Atto di precetto per rilascio di beni immobili

Giorgia Viola

inquadramento

L'esecuzione per consegna o rilascio, disciplinata dagli artt. 605 e ss. c.p.c., rappresenta una delle forme di esecuzione forzata in forma specifica, che si contrappone all'esecuzione forzata per espropriazione, in quanto il percorso esecutivo ha il solo scopo di trasferire il potere di fatto su un bene determinato (mobile o immobile) dall'obbligato all'avente diritto.

Da qui il contenuto tipico dell'atto di precetto, che, oltre alle indicazioni previste dall'art. 480 c.p.c., deve – ai sensi dell'art. 605 c.p.c. – contenere la descrizione sommaria dei beni di cui si chiede la consegna (comma 1) e far riferimento al termine della consegna se previsto nel titolo esecutivo (comma 2).

Si ricorda, inoltre, che con il d.lgs. n. 149/2022 è stato inserito un ultimo comma all'art. 474 c.p.c.: «il titolo è emesso in esecuzione da tutti gli ufficiali che ne siano richiesti e da chiunque spetti, con l'assistenza del pubblico ministero e il concorso di tutti gli ufficiali della forza pubblica, quando ne siano legalmente richiesti». Tale aggiunta ha comportato che per i procedimenti instaurati dal 1° marzo 2023, non è più necessaria l'apposizione della formula esecutiva sugli atti da parte degli ufficiali giudiziari; con la conseguenza pratica che per procedere esecutivamente è sufficiente munirsi di una copia dell'atto in copia attestata conforme all'originale, salvo diversa disposizione di legge.

Formula

ATTO DI PRECETTO PER CONSEGNA DI BENI IMMOBILI

Ad istanza del Sig. ...., C.F. ...., nato a .... il .... e residente in .... alla via .... rappresentato e difeso dall'Avv. .... C.F. .... con studio in .... alla via ...., PEC ...., ove elettivamente domicilia come da procura in calce (o a margine) del presente atto [1];

ovvero se non munito di difensore:

Ad istanza del Sig. ...., C.F. ...., nato a .... il ....,residente in .... alla via .... ed elettivamente domiciliato in .... (il domicilio deve essere presso il comune in cui ha sede il giudice)

ovvero

Ad istanza del Sig. ...., C.F. ...., nato a .... il .... e residente in .... alla via .... il quale chiede di ricevere notifiche e/o comunicazioni all'indirizzo di posta elettronica .... ovvero elettivamente domiciliato presso il seguente domicilio digitale speciale [2]

PREMESSO

– che con sentenza/ordinanza n. .... emessa dal Tribunale di .... in data ...., resa nell'ambito del giudizio rubricato con RG n. ...., il Sig. .... è stato condannato al rilascio dell'immobile sito in .... alla via ...., riportato nel NCEU del comune di ..... con i seguenti dati catastali: ....;

– che il richiamato provvedimento viene notificato unitamente al presente atto di precetto ovvero è stato notificato all'obbligato in data .... (a seconda che la notifica del titolo avvenga contestualmente o meno con l'atto di precetto);

–  che, nonostante i solleciti ricevuti, il predetto non ha ottemperato a quanto disposto nel richiamato provvedimento;

– che è interesse e intenzione dell'istante ottenere il rilascio del suddetto immobile ad oggi ancora occupato;

tanto premesso

INTIMA E FA PRECETTO

al Sig. .... [3] , C.F. ...., nato a .... il .... e residente in .... alla via .... di rilasciare libero di persone e vuoto di cose, nella piena disponibilità dell'istante, l'immobile sito in .... alla via ...., riportato nel NCEU del comune di .... con i seguenti dati catastali: ....

nonché di pagare l'importo di Euro .... oltre oneri fiscali per le spese del presente atto, con l'espresso avvertimento che in mancanza nel termine di dieci giorni dal ricevimento del presente atto ovvero entro il termine di .... (se disposto dal titolo esecutivo) [4] , si procederà come per legge ad esecuzione forzata nei confronti del debitore o di chiunque altro verrà trovato materialmente nell'immobile.

