Fruizione del credito per imposte versate all’estero

La Redazione
28 Aprile 2025

Ai fini della legittima e concreta fruizione del credito d'imposta per i redditi prodotti all'estero, l'art. 165 del Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR) non pone a carico del contribuente l'onere di fornire all'Amministrazione finanziaria italiana la prova dell'avvenuto versamento all'estero attraverso una attestazione formale e ufficiale che certifichi l'acquisizione definitiva dell'imposta da parte dell'erario straniero.

È sufficiente la produzione del CUD rilasciata dal sostituto d'imposta, in quanto non vi è alcuna ragione per ritenere che il datore di lavoro non abbia effettivamente eseguito il pagamento così come descritto nella dichiarazione CUD.

Questo è quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Calabria che, nel caso esaminato, ha rigettato l'appello dell'Agenzia delle Entrate e ha ritenuto legittima la richiesta di rimborso IRPEF presentata dal contribuente.

Nella specie, secondo l'Ufficio, la richiesta di rimborso delle somme versate all'estero in relazione all'attività di lavoro dipendente svolta dal contribuente non poteva essere accolta perché egli non aveva prodotto la copia della ricevuta di versamento, né dimostrato la definitività dell'imposta.

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