .....

[1]Competente per l'esecuzione forzata immobiliare è il Tribunale del luogo in cui le cose immobili si trovano (art. 9, comma 2 c.p.c. e art. 26 c.p.c.). Se le cose immobili soggette all'esecuzione non sono interamente comprese nella circoscrizione di un solo Tribunale, l'art. 21 c.p.c. dispone che «qualora l'immobile sia compreso in più circoscrizioni giudiziarie, è competente il giudice della circoscrizione nella quale è compresa la parte soggetta a maggior tributo verso lo Stato; quando non è sottoposto a tributo, è competente ogni giudice nella cui circoscrizione si trova una parte dell'immobile».

[2]L'art. 170 disp. att. c.p.c. dispone che l'atto di pignoramento deve -prima della relazione di notifica - essere sottoscritto dal creditore pignorante a norma dell'art. 125 c.p.c., per cui l'atto va sottoscritto dal difensore, il quale dovrà indicare il proprio codice fiscale e il numero di fax (art. 125 comma 1, c.p.c.).

[3]L'atto di pignoramento va sottoscritto dal procuratore. La mancanza della sottoscrizione determina la nullità dell'atto e tale vizio non può essere sanato ex art. 156 comma 3, c.p.c., nemmeno quando la notificazione sia stata richiesta all'ufficiale giudiziario munito di procura rilasciata con l'atto di precetto.

[4]Il pignoramento è diretto all'attuale terzo proprietario.

[5]Se si tratta di pignoramento immobiliare la descrizione del bene andrà effettuata dal creditore secondo le forme di cui all'art. 555 c.p.c. (in questo senso Cass. n. 557/2003). Da qui la necessità che la descrizione sia poi seguita dalla firma del legale.

[6]Il d.lgs. n. 164/2024 ha modificato l'art. 492 c.p.c. inserendo la facoltà per il debitore di eleggere un domicilio digitale speciale ovvero di indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata risultante da pubblici elenchi

[7]Il d.lgs. n. 164/2024 ha riportato ad un sesto la somma da versare al momento della proposizione dell'istanza di conversione del pignoramento, in luogo del quinto stabilito dal d.lgs. n. 149/2022.

[8]L'art. 4, comma 1, lett. a), del d.l. n. 59/2016, ha previsto, inserendo un nuovo periodo nel comma terzo dell'art. 492 c.p.c., questo ulteriore avvertimento per il debitore da inserirsi nell'atto di pignoramento.

commento

In linea generale, nell'espropriazione nei confronti del terzo proprietario, il pignoramento e tutti i successivi atti della procedura esecutiva sono posti in essere in danno del terzo, che è l'unico legittimato passivo e che sul piano processuale viene equiparato al debitore, tanto che gli si applicano tutte le disposizioni che regolano la posizione del debitore, di cui ha gli stessi doveri e i medesimi compiti (Cass. n. 4369/1978).

L'art. 604 c.p.c. dispone, infatti, che il pignoramento e gli atti dell'espropriazione si compiono nei confronti del terzo al quale si applicano tutte le disposizioni relative al debitore, pur se non risulta nel titolo esecutivo, e con l'unica eccezione che il terzo può effettuare offerte all'incanto, riacquistando il bene pignorato di cui è già proprietario.

Conseguentemente per l'atto di pignoramento nei confronti del terzo proprietario non è prevista una forma particolare rispetto a quello prevista per la modalità espropriativa selezionata dal procedente.

Tra le facoltà concesse al terzo proprietario rientra il rimedio di cui all'art. 495, al fine di liberare i beni di sua proprietà che siano assoggettati al pignoramento per il soddisfacimento del debito altrui.

La norma, infatti, là dove parla soltanto di “debitore”, attribuendo a questo il potere di «chiedere di sostituire alle cose pignorate una somma di danaro pari all'importo delle spese e dei crediti del creditore pignorante e dei creditori intervenuti», ha riguardo all'ipotesi normale, ma non esclude che possano esservi terzi parimenti legittimati, in quanto aventi un interesse ad una pronta liberazione del bene dal vincolo imposto dal pignoramento.

Anche l'accoglimento della istanza di conversione presentata dal terzo proprietario, soggetto passivo della esecuzione, presuppone l'offerta di una somma da sostituire al bene pignorato che sia pari all'intero credito per cui si procede. Non essendo il debitore diretto legittimato passivo nella procedura esecutiva che colpisce il bene di un terzo proprietario, il pignoramento va notificato e trascritto solo nei confronti di quest'ultimo, mentre il debitore diretto è parte necessaria del processo e deve essere sentito ogni volta che le norme codicistiche gli accordano tale garanzia (in questo senso, Cass. n. 10808/2020; Cass. n. 20580/2007; Cass. n.  4369/1978).

In buona sostanza, nell'espropriazione in esame il debitore diretto si trova in una situazione peculiare, perché non è legittimato passivo dell'azione esecutiva, ma resta parte necessaria del procedimento esecutivo, cui partecipa a titolo diverso da quello del terzo proprietario, e in tale veste deve essere sentito ogni volta che le norme regolatrici del procedimento prevedano questa garanzia nei suoi confronti (Cass. n. 1620/2016; Cass. n. 535/2012).

Il debitore diretto è parte necessaria del processo al quale, però, partecipa a titolo diverso da quello del terzo proprietario esecutato.

Nella sua speciale veste di contraddittore, ma non di soggetto che subisce l'espropriazione, il debitore diretto deve essere sentito ogniqualvolta le norme regolatrici del processo prevedano questa garanzia nei confronti del soggetto esecutato.

Muovendo da questa premessa va disposta l'audizione del debitore diretto per la udienza ex art. 569 c.p.c. e, comunque, in tutti i casi in cui le parti del procedimento debbano essere sentite ai sensi dell'art. 485 c.p.c.

È stato, inoltre, chiarito che nel giudizio di opposizione all'esecuzione promosso contro il creditore procedente dal terzo assoggettato all'esecuzione, il debitore, assieme al creditore, assume la veste di legittimo e necessario contraddittore, quale soggetto nei cui confronti l'accertamento della ricorrenza o meno dell'azione esecutiva contro il terzo è destinato a produrre effetti immediati e diretti (in questo senso, Cass. n. 6546/2011; Cass. n. 2333/2017; Cass. n. 26523/2017; Cass. n. 17113/2018).

Questa conclusione è in piena consonanza con la ratio ispiratrice del particolare procedimento di espropriazione contro il terzo proprietario.

Tuttavia, fuori dai casi in cui il debitore debba per legge essere coinvolto nel limitato contraddittorio che si svolge in sede esecutiva, egli non può in via generale dolersi di non esser destinatario degli atti del processo esecutivo instaurato nei confronti del terzo proprietario, giacché solo quest'ultimo è parte in senso formale del procedimento in esame (cfr. Cass. n. 1620/2016 e, nella giurisprudenza di merito, Trib. Padova n. 3267/2016).

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