Al riguardo si avvisa che il giudice competenze per l'esecuzione è .... [5]

Salvo ogni diritto.

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

RELATA DI NOTIFICA

Ad istanza dell'Avv. ...., nella qualità di procuratore di ...., si notifichi a tutti i fini e conseguenze di legge a .....

[1]Non essendo atto del processo, il precetto può essere, a norma dell'art. 125 c.p.c., sottoscritto dalla parte personalmente, ma nulla toglie che possa farsi rappresentare da un avvocato ovvero da un mandatario munito di procura.

[2]Il d.lgs. n. 164/2024 ha modificato l'art. 480 c.p.c. nella parte in cui prevede che se il precetto è sottoscritto dalla parte personalmente la dichiarazione di residenza o elezione di domicilio della parte istante nel comune in cui ha sede il giudice oppure l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata risultante dai pubblici elenchi o l'elezione di un domicilio digitale speciale. In mancanza, le opposizioni al precetto si propongono davanti al giudice del luogo in cui è stato notificato e le notificazioni alla parte istante si fanno presso la cancelleria del giudice stesso salvo quanto previsto dall'art. 149-bis.

[3]Titolo esecutivo e precetto vanno notificati alla parte personalmente e a tutti i soggetti obbligati se ne sono più di uno. Se nel possesso del bene si trova un soggetto diverso da quello nei cui confronti la condanna è stata pronunciata e l'istante ritiene che la condanna è efficace, il titolo e il precetto vanno notificati a quest'ultimo, che è il soggetto passivo dell'esecuzione

[4]L'art. 605, comma 2 c.p.c. dispone che il precetto deve far riferimento al termine della consegna se previsto nel titolo esecutivo.

[5]Il d.lgs. n. 164/2024 ha modificato l'art. 480 c.p.c. nella parte in cui prevede che il precetto deve contenere anche l'indicazione del giudice competente per l'esecuzione.

Competente per l'esecuzione forzata immobiliare è il Tribunale del luogo in cui le cose immobili si trovano (art. 9, comma 2 c.p.c. e art. 26 c.p.c.). Se le cose immobili soggette all'esecuzione non sono interamente comprese nella circoscrizione di un solo Tribunale, l'art. 21 c.p.c. dispone che qualora l'immobile sia compreso in più circoscrizioni giudiziarie, è competente il giudice della circoscrizione nella quale è compresa la parte soggetta a maggior tributo verso lo Stato; quando non è sottoposto a tributo, è competente ogni giudice nella cui circoscrizione si trova una parte dell'immobile.

commento

L'esecuzione per consegna o rilascio, disciplinata dagli artt. 605 e ss. c.p.c., rappresenta una delle forme di esecuzione forzata in forma specifica, che si contrappone all'esecuzione forzata per espropriazione, in quanto il percorso esecutivo ha il solo scopo di trasferire il potere di fatto su un bene determinato (mobile o immobile) dall'obbligato all'avente diritto senza che questa operazione possa o debba produrre modificazioni giuridiche in ordine ad esso (in questo senso Cass. n. 10865/2012).

Di qui il contenuto tipico dell'atto di precetto, che, oltre alle indicazioni previste dall'art. 480 c.p.c., deve contenere la descrizione sommaria dei beni di cui viene richiesta la consegna (comma 1), pur se in, e far riferimento al termine della consegna se previsto nel titolo esecutivo (comma 2).

Al riguardo, la giurisprudenza ha avuto modo di chiarire:

– che è sufficiente la descrizione contenuta nel titolo esecutivo, dato che la finalità della legge non è quella di pretendere una ripetizione inutile, bensì quella di ben identificare il bene in ordine al quale si deve procedere all'esecuzione (Cass. n. 2485/1962; Cass. n. 2579/1982), ovvero può essere posta in relazione e anche integrata con quella contenuta nel titolo esecutivo (Cass. n. 812/1978);

– che se nel titolo è previsto un termine, l'intimazione può essere notificata prima del suddetto termine ma l'esecuzione deve avvenire nei termini ivi indicati (Cass. n. 6052/1991).

