Rito “superspeciale” in materia di accesso agli atti: il perimetro applicativo

25 Marzo 2025

Il rito “superspeciale” di cui all'art. 36, comma 4, d.lgs. n. 36/2023 in materia di accesso agli atti è applicabile solo alle decisioni di oscuramento operate all'atto di aggiudicazione della gara e non, invece, alle altre impugnazioni afferenti provvedimenti in materia di accesso, le quali restano invece regolate dal rito ordinario.

Il TAR per la Toscana torna su di un tema particolarmente delicato nell'ambito dell'interpretazione dell'attuale Codice dei contratti pubblici, ossia il perimetro applicativo del rito “superspeciale” in materia di accesso agli atti di cui all'art. 36. Come noto, le decisioni relative all'oscuramento di parti dell'offerta operate in sede di aggiudicazione della gara debbono essere impugnate entro dieci giorni dalla comunicazione digitale dell'aggiudicazione. Di qui, il giudizio si svolge poi con termini particolarmente ridotti rispetto al rito di cui all'art. 116 c.p.a.

Proprio in ragione di questa particolare disciplina, che comprime notevolmente i termini di difesa delle parti, il Tribunale ha ritenuto le relative previsioni aventi un carattere di specialità che le rende di stretta interpretazione. Dunque, se il provvedimento della stazione appaltante non opera, nemmeno implicitamente, un oscuramento di parte delle offerte presentate dai concorrenti, il rito di cui all'art. 36, comma 4, d.lgs. n. 36/2023, non è applicabile (TAR per il Lazio, Roma, sez. II-ter, 2 dicembre 2024, n. 1628, TAR per la Liguria, sez. I, ord. 26 giugno 2024, n. 544). In suo luogo, troverà invece applicazione la disciplina ordinaria del Codice del processo amministrativo.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.