Decreto legislativo - 8/07/1999 - n. 270 art. 8 - Sentenza dichiarativa dello stato di insolvenza.Sentenza dichiarativa dello stato di insolvenza. 1. Con la sentenza dichiarativa dello stato di insolvenza il tribunale: a) nomina il giudice delegato per la procedura; b) nomina uno o tre commissari giudiziali, in conformità dell'indicazione del Ministro dell'industria, ovvero autonomamente, osservati gli articoli 356 e 358 del codice della crisi e dell'insolvenza, se l'indicazione non è pervenuta nel termine stabilito a norma dell'articolo 7, comma 31; c) ordina all'imprenditore di depositare entro due giorni in cancelleria le scritture contabili e i bilanci, se non vi si è provveduto a norma dell'articolo 5, comma 2; d) assegna ai creditori e ai terzi, che vantano diritti reali mobiliari su beni in possesso dell'imprenditore, un termine non inferiore a novanta giorni e non superiore a centoventi giorni dalla data dell'ammissione della sentenza per la presentazione in cancelleria delle domande; e) stabilisce il luogo, il giorno e l'ora dell'adunanza in cui, nel termine di trenta giorni da quello indicato nella lettera d), si procederà all'esame dello stato passivo davanti al giudice delegato; f) stabilisce se la gestione dell'impresa, fino a quando non si provveda a norma dell'articolo 30, è lasciata all'imprenditore insolvente o è affidata al commissario giudiziale. 2. La nomina di tre commissari giudiziali è limitata ai casi di eccezionale rilevanza e complessità della procedura. 3. La sentenza è comunicata ed affissa nei modi e nei termini stabiliti dall'articolo 17, primo e secondo comma, della legge fallimentare, salvo quanto previsto dall'articolo 94 del presente decreto. A cura del cancelliere, essa è altresì comunicata entro tre giorni al Ministro dell'industria. 3-bis. Al commissario autonomamente nominato ai sensi del comma 1, lettera b), ed al coadiutore di cui egli si avvale a norma degli articoli 19, comma 3, del presente decreto e 32 della legge fallimentare, si applicano le disposizioni di cui agli articoli 35, comma 4-bis, e 35.1 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159; si osservano altresi' le disposizioni di cui all'articolo 35.2 del predetto decreto2. [1] Lettera modificata dall'articolo 49, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 17 giugno 2022, n. 83. [2] Comma aggiunto dall'articolo 3, comma 1, del D.Lgs. 18 maggio 2018, n. 54. InquadramentoLa disposizione in esame individua il contenuto della sentenza dichiarativa dello stato di insolvenza, mediante la quale avviene, ad esempio, la nomina, dei commissari giudiziali. Le forme di comunicazione e pubblicità, nel registro delle imprese, della decisione sono mutuate da quanto previsto dall'art. 17 l. fall., da intendersi richiamato nell'attuale formulazione. Pronuncia dichiarativa dello stato di insolvenza: contenutoCon la sentenza dichiarativa dello stato d'insolvenza il tribunale nomina il Giudice delegato alla procedura ed il commissario o i commissari giudiziali, secondo le indicazioni del Ministro dell'industria e commercio o, se l'indicazione non è pervenuta nel termine stabilito dal terzo comma dell'art. 7, vi provvede autonomamente. Al fine di evitare spese eccessive, viene precisato, nel comma 2, che la nomina di tre commissari giudiziali è limitata ai casi in cui la procedura si presenti di particolare complessità o eccezionale rilevanza. Il d.lgs. n. 54/2018, ha inserito il comma 3-bis, all'interno della disposizione in esame, prevedendo che al commissario giudiziale nominato (o ai commissari giudiziali) ed al coadiutore del quale si avvale si applicano le disposizioni di cui agli artt. 35, comma 4-bis, e 35, comma 1 del d.lgs. n. 159/2011 e si osservano altresì le disposizioni di cui all'art. 35, comma 2 del predetto decreto. Si tratta di norme contestualmente introdotte dal medesimo d.lgs. n. 54/2018 nel cd. Codice antimafia. In particolare, ai sensi dell'art. 35.1, in tema di dichiarazione di incompatibilità, il commissario, al momento dell'accettazione dell'incarico (e comunque entro due giorni dalla comunicazione della nomina), è tenuto a depositare presso la cancelleria dell'ufficio giudiziario conferente l'incarico una dichiarazione attestante l'insussistenza delle cause di incompatibilità di cui all'art. 35, comma 4-bis, in mancanza della quale ovvero se emerge la sussistenza di una causa di incompatibilità, il tribunale provvede d'urgenza alla sostituzione del soggetto nominato. In caso di dichiarazione di circostanze non corrispondenti al vero effettuata da un soggetto iscritto ad un albo professionale, il tribunale lo segnala all'organo competente dell'ordine o del collegio professionale ai fini della valutazione di competenza in ordine