Controversie agrarie: il preventivo tentativo di conciliazione è condizione di proponibilità della domanda giudiziale

La Redazione
10 Aprile 2025

I proprietari di un fondo rustico, oggetto di un contratto di affitto della durata di un anno stipulato con Tizio, ricorrono in Tribunale per chiedere la convalida di licenza di finita locazione intimata a contratto scaduto ai sensi dell'art. 657 c.p.c. e, in caso di opposizione, l'emissione dell'ordinanza di rilascio.

Il giudice ha dichiarato improcedibile il ricorso promosso dai ricorrenti poiché, in forza dell'art. 11, d.lgs. n. 150/2011 le cause relative ai contratti agrari – come, nel caso di specie, la controversia avente ad oggetto un contratto di affitto di fondo rustico – sono regolate dal rito del lavoro e colui che intende proporre in giudizio una domanda relativa a tale materia è tenuto a darne comunicazione, mediante lettera A/R, a controparte e all'ispettorato provinciale dell'agricoltura competente per territorio. Grava sulla parte, dunque, l'onere di esperire il tentativo di conciliazione, a pena di improponibilità della domanda, rilevabile anche d'ufficio dal giudice.

Nel caso in esame, avendo i ricorrenti agito direttamente in giudizio senza esperire prima il tentativo di conciliazione, il ricorso è improcedibile.

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