In altri termini, il destinatario dell'atto di precetto deve essere messo in condizione di identificare il bene in ordine al quale si deve procedere all'esecuzione, di individuare, sin dal momento dell'intimazione dell'atto di precetto, il forum executionis e di incardinare nel giudice di quel luogo la competenza territoriale per l'opposizione a precetto (Cass. n. 5782/1982).

Titolo e precetto vanno notificati alla parte personalmente al soggetto che è tenuto ad eseguire l'obbligo disposto dal titolo e se vi sono più obbligati a tutti i soggetti e se manca la notifica ad alcuno di essi, la nullità può venire sanata dall'opposizione agli atti da questi proposta (Cass. n. 3072/1998).

Uno dei problemi più spinosi della disciplina dell'esecuzione per consegna e rilascio è quello della portata soggettiva del titolo esecutivo, accadendo frequentemente il soggetto che abbia la detenzione del bene oggetto di consegna o rilascio non sia il debitore della prestazione cristallizzata nel titolo esecutivo.

Sul punto le opinioni vanno dalla tesi più restrittiva secondo cui l'esecuzione sarebbe consentita solo nei confronti del soggetto indicato nel titolo o al più al terzo successore nel diritto controverso fino alla tesi estensiva che ritiene efficace erga omnes il titolo esecutivo riservando al terzo titolare di un diritto autonomo ed incompatibile con quello dell'esecutante il rimedio dell'opposizione ex art. 404 c.p.c.

Le conseguenze di una o dell'altra tesi non sono di poco conto, incidendo – tra gli altri – sull'individuazione del soggetto destinatario degli atti relativi al procedimento di rilascio e, dunque, del precetto (prima) e dell'avviso di rilascio (dopo). Al riguardo, la giurisprudenza è orientata nel considerare legittimato passivo il detentore del bene, per cui se il titolo è un provvedimento giurisdizionale di condanna al rilascio e nel possesso del bene si trova un soggetto diverso da quello nei cui confronti la condanna è stata pronunciata, ma contro il quale – secondo parte istante – la condanna è efficace, il titolo e il precetto vanno notificati a quest'ultimo, che è il soggetto passivo dell'esecuzione, mentre non ha l'onere di notificare al soggetto contro cui la condanna è stata pronunciata (Cass. n. 7026/1999). Tale principio è stato poi ribadito nel tempo, ritenendosi che il soggetto passivo dell'esecuzione per rilascio non può che essere colui che, nel momento in cui la sentenza è eseguita coattivamente, si trova a detenere il bene (Cass. n. 3183/2003; Cass. n. 24637/2016; Cass. n. 20167/2017).

Non essendo atto del processo, il precetto può essere, a norma dell'art. 125 c.p.c., sottoscritto dalla parte personalmente, ma nulla toglie che possa farsi rappresentare da un avvocato ovvero da un mandatario munito di procura.

È inoltre possibile richiedere – in autoliquidazione a cura del creditore – le spese sostenute per la redazione dell'atto di precetto (Cass. S.U., n. 1471/1996).

Avverso l'atto di precetto è possibile proporre opposizione agli atti esecutivi, che costituisce il rimedio accordato sia per far valere le irregolarità formali dell'atto di precetto sia per denunciare l'omissione o la nullità della comunicazione del preavviso di rilascio previsto dal primo comma dell'art. 608 c.p.c., la cui decisione è impugnabile, ai sensi dell'art. 187 att. c.p.c., con il regolamento di competenza, oltre che con il ricorso per cassazione ex art. 111 Cost., ma non con l'appello, la cui inammissibilità può essere se del caso dichiarata anche dalla Suprema Corte di Cassazione, avvalendosi dei suoi poteri officiosi (Cass. n. 17636/2002).

Si segnala che l'art. 103, comma 6 d.l. n. 18/2020 aveva sospeso l'esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili sino al 30 giugno 2021.

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