Responsabilità professionale sanitaria e ripartizione di responsabilità tra condebitori solidali
10 Aprile 2025
La nozione di "solidarietà" è fornita dall'art. 1292 c.c. per cui «... L'obbligazione è in solido quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere costretto all'adempimento per la totalità e l'adempimento da parte di uno libera gli altri ...». Pertanto, ogni creditore (paziente) ha la possibilità di rivolgersi per l'intero a ciascun debitore. Come sottolinea il Tribunale: «la solidarietà passiva non ha, invece, alcuna influenza nei rapporti interni tra i condebitori solidali, fra i quali, in via generale, l'obbligazione si divide secondo quanto risulta dal titolo, come nel caso di specie, o, in mancanza in parti eguali (art. 1298 e 1299 c.c.). Il titolo, nel caso specifico è rappresentato dalla sentenza di condanna che indica le quote di ripartizione interna di responsabilità tra i due condebitori solidali. Avendo la struttura corrisposto al terzo creditore l'intera somma a questi dovuta, la stessa ha diritto di ripetere dal medico, quale coobbligato solidale, l'importo corrispondente alla quota a lui spettante. Le eccezioni in concreto formulate dall'opponente riguardano invece altri aspetti processuali e per il Tribunale sono infondate. Nello specifico, in ordine all'eccezione di litispendenza, il giudice fa notare come nel giudizio di appello così come in quello di primo grado, la domanda principale verteva sulla richiesta risarcitoria della ex paziente verso la struttura e il sanitario, nonché sulla domanda della struttura di accertamento delle responsabilità dei singoli convenuti e del diritto di rivalsa verso il sanitario: «Oggetto del procedimento monitorio, dunque, è la domanda ex art. 1299 c.c. che si fonda solo sul pagamento da parte di un coobbligato solidale, in virtù di un titolo esecutivo, costituito dalla sentenza di primo grado e sull'avvenuto pagamento dell' intero di parte dell'altro coobbligato e non involge un riesame delle domande del giudizio principale, compresa l'eventuale domanda di rivalsa o manleva da parte della struttura». |