all'esercizio dell'azione disciplinare e al presidente della Corte di appello affinché dia notizia della segnalazione a tutti i magistrati del distretto. Nella dichiarazione il soggetto incaricato deve comunque indicare, ai fini di cui all'articolo 35, comma 2, l'esistenza di rapporti di coniugio, unione civile o convivenza di fatto ai sensi della l. n. 76/2016, parentela entro il terzo grado o affinità entro il secondo grado o frequentazione assidua con magistrati, giudicanti o requirenti, del distretto di Corte di appello nel quale ha sede l'ufficio giudiziario presso il quale è pendente il procedimento. Analoga disciplina è dettata quanto alla dichiarazione di incompatibilità che è tenuto a rendere il coadiutore nominato dal commissario giudiziale. L'art. 35.2 del d.lgs. n. 159/2011 prevede, inoltre, ai fini dell'esercizio della vigilanza, che i sistemi informativi automatizzati del Ministero della giustizia assicurano al Presidente della Corte di appello la possibilità di estrarre, anche in forma massiva, le dichiarazioni depositate a norma dell'art. 35.1, dalle quali deve essere possibile rilevare almeno i seguenti dati: a) il nome del giudice che ha assegnato l'incarico e la sezione di appartenenza; b) il nome dell'ausiliario e la tipologia dell'incarico conferitogli; c) la data di conferimento dell'incarico; d) il nome del magistrato del distretto con il quale il professionista incaricato ha dichiarato di essere legato da uno dei rapporti indicati all'articolo 35.1, comma 2; e) la natura di tale rapporto. Con la medesima sentenza dichiarativa dell'insolvenza viene, poi, ordinato all'imprenditore il deposito delle scritture contabili e dei bilanci; è assegnato ai creditori ed ai terzi che vantano un diritto reale mobiliare il termine per la presentazione in cancelleria delle domande; sono stabiliti il luogo, il giorno e l'ora dell'adunanza per procedere all'esame dello stato passivo davanti al Giudice delegato; è indicato se la gestione dell'impresa è lasciata all'imprenditore oppure è affidata al commissario giudiziale. Il termine assegnato ai creditori ed ai terzi, che vantano diritti reali mobiliari su beni in possesso dell'imprenditore, per presentare domande di ammissione al passivo deve essere non inferiore a novanta giorni e non superiore a centoventi giorni dalla data dell'ammissione della sentenza per la presentazione in cancelleria delle domande, sicché è più ampio di quello previsto nel fallimento, per consentire che la verifica dei crediti inizi dopo che si sia deciso se disporre l'apertura dell'amministrazione straordinaria oppure quella del fallimento. Segue . Natura ed effettiLa natura della pronuncia dichiarativa dello stato di insolvenza è dibattuta in dottrina in quanto, secondo alcuni, la stessa deve essere equiparata a quella dichiarativa di fallimento o dello stato d'insolvenza nella liquidazione coatta amministrativa (Bonsignori, 32), mentre per altri si tratta di una pronuncia di accertamento che si inserisce in un'articolata e complessa fase procedimentale (Cavalaglio, 637). La sentenza dichiarativa dell'insolvenza, se non impugnata, è idonea ad acquistare efficacia di giudicato (cfr. Satta, 71 ss.). Gli effetti della sentenza decorrono, in applicazione delle regole generali, più volte affermate anche con riguardo a quella dichiarativa di fallimento, non dal momento della deliberazione, bensì da quello del deposito in cancelleria (Cass. I, n. 14779/2016). La legge tace sulla provvisoria esecuzione della sentenza dichiarativa dello stato d'insolvenza, ma non se ne può ugualmente dubitare, se è vero che essa non può essere sospesa dalla proposizione dell'opposizione. Segue . Comunicazione e pubblicitàLa norma stabilisce che la sentenza è comunicata ed affissa secondo quanto previsto dall'art. 17 l. fall. A seguito del varo del Codice della crisi e dell'insolvenza deve ormai ritenersi applicabile, per la comunicazione della sentenza la disciplina dettata dall'art. 45 (v. relativo Commento). 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Potere od obbligo del Tribunale di aprire la procedura?, in Giust. civ. n. 3, 2005; Di Marzio, Appunti sull'ammissione dell'impresa alla procedura di amministrazione straordinaria, in ilfallimentarista.it, 22 maggio 2012; Di Marzio-Macario, Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza, in Trattato di diritto fallimentare, a cura di Jorio-Sassani, Milano, 2017; Fabiani, Profili processuali della nuova amministrazione straordinaria, in Fall. 2000, 10; Guglielmucci, Una procedura concorsuale amministrativa sotto il controllo giudiziario, in Fall. 2000, 2; La Malfa, L'apertura della procedura, in Bonfatti-Falcone (a cura di), La riforma dell'amministrazione straordinaria, Roma, 2